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Trascrizione
00:00Nei giorni del lutto sembrano scorrere via dal nostro animo, dal nostro cuore, senza entrare
00:19più in profondità, perché il nostro cuore è chiuso, chiuso dal dolore, chiuso e oppresso
00:26dal senso del vuoto, che la morte di una persona cara lascia nella nostra vita. Una persona
00:36che è stata cara prima di tutto ai suoi familiari e ai suoi amici, ma che è stata cara anche
00:45al mondo dell'economia e dell'imprenditoria della nostra città. Una persona come poche?
00:54Una persona squisita, una persona che quando lo incontravi rimaneva un po' di segno, perché
00:59voleva valorizzare la Panini, la sua storia, poi guardava sempre al futuro, lavorava moltissimo
01:05ed era impegnato insieme alla città per valorizzare il Museo Panini, per ampliarlