• mese scorso
Tgs Sette, edizione del 17 novembre
Trascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:17Buon pomeriggio, ben trovati queste TGS7, il nostro rotocalco settimanale.
00:23Giovedì scorso, 14 novembre, è stato ricordato Calogero Zucchetto,
00:28un agente di polizia ucciso dai killer di Cosa Nostra, Mario Presti Filippo
00:33e Pino Greco, detto Scarpuzzedda, in un agguato mafioso.
00:38Era a Via Notar Bartolo, il luogo in cui il poliziotto si trovava appena uscito dal bar.
00:43Lillo Zucchetto era di Suterra, un piccolo comune in provincia di Caltanissetta.
00:48La sua famiglia fuggì letteralmente alla sua morte.
00:52I genitori terrorizzati, per quanto accaduto, non tornarono più a Palermo.
00:57Era uno dei poliziotti, Lillo Zucchetto, che davano la caccia ai latitanti,
01:02ai palermitani, al vertice di Cosa Nostra e ai corleonesi
01:06che sempre più prendevano piede in quel momento, dopo e durante la guerra di mafia.
01:12E' stato commemorato Lillo Zucchetto in Via Notar Bartolo, come vi dicevo.
01:16E' stato lì per noi Giorgio Mannino, che ha intervistato un suo familiare.
01:20Seguiamo quest'intervista.
01:23E' stato tra i principali protagonisti del rapporto dei 162,
01:26chiamato così perché il fascicolo era intestato a Michele Greco più 161.
01:31Era solito andare in giro con i suoi vespone, con Nini Cassarà, nella zona di Ciaculli.
01:36Spesso, di tasca propria, metteva la benzina perché la polizia di allora
01:40era dotata di scarse possibilità economiche.
01:43Questo suo modo di agire però destuò dei sospetti all'interno della cosca mafiosa,
01:48segretando la sua iscrizione nell'elenco dei poliziotti che dovevano essere eliminati.
01:52Così Cosa Nostra lo uccise il 14 novembre 1982.
01:57Calogero Zucchetto aveva 27 anni.
01:59Stava lavorando all'indagine per la cattura del capo mafia di Villabate, Salvatore Montalto.
02:04L'attività durò fino al 7 novembre, quando venne arrestato il boss.
02:08Poi la vendetta di Cosa Nostra.
02:10Giovedì è stato ricordato il suo sacrificio a distanza di 42 anni.
02:14A ricordarne la figura è il cugino di secondo grado, Giuseppe Ippolito.
02:1914 novembre 1982. Come ricorda quel giorno?
02:23Allora, io ero piccolo.
02:25Ero a scuola e ricordo che i miei genitori mi mandavano a scuola anche moribondo.
02:30Quella mattina sono venuti a prendermi dicendomi che Lillo aveva avuto un incidente.
02:35Ma visto il modo di fare alla mia famiglia ho capito che la cosa era più grave di un semplice incidente.
02:42Non ero la mascotte di famiglia perché ero piccolino.
02:46Abitando Porta e Porta mi hanno un po' cresciuto anche Lillo e Santina.
02:50Loro mi hanno insegnato a camminare, per fare un esempio, ma questo non lo ricordo.
02:53Non lo raccontavano loro.
02:55Quello che ricordo fu, per esempio, la prima volta che sono andato allo stadio.
02:59Era Lillo che ci teneva che io andassi e mi venne a prendere proprio lui personalmente.
03:04Un'altra cosa che ricordo di Lillo era quando vedeva che ero a casa,
03:08non ero sceso giù a giocare con gli altri bambini e mi diceva
03:11no, tu devi scendere, devi stare in mezzo alla strada e devi conoscere la strada.
03:15Queste sono le due cose principali.
03:17Come ricordo pure quando c'erano le scampagnette in paese, c'erano le discussioni, c'era un po' di calma.
03:23Poi arrivava lui e sembrava che arrivasse la festa.
03:27Zucchetto ha fatto il suo lavoro in anni molto complicati per la città di Palermo
03:34e l'ha fatto in totale solitudine.
03:37Non appoggiato da quello Stato che forse avrebbe dovuto proteggerlo di più.
03:42Lei ha distanza anche di tanti anni.
03:45Che dia si è fatto su questo punto?
03:47Poco prima che Lillo morisse, mio padre stesso e anche la questione
03:52avevano capito che Lillo era in pericolo.
03:54E devo dire che onestamente si stavano muovendo tutti per un trasferimento
03:59anche momentaneo per proteggerlo.
