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Roma, 28 apr. (askanews) - "Mi sento di dover richiamare noi stessi a un grande senso di responsabilità. Abbiamo avuto il privilegio di essere qui, in questa epoca, per poter esprimerci grazie a tutta la storia che ci ha preceduto in questo modo magnifico; non si diventa Roberto Bolle per caso, ci vuole fortuna, grazia, impegno e tenacia ma la cosa che mi onora è sapere che si diventa Roberto Bolle ma poi ci si mette insieme tutti al servizio di chi si pone nella dimensione dell'ascolto, che sia la televisione, che siano le grandi arene dei nostri spettacoli in presenza, però questo è ciò che nobilita la nostra grande fortuna di eredi dell'umanismo, del rinascimento, della divina proporzione che si esprime nella danza, così come nel canto, nella lirica e questa fortuna deve essere messa al servizio di chi ne ha meno in Italia e ovunque; sapere che tutto ciò che possiamo esprimere di bello non appartiene solo a noi stessi, ma deve essere un patrimonio condiviso, riempie di senso la bellezza che noi siamo qui a celebrare, a rappresentare, nel nostro caso come ministero, a tutelare e valorizzare".Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli alla presentazione di "Viva la Danza" 2 a Roma, al Ministero della Cultura, lo spettacolo di Roberto Bolle che andrà in onda su Raiuno il 29 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Danza, realizzato in collaborazione con la Rai.

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00:00Mi sento di dover richiamare noi stessi un grande senso di responsabilità.
00:07Abbiamo avuto il privilegio di essere qui in questa epoca, di poter esprimerci grazie a tutta la storia che ci ha preceduto in questo modo magnifico.
00:20Non si diventa Roberto Bolle per caso, ci vuole fortuna, grazia, impegno e tenacia.
00:30Ma la cosa che mi onora è sapere che si diventano Roberto Bolle poi ci si mette insieme a noi tutti, al nostro tavolo, insieme a voi tutti che siete seduti e seduti di fronte a me,
00:42al servizio di chi si pone nella dimensione dell'ascolto, che sia la televisione, che siano le grandi arene dei nostri spettacoli in presenza.
00:53Però questo è ciò che mobilita la nostra grande fortuna di erede, di umanismo, di rinascimento, della divina proporzione che si esprime nella danza,
01:06così come nel canto, così come nella lirica e questa fortuna deve essere messa al servizio di chi ne ha brutta e ne ha meno.
01:18In Italia è sapere che tutto ciò che possiamo esprimere di bello non appartiene soltanto a noi stessi, ma deve essere un patrimonio condiviso,
01:32riempie di senso la bellezza che noi siamo qui a celebrare, a rappresentare, nel nostro caso, come Ministero, a tutelare e valorizzare.
01:42Grazie.

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