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Trascrizione
00:00Extra, tutti i colori dell'attualità, con Claudio Michalizio.
00:05Bentornati a destra. Se vi chiedessero a Bruciapelo cos'è la cosa più preziosa oggi su questa
00:14terra, probabilmente verrebbe da rispondere l'oro o altri metalli preziosi, il petrolio,
00:22verrebbe dire le materie energetiche in generale in tempi di caro Bollette. In realtà mai come
00:28in questo periodo bisogna iniziare a chiedersi se da qui a poco la risorsa più preziosa
00:34che dovremmo custodire gelosamente non sia il cibo. Del resto, pensate che già oggi
00:42in qualche parte di questo pianeta si combatte per un'altra risorsa naturale e altrettanto
00:49preziosa, l'acqua. La copertina di Silvia Corsi e poi l'ospite di questa puntata di
00:54Extra.
00:55Dici guerra e pensi alle battaglie dei popoli per la propria indipendenza, per la tutela
00:59dei confini territoriali, per la difesa della democrazia. Ma ci sono guerre, sia tra quelle
01:04cruente che avvengono con spargimento di sangue, sia quelle metaforiche, che magari
01:08nascono negli studi legali oppresso le società finanziarie, che scoppiano per motivi più
01:13materiali, il controllo di particolari ricchezze o giacimenti preziosi, oppure per il controllo
01:19dell'acqua. Sì, quella risorsa per noi banale che il ritorno in auge dell'ambientalismo
01:23ci ha ricordato essere preziosa, quando lasciamo scorrere troppo il rubinetto, mentre ci facciamo
01:29la doccia o laviamo i denti, in alcuni territori vale più dell'oro o del petroglio. E non
01:34a caso è all'origine di conflitti che vanno avanti da anni e con un numero altissimo di
01:39vittime. Un recente rapporto dell'Unicef ha calcolato che il cosiddetto oro blu è responsabile
01:44degli alti tassi di mortalità in almeno 16 teatri di lunghi conflitti. Dall'Afghanistan
01:50al Burkina Faso, dal Camerun alla Repubblica Centrafricana, dal Chad alla Repubblica Democratica
01:55del Congo e poi in Etiopia, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria
02:02e Yemen. E c'è chi teme che lo stesso possa capitare per un altro bene prezioso, il cibo.
02:08Quanto ne serve per sfamare gli 8 miliardi di abitanti che oggi vivono sulla terra? E
02:13quanto ne servirà quando, tra meno di 30 anni, saremo 10 miliardi? La terra e l'agricoltura,
02:18che dunque si confermerà l'attività economica primaria per l'uomo, saranno in grado di produrne
02:23a sufficienza? E se mai un paese o un continente non fosse in grado di produrre abbastanza
02:28cibo, cosa succederà posto che, venuto meno l'antico sistema delle colonie, oggi nessun
02:33paese è disposto a rinunciare alle proprie derrate, se non in cambio di un qualsivoglia
02:38tornaconto? Sono solo alcune delle riflessioni che ruotano attorno alla grande sfida che
02:43attende nei prossimi anni gli stati della comunità internazionale e i relativi sistemi
02:48economici. Garantire cibo in quantità e qualità adeguata per tutti.
02:52E sì, questa è una delle grandi sfide che ci attende. Antonio Picasso è il direttore
02:59di Competere.eu. Buonasera e benvenuto a Estra. Buonasera a voi, grazie dell'invito.