04:02Lillo stesso invece ci teneva a portare avanti un'indagine che aveva in corso
04:07e chiese a mio padre e all'ora questore di poter continuare almeno altri due o tre giorni
04:13per completare alcune delle sue indagini.
04:16Ma quei due o tre giorni non sono stati sufficienti e lui non c'è più.
04:23Quindi un movimento da parte dell'amministrazione c'è stato per cercare di salvaguardarlo.
04:28Si facevano le cose un po' più alla Carlone, un po' più all'iniziativa personale
04:33e alla fratellanza che però era ancora più forte ai tempi rispetto alla polizia di oggi.
04:38Esponendo però l'investigatore di turno?
04:42Sì, esponendosi personalmente.
04:45La maggior parte dei colleghi con cui ha lavorato Lillo purtroppo non ci sono più
04:50sempre per eventi funesti.
04:52Senta, il rapporto invece con la memoria che ha questa città e con la memoria di Zucchetto
05:00lei lo ritiene soddisfacente? Si poteva fare di più?
05:05La città poteva fare qualcosa del genere o qualcosa anche in più per il ricordo
05:09perché purtroppo noi ci ricordiamo spesso dei nostri caduti solo il giorno dei caduti.
05:14Ci vorrebbe maggiore sensibilizzazione soprattutto per i ragazzi.
05:19Senta, nella lotta alla mafia sono passati 42 anni. Secondo lei l'Italia ha fatto un passo indietro?
05:26Anche i mafiosi sono persone di cultura che stanno a muoversi in silenzio perché anche loro
05:32hanno capito che non conta più l'evento singolo ma conta lo spostamento del denaro e riuscire
05:38a insinuarsi in maniera subdola. Quindi le forze dell'ordine, magistrati cercano di lottare lo stesso
05:45ma è comunque una lotta continua.
05:48Fra poco le vie dei tesori, storia, bellezza e un modello economico.
05:53Ne abbiamo parlato con la Presidente della Fondazione che porta proprio il nome Le vie dei tesori.
06:02Laura Nello, 56 anni, giornalista professionista, corrispondente della stampa, un lungo passato
06:08anche qui dalle nostre parti al Giornale di Sicilia compresa TGS.
06:12Da alcuni anni Presidente della Fondazione Le vie dei tesori, ormai un brand a tutti gli effetti.
06:18Si è chiusa appena la stagione di quest'ultimo autunno con un numero enorme di visitatori,
06:24sempre crescente, 250 mila e altri numeri che citeremo insieme.
06:29Intanto ti chiedo com'è andata questa stagione, un bilancio breve per andare poi dentro alla notizia
06:35e tu sai cosa vuol dire.
06:37Bilancio, se stiamo ai numeri, positivo, senza altro, dicevi 250 mila visitatori,
06:44un impatto sull'indotto, sull'economia della Sicilia che sfiora gli 8 milioni di euro,
06:51un impatto occupazionale, che mi piace molto questo numero ricordarlo, nella sola città di Palermo
06:57che è pari a 100 posti di lavoro a tempo indeterminato.
07:00È come se generassimo 100 posti di lavoro ogni anno.
07:04E poi un impatto secondo me ancora più importante che non sta nei numeri, ma sta nelle gambe,
07:11nei sorrisi, negli abbracci che ho visto l'ultima sera dei nostri ragazzi, la sera della festa dei ragazzi,
07:17quando mi sono accorta che di questi 300 ragazzi, che sono un piccolo numero rispetto ai 2000 coinvolti ogni anno,
07:24tanti non li conoscevo neanche.
07:27Allora lì ho capito che questo è un progetto che ormai, come è giusto, che sia come i figli,
07:32va per la sua strada, cammina su gambe che giustamente magari sono anche ormai a volte non così prossime.
07:42È un progetto che ho detto quasi per partenogenesi, come se ormai si riproducesse da sé,
07:49coinvolgesse territori, uomini, persone, cose, luoghi, quasi indipendentemente dalla nostra volontà.
07:56E questa è la cosa più bella.
07:59Ho parecchie domande da farti. Comincio da una un po' proriginosa, che è la seguente.
08:05Ma perché le istituzioni non si sono accorte prima di te di questo grande potenziale?
08:11Dunque, le istituzioni, io non voglio risponderti, non accolgo la provocazione,
08:17e rispondo che intanto le istituzioni sono un pezzo di questo progetto.
08:24Perché se non ci fossero dentro anche semplicemente i luoghi del comune,
08:30i luoghi della regione, i luoghi della sovrintendenza, i luoghi dell'ex IPAB,
08:38Via dei Tesori non ci sarebbe. Via dei Tesori è una rete, è una rete di persone.
08:44I luoghi dell'AMAT, ecco, quest'anno c'erano perfino i depositi dell'AMAT che sono stati amatissimi.
08:50Vi viene da dire che posseggono dei tesori e non lo sanno bene, diciamo, no?
08:55Si muovono, probabilmente con un tempo e con dei modi,
09:02che poi sono anche dei modi legati agli andamenti, agli andamenti della politica,
09:08all'avvicendarsi di governance diverse, e coi tempi della pubblica amministrazione,
09:14che probabilmente non sono certamente quelli di una piccola navicella corsara come è stata Via dei Tesori,
09:22un progetto nato da un gruppo di cittadini che hanno deciso di sbracciarsi,
09:26a cui però le istituzioni nel loro modo, coi loro tempi, hanno risposto, sono state presenti a questa chiamata l'università.
09:35Ecco, non la citavo, è nato tutto da lì, è nato dall'università.
09:39Forse a volte ci vogliono queste realtà più leggere, che poi riescono anche a incollare mondi diversi.
09:47Quanto tempo ci vuole per fare una convenzione tra due enti pubblici?
09:51Forse mesi. Via dei Tesori riesce ad essere un collante di realtà molto diverse, pubbliche, private, lente, rapide.
10:00Raccontaci l'evoluzione del progetto che parte da Palermo.
10:04Era appunto sotto una spinta volontaristica, se vogliamo, poi è partita una cosa della quale a tratti si ha l'impressione
10:12che tu abbia perso il controllo e invece è tutto super organizzato.
10:16Insomma, tutte le province sono coinvolte, sono 18 anni.
10:20Ci vuoi raccontare un po' come sono andate avanti le cose in questi anni?
10:25Il progetto è nato ormai nel lontano 2006.
10:29Ricordavi, quest'anno abbiamo giocato con la nostra maggiore età, essendo diventati 18 anni.
10:35Nasce l'Università di Palermo, dove io ai tempi lavoravo.
10:39E questo sì, io credo che allora l'università non si rendesse conto del potenziale della cultura che generava
10:46e che teneva dentro i cassetti.
10:48O teneva semplicemente relegata a congressi accademici, a una fruizione soltanto specialistica, molto elitaria, molto accademica.
10:59L'intuizione, la prima intuizione della Via dei Tesori è quella, cioè portare il sapere fuori dalle aule accademiche, fuori dalle elite culturali
11:09e renderlo bisogno di massa.
11:12Il passaggio dalla cultura fruita come in spazi piuttosto ristretti alla fruizione pop,
11:24vogliamo usare questo termine, anche con un linguaggio pop, credo che abbia fatto un po' la differenza.
11:31In questo tu ricordavi il mio passato e il mio presente da giornalista, cioè intuire il potere della narrazione,
11:37cioè sentire che dentro un luogo, che è un luogo munto e che da solo parla soltanto a chi degli affreschi li sa decifrare,
11:45un pavimento lo sa leggere, ma raccontare quel luogo senza banalità.
11:52Perché non è che parlare facile significhi dire stupidaggine, significa farsi capire a tutti, provare a parlare con tutti.
12:02Ecco c'è anche questo, quindi un percorso arritroso di chi si ritrova o per ricordi riferiti o perché a casa sono rimaste tracce del nostro passato.
12:11C'è stata questa difficoltà nel tempo, mettere insieme il passato della Sicilia che insegue costantemente emergenze,
12:19che forse con difficoltà guarda indietro. Voglio chiederti, la Sicilia che stai scoprendo, perché ti ho vista viaggiare in lungo e in largo in questi anni,
12:28proprio per scovare quei tesori da riaprire un po' in tutte le province, è una Sicilia che ti dà soddisfazione,
12:35nel senso che quello che trovi ti sorprende sempre e sorprende di conseguenza anche i visitatori?
12:41La Sicilia è uno scrigno veramente inesauribile. Io credo che il progetto più sorprendente, più sfidante, più difficile è quello dei piccoli comuni,
12:55è quello che abbiamo chiamato borghi dei tesori. Quando dici in lungo e in largo, probabilmente ti riferisci a questi tanti viaggi nei piccoli comuni siciliani,
13:06ne abbiamo messi in rete 70, dalle Madoni agli Iblei, dai Nebrodi ai Sicani. Questo è stato bellissimo perché ricordo che tutto è cominciato in tempo Covid,
13:18c'era un avviso pubblico del Ministero della Cultura che non abbiamo vinto, ma occorreva coinvolgere due piccoli comuni.
13:25Ne abbiamo coinvolti due, erano Sambuca di Sicilia, comuni con cui avevamo a che fare, non ricordo quale altro,
13:31ma piano piano sono saliti a bordo prima 10, poi 20, poi 30, poi 60, al punto che abbiamo costituito un'associazione con loro perché abbiamo capito
13:40che era un partenariato troppo importante, non bisognava disperderlo. Questi sono luoghi che con la crisi della società contadina non hanno trovato un altro modo di stare al mondo.
13:49Sono spopolati anche?
13:51Sono spopolati, i ragazzi se ne vanno, la popolazione invecchia, le strade sono spesso precarie, dentro ci trovi castelli, chiese, palazzi nobiliari, tradizioni,
14:07memorie immateriali, ricette, produzioni tipiche, tutto quello che è stato spesso banalizzato come il folclore dello strapaese, che ha un valore enorme.
14:22Forse sono il mio primo, prima ancora che giornalista, sono stata per breve tempo durante l'università ricercatrice di tradizioni popolari, ricordo quegli anni che poi mi hanno formato moltissimo.
14:34Ecco, in quei luoghi innescare un processo di partecipazione come abbiamo provato a fare coinvolgendo 500 ragazzi, cominciando a formarli, scovando gente che ci commuove perché sono irresistenti,
14:47sono quelli che tornano, sono quelli che riescono a fare agricoltura di qualità e a trovare un mercato estero.
14:55Ti chiedo Laura, tutto questo ricostruire nuova memoria può essere utile a scalzare l'immaginario più negativo che a sua volta ha un certo mercato, quello della Sicilia mafiosa,
15:11la Sicilia della bellezza versus la Sicilia mafiosa con la sua stramba, brutta e detestabile iconografia, perché c'è un'iconografia. Secondo te questa sfida è in corso?
15:24La sfida è questa, per noi il patrimonio è strumento, non è il fine, è lo strumento per raccontare intanto a noi stessi, a noi siciliani e poi fuori che c'è una Sicilia innovativa, creativa, sana,
15:44affrancata da logiche di consenso o di clientela, fatta da tanti ragazzi che hanno voglia di fare. Ti dico da corrispondente di un giornale nazionale che per lungo tempo scriveva e ha scritto,
16:02dicendo che dall'altra parte dello stretto le orecchie erano tese soprattutto al malcostume, alla mafia e ai gattopardi, a questo passato dorato e sempre un po' ingessato.
16:17Della noblesse oblige. Della noblesse. E allora non è ancora facile portare fuori una narrazione di sé diversa, però quello che noi proviamo a fare è proprio questo, cioè tutto questo, questo lavoro, serve forse intanto a dire a me stessa io sono una siciliana di ritorno, anch'io scappata e poi rientrata.
16:37E a volte mi dico, questa è stata la risposta che ho sentito di dare, di restituzione, forse intanto per sentirmi meno sola, per dire a me stessa che in questa terra si poteva e si poteva senza padrini.
16:51La politica come guarda a questo progetto? Si è detto tante volte, Laura Nello, di te si è detto un po' di tutto, Laura Nello direttrice di un giornale, Laura Nello impredicato per un assessorato, sei portatrice di un know-how, si dice in inglese, cioè di alcune abilità che potrebbero anche far comodo alla politica. Invece il rapporto qual è? È di giusta distanza o cosa?
17:18No, la politica nella mia vita non esiste, intesa o meglio, il mio far politica è questo, è prendersi cura della police, questo è il far politica.
17:35Io mi auguro, devo dirti sinceramente, che ho trovato nei piccoli comuni siciliani e anche in alcuni grandi comuni, gente che fa politica con un senso di servizio, di amore per la cosa pubblica e di responsabilità che mi ha anche confortato.
18:00Torniamo alla fondazione Via dei Tesori, come si regge? Non è semplice reggere una macchina così grande con tanta gente che ci lavora, viene anche voglia di farti qualche domanda, un po' così, all'insegna della curiosità, come fate, come viene retribuita questa gente, come si gestiscono gli incassi, come funziona?
18:21Questa è una macchina veramente, questo è un tema complesso e qui un richiamo alla politica lo voglio fare perché molti ritengono che Via dei Tesori, che è così ormai famosa, riconosciuta, abbia anche una sua solidità, cioè abbia una legge per esempio regionale che la tuteli, che la metta in sicurezza, etc.
18:45Via dei Tesori ancora adesso, dopo 18 anni, non ha un euro di risorse pubbliche garantite da nessuno e naturalmente questo rende una quotidianità di gestione particolarmente complessa.
19:00Mi piace fare un appello alla politica perché mi piacerebbe che la politica forse, senza che ci fosse una richiesta, forse prendesse questo capitale come un capitale prezioso da tutelare e da mettere in sicurezza.
19:19In assenza di risorse pubbliche garantite, cioè di una legge che tuteli Via dei Tesori, si partecipa a tutte le opportunità che il pubblico dà in termini di avvisi pubblici o di circolari o di bandi.
19:35E poi che cosa succede? Succede che il festival non è altro che un grande momento di raccolta fondi, tecnicamente un fundraising. Questi contributi che il pubblico versa non sono altro che donazioni, come le donazioni che fai quando compri una zalea della ricerca.
19:56Infatti l'altro giorno mi piaceva, devo dire che di fronte a una persona che chiedeva con molta insistenza la restituzione di un contributo perché un'attività non si era svolta, cosa che naturalmente accade e che noi facciamo,
20:15mi è piaciuto sottolinearla questa cosa. Mi piacerebbe che si comprendesse sempre di più che questa manifestazione si regge su questo.
20:25Te lo ricordi quel ministro che disse che con la cultura non si mangia?
20:29Me lo ricordo bene. Poi ha detto anche che era stata travisata quella frase. Ormai, diciamo che Via dei Tesori è diventato anche qualcosa di diverso dal festival.
20:46Il festival è l'emersione di un progetto che poi lavora anche sui territori, su altre attività, su altre misure, su adesso un progetto di gestione permanente di alcuni luoghi della cultura.
21:05Ecco, siamo in una fase in cui questo festival che a gran voce si chiede duri tutto l'anno. Un festival non dura tutto l'anno, un festival è un evento.
21:17Noi siamo partner di un progetto che vedrà un edificio alla cala di Palermo al volo trapezoidale nell'area archeologica del Castello a Mare diventare un grande hub culturale della città dove ci sarà un museo immersivo che racconterà Palermo
21:35e ci sarà un polo di innovazione dove faremo trasferimento, insieme con l'Università di Palermo, si chiama terza missione, quella che dicevamo, cioè generare cultura che si sparge per la città.
21:54E quindi quello sarà un polo di innovazione, ci sarà un co-working, ci sarà anche una zona di ristoro e ci sarà una valorizzazione dell'area archeologica attiva.
22:03Tempi?
22:05Se tutto va bene, un anno.
22:07Accidenti, questa è una cosa proprio lì per accadere.
22:11Chiudiamo con Gattopardo, abbiamo questa l'ultima bella copertina, il periodico che dirigi, ce lo sentiamo anche un po' nostro per ragioni varie, insomma da queste parti del giornale di Sicilia.
22:22Qui ci sono due registi, Piazza e Grassadonia, che portano il cinema siciliano nei festival più blasonati, Iddu è il loro ultimo film.
22:35Com'è fare questo giornale, questo periodico che vuole raccontare una Sicilia, non voglio dire glamour, ma una Sicilia culturale, operativa, anche capace di dare più di quello che sembra.
22:48Sì, è un giornale glamour, o meglio, è un giornale che ha un aspetto molto glamour, cioè una immaginazione, credo, molto patinata, molto raffinata, eccetera.
22:59Ma io dico sempre che ha un cuore combattente, perché poi le storie che custodisce non sono storie per pochi, sono storie che provano a dare speranza a tanti,
23:10cioè sono storie di innovatori, di imprenditori, di artisti, di gente che scommette, ci crede, è tornata in quest'isola, c'è rimasta, o non ci sta ma fa delle cose che provocano dei movimenti belli su quest'isola.
23:27Sai, quando io ho cominciato a dirigere questa rivista non avevo scelto io la testata, Gattopardo, allora Gattopardo, la prima cosa che pensi, il cambiare tutto per non cambiare niente, la Massima di Tomasi,
23:41e io invece ho pensato proprio che fosse una sfida, cioè quella di pensare Gattopardo come una testata che racconta una Sicilia invece che cambia e che vuole cambiare.
23:51Mai un momento di ripensamento, sempre lo sguardo in avanti, non c'è nulla che ogni tanto ti induca a dire però insomma sono un po' stanca, forse non ne vale la pena.
24:02Beh, i miei colleghi, i miei collaboratori sanno che è successo tante volte che alla fine del festival negli anni scorsi dicessi questa è l'ultima.
24:16Come ti dicevo, la sensazione di avere inciso forse anche oltre le nostre volontà, le nostre attese su tanti ragazzi che questo progetto ormai se lo portano sulle spalle, mi fa sentire meno sola, mi fa sentire che questa sfida comunque è vinta, ecco.
24:37TGS7 finisce così, grazie per averci seguito, a presto.
24:45Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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