• 3 mesi fa
Il rotocalco della domenica
Trascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:16Ben trovati, questo è TGS7, il nostro rotocalco settimanale.
00:21Apriamo con la scuola, è stata la settimana di inizio delle lezioni.
00:26Vogliamo fare il punto con il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro,
00:31che sta per lasciare l'incarico e vogliamo chiedergli come sta lasciando la scuola siciliana
00:36a pochi giorni dal suo trasferimento a Roma per un nuovo incarico ministeriale.
00:40Ora si occuperà delle comunicazioni del ministero, che è un ministero molto importante della nostra Repubblica.
00:47Cominciamo però dalla Sicilia, come la lascia questa nostra Sicilia dal punto di vista degli alunni e dei docenti?
00:54Certamente con un po' di rammarico, perché sono stati due anni intensi, proprio in questi giorni scadono i due anni.
01:01L'ho girato in lungo e largo, ho conosciuto la realtà siciliana anche nei territori un po' più piccoli
01:07e quindi la lascio con un'immagine bellissima di una regione viva, vivace, con un personale scolastico eccezionale
01:14e con ragazzi pieni di talento che cercano solo opportunità per rilanciarsi.
01:19Quindi questa è un'immagine molto positiva.
01:21La lascia in ordine? Ci dia un po' di numeri? Sono rientrati moltissimi docenti?
01:25Sono stati collocati nei posti giusti?
01:27Allora io sono ancora qui, non a caso, proprio perché ci assicuriamo che prima del passaggio di consegne
01:33nell'anno scolastico parta al meglio. Abbiamo lavorato tutta l'estate.
01:37E ne approfitto per ringraziare gli uffici, sia quelli centrali dell'ufficio scolastico regionale
01:41che gli ambiti territoriali, i provveditorati e anche le segretarie delle scuole che d'estate
01:46lavorano per l'inizio dell'anno scolastico.
01:48È una grande quantità di lavoratori che dobbiamo valorizzare per l'impegno che ci mettono per far partire bene l'anno scolastico.
01:55I numeri sono importanti, quelli di quest'anno.
01:57Qualche segnale l'abbiamo voluto dare, cioè il tema del rientro in regione degli insegnanti siciliani
02:03che sono costretti ad andare fuori regione per prendere ruolo.
02:06Leggo più di 3.000.
02:07Quest'anno ne sono tornati 3.199, per l'esattezza, ed è un 30% in più dell'anno scorso.
02:14Operazioni di mobilità importanti, perché per la Sicilia, bisogna spiegarlo,
02:18movimentare le persone in Sicilia significa un grandissimo sforzo perché quest'anno sono 6.800
02:24le persone che abbiamo movimentato in tutto, anche perché dobbiamo incontentare anche quelli che pur essendo in regione
02:30cercano di avvicinarsi a casa, per cui magari chi è residente a Palermo ma ha avuto il posto a Siracusa
02:35deve avere la possibilità di avvicinarsi a casa.
02:38Quindi, da una parte, quelli che abbiamo spostato all'interno della regione, ma al dato forse più significativo
02:42sono quelli da fuori regione perché loro sì che hanno una grande voglia di tornare a casa.
02:46In che forma rientrano? Perché ce lo dicevamo poco fa off-records.
02:50Il linguaggio dei docenti che costituiscono un corpo sociale molto importante in una regione così grande come la nostra
02:56è un corpo sociale importante, affollato, che deve dare conto a tantissimi alunni e anche alle famiglie.
03:02In questo linguaggio non è sempre chiaro capire, questi docenti per esempio, rientrano e hanno una cattedra,
03:08hanno un incarico, com'è il loro profilo?
03:11Intanto diciamo che il nostro impegno per i docenti va nella direzione per cui più assicuriamo il benessere dei docenti
03:19e più tutto il sistema funziona. Quindi gli insegnanti che hanno un ruolo e coloro che hanno una cattedra...
03:24Quindi non vengono mossi come numeri?
03:26Prego?
03:27Non vengono mossi come numeri? C'è un ragionamento sulla collocazione?
03:29C'è un ragionamento perché cerchiamo di migliorare le condizioni di lavoro in generale di tutti.
03:33Quindi intanto diamo la possibilità, che ho superato un concorso, di avere un tanto agognato posto a tempo indeterminato
03:38perché quella è sicuramente una prospettiva di vita importante.
03:41Quest'anno sono state 1.500 le persone che sono state messe in ruolo tra vecchie graduatorie e nuove graduatorie
03:47perché va detto questo, ogni anno escono nuovi concorsi per cui si assumono persone da nuovi concorsi
03:52e dalle vecchie graduatorie che piano piano vanno scorrendo.
03:57E poi c'è anche il meccanismo delle assegnazioni provvisorie, cioè coloro che hanno le condizioni di famiglia
04:02e gli consentono, pur avendo avuto un ruolo fuori, di tornare perché per esempio hanno bisogno di ravvicinarsi
04:06per situazioni familiari o per situazioni di disabilità.
