“Ritornano le note del suo passato, ricorda che era bello quando lui suonava, concerto in la minore”, e il cuore si riempie di nostalgia. Ritornano le note del passato e si uniscono alle note del presente, dipingono un quadro fatto di tournée e successi, di poesie in musica senza tempo, capaci di conquistare ed emozionare i cuori di ogni generazione. Il curriculum vitae della band “Il giardino dei Semplici” è ricco di immagini e di sentimenti, di riconoscimenti, premi e soddisfazioni. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da quel 1974, anno di fondazione, in cui Giancarlo Bigazzi, uno dei migliori compositori e parolieri italiani, propose loro il nome, ispirato all’orto botanico di Firenze, la sua città, il terzo Orto botanico al mondo per antichità (la sua origine risale, infatti, al 1 Dicembre 1545). Gianni Averardi, Gianfranco Caliendo, Andrea Arcella e Luciano Liguori, accettano di buon grado, la storia comincia. Una storia mai conclusa. Nonostante i cambiamenti della società, nonostante abbiano preso piede tra i giovani altre sonorità, il romanticismo, la delicatezza, la profondità dei loro brani resistono, riempiono ancora l’anima di una soffusa dolcezza. M’innamorai, Tu ca nun chiagne, Miele, Concerto in La Minore, ma anche brani più recenti come Zingari, Basta avere lei, Argento vivo e la bellissima, Se un giorno tu. Musicisti d’eccellenza, lo senti subito, nessuna improvvisazione. Studio e tecnica, ispirazione. Ci vuole una notevole dose di talento per resistere alle intemperie del passare degli anni. Sui visi di Andrea Arcella, Luciano Liguori, Savio Arato e Tommy Esposito, gli attuali componenti, non più la freschezza della gioventù ma nessuna ruga nella loro arte. Le mani si muovono con maestria ed incantevole agilità sui loro strumenti, le voci sono le stesse rese ancora più belle, se possibile, dalla maturità. Ho un debole per loro, lo confesso, per quel falsetto che si sposa con le tonalità più basse della voce principale, un mosaico prezioso, un’amalgama straordinaria di colori a comporre un disegno perfetto. Compositori, cantanti e poeti, questi sono gli artisti de “Il giardino dei Semplici”, intramontabili protagonisti del Novecento musicale e di questi nostri anni, eterni; un gruppo che nulla ha a che vedere con le meteore commerciali che quotidianamente ci vengono proposte dalle trasmissioni TV e dalle radio. Un gruppo che merita di essere visto ed ascoltato, che ha ancora tanto da dare e da dire.Sul palco dell’evento “Non è la fiera”, organizzato dal Comitato Fiera, dalla Pro Loco, con l’Amministrazione Comunale di Casalguidi, Pistoia, “Il Giardino dei Semplici“, ha dato per l’ennesima volta, se ce ne fosse stato bisogno, (dopo 23 album, 17 in studio, 3 live e 3 raccolte, 4.000.000 dischi venduti e 1800 concerti) indiscussa e superba prova di sé.
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