• 2 mesi fa
Dal suo ultimo libro Spatriati con cui ha vinto il Premio Strega passando per l’emigrazione dal nostro Paese sino alle prossime elezioni: quattro chiacchiere con lo scrittore Mario Desiati.

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Trascrizione
00:00Oggi siamo qui con Mario Desiati, giornalista, poeta, scrittore che dopo essersi avvicinato
00:11al Premio Strega nel 2011 con Ternitti, arrivato nella cerchia dei finalisti, adesso lo ha
00:17vinto con Spatriati.
00:18Una storia dove tra amore e desiderio racconta una generazione costretta a spatriare per
00:23cercare fortuna fuori dalla propria regione, fuori dall'Italia.
00:27Grazie Mario per aver accettato queste interviste, per essere qui con noi.
00:30Grazie, alzi il cuore.
00:33Allora, partirei proprio da qui.
00:37Tu sei di Martina Franca e più volte hai raccontato della tua prima spatriata che in
00:42un certo senso ti ha un po' cambiato la vita.
00:45Era il 1993, la città era Roma e in testa risuonavano le note di Non errarai, giusto?
00:58Sai che non ricordo questo dettaglio.
01:01Era un racconto che scrissi tanto tempo fa, un racconto che pubblicai su Repubblica, dove
01:12raccontavo una delle prime volte in cui andai a Roma, sì, erano gli anni di Non errai, sì.
01:22E tra l'altro dopo l'università sei ritornato a Roma e dalla stazione Tiburtina è nato anche
01:32il tuo primo romanzo.
01:33L'aria che tirava allora è la stessa di oggi?
01:37No, erano mondi diversi perché neppure quando è notte era un romanzo ambientato,
01:45nell'anno del Giubileo, quando Roma era in quel momento veramente una città in espansione perché
01:56arrivarono milioni di pellegrini in tutto il mondo, scaglionati per tutto l'anno.
02:03Mi ricordo che c'erano anche più… era tutto potenziato in quel periodo, era tutto… insomma,
02:13c'era anche un momento nel quale sicuramente molto, secondo me, si vedeva una parte apparente
02:30della città, era tutta in ordine, e c'era però anche una parte invece che era quella dei
02:38protagonisti, neppure quando è notte, che vivevano nei barboni della stazione Tiburtina, che invece,
02:45come dire, faceva un po' l'effetto paradossale a quel momento, insomma, di potenziamento ed
02:53espansione della città. Quindi quello fu il primo romanzo che pubblicai, ma ne avevo scritti altri,
02:59però il primo che ho pubblicato davvero nacque anche, insomma, in qualche modo da quel contrasto
03:10che si vive a Roma, ma si vive anche adesso, insomma, dove periferia e centro, alto e basso,
03:21ricchezza e povertà, a volte si incrociano e si tengono lontani, si specchiano, si riflettono,
03:30e si sono tenuti sempre da questa città. Il dover uscire fuori dalla propria regione,
03:40come ti è capitato in prima persona, o molte volte anche fuori dal nostro paese come racconti
03:45spatriati, per poter trovare un lavoro ma anche una giusta retribuzione. Secondo te si può
03:51considerare come una ricchezza, magari per esperienze che come il tuo Francesco forse
03:56non si vivrebbero, o un limite, cioè il dover lasciare tutto e ricominciare da capo, per esempio?
04:01Io penso che molti sono... parlo del romanzo, cioè il romanzo alla fine nessuno va via davvero
04:12per motivi di fame, per motivi economici, più una ragione esistenziale. Quella ragione esistenziale
04:21che spinge in qualche modo a ripartire da zero, lontano da una certa visione del mondo dove i
04:28fallimenti ti bruciano per tutta la vita, come nel caso di Claudia, oppure nella ricerca di
04:36una propria identità lontano dal posto dove sei nato, perché non riesci ad affrancarti,
04:44non riesci ad accettare davvero le risposte che inizia a darti alla domanda chi sono,
04:53come succede a Francesco. Quindi loro sono davvero, prima che degli expat, sono in realtà
05:03proprio degli espatriati nel senso della parola martinese, dove espatriato sta per irregolare,
05:09sta per qualcuno che non appartiene né al luogo dove è nato, dove non ha una... non si riesce a
05:18definire politicamente, religiosamente, sessualmente. Ahimè, anche professionalmente,
05:27anche se forse è l'unico campo dove loro magari, alcuni di loro, soprattutto Francesco,
05:35perché Claudia in realtà nella sua fluidità anche professionale, dopo un momento difficile
05:41nella prima parte del libro, quando lei è a Milano, comunque riesce a trovarsi, riesce a
05:47essere libera, a essere in qualche modo sempre lontano da delle etichette che in qualche modo
05:55un po' la... il grande... il mezzo col quale la pressione sociale opprime i protagonisti del
06:04romanzo. E credo che molte persone, molto spesso, cioè c'è una parte di italiani che migrano per
06:15ragioni professionali, una parte che migra proprio per ragioni di fame, ancora oggi, cioè perché si
06:22trovano dei lavori meglio pagati, magari fuori, ma c'è anche una parte di italiani che migra per
06:27ragioni esistenziali, come il caso di Carlo e Francesco. E dall'altro lato poi c'è il grande
06:33problema della fuga dei cervelli, no? Un'enorme spesa per il nostro paese che assomiglia un po'
06:39alla figura di un contadino che semina, spende per seminare, per formarci e poi non raccoglie,
06:45ma anzi lascia che siano altri paesi a raccogliere frutti, ad alvalersi della nostra formazione. Non
06:50credi che adesso che siamo in campagna elettorale è un tema di cui non si sta parlando affatto?
06:55Ma guarda, è uno dei tanti temi, ovviamente un tema magari secondario, perché gran parte delle
07:09persone che sono andate via magari non voteranno, quindi credo che sia... Secondo me è un tema
07:19importante perché sotto i 50 anni tutti se la sono fatta questa domanda. Molti, no, tutti,
07:33sempre una generalizzazione, però molti si sono fatti la domanda se restare o no nel proprio
07:38paese e quindi questo significa che ovviamente va presto in considerazione il motivo per cui
07:49alcune cose non si riescono a fare. Trovo anche un po' pericolosa questa visione in cui l'Italia ha
08:00speso tot per una persona e poi quelle competenze sono portate fuori perché penso che in realtà la
08:08libertà di una persona per una sua scelta di vita, secondo me, una persona deve vivere dove
08:20si sente di poter appartenere. Se una persona non sta bene nel suo paese non può avere questa
08:30spada di Damocle, questo peso, questo diktat morale che ha preso i soldi della formazione e
08:40ne è andato via. Questo stato, l'Italia che comunque è un paese che ha ancora delle forme
08:51importanti di aiuto sociale, anche se oggi vengono ogni volta messe in discussione sempre di più,
08:59in realtà anche persone che vanno fuori sono persone che comunque fanno arrivare i soldi in
09:07Italia, quindi anche chi dice questa cosa qui non sa come funziona la vita perché molto di quello
09:15che gli italiani fanno fuori torna in Italia in altro modo. La felicità è anche un po' lo stato
09:23d'animo di uno dei tuoi personaggi, di un tuo libro da cui è stato tratto anche un film,
09:28Il paese delle spose infelici. Qui il protagonista del libro si chiama Francesco
09:32detto Veleno e per certi versi, secondo me, ha qualcosa di autobiografico. Il protagonista di
09:39Spatriati invece si chiama Francesco Veleno e anche qui qualcosa di autobiografico c'è,
09:43tipo il viaggio in Germania. Pura coincidenza oppure Francesco Veleno ritorna nei romanzi in
09:49cui parli anche un po' di te? Francesco Veleno è un po' una maschera che io uso come carattere,
09:56un carattere che si reitera nei libri dove c'è un mio coetaneo che ha un determinato approccio con
10:04la vita, col mondo, che si crea dei legami profondi ma anche una grande ombrosità,
10:18anche uno sguardo a volte ingenuo e candido su alcuni aspetti della vita, altre volte invece
10:29l'esatto opposto, si lascia guidare e non ha paura di scorgere i propri lati oscuri e anche i lati
10:41oscuri delle persone che ama, anzi spesso ne è un ottimo sparring partner. Io l'ho usato
10:52questo Francesco Veleno anche in un altro romanzo che si chiama Il libro dell'amore proibito e altri
10:57dei racconti e per me non è solo un carattere, è un carattere che in qualche modo mi è vicino
11:05per lo sguardo, nel senso che sia nel Paese delle spose infelici, sia nel libro dell'amore
11:11proibito, sia negli spatriati è la voce del libro, cioè colui che parla, colui che racconta e spesso
11:21trovare la voce è la parte più difficile nella costruzione di un romanzo perché puoi avere la
11:27trama, la scaletta, puoi sapere esattamente per filo e per segno cosa succede ma se non sai chi
11:32lo racconta e come lo racconta non è scritto niente. Francesco Veleno è stato anche un po'
11:38un escamotage perché io all'inizio di Spatriati, quando ho pensato Spatriati, non vedevo Veleno,
11:46cioè vedevo eventualmente un personaggio come Veleno, era uno dei tanti che avuotavano intorno
11:55a Claudia che era come dire una delle protagoniste e poi alla fine Francesco Veleno è diventato il
12:03coprotagonista quindi da essere un romanzo con due o tre protagonisti alla fine è diventato
12:10la voce che racconta e Claudia che è la sua autoregaonista. Tra i temi del libro c'è anche
12:17quello del lavoro, lo dicevamo prima, anche se è un po' marginale. Oggi, durante quest'estate,
12:24abbiamo sentito gli albergatori, i chef che ripetevano sempre il solito ritornello dei
12:29giovani che non hanno voglia di lavorare. Secondo te c'è un fondo di verità o un'esagerazione?
12:35Ma guarda, secondo me, il mio parere personale perché veramente ogni caso è diverso dall'altro
12:45perché ci possono essere anche degli episodi in cui magari qualcuno si è rifiutato di fare un
12:50lavoro o qualcuno, cioè c'è dei misunderstandings. Però io penso che al netto, se ci sono contratti
13:00regolari, quindi con il giusto che spetta, alla fine se fosse così sarebbero chiusi tutti i
13:10ristoranti d'Italia, sarebbe chiuso tutto. Se chi paga il giusto, il lavoro lo trova. Secondo me,
13:26insomma, noi siamo una generazione, quella mia magari è stata la prima post precariato perché
13:36noi siamo usciti dall'università quando ancora non esistevano le leggi. Era appena stato approvato
13:46il famoso pacchetto treo, quindi non esistevano ancora le leggi che regolarizzavano il lavoro
13:52flessibile. I ragazzi di vent'anni oggi sanno, insomma, in qualche modo quale è l'aspetto. Io
13:58penso che se tu paghi giustamente, cioè il precariato va pagato, l'insicurezza. Non è un
14:06caso che i lavori stagionali spesso siano pagati di più dei lavori nazionali, però rientrarmi in
14:09un campo di economia non ti so dire. L'unica cosa che ti posso dire è che secondo me, insomma,
14:16se tu fai un contratto regolare, alla fine lo trovi dipendente. Un altro tema che emerge
14:25anche dal tuo protagonista è questa voglia di non volersi riconoscersi in schemi circoscritti,
14:31ben definiti. Dello stesso argomento abbiamo parlato anche in questo piccolo spazio insieme
14:35ad Andrea Delovu e durante gli ultimi anni in Italia, se hai visto, ha iniziato a soffiare
14:41un po' un ventomocubo. Diversi episodi che si vanno a moltiplicare, da ultimo quello di Tirrenia,
14:46dove una coppia gay è stata allontanata da uno da uno stabilimento balneare per un bacio. Perché,
14:52secondo te, a livello politico non si riesce a dare una risposta? No, ci sono le le parti
14:59politiche che si impegnano su questo. Ci sono persone che comunque si sono impegnate anche in
15:09parti politiche insospettabili, attenzione. Temo però che non sia un argomento che interessa,
15:17ahimè, la maggior parte delle persone che votano. E quindi, purtroppo, invece, io credo molto che un
15:27paese che ha molti più diritti sia anche un paese più libero, anche un paese dove si vive meglio. Non
15:32è un caso che nei paesi dove c'è meno omofobia ci siano anche paesi dove si vive meglio. Però
15:38basta vederlo, è proprio così. Insomma, è evidente, c'è un paese dove si è più tranquilli
15:45per strada, dove puoi essere tutto stesso. Parlo di omofobia, parlo anche di sessismo,
15:54parlo anche di altri tipi di pesanti pregiudizi che coinvolgono le ignoranze di questo paese,
16:03dove tutti siamo in qualche modo garantiti di, ovviamente, si vive meglio. È un vantaggio per
16:13tutti, davvero. Però molto spesso, per capirlo, le persone purtroppo devono fare anche delle
16:27esperienze, passarci, vederlo, perché sembra che oggi tutto quello che viene, insomma, viene tutto
16:35filtrato, viene tutto purtroppo filtrato. Alla luce di tutto questo, di tutti questi elementi,
16:43cosa ti aspetti da queste elezioni dove sembrano già esserci vincitori e vinti? Non mi interessa
16:50cosa mi aspetti, non mi interessa parlare di politica, sinceramente. Io credo molto che gli
17:04scrittori scrivano delle storie e fanno quello, cercano di dare uno sguardo, un punto di vista
17:11con quello. Io non faccio quell'opinionista. Non mi interessa dare un'opinione, perché un
17:17opinionista, chi ha il mestiere e fa l'opinionista, ha anche delle conoscenze tali per cui può anche
17:27dire qualcosa di molto brillante, in poco, e arrivare all'unque, insomma, di un concetto. Io,
17:34se posso scriverti un racconto dove trasfiguro delle cose, dove immagino quello che può succedere
17:43se accade qualcosa. Io, in un paese come l'Italia, penso che sia quasi, faccia parte un po' dello
17:55spirito nazionale questa instabilità, nel senso che l'Italia ha bisogno di essere sempre instabile
18:00e di avere ciclicamente dei periodi nei quali, a un certo punto, chi sta governando, c'è un
18:12passaggio di consegne. Io recentemente ho lasciato un'intervista sul Repubblica e ho detto che mi
18:21fido molto della Costituzione, nel senso che, alla fine, i patri costituenti, anche se ormai è
18:29quasi passato un secolo, non un secolo, però sono passati quasi 80 anni, in realtà ci avevano
18:39visto lungo e quindi hanno comunque creato un sistema che ci possa difendere da varie derive
18:45autoritarie. E poi però anche la tanto vituperata Europa, purtroppo l'Europa non è molto popolare
18:55come idea politica in questo momento, anche perché ha dato troppo peso alle monete e alla
19:06burocrazia, almeno alle lingue, all'identità, ai movimenti al suo interno. Però, in qualche
19:16modo, anche lì l'Italia ha un ruolo diverso, non è un paese satellite. Io non sono catastrofista,
19:26non voglio essere una catastrofista. Ritornando un po' a spatriati, anche a quelli che sono stati
19:33tuoi sordi, oggi è molto più facile rispetto che allora per un giovane farsi strada all'interno del
19:39mondo della cultura, a livello italiano, oppure è più difficile? Penso che per la scrittura,
19:45secondo me, i tempi sono molto cambiati, perché ancora ai miei tempi, vent'anni fa, un ruolo
19:54importante erano le riviste letterarie. Per me sono, sarò anche romantico, ma secondo me il
20:01luogo perfetto per che si formino le persone nel campo letterario, perché sono luoghi, palestre,
20:12di idee, in cui ti confronti subito con la pubblicazione, anche se è piccolissimo,
20:20ma pubblico di lettori. E quindi, insomma, questo secondo me era... ancora oggi forse c'è qualche
20:28rivista letteraria, magari soprattutto si è trasferita sul web, però penso che quello sia
20:35la grande... era un po', ai miei tempi, un po' il posto da cui nascevano e potevi anche
20:46sperimentare le tue aspirazioni, le tue visioni del mondo, mischiarti con altri, con persone che
20:52la pensavano completamente diversa, molto diversa da te. Quindi io penso, io credo molto in quel
20:58mondo lì, però sono un po' obsoleto oggi dirti questa cosa, quindi... perché comunque non c'è
21:07più quel tempo, perché nelle riviste letterarie, diciamo, c'era anche una mescolanza di generazioni,
21:17quindi magari il cuore della rivista letteraria, spesso, anzi le riviste letterarie sono fatte dai
21:22ventenni, dai trentenni, che hanno voglia di farsi vedere, di farsi conoscere, di scrivere,
21:30di cercare idee, e poi avevano quel timone che veniva, infomma, dato dalle generazioni più
21:38grandi e magari, insomma, l'autorità di un direttore che aveva una storia. Per esempio,
21:43non voglio citare i nuovi argomenti che la mia rivista letteraria, per correttezza cito un altro,
21:48che era Lo straniero che oggi non c'è più, dove c'era la figura di Goffredo Fofi, per dirne una,
21:53e poi tanti giovani, ventenni all'epoca, che erano l'Alessandro Leogrande, a Nicola La Gioia,
21:59a Lorenzo Paolini, che lavorava anche su nuovi argomenti, cioè persone che comunque sono cresciute
22:07nell'ambito anche editoriale. Quindi quello è sicuramente un... se tu mi dici oggi, oggi ci sono
22:14altri canali, per esempio uno dei canali che adesso in Italia sta prendendo piede di più,
22:19in maniera più organica, è quello delle scuole di scrittura, da cui oggi, magari prima, vent'anni
22:29fa, c'erano pochissime scuole di scrittura e pochissime erano quelle dove avevano una struttura.
22:38Oggi ci sono tante scuole di scrittura, alcune hanno un fior di insegnanti, quindi quello che
22:44ti dico io sullo scambio delle generazioni, vi avviene in maniera proprio organica, strutturale,
22:49all'interno di una scuola dove... però io non insegno nelle scuole di scrittura e non ho mai
22:54lavorato, quindi non... tranne qualche breve incontro, quindi è un mondo che non conosco.

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