• 3 mesi fa
Tgs Sette, edizione dell'8 settembre
Trascrizione
00:00Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:17Buona domenica, questo è TGS7, il nostro rotocalco settimanale.
00:22Come vedete, apriamo con una grande foto, quella dell'arcivesco di Palermo, Monsignor Corrado, l'Orefice.
00:28Questa settimana si è chiuso il Giubileo di Santa Rosalia a Palermo con una messa sul Monte Pellegrino
00:35che è stata celebrata di pomeriggio eccezionalmente, vedete queste immagini molto belle girate col drone
00:42il piazzale del santuario dove è stata celebrata la messa nel pomeriggio del 4 settembre.
00:49Le parole dell'arcivesco di Palermo che ha chiuso quest'anno giubilare parlando, se vogliamo, di redenzione.
00:57Ha parlato di cura di sé, della cura dell'anima e ha parlato tanto di Palermo ancora una volta
01:03come aveva fatto anche in occasione del festino e come ha fatto ripetutamente negli ultimi anni
01:09a descrivere una Palermo che ha una quota di difficoltà davvero elevata
01:15soprattutto per il rischio che corrono i giovani consumatori di droga.
01:21Il grido, l'urlo, se vogliamo, di Monsignor Lorefice si è rinnovato anche il 4 settembre.
01:28Lo abbiamo intervistato, lo ha intervistato Giovanni Villino lungamente per noi
01:33le parole di Monsignor Lorefice sono molto interessanti, dice la risposta delle istituzioni
01:39non me l'aspettavo sul piano della reazione politica se vogliamo
01:46le mie non erano parole populiste, le mie sono le parole di un pastore.
01:51Ecco l'intervista in questa prima parte di TGS7, nella seconda parte, nella terza parte di TGS7
01:57invece un'intervista a Carlo Alberto Dallachiesa, il nipote del generale Dallachiesa
02:02ucciso in un agguato mafioso il 3 settembre del 1982.
02:07A lui una lunga intervista in diretta, la stiamo preparando.
02:12Intanto in questa prima parte sentiamo Monsignor Corrado Lorefice.
02:16Partiamo da quest'anno giubilare, la figura di Rosalia, quali le eredità per la città?
02:22La prima eredità che Rosalia ci lascia è questo primato, come ho avuto modo di ripetere in questi giorni
02:34dell'uomo interiore, dello sguardo dal di dentro.
02:41Viviamo in una cultura che ci chiede di essere centrifugati.
02:47Rosalia non fugge dalla città, dagli impegni, ma recupera una sapienza interiore
02:57che fa guardare con gli occhi più in profondità le reali situazioni della vita
03:05ma soprattutto che innalza lo spirito anche a Dio per poter essere anche nella capacità di guardare
03:12alla realtà umana con uno sguardo alto.
03:18Si è parlato tanto di speranza, però lei anche da pastore di questa chiesa palermitana
03:24ha più volte acceso i riflettori, così vogliamo dire, è scosso anche le coscienze
03:30su alcuni problemi presenti in città che poi sono problemi che affliggono le comunità a livello globale
03:37dal problema della droga al problema di una città distante a periferie sempre più distanti.
03:44Ecco il volto di un pastore che parla alla sua chiesa ma è vicino alla sua chiesa.
03:49Questo è stato colto dalla città, è stato colto dai cittadini, ma qual è stata la risposta delle istituzioni?
03:57Credo che i miei appelli non siano frutto di una mentalità populista, non sono assolutamente il tipo.
04:07Se si vive dentro la città, se si entra nelle case, se si cammina per le strade, se si tocca la carne della gente
04:15se sei contattato per il problema del crack perché ci sono genitori, ci sono giovani
04:21se sei contattato per il problema della crescita della violenza nelle strade, nei quartieri
04:28penso alla zona per esempio della stazione dove ho incontrato anche i cittadini, dove ho incontrato anche
04:38quanti hanno lì le proprie piccole aziende, allora chi sta dentro e tocca con mano le ferite della carne
04:48ha la libertà di poter dire che ci sono problemi reali, concreti, non lo stiamo assolutamente farneticando.
04:57Credo che questo sia invece quello che bisogna portare avanti, penso che questo sia anche l'impegno degli amministratori
05:08guardare con faccia, senza infaccia le reali situazioni che vive la città di grande contraddizione
05:17così come, grazie a Dio, anche tutte le sue belle potenzialità, ma bisogna stare dentro e assumere le ferite
05:25e fare di tutto per dare risposte concrete, penso al problema dei rifiuti, ma sono sotto i nostri occhi
05:33non c'è bisogno che bisogna dimostrare...
05:36Cosa dice ai cittadini che poi sono anche fedeli in parte, qual è il messaggio che si può dare di impegno?
05:45Il messaggio che io do è quello di una corresponsabilità nella costruzione della città, se è vero che
05:53quello degli amministratori è un compito ben preciso, ma noi dobbiamo anche mentalmente, culturalmente
06:00riappropriarci della città, la dobbiamo sentire anche come una responsabilità che ci riguarda tutti
06:08Si può fare l'esempio, io posso avere una lattina di Coca Cola e la posso buttare a terra, quindi questo significa
06:19che non ho maturato il senso civico, è chiaro che però quello per esempio dei rifiuti è un problema che va ben oltre
06:27la sola corresponsabilità civica, ci sono delle situazioni strutturali, ci sono delle scelte che riguardano anche
06:36appunto la politica della gestione dei rifiuti, per questo allora tutti ci dobbiamo sentire coinvolti
06:44Fra qualche giorno celebreremo la figura di Dompino Puglisi nell'anniversario del suo martirio, ecco quest'anno
06:54su cosa sarà puntata l'attenzione?
06:57Beh, Dompino è una figura direi poliedrica, credo che per come lo conosco io, ancora una volta ci chiede
07:12l'assunzione di una responsabilità nei confronti della Casa Comune, sono stato a Godrano, a Ficuzza, sono luoghi che lui
07:22frequentava con i giovani, credo che oggi ci sia sotto i nostri occhi il grido che ci viene dalla salvaguardia della terra
07:30e da tutto il tema ecologico e tra l'altro Dompino penso che anche su questo ha molto da dirci, perché comunque
07:43lui aveva una visione della Casa Comune riscattata dal male, ed è chiaro che sta diventando sempre di più una struttura,
07:53un male strutturale la gestione della Casa Comune così come la stiamo portando avanti, come se fossimo l'ultima generazione
08:01a viverla, invece lui ci ricorda che dobbiamo consegnarla alle nuove generazioni come giardino fecondo e non come una terra
08:11arida di ululati solitari.
08:15Rimanendo sulla figura del sacerdote, quella che è un po' la pastorale presbiteriale, quali sono oggi le emergenze, le urgenze
08:25che vengono evidenziate a lei, Pastore della Chiesa, dalle periferie di Palermo da parte dei sacerdoti?
08:31Beh, è chiaro che i sacerdoti oggi vivono tutta la complessità e il travaglio intanto della trasmissione della fede,
08:43la Chiesa palermitana sta facendo delle scelte per quanto riguarda anche l'iniziazione dei fanciulli, dei ragazzi
08:51con un progetto ben preciso, ma noi sappiamo che la trasmissione della fede non riguarda solo un aspetto della vita umana,
09:00perché la fede ha anche delle ricadute nella concretezza della vita, per cui annunziare il Vangelo in alcune situazioni sociali,
09:11di vita, penso anche alle tante periferie sia esistenziali che urbane, è chiaro che significa anche assumere il grido
09:20che viene dalla gente, dalla povertà che chiaramente oggi conosce nuovi volti con le conseguenze soprattutto della pandemia,
09:34ma poi penso a tutto il lavoro che sta portando avanti la Caritas anche per rispondere alle istanze, alle esigenze primarie
09:47e ricordo che la Caritas sostiene poi le parrocchie, le Caritas parrocchiali e credo che oggi più che mai i nostri sacerdoti hanno questo compito
10:00e le nostre comunità di annunziare una fede che appunto è capace di dare spessore alla vita a partire da quella dimensione spirituale
10:11dell'uomo interiore di cui parlavo, ma anche di far crescere discepoli, discepole, quindi cristiani che assumono realmente l'impegno della costruzione della città umana
10:25in tutte le sue esigenze a partire dai problemi che poi diventano oppressivi per la dignità delle persone, delle famiglie,
10:35penso al tema delle case, penso al tema della mancanza di lavoro, penso al pane quotidiano e poi l'altro tema è senza dubbio appunto quello emergente,
10:51dobbiamo stare attenti che se oggi le mafie non uccidono è chiaro che continuano ad esercitare il loro potere,
11:00quindi c'è tutta la sfida mentale, educativa, formativa a creare una visione che vada totalmente a contrastare la mentalità mafiosa
11:15che poi si vive anche nelle relazioni ordinarie, nel modo di pensare, lo stare in casa, lo stare con gli altri,
11:24quell'atteggiamento, quella ricerca di favoritismi, quella supponenza, anche quell'esercizio della violenza verbale oltre che fisica,
11:33è un humus che permette il radicamento, la dipendenza clientelare, che permette il radicamento della mafia, seppur oggi ha cambiato il suo volto.
11:46Altro tema da lei accennato è questa grande rivoluzione, almeno così è stata percepita, sul fronte dei sacramenti dell'iniziazione cristiana,
11:55parliamo dei sacramenti del battesimo ma soprattutto della comunione, della penitenza e della cresima.
12:01Sì, intanto grazie perché mi date l'opportunità di far passare la notizia al di là dei grandi titoli che molte volte possono essere depistanti.
12:13Che cosa c'è dietro? Dietro intanto c'è il cammino dal 2019 della chiesa palermitana che si pone la questione.
12:22Siamo capaci di nuovo di rifare la proposta cristiana che vale per tutta la vita? Questa è la cosa decisiva.
12:29Possiamo continuare solo con sacramenti che vengono chiesti solo per il momento celebrativo, senza far sì che sia una scelta reale di vita?
12:41L'altra cosa, possiamo continuare a fare un percorso che arriva ai sacramenti senza avere di mira la creazione della comunità cristiana,
12:53dove i primi ad essere coinvolti sono gli adulti, sono i parenti, sono i genitori.
13:00La comunità cristiana è un luogo di fraternità, è una famiglia di famiglie e quindi abbiamo tutti a cuore che i nostri figli non ricevano un diplomino,
13:10ma che arrivino a conoscere il Signore e facciano la scelta di appartenere alla chiesa che è una famiglia, non è un luogo, non è il supermercato del sacro.
13:18Questa è la mens che è dietro.
13:21D'altra parte, fino ad ora che cosa abbiamo fatto? Almeno due anni.
13:25C'è stato qualche scamotaggio, ma almeno due anni per la prima comunione, almeno due anni per la cresima.
13:31Invece qui facciamo un percorso unitario che tra l'altro rispetta l'impostazione della chiesa primitiva perché è un taglio catecumenale,
13:41cioè si celebrano i sacramenti in un percorso di crescita che può portare a maggior ragione alla consapevolezza della vita cristiana scelta e con la creazione di una comunità cristiana,
13:56dove prima di essere coinvolti sono gli adulti, non è il posteggio delle cose religiose la parrocchia.
14:03Un'intervista che è andata a fondo, quella di Giovanni Villino a Monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo.
14:12Si chiude qui la prima parte di TGS7, fra poco la seconda, intervista a Carlo Alberto dalla Chiesa, nipote del generale dalla Chiesa, fra poco.
14:27La seconda parte di TGS7 è dedicata al ricordo del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre del 1982 a Palermo assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all'agente Domenico Russo.
14:53Fu un attacco deliberato, gravissimo, il prefetto di Palermo era in carica da appena tre mesi, aveva fatto un grande lavoro in città, aveva incontrato mamme e ragazzi dipendenti dalla droga, studenti.
15:07Aveva lanciato un attacco diretto a Cosa Nostra, non aveva trovato l'appoggio che cercava nella politica, aveva rilasciato una drammatica intervista a Bocca pochi giorni prima di essere ucciso.
15:21Aveva dato battaglia ai terroristi, era già stato in Sicilia una figura integerrima di carabiniere e infine questo agguato nel cuore della città, era un 3 settembre caldissimo.
15:34Qui muore la speranza dei palermitani onesti, comparve un cartello con queste parole, in via Carini, ma da quel momento in poi Palermo avrebbe vissuto una stagione difficilissima che non riesce ancora del tutto a lasciarsi alle spalle.
15:52Ne parliamo con Carlo Alberto Dalla Chiesa Junior, il nipote diretto del generale Dalla Chiesa, che abbiamo collegato in diretta da Milano, lo saluto.
16:05Buongiorno, come sta?
16:07Buongiorno, grazie.
16:11A guardarla e avendo rivisto alcune interviste di suo nonno in queste ore per preparare questa trasmissione, devo dire che la somiglianza c'è, almeno nell'espressione cordiale.
16:23Suo nonno aveva delle espressioni molto cordiali, se lo ricorda così?
16:29Sì, è anche normale che me lo ricordi come cordiale, perché essendo mio nonno mi trattava cordialmente e comunque era una persona che ho sempre visto col sorriso.
16:42Il sorriso è qualcosa che per chi gli è stato vicino è filo conduttore della sua esistenza.
17:01Suo nonno era stato partigiano, aveva avuto una grande storia personale, era stato un carabiniere convinto, figlio di un carabiniere, nato in Emilia Romagna, era nato a Parma se non sbaglio.
17:17Che ricordi ha di bambino, perché era bambino quando suo nonno è stato ucciso in quel modo?
17:25Ricordi di gioco, ricordi dell'estate 1982 fatta nella casa di campagna di Prata vicino a Bellino dove mio nonno ha regalato a mia cugina le magliette delle squadre del campionato del mondo.
17:46Cioè mia cugina Bartolo era in Brasile, mia cugina Giuseppe aveva la Germania e io avevo l'Italia.
17:55Perché quella era l'estate dell'82 quando l'Italia vinse i mondiali?
17:59Esattamente, sì.
18:02Questo nonno lo si percepiva come un uomo comunque a rischio sulle barricate, se vogliamo istituzionalmente parlando.
18:15Aveva prima dato battaglia al terrorismo, ai terroristi e poi era passato a Palermo.
18:23Che cosa le rimane dei ricordi degli anni successivi e anche dell'isolamento che suo nonno denunciò prima di essere ucciso?
18:33Diciamo che tutto questo l'ho capito e interiorizzato dopo ovviamente.
18:41Quando è accaduta la strage di Via Carini ho 4 anni.
18:45Mi ricordo molti momenti con mio nonno perché è stata una memoria sollecitata.
18:51Tutti quelli che incontravo mi dicevano ma te lo ricordi tuo nonno?
18:55Quindi fin da piccolo capivo che quei ricordi avevano un valore particolare e quindi sono riuscito a tenerli.
19:05Negli anni successivi ho sia approfondito di mia sponte tutta la vita di mio nonno,
19:17sia poi l'ho sentita perché comunque mio papà, le zie, mia mamma si era parlato di quell'isolamento,
19:27si era parlato, la famosa intervista a bocca, qualcosa che noi familiari sappiamo quasi a memoria.
19:33Quindi non ci sono stati periodi della vita di mio nonno in cui lui non fosse isolato.
19:45Anche durante la lotta delle Brigate Rosse il supporto che aveva ricevuto dalle istituzioni è sempre stato intermittente.
19:57Dopo l'arresto di Curcio e di Franceschini smantellarono il nucleo per cui lo stesso Caselli si chiede ma come mai?
20:07Che poi quando il sequestro non moro allora torno a andare dalla chiesa perché ho bisogno di lui.
20:13Poi subito dopo moro allora non ho più bisogno e allora poi vado in un'altra parte.
20:18Il mio nonno è una persona che ha sempre ricevuto molta stima dalle persone, dalle istituzioni nelle quali lavorava,
20:25ma lavorando per la comunità, unicamente per la comunità, è indubbio che non tutti lo guardassero in maniera…
20:36La sensazione che si è avuta, almeno glielo dico come testimone molto giovane e nel tempo,
20:43è che alla fine Carlo Alberto dalla Chiesa viene chiamato in un momento nel quale probabilmente viene sottovalutata
20:50la potenza della sua figura, l'impatto, l'impegno che ci mise in quei tre mesi in cui lavorò tantissimo.
20:57Mi fa anche piacere dirle che ero fra gli studenti, io personalmente, che ricevettero la visita al liceo Garibaldi di Palermo,
21:05di questo prefetto, noi giovani di quegli anni 80, appunto freschi di campionato del mondo,
21:12capivamo ben poco di quello che succedeva a Palermo nonostante, che so io lo dico perché lo sappia,
21:19una villa, un giardino come Villa Sperlinga era proprio la casa dei tossicodipendenti da eroina,
21:27ebbene suo nonno fece quest'operazione, andò a parlare con gli studenti, senza divisa, era prefetto,
21:33e in questo probabilmente ci fu la scomodità del suo ruolo, di questo voi avete contezza anche in famiglia,
21:41lei, suo padre andando dalla chiesa, sua zia Simona, mi dica, Rita?
21:50Sì, diciamo che è il concetto di comunità a cui riferivo prima, il fatto di voler bene alla comunità che si deve proteggere,
22:05tutelare, rispettare e rispetto ai ruoli che ognuno ha e che lui aveva in quel momento, anche prendere per mano.
22:13Ci fermiamo un attimo, poi le faccio sentire la risposta ad una domanda che gli rivolse Enzo Biagi,
22:20il principe dei giornalisti italiani, una domanda diretta, chiara, e suo nonno risponderà in maniera altrettanto chiara.
22:27Ci fermiamo un attimo.
22:34Giornale di Sicilia, gds.it, tgs, rgs, ci facciamo in quattro per dirvi tutto.
22:44E rieccoci in studio, facciamo sentire al nostro pubblico e anche a Carlo Alberto dalla Chiesa,
22:50la voce del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, in risposta ad una domanda di Enzo Biagi, ecco questa clip.
22:58Contro la mafia, chi è un mafioso? Cerchiamo un ritrattino.
23:03Un mafioso è uno che lucra per avere prestigio e poi goderne in tutti i settori, e chi lucra è anche capace di uccidere,
23:19e prima di uccidere, dico uccidere anche come morte civile, è anche capace di usare delle espressioni fraternamente, affettuosamente, ti consiglio.
23:36Ecco, c'è un po' la summa del pensiero antimafioso in quello che dice suo nonno.
23:42Dice che la mafia è una forma di cultura, è una forma di persuasione anche subculturale, no?
23:50Questo lei ce l'ha chiaro oggi da cittadino italiano e adesso le dirò anche di più.
23:57Ce l'ha chiarissimo, il tema penso sia anche quello che mio nonno è stato tra i primi a cristallizzare come concetto,
24:08che se lo Stato dà ai propri cittadini, riesce a trasformare quello che per la mafia sono favori, li trasforma in diritti,
24:18si toglie o si riduce fortemente l'humus nel cui la criminalità organizzata affonda le proprie radici e da cui trae alimento.
24:32Quindi l'idea è esattamente quella di trasformare i favori della mafia in diritti riconosciuti dallo Stato.
24:41Ecco, uno dei diritti, se vogliamo intendere nell'accezione liberale, è quello, il diritto all'impresa e lei è un imprenditore.
24:50Un imprenditore affermato, viene considerato un imprenditore illuminato ed è il papà, per così dire, dello stello bello.
24:58L'inventore dello stello bello, un marchio tutto italiano che ha deciso di metterci il cuore, l'anima e ritengo anche i capitali in Sicilia e a Palermo,
25:07una città che un po' le appartiene, io le ho sentito dire anche, le ho sentito raccontare di episodi di cuginanza, tra virgolette,
25:15del suo passato di ragazzino palermitano e del suo legame con la città.
25:20E insomma, ha aperto l'ostello bello, non lontano dal porto, è contento di questa operazione, ha un carico emotivo, affettivo in più rispetto agli altri ostelli che ha aperto in Italia?
25:33Sì, preliminarmente devo dire che in questa epoca, definiamola fluida, l'ostello bello ha avuto tre papà.
25:42Tre papà, ok, ci può stare, via, la famiglia è allargata.
25:47Ormai anche tre papà è possibile.
25:50E' ovvio che l'apertura di un ostello bello a Palermo ha un'importanza particolare, sarebbe molto ipocrita l'appartenia nasconda.
26:00Però non voglio neanche che abbia chissà quale valore simbolico.
26:06L'ostello bello per me rappresenta la volontà di fare qualcosa di bello a Palermo.
26:14A mia parte è quella di aver fatto qualcosa di bello a Palermo.
26:21Un posto dove arrivano persone da tutto il mondo, soprattutto giovani.
26:25Un posto in cui le persone palermitane si possono trovare per fare quello che vogliono, per fare cultura, per giocare a ping pong, a biliardino, andare a un concerto, bersi una birra.
26:40E soprattutto aggiungo la cosa bella dell'ostello è anche il fatto di mettere in collegamento le persone della città con chi viene fuori da tutto il mondo.
26:55Quindi apertura e inclusione allo stesso ordine.
26:59Senta Carlo Alberto, l'ostello bello è stato creato in un punto importante della città, delicato, vicino al porto.
27:10Le faccio una domanda che le hanno fatto anche già altri, ho letto qualche cosa.
27:14Avete avuto azioni di disturbo, la mafia vi ha avvicinati, avete avuto richieste particolari dall'assunzione in cantiere in poi?
27:24No, no.
27:28E' bastato avviare e dare un segnale di chiaro, siamo qui, andiamo avanti e nessuno è venuto a disturbare.
27:35Ecco, non è molto di dire, ci hanno permesso sei anni per iniziare i lavori.
27:41Quindi la burocrazia ha avuto il suo ruolo diciamo.
27:46Esatto, poi ha avuto tutti i permessi, dopo sei anni due ricorsi al paro, un ricorso in consiglio di Stato, vinti, poi siamo riusciti a iniziare i lavori.
27:57Senta un po', torniamo a suo nonno, torna a suo nonno con le ultime due domande, anche al suo papà.
28:02Il suo papà che è un professore universitario, docente, ha fatto anche politica con un tratto sempre di grande modestia.
28:10Qual è l'esempio di Carlo Alberto dalla Chiesa nella vostra famiglia?
28:16L'esempio di una persona che si comporta per bene, l'esempio di una persona che è attenta agli ultimi, l'esempio di una persona che non teme di prendersi sulle spalle la responsabilità
28:34ed è l'idea di una persona, come ho detto prima, che vuole bene, che è al principio di qualsiasi azione che poi abbia fatto, il voler bene, voler bene alle persone comuni, agli sconosciuti, agli esseri umani.
28:54E lei ha ereditato un po' dell'amore che questo uomo ha avuto per Palermo, lo sente un po'?
29:01Io a Palermo ci sono nato, ho un amore viscerale per la città di Palermo, mi piacciono i palermitani, ho gli zii, i cugini, amicizie.
29:20Le persone di cui abbiamo aperto l'ostello, l'armire Chiara Mazzarella, tutte le persone di cui abbiamo conosciuto in questi anni di lavoro e anche di lotti e tribunali.
29:35Palermo per me è una bellissima città, con una straordinaria cittadinanza e non bisogna avere paura, bisogna guardare avanti, bisogna essere consapevoli di tutto il detto che c'è e altrettanto delle cose che non van bene e essere determinati da spazzarle via.
29:59Il che vuol dire ogni tanto saper ridurciare magari a qualche privilegio.
30:07E' proprio così e io la ringrazio su queste parole, la ringrazio, la saluto, le dico in bocca al lupo, ci venga a trovare quando sarà a Palermo e continueremo a ricordare la figura di suo nonno che rimane davvero un esempio, non voglio dire eroe, un termine secondo me un po' retorico ma esempio senz'altro.
30:30Grazie Carlo Alberto dalla Chiesa.
30:33Grazie a lei, grazie a tutti.
30:36TGS7 finisce qui, grazie per averci seguito, a presto, alla prossima.

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