04:09E quanto incidono queste?
04:11Questi hanno inciso parecchio perché i dati che vi ho dato prima sono proprio quelli delle assegnazioni,
04:15sono circa 3.199 coloro che sono riusciti a tornare proprio con questo meccanismo.
04:21Quindi a questo poi superato il 31 agosto, che è una data limite perché tutto quello che facciamo prima
04:28serve proprio per migliorare la condizione di quanti già lavorano o quanti sono da immettere in ruolo.
04:34Poi c'è la questione delle cattede che rimangono scoperte e che noi dobbiamo fare in modo di coprire.
04:39Per cui, terminato il 31 agosto, tutte le disponibilità che sono ancora a sistema presenti,
04:47noi le dobbiamo dare a supplenze e quindi il meccanismo della supplenza ci consente di far entrare...
04:51Appunto questo altro capitolo.
04:53Le supplenze, è chiaro, non si possono definire proprio nel giorno in cui iniziano le lezioni.
04:58C'è un lasso di tempo di solito.
05:00C'è un lasso di tempo.
05:01Noi cerchiamo di anticipare il più possibile le operazioni, proprio per fare in modo che si inizi la scuola
05:06con tutti i docenti in casa.
05:07Devo dire che il ministro Valditara ha fatto un intervento su YouTube, non so se l'avete visto,
05:11nel quale ha cercato di fare chiarezza proprio sul meccanismo di sostegno posto comune,
05:15perché sono tecnicismi che a volte è difficile far comprendere.
05:19Ecco, per esempio vi do il dato.
05:21Noi abbiamo fatto girare il primo turno di supplenze, si chiamano così,
05:25quindi i famosi bollettini che tutti aspettano per sapere se hanno avuto o meno la supplenza
05:29sulla base della loro posizione in graduatoria.
05:31In Sicilia le graduatorie sono anche molto corpose, a differenza del nord,
05:35dove vengono tutti quanti subito esauriti.
05:38In Sicilia si cerca di accontentare il maggior numero di persone possibili.
05:41Vi dico che abbiamo fatto 13.500 supplenze, quindi un numero importante.
05:47Docenti già in cattedra?
05:49Al turno delle supplenze possono partecipare sia docenti di ruolo che docenti proprio non di ruolo.
05:54Quindi tra tutti sono 13.500.
05:57Ovviamente c'è il meccanismo della rinuncia, per cui i docenti hanno giustamente la possibilità
06:03di rinunciare all'offerta che gli viene data.
06:04Ecco, questo è un fenomeno per esempio?
06:06Non è un fenomeno che incide.
06:08Se parliamo di una platea di 90.000, quindi anche uno zero virgola può diventare significativo.
06:17Però è un meccanismo assolutamente fisiologico.
06:20Si sa che all'inizio dell'anno, con la presa di servizio e col primo giorno di scuola,
06:25i dirigenti scolastici fanno la conta.
06:27Di solito qual è la data dentro la quale si ha un'idea più chiara?
06:31Dentro la prossima settimana tutto dovrà essere abbastanza definito, salvo ancora qualcosina
06:36che riguarda proprio il sostegno, perché il meccanismo delle certificazioni,
06:40che è quello che dà origine al diritto di quell'allievo di avere un insegnante di sostegno,
06:45è un qualcosa che può avvenire anche per ragioni sopraggiunte.
06:48Quindi noi abbiamo una fotografia basata su uno storico,
06:52diciamo sono 18.000 l'anno scorso erano i docenti di sostegno in Sicilia,
06:57anche lì diciamo un corpo significativo.
06:59Anche lì si è sviluppato tutto un segmento che fino a qualche anno fa neanche esisteva,
07:04è una specie di refugium tra virgolette,
07:07tanti insegnanti si formano nell'ambito del sostegno per poter lavorare, insegnare,
07:12devono imparare tante cose.
07:14Da una parte assicuriamo ai ragazzi che abbiano un insegnante di sostegno
07:18e pensate che le famiglie fanno affidamento tantissimo sull'insegnante di sostegno
07:23e anche sulla competenza di questi insegnanti,
07:26ecco perché facciano in modo, e questo per fortuna poi il nostro ordinamento adesso lo tutela,
07:30che siano proprio coloro che hanno un titolo di specializzazione.
07:33La continuità viene assicurata dottore Piero?
07:35Ci sono una serie di provvedimenti che si stanno sviluppando,
07:40c'è stata una riforma normativa importante proprio sulla continuità didattica
07:44che ci auguriamo prenda proprio piede dal prossimo anno scolastico,
07:47quindi con le prossime ordinanze,
07:49perché ovviamente si deve cercare di garantire proprio la continuità.
07:52Perché molti genitori si lamentano di questo, non cambiano insegnanti di sostegno niente.
07:57La variabilità del mondo scolastico è proprio questa,
07:59che per quanti si lamentano di perdere un insegnante di sostegno,
08:02tanti altri chiedono che venga sostituito,
08:04quindi diciamo a volte si deve sempre conciliare tra gli interessi di chi si è trovato bene
08:09e magari di chi si deve ritrovarsi meglio,
08:11il mondo della scuola è fatto così,
08:13interessi contraposti che dobbiamo sempre cercare di bilanciare, di equilibrare,
08:17ovviamente avendo a cuore il benessere degli studenti
08:21perché poi è quello che ci sta.
08:23Prima di venire agli studenti, perché poi apriamo la seconda parte dell'intervista su questo,
08:26anche i presidi sono un po' ballerini, molti hanno più incarichi,
08:31anche questo non è un po' eccessivo?
08:34Facciamo chiarezza su questo, grazie per avermelo chiesto,
08:38perché ho letto notizie un po' forvianti da questo punto di vista
08:42e quindi io vorrei chiarire.
08:44Fino a qualche anno fa, anzi fino all'anno scorso,
08:48parliamo dell'anno scorso,
08:49all'anno scorso c'erano circa 100 reggenze,
08:51cioè c'erano 100 dirigenti scolastici che oltre a svolgere il proprio incarico ne avevano un secondo
08:57e nella migliore dell'ipotesi la scuola era vicina.
09:00Un po' troppo potere se vogliamo, no?
09:01Diciamo che da una parte troppo potere,
09:03ma dall'altra anche la difficoltà a dover gestire bene le scuole,
09:06assicurando il tempo che serve alla gestione di una macchina così complessa.
09:10Nella migliore dell'ipotesi la scuola poteva essere vicina a 500 metri,
09:14nella peggiore distante 20-30 km.
09:16Sì, certo.
09:17Quest'anno sono state dimezzate,
09:19questo è stato l'effetto di quel famoso dimensionamento
09:22che è stato un po' criticato con l'idea che venissero soppresse scuole.
09:26In realtà quello che è accaduto quest'anno,
09:28ovvero 40 reggenze invece che 80,
09:30è la dimostrazione del fatto che si si migliora.
09:32Non c'è contrazione.
09:33Non c'è contrazione alle scuole, non sono state chiuse,
09:35sono stati ridotti il numero di reggenze scolastiche,
09:38anche perché se c'erano 100 reggenze,
09:40evidentemente si poteva tranquillamente accorpare due istituzioni scolastiche magari vicine o magari…
09:45Forse qualcosa va risolto ancora.
09:47Ancora qualcosa va risolto,
09:48anche perché queste reggenze che rimangono ancora
09:50è effetto del fatto che anche i dirigenti scolastici
09:53possono, per varie ragioni,
09:54doversi assentare dal loro posto di lavoro.
09:56Certo.
09:57Possono chiedere un'aspettativa,
09:58possono avere diritto a farsi una formazione,
10:00un dottorato di ricerca,
10:01un distacco sindacale.
10:03In quel caso subentra il meccanismo della reggenza,
10:05quindi queste nomine che noi abbiamo fatto di dirigenti reggenti
10:08vanno a intervenire proprio in questa situazione.
10:11È contento comunque di come sta lasciando questo ufficio?
10:14Sono molto soddisfatto.
10:16L'ufficio è un ufficio eccezionale.
10:19Una cosa che avrebbe voluto risolvere in più?
10:22Dobbiamo dire che abbiamo fatto una riorganizzazione dell'ufficio scolastico regionale,
10:26abbiamo trovato una nuova sede per la direzione regionale,
10:29quindi mi reputo abbastanza soddisfatto.
10:31Quindi lascerete via fattori?
10:33Lasceranno.
10:34Lasceranno,
10:35chi ci sarà dopo di me avrà una nuova sede,
10:37perché grazie all'impegno del sindaco della città metropolitana di Palermo
10:41è stata individuata una nuova sede
10:43un po' più centrale,
10:44proprio per assicurare a quanti si rivolgano all'ufficio scolastico regionale
10:47di poterlo raggiungere.
10:48A questo punto ci dica dove,
10:49perché effettivamente ricordo che era uno dei suoi obiettivi.
10:51Era uno dei miei obiettivi.
10:53No, ci trasformiamo in zona Notar Bartolo.
10:55Notar Bartolo,
10:56quindi insomma più in centro.
10:58Più centrale, più raggiungibile con i mezzi.
11:00Senta un po',
11:01una cosa sui ragazzi la dobbiamo dire,
11:03perché poi alla fine il centro della mission non sono loro,
11:06sono i ragazzi, sono i nostri figli,
11:08siamo noi nel passato.
11:10Questa scuola oggi ha al centro i ragazzi, gli studenti.
11:13Diamo notizia continuamente calcinacci che cascano,
11:16la sporcizia davanti alla scuola.
11:18Stiamo monitorando un po' quello che accade in Sicilia.
11:21Le responsabilità non sono di un ufficio giornale scolastico,
11:24però insomma dovrebbe essere tutto un sistema.
11:27La domanda è troppo complessa perché io possa dire un semplice sì.
11:31Mi viene da dire che dovrebbe essere al centro per tutti coloro
11:35che a vario titolo hanno delle responsabilità sulla scuola.
11:37Dovrebbe essere per gli amministratori locali,
11:39dovrebbe essere per i sindaci quando chiedono l'attivazione di un indirizzo
11:43che sia sempre più rispondente magari alle aspettative del territorio,
11:46che non ad un'idea di scuola lontana dal territorio.
11:49Dovrebbe essere per coloro che governano la regione.
11:52Devo dire che la regione siciliana, l'assessore all'istruzione,
11:55che è stata la mia interfaccia più diretta,
11:57si è impegnato moltissimo perché abbiamo fatto progetti
12:00per la riduzione della dispersione scolastica,
12:02la lotta al disagio.
12:04Un po' di pieno errore magari, no?
12:06Pieno errore è servito tantissimo.
12:08Si sta cercando di ridurre sempre di più questi divari che rimangono ancora.
12:11Ecco, forse se vuole sapere qual è un rammarico,
12:15due anni sono pochi per poter sperare di risolvere problemi così complessi
12:18come la dispersione scolastica o i divari di competenze
12:21che rimangono ancora per la regione siciliana,
12:23un punto dolente perché i dati invasi hanno segnato ancora qualche arretratezza
12:29dal punto di vista delle competenze di base dei nostri ragazzi.
12:32Però anche quelli sono proprio gli interventi del PNR,
12:35l'intervento che tutti gli insegnanti quotidianamente cercano di fare.
12:38Insomma, al di là del PNR ogni insegnante cerca di elevare le competenze
12:41dei propri allievi, quindi è un impegno corale
12:44e ci si augura che i risultati si vedano a lungo termine.
12:49Abbiamo bisogno di formare studenti più bravi, migliori, più preparati.
12:52Sicuramente, sicuramente ridurre i divari perché ci sono in realtà
12:56grandi eccellenze ma ci sono anche realtà purtroppo un po' disagiate.
13:00Allora adesso lei va ad assumere un incarico importante.
13:03Le nascondo che quando ho letto la notizia del suo trasferimento
13:06ho avuto un cattivo pensiero, ho fatto un cattivo pensiero e ho detto
13:10vabbè, Promoveatur, Utamoveatur, stava lavorando bene, lo portano via.
13:15Invece non è così.
13:17Allora, diciamo, per chi fa il mio mestiere consideri che io negli ultimi cinque anni
13:21ho cambiato tre incarichi.
13:23A livello apicale è giusto che ci sia una rotazione perché è un principio
13:28che ho esposto tantissimo.
13:30Gli dirigenti dello Stato devono ruotare, devono poter prestare
13:33la propria competenza in vari incarichi.
13:36Io in realtà vado a lavorare in ministro dell'istruzione.
13:39Casa sua, dove ero già.
13:41Sì, ero già, sono cresciuto, ho lavorato per tanti anni in ministro dell'istruzione
13:44e adesso ci torno con un incarico più importante però ci torno con una differenza
13:48perché è aver lavorato sul territorio.
13:50Io ritengo che sia questa anche, diciamo, stata la guida che ha portato
13:53il ministro Quaditara a fare determinate scelte anche in termini di persone
13:57da avere a suo fianco.
13:59L'idea che una persona che ha guidato il territorio possa lavorare al centro
14:03vuol dire un'attenzione al territorio perché significa che quello che ho fatto qui
14:07e aver lavorato in questa regione cercando di comprendere le dinamiche complesse
14:11di questa regione può servire sicuramente a fare delle scelte dal centro
14:15che a questo punto devono per forza tenere in considerazione
14:17le esperienze del territorio.
14:19Quindi per me è assolutamente un valore aggiunto.
14:21Noi le facciamo tanti auguri.
14:22Non dimentichi la Sicilia al momento che andrà ad occupare un posto importante,
14:26si occuperà di comunicazione.
14:28Sicuramente lei qui ha acquisito tempi e rapidità che una isola così complicata
14:33come la Sicilia richiede.
14:34Molti auguri e, ripeto, non dimentichi la Sicilia perché qui c'è sempre bisogno
14:39di una mano.
14:40Grazie davvero, grazie a voi.
14:43Ci fermiamo, salutiamo Giuseppe Piero.
14:45Fra poco la seconda parte che dedichiamo a Dompino Puglisi.
14:59Eccoci in studio.
15:02Oggi è il trentunesimo anniversario dell'omicidio di padre Pino Puglisi
15:06ucciso da Cosa Nostra a Brancaccio a Palermo il 15 settembre del 1993.
15:12Uno dei delitti più terribili degli ultimi 30-40 anni in questa città.
15:18Un educatore, un sacerdote ucciso per il suo impegno nel territorio.
15:24Abbiamo realizzato un'intervista alla professoressa Alessandra Dino
15:29che ha intervistato qualche tempo fa Gaspare Spatuzza,
15:33uno dei due killer di Dompino Puglisi.
15:36Assieme a Salvatore Grigori fece fuoco contro il sacerdote
15:41dicendogli questa è una rapina.
15:44Lo sguardo e il sorriso di Dompino Puglisi lasciarono un segno
15:48in questi due assassini di Cosa Nostra
15:51i quali hanno attraversato poi un periodo.
15:54Hanno cominciato a collaborare con la giustizia.
15:57Gaspare Spatuzza parla addirittura di conversione.
16:01I mandanti di quell'omicidio sono stati i fratelli stragisti
16:05Filippo e Giuseppe Graviano, i boss di Brancaccio.
16:09Non sopportavano l'azione sul campo di questo prete
16:14che strappava la manovalanza al controllo di Cosa Nostra.
16:19Seguiamo questa intervista di Alessandra Dino a Gaspare Spatuzza.
16:23Professore Sabino, il ruolo di Gaspare Spatuzza,
16:27killer di Dompino Puglisi, il ruolo di Gaspare Spatuzza,
16:31pentito che illustra la nuova verità sulla strage di Via D'Amedio,
16:36il suo ruolo in quel contesto particolare della storia contemporanea
16:41è nell'offensiva di Cosa Nostra alle istituzioni
16:44e a figure come quella di un sacerdote.
16:47Ce lo puoi descrivere?
16:48Innanzitutto dobbiamo contestualizzare il delitto
16:52all'interno di un periodo storico particolare che è il 1993
16:56quando i fratelli Graviano dopo l'anatema del Papa
17:06il 9 maggio del 1993
17:10avevano deciso insieme a una serie di altri delitti
17:14che erano stati stabiliti
17:16di togliere in mezzo Dompuglisi
17:19il quale dava fastidio
17:21perché faceva un'opera di evangelizzazione sul territorio
17:24che aveva tolto già tanti bambini dalla strada
17:30aveva fatto un'opera di educazione molto importante.
17:35Il ruolo di Gaspare Spatuzza
17:39è un ruolo all'inizio assolutamente asettico
17:42cioè Gaspare Spatuzza va ad uccidere insieme a Gregori
17:45il padre Dompuglisi
17:47e lo fa con una gran freddezza.
17:49Nel momento in cui però io sono andata a intervistarlo
17:53lui stesso mi ha detto che quando ha detto a Dompuglisi
17:59questa è una rapina
18:02e lui l'ha guardato negli occhi
18:04ha visto negli occhi di Dompuglisi
18:06una piena consapevolezza di quello che stava accadendo
18:09e un gesto di perdono.
18:11Tutto questo in qualche modo rimane a Gaspare Spatuzza
18:16come un elemento di turbamento
18:18che poi in seguito lui dirà, racconterà
18:21racconterà a Massimiliano De Simone
18:25che è uno dei sacerdoti che l'ha incontrato
18:28che è stato l'elemento che in qualche modo ha portato
18:32alla sua tra virgolette conversione
18:34quella che lui chiama la sua conversione.
18:38Uno dei elementi che lui ha dita come fondamentali
18:42per questa conversione è un passo
18:44che legge nel Vangelo
18:48durante la Messa
18:51dove si dice che Dio è libertà
18:56e Dio lascia liberi anche di amare e di non amare gli uomini
19:00e allora lui a quel punto dice che questa cosa
19:04lo stupisce in maniera particolare
19:06perché lui non aveva mai vissuto la libertà
19:09all'interno di cosa nostra
19:11e pian piano comincia a rivalutare la figura di De Simone.
19:15Un altro elemento interessante
19:17durante la nostra intervista
19:19è il fatto che Spatuzza
19:21almeno mi dice
19:23che uno dei desideri che avrebbe
19:25sarebbe proprio quello di andare
19:28una volta libero a Brancaccio
19:31per poter continuare a fare
19:33quello che faceva da veri pochi mesi
19:35cioè è qualcosa che lui ha profondamente compito.
19:39Un episodio che racconto
19:41e che può essere significativo
19:43di come Don Fuglisi abbia
19:45e che già fa nascere in Spatuzza dei libri
19:49di come Don Fuglisi abbia veramente
19:51modificato la struttura del quartiere
19:53è un episodio che racconto anche nel mio libro
19:55dove praticamente c'era una commemorazione
20:01delle stragi
20:03e dentro il quartiere di Brancaccio
20:05cosa che non era mai successa
20:08erano stati messi tantissimi mensuoli alle finestre
20:12allora Giuseppe Greviano chiede a Gaspare Spatuzza
20:15di andare a prendere i nomi di queste persone
20:18per poterli poi pulire
20:20e Gaspare Spatuzza torna in detta dicendo
20:22Giuseppe è inutile che ti riali i nomi
20:24perché sono troppi, non li possiamo pulire.
20:26A questo punto lui capisce
20:28quanto effettivamente
20:30questo sacerdote
20:32abbia modificato
20:34e stia modificando l'assetto del territorio.
20:38Quindi dal suo punto di vista
20:40il pentimento di Gaspare Spatuzza
20:42è del tutto autentico
20:44e anche il fatto che abbia così inciso
20:46successivamente sulle indagini
20:48riguardanti la strage di Villa D'Amelio
20:51si inquadra in questo ambito?
20:53Allora io da un punto di vista
20:55diciamo, vista la mia posizione
20:57non sono né un sacerdote
20:59né un magistrato
21:01non vorrei parlare
21:03non vorrei esprimermi sul pentimento
21:05il pentimento è una cosa molto intima
21:07quindi se è veramente pentito
21:09davanti a Dio è un problema suo
21:11quello che è sicuramente vero
21:13è che lui ha contribuito in maniera
21:15determinante alle indagini
21:17e tutto quello che ha detto Spatuzza
21:19è stato riscontrato
21:21quindi da un punto di vista giudiziario
21:23la sua è una collaborazione
21:25autentica e riscontrato.
21:27Da un punto di vista interiore
21:29non sono dei segnali che fanno pensare
21:31a un solo avvenimento
21:33ma dentro l'anima dell'uomo
21:35è difficile entrare.
21:39La terza parte di TGS7
21:41è dedicata a Danilo Dolci
21:43a fra poco.
21:55La terza parte di TGS7
21:57è dedicata alla straordinaria figura
21:59di Danilo Dolci
22:01che avrebbe compiuto in questi giorni
22:03cento anni
22:05i ricordi che lo riguardano
22:07un libro e una mostra
22:09in una esposizione alla biblioteca
22:11regionale Alberto Bombace di Palermo
22:13premere ancora con forza
22:15serena
22:17sono parole che usava Danilo Dolci
22:19nella sua avventura siciliana
22:21la mostra si intitola così
22:23nell'occasione è stato presentato
22:25anche un libro, abbiamo appena iniziato ad apprendere
22:27curato da Francesco Lombardo e Giulio Pirrotta
22:29col contributo di Giuseppe Scuderi
22:31Danilo Dolci
22:33arrivò in Sicilia da Trieste negli anni 50
22:35ha vissuto fra Partinico e Palermo
22:37nel centro agricolo
22:39ad alta densità mafiosa
22:41allora fondò il Borgo di Dio
22:43a Mirto o Contrada
22:45fra Borgetto e Partinico
22:47due comuni poverissimi
22:49a quel tempo
22:51in quel distretto che comprendette anche
22:53nel Golfo e i piccoli e poveri
22:55comuni della zona
22:57Danilo Dolci fu attivista, animatore
22:59di storiche proteste come lo sciò però
23:01alla rovescia dei disoccupati
23:03che coinvolsi di un cantiere per la costruzione
23:05della cosiddetta trazzera vecchia
23:07indispensabile perché ci si potesse muovere
23:09nel territorio. Storici i suoi
23:11digiuni di lotta in difesa
23:13dei bambini lasciati senza cibo e senza
23:15cure. Ricevette il premio
23:17Gandhi. Storica anche la sua battaglia
23:19per l'acqua che portò al
23:21grande risultato della realizzazione
23:23della diga Poma sul fiume Iato
23:25ancora oggi indispensabile non solo per
23:27quel territorio ma anche per il
23:29capoluogo Palermo. Storico
23:31il suo impegno per il cortile Cascino
23:33in città, un luogo di povertà
23:35degrado e malattia. Storica anche
23:37la sua maieutica, il
23:39confronto, il riconoscersi fra
23:41persone per trovare forza
23:43fuori e dentro di sé.
23:45Danilo Dolci fu anche un grande
23:47scrittore, scrisse un
23:49famoso memorabile, inchiesta a
23:51Palermo, vinse per questo il premio
23:53Strega nel 1957
23:55fu una collezione di interviste
23:57ai poveri della vucceria
23:59di Palermo. Se avete tempo
24:01leggetelo per capire cos'era la Sicilia
24:03di quel tempo e cosa rischia
24:05di tornare ad essere se non saremo
24:07attenti in questa fase storica.
24:09Ecco un'intervista ad Amico Dolci
24:11uno dei figli di Danilo Dolci
24:13che promuove la
24:15memoria del padre.
24:17Sentiamolo.
24:19Che cosa ci racconta questa
24:21mostra? Tanti
24:23momenti, tante persone
24:25che hanno sostenuto il
24:27lavoro, ma sostenuto
24:29veramente con le mani,
24:31con la testa, con gli articoli, con
24:33altri libri, perché
24:35erano anni in cui a maggior
24:37ragione una persona che veniva da fuori
24:39non conoscendo il luogo
24:41e cercava di capire
24:43doveva avere attorno tantissime persone
24:45che conoscevano
24:47l'ambiente e la situazione, perché gli stessi
24:49abitanti che soffrivano
24:51i loro problemi spesso non sapevano
24:53cosa avevano dovuto.
24:55C'era un
24:57grande fatalismo,
24:59c'era
25:01un'impossibilità
25:03di trovare lavoro,
25:05c'era carenza di cibo
25:07per i bambini soprattutto,
25:09bambini costretti a lavorare
25:11dopo uno o due anni di
25:13scuola erano più utili in campagna
25:15che non a frequentare
25:17ore e ore
25:19di quelle scuole che fra l'altro erano
25:21anche mattemale,
25:23autoritarie, assolutamente facevano
25:25passare la voglia di eventualmente
25:27studiare.
25:29Queste immagini prendono
25:31momenti
25:33molto diversi gli uni dagli altri,
25:35diciamo dai primi,
25:37perché all'inizio papà
25:39non faceva notizia,
25:41è venuto nel 1952,
25:43ma il primo momento veramente
25:45importante
25:47perché ha coinvolto tantissime persone
25:49è il 1956 con lo sciopero
25:51alla rovescia. Prima ci sono stati
25:53diversi tentativi, tanti sforzi,
25:55ma lì si sono
25:57concentrate
25:59tante menti,
26:01tante braccia, soprattutto
26:03disoccupati, ad affermare
26:05che non solo
26:07digiunare, visto che lo facciamo a casa
26:09ogni giorno, lo possiamo fare anche in pubblico
26:11per denunciare questa
26:13mancanza di cibo, ma
26:15lavorare insieme per aggiustare
26:17una strada di uso comune,
26:19nonostante la polizia poi li abbia
26:21arrestati. Questo ha veramente colpito
26:23l'opinione pubblica, non solo di Palermo,
26:25della Sicilia e nazionale,
26:27ma all'estero. Il giorno dopo,
26:29il 2 febbraio del 1956,
26:31tantissimi giornali
26:33in Europa si chiedero, ma in Italia
26:35quando qualcuno vuole lavorare,
26:37avverare
26:39un bisogno
26:41comune, viene arrestato e messo
26:43in galera, tra l'altro per 50 giorni.
26:45Fu una grande battaglia
26:47legale che fu vinta, assolutamente.
26:49Fu vinta e soprattutto
26:51sul piano culturale è stato
26:53fatto un salto. Calamandrei,
26:55difendendo papà, ha avuto l'occasione di
26:57ribadire che la Costituzione era
26:59stata già scritta da dieci anni,
27:01però la Costituzione va
27:03inverata, va
27:05resa
27:07concreta attraverso
27:09la testa e le braccia
27:11di ciascuno. Non solo le
27:13braccia e non solo la testa, le due cose
27:15combinate, tutta un'iniziativa importante
27:17del Centro Studi. Oggi sarebbe
27:19possibile, cosa direbbe Danilo
27:21Dolci di questa Sicilia,
27:23di questa Italia? Direi di nuovo
27:25che papà documenterebbe
27:27tanto, come ha sempre fatto,
27:29prima dando voce a chi non aveva voce
27:31e poi documentando
27:33cose nascoste, per esempio
27:35tutta la vicenda di Portella
27:37della Ginestra, fino ai anni 90
27:39con la Maddalena dove avevamo dei missili
27:41oltre comiso,
27:43dei missili nucleari
27:45all'insaputa di tutto. Ecco, lui
27:47documentava queste cose e metteva
27:49di fronte alla singola persona
27:51e forse per questo poi l'ultimo periodo
27:53è stato meno sui giornali,
27:55meno sulla cresta
27:57dell'onda, dei mezzi
27:59dei cosiddetti mezzi di
28:01comunicazione di massa, che papà
28:03non ha mai assolutamente
28:05sfruttato, l'informazione
28:07secondo lui era importante, ma l'informazione
28:09vera, pulita, onesta.
28:11Divenne più
28:13scrittore, più poeta, più sociologo,
28:15faceva laboratori, organizzò
28:17laboratori di maieutica, un grande
28:19lavoro con la gente
28:21dei posti dove
28:23si sviluppò la sua
28:25visione. Diciamo che tante cose
28:27sotto la voce maieutica
28:29le faceva già da giovane
28:31nel senso che quando lui ha avuto qualche
28:33supplenza, così per guadagnare qualche
28:35soldino per mantenersi agli studi
28:37lui non faceva tanto delle lezioni
28:39ma proponeva dei testi
28:41agli studenti, studenti operai
28:43che venivano a scuola di
28:45sera, quindi avevano
28:47bisogno anche di
28:49studiare, di prendere il titolo, ma papà
28:51coglieva l'occasione per chiedere a ciascuno
28:53di una bella poesia,
28:55cosa ne pensasse. E questo era spiazzante
28:57perché in generale alla scuola si dice
28:59pure che cosa bisogna pensarne.
29:01Lui diceva, si è vivi
29:03quando si è sognati, si è persone
29:05quando si è sognate, ciò significa
29:07che bisogna avere conferme
29:09nella propria individualità.
29:11Papà da architetto,
29:13quasi architetto perché non si è laureato,
29:15contava molto nella trasformazione
29:17dei sogni in progetti
29:19e lui diceva addirittura
29:21sapere sognare insieme.
29:23Sembra uno simolo, no?
29:25Si fa sognare insieme e progettare
29:27insieme, questo può qualificare
29:29lo sviluppo di ciascuna
29:31zona. A rileggere
29:33Inchiesta Palermo, un suo capolavoro,
29:35una vera
29:37opera giornalistica, se vogliamo,
29:39che vinse anche un importante premio,
29:41sembra di vedere un po' la Palermo
29:43di oggi. Sono nuove forme di povertà,
29:45probabilmente più povertà educativa
29:47che altro. Che pensa di questo?
29:51È impressionante. C'è bisogno ancora
29:53di questo dare voce,
29:55c'è bisogno di domandare,
29:57perché la scuola che domanda
29:59per sapere quello che sa già e
30:01controlla se anche tu lo hai saputo
30:03per poter continuare
30:05meccanicamente a riprodurre lo status quo,
30:07questo non fa parte
30:09della creatività, non fa parte della vita,
30:11secondo papà. E noi sperimentiamo
30:13di nuovo queste modalità nelle scuole
30:15e nelle scuole rinasce,
30:17dopo poche ore, dopo due o tre laboratori,
30:19rinasce sia
30:21nei docenti che nei studenti,
30:23anche ai piccoli, a scuola elementare
30:25o di liceo, la voglia di
30:27sapere. Ma perché non studiamo così?
30:29Ci mettiamo in cerchio, ci guardiamo in faccia,
30:31ci confrontiamo. A scuola non lo
30:33facciamo mai. Il mio grande amico
30:35Giovanni, oggi, mi rendo
30:37conto che da tre anni lui è sempre
30:39dietro di me. Praticamente non
30:41dialoghiamo neanche
30:43con il linguaggio non verbale.
30:45Sono come delle gabbie
30:47in cui ciascuno è tenuto a fare
30:49sparatamente dagli altri
30:51meglio che può
30:53competitivamente per arrivare prima.
30:55Ma questo non fa parte del progetto
30:57e dell'idea
30:59della vita che papà ha costruito
31:01insieme per cinquant'anni con contadini,
31:03con pescatori.
31:05Ci sono diverse comunità che hanno dentro
31:07questa esperienza del vivere bene
31:09insieme. La diga, l'acqua,
31:11i laboratori della gente.
31:13L'acqua da potere, ma non da potere
31:15a quattro mafiosi per venderla
31:17a caro prezzo. Da potere a tutti
31:19rinforzo, salute, benessere.
31:21Cosa le rimane dell'eredità di
31:23papà, invece?
31:29Tantissimo.
31:31Tantissimo.
31:33Ho avuto
31:35il privilegio di averlo
31:37non solo come papà, ma come
31:39grande persona che io già a nove anni,
31:41dieci anni mi chiedevo
31:43ma quando poi papà non ci sarà più?
31:45Tutta questa meraviglia che vedo intorno,
31:47gente impegnata a fare esistere
31:49delle cose che prima non c'erano.
31:51Dopo due, tre mesi, dopo tre, quattro anni
31:53Il Borgo c'è ancora?
31:55Il Borgo ha subito una storia di
31:57di abbandono grave
31:59ma lo stiamo recuperando
32:01ed è uno dei centri deputati
32:03ad essere veramente uno dei centri
32:05più importanti per la storia e per il futuro
32:07che riguarda il Mediterraneo.
32:09La pace nel Mediterraneo
32:11è indispensabile, ma sono indispensabili
32:13dei luoghi dove concretamente
32:15sul serio si possa riflettere
32:17parlare insieme, incontrarsi.
32:19Ha chiamato amico.
32:21Lei è stato un buon amico nella sua vita?
32:23Penso che questo nome
32:25in qualche modo mi ha
32:27anche formato
32:29e ne sono
32:31molto contento
32:33a parte che i nomi dei miei fratelli e sorelle
32:35sono altrettanto straordinari.
32:37Libera, la prima bambina
32:39di una famiglia dove erano
32:41tanti fratelli maschi.
32:43Poi Cielo,
32:45anche un omaggio a Cielo d'Alcamo.
32:47Chiara,
32:49parlano da soli questi
32:51nomi. Sereno.
32:55La radice di amico è amore.
32:59Cerco di tenerlo sempre presente.
33:03Si chiude così TGS7.
33:05Grazie per averci seguito.
33:07Arrivederci.
33:11Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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