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Roma, 15 mag. (askanews) - C'è tempo fino al 19 maggio per scoprire un aspetto nascosto della città di Venezia con "Urbs Scripta", il primo festival dedicato ai graffiti storici, giunto quest'anno alla sua terza edizione. Si tratta di un'esperienza unica nel panorama europeo, che permette di scoprire immagini e storie scolpite sulla pietra: racconti di navi, cronache, raffigurazioni, slogan per l'elezione dei dogi o lamentazioni dei prigionieri, giochi, nomi, croci e date. Tracce di una umanità scomparsa che parla attraverso i segni lasciati sui muri. Un insieme straordinario di presìdi di memoria, disseminato lungo tutta Venezia, sui monumenti, nelle chiese, nei palazzi, ma anche nelle sue isole. Il festival è ideato e diretto dallo scrittore Alberto Toso Fei e dalla storica Desi Marangon. "Quando parliamo di storia di Venezia parliamo di storia dei dogi, degli intellettuali, delle élite ma in realtà anche le persone comuni hanno lasciato un segno nella città. - ha spiegato Desi Marangon - Segni incisi, tracciati, con dei colori, con un inchiostro, a stencil, col fumo di candela, con un misto di ruggine e saliva, perfino col sangue nelle prigioni si Palazzo Ducale".Durante il Festival quest'anno viene anche presentato il libro "I graffiti di Venezia. L'Arsenale", nuovo capitolo del lavoro di mappatura, catalogazione e ricerca storica realizzato da Marangon e Fei. "Partiamo da delle fonti dal basso, quindi i segni lasciati dai lavoratori e dalle lavoratrici per costruire una narrazione storica che spieghi il senso e l'esistenza di questo luogo nella storia della Serenissima, l'officina delle meraviglie, la prima vera catena di montaggio della storia, capace di varare moltissime navi in un solo mese" ha spiegato Fei.

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00:00C'è tempo fino al 19 maggio per scoprire un aspetto nascosto della città di Venezia con Urbs Scripta, il primo festival dedicato ai graffiti storici, giunto quest'anno alla sua terza edizione.
00:13Si tratta di un'esperienza unica nel panorama europeo che permette di scoprire immagini e storie scolpite sulla pietra. Racconti di navi, cronache, raffigurazioni, slogan per l'elezione dei doggi o lamentazioni dei carcerieri, giochi, nomi, croci e date.
00:31Tracce di un'umanità scomparsa che parla attraverso i segni lasciati sui muri, un insieme straordinario di presidi di memoria disseminato lungo tutta Venezia, sui monumenti, nelle chiese, nei palazzi, ma anche nelle sue isole.
00:46Il festival è ideato e diretto dallo scrittore Alberto Tosofei e dalla storica Desi Marangon che ha spiegato.
00:53Quando parliamo di storia di Venezia parliamo spesso della storia dei doggi, la storia degli intellettuali, la storia dell'elite, ma in realtà anche le persone comuni hanno scritto la storia, hanno lasciato un segno nella città.
01:07Segni incisi, tracciati con dei colori, con un inchiostro a stencil, col fumo di candela, con un misto di ruggine e saliva, perfino col sangue delle prigioni di Palazzo Ducale.
01:18Durante il festival quest'anno viene anche presentato il libro I graffiti di Venezia, l'arsenale, nuovo capitolo del lavoro di mappatura, catalogazione e ricerca storica realizzato da Marangon e Fei, che racconta.
01:32Partiamo da delle fonti dal basso e quindi i segni lasciati dai lavoratori e dalle lavoratrici per costruire una narrazione storica che spieghi il senso e l'esistenza di questo luogo nella storia della Serenissima, l'Officina delle Meraviglie,
01:51la prima catena, vera catena di montaggio della storia, capace di varare moltissime navi in un solo mese.
01:58Grazie.
01:59Grazie.

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