03:06Il giornalista è autore di un libro che è appena uscito e che tutti questi temi che
03:12la nostra copertina ha in qualche modo evocato cerca di sviscerarli e approfondirli. Il libro
03:17si intitola Il grande banchetto, è appena stato pubblicato. Il sottotitolo rende l'idea
03:23la geopolitica del cibo, il futuro dell'alimentazione. Perché, Picasso, l'errore forse è dare per
03:29scontato, un po' come si dà per scontata l'acqua, no? Il cibo. In realtà una primissima
03:35domanda potrebbe essere quella di chiedersi ma ci sarà cibo per tutti da qui a qualche
03:40anno quando saremo 10 miliardi? Tecnicamente ci potrebbe essere. A bruciapelo la risposta
03:49è no, perché non c'è cibo adesso perché siamo in 8 miliardi. Ora noi abbiamo calcolato
03:54che più o meno ci servono al giorno, con 8 miliardi di persone sulla terra, di popolazione
04:00mondiale, ci servono circa 20 trilioni di calorie al giorno per sfarmarci tutti. Ovviamente
04:05per il solito discorso dei due polli trilussiani, alcuni mangiano di più, altri non mangiano
04:10proprio, sono le debolezze della statistica, ma al tempo stesso il servizio, lo diceva
04:17bene, qui abbiamo a che fare con delle fonti non rinnovabili di cui non si parla mai, si
04:21parla del petrolio, si parla del gas, si parla delle materie prime utilizzate nell'industria
04:27manifetturiera, per carità, sono tutte quante strategiche fondamentali, ma le due risorse
04:34non rinnovabili fondamentali sono la terra e l'acqua. Una volta che hai sfruttato tutta
04:39quanta la terra, non ce l'hai più, devi andare su un altro pianeta. Un'altra volta
04:44che hai sfruttato tutta l'acqua per tutto quello per cui usi l'acqua, quindi l'industria,
04:52l'agri-food, la nostra vita quotidiana per tutte le nostre esigenze e devi aspettare
04:57che si ricrei. Ora, da una parte abbiamo questa enorme esigenza di energie, perché le calorie
05:08sono la nostra energia, il cibo è il nostro petrolio, il nostro carbone, il nostro gas,
05:13dall'altra abbiamo una indisponibilità della natura a darci tutto questo. Come si arriva
05:22a trovare una quadra, non solo, scusate, c'è anche un terzo elemento, una variabile indipendente,
05:27la volontà giusta, moralmente, eticamente giusta, di trovare un nuovo equilibrio tra uomo e natura,
05:33cioè di trovare finalmente una risoluzione a quel problema del climate change. Ora,
05:39come si trova una quadra fra tutto questo? Ci vuole un po' di tempo, ci vogliono sicuramente
05:46delle politiche differenti rispetto a quelle che sono state portate avanti fino ad oggi,
05:51ci vuole un approccio a tutto ciò certamente meno ideologico rispetto a quello che è stato
05:56adottato spesso e volentieri dai governi occidentali. Leggendo il libro emerge chiaramente
06:06come il problema cibo può essere rappresentato metaforicamente da una coperta troppo corta,
06:12anzi da una tovaglia, potremmo dire, visto l'argomento, troppo corta perché, voglio dire,
06:18come la tiri alla fine, quella è banalmente, potrebbe arrivare un momento in cui dobbiamo
06:24scegliere se sfruttare attraverso la tecnologia tutte le possibilità che oggi ci sono per poter
06:30produrre magari anche più cibo e anche possibilmente di qualità, però questo potrebbe andare a
06:36discapito per esempio della tutela dell'ambiente. Davvero potremmo essere messi di fronte a dilemmi
06:41di questo tipo? Allora, non soltanto, c'è un discorso anche di equilibrio di salute,
06:50di sostenibilità sanitaria. Noi siamo arrivati ad un benessere fisico delle persone e delle
06:58società, soprattutto in occidente, mai raggiunto in passato, questo perché, anche per la qualità
07:03del cibo, per cui quello che diceva lei direttore non è soltanto una questione di tovaglia che è
07:09sempre quella, ma la tavola si allunga e la tovaglia è sempre quella e la esigenza della
07:16qualità di cibo che abbiamo noi oggi non è quella di 50-60 anni fa, non soltanto in Europa,
07:23in Italia, ma anche in paesi o in società che si ritengono meno avanzate rispetto alla nostra.
07:30Cioè si mangia meglio anche in Africa e in Asia rispetto a cent'anni fa e questo significa che
07:36comunque si sta migliorando come qualità di vita generale della società mondiale grazie
07:44anche ad una qualità di cibo prodotto finora. Come si mantiene questa sticella così alta? Come
07:52si risponde alle esigenze in miglioramento, in aumento qualitativamente e quantitativamente
07:59da un punto di vista alimentare della singola persona? Queste sono domande che, devo dire,
08:07da un punto di vista geopolitico sono affrontate ma soltanto sotto traccia.
08:10Ecco, verrebbe da dire, vabbè, la soluzione ideale sarebbe l'autosufficienza, no? Che ogni
08:18continente, che ogni paese sia in grado di prodursi il cibo che gli serve. Noi sappiamo
08:22che già oggi questo non è possibile ma c'è rischio davvero che si arrivi addirittura alle
08:28guerre come già oggi si combatte e magari neanche lo sappiamo, abbiamo sentito in una
08:34quindicina di paesi nel mondo, per il controllo dell'acqua?
08:37Ma io le lancio una provocazione direttore, noi non riusciremmo a sostenerci e sostentarci
08:46con la nostra stessa agricoltura, cioè noi abbiamo bisogno di caffè, di cacao, sono
08:53materie prime che in Europa non crescono, cioè c'è un problema di materia prima che
08:58proprio non puoi trovare qui sul territorio europeo. Ora, se puoi sostituire altri per
09:05esempio oli vegetali sul territorio europeo con altri oli che possono essere non importati
09:11ma che possono essere prodotti sul territorio europeo, poi al netto della quantità, altri
09:16prodotti, altre materie prime non possono essere coltivate qui in Europa. Da un punto
09:23di vista di equilibri, quindi questo fa vedere quanto quella deglobalizzazione o globalizzazione
09:32di seconda categoria di cui si parla oggi, francamente non è poi così tanto vera e
09:39concreta. E le guerre si stanno combattendo proprio per questo, ma anche la guerra in
09:44Russia e Ucraina è una guerra di commodities agricole. Con la guerra russa e ucraina è
09:50saltato il tappo al mercato globale del grano e al mercato globale del girasole e ha permesso
09:58per esempio all'olio di palma di tornare in auge dopo una lunga campagna di greenwashing
10:03e di shitstorm, passatemi pure il termine, nei suoi confronti francamente anche ingiustificata.
10:09Sì, c'è stato un periodo in cui tutti i prodotti erano banalmente quelli che troviamo
10:14nel supermercato senza olio di palma, no? Esatto. E poi improvvisamente è scomparso,
10:24poi improvvisamente è tornato nelle ricette dei prodotti alimentari come se nulla fosse,
10:30perché? Perché è scomparso quello che l'aveva sostituito, cioè l'olio di girasole. E quindi
10:36nessuno ha detto, ma scusate, fino all'altro ieri ci avete detto che l'olio di palma faceva male e
10:41deforestava, oggi invece è tornato ad essere giustamente un valido ingrediente, un ingrediente
10:49resiliente e sostenibile per la nostra economia e per la nostra alimentazione. Ovviamente nel
10:57cercare di dare una risposta a questi quesiti che Antonio Picasso solleva nel suo libro Il
11:01grande banchetto poi entrano una serie di argomenti che sono finiti anche nel dibattito
11:06politico italiano, per esempio la possibilità di mangiare insetti o farine da essi derivati,
11:12vengono però molto spesso trattati anche dall'informazione italiana più come fenomeni
11:16forse di costume, andando a giocare sui paradossi invece di interrogarsi sulle questioni vere. Ma
11:22la domanda delle domande a questo punto, gli ultimi secondi li vorrei con lei dedicare proprio
11:28a sciogliere questo dubbio. Lei dice bisogna affrontare il problema seriamente senza ideologismi,
11:34ma perché sinora non è stato fatto e anzi ci si è lasciati tutti un po' prendere dagli
11:41ideologismi che inevitabilmente portano ad elevare le barricate? Cambio pochi secondi
11:47con qualche anno di dibattito. No, allora la prima risposta e più breve che mi viene in mente
11:54è che da un punto di vista di comunicazione la politica è in un trend di risposte facili
12:01a domande complesse per necessità di consenso, quindi è una questione banalmente di consenso
12:11elettorale. E dall'altra perché comunque l'ideologia o meglio la risposta semplice
12:22è la prima che viene distinta. Cioè ho fame? Ho bisogno di mangiare subito qualcosa. Quello
12:31che mi viene dato l'insetto mi fa schifo, ma perché nella mia cultura fa schifo. Poi
12:38magari non è vero così. Almeno in Italia siamo stati viziati da un forte provincialismo per cui
12:43siamo convinti che sia il paese dove si mangia meglio al mondo. Per molti aspetti non è così,
12:49per molti aspetti è così grazie al fatto che siamo all'interno di un sistema di supply chain
12:56dell'agri food molto complesso e molto articolato legato con tutto il resto del mercato globale.
13:02Antonio Picasso è l'autore di Il grande banchetto, la geopolitica del cibo, il futuro
13:11dell'alimentazione, oltre che direttore di competere.eu. Grazie per essere stato con noi,
13:15buon lavoro e buona serata ovviamente. Grazie Ettore, buon lavoro anche a lei,
13:19a presto, grazie a tutti voi. Il tempo a nostra disposizione è terminato,
13:24vi lasciamo i programmi della prima serata di Radio Roma Television. Noi torniamo come sempre
13:29con Extra domani alle 21.15, ma se volete e vi alzate presto dalle sette in diretta anche con
13:35prima pagina, l'attualità del giorno dalle sette alle otto e trenta per iniziare informati un nuovo
13:43giorno. Vi diamo appuntamento domani, arrivederci. Extra tutti i colori dell'attualità con Claudio
13:51Michalizio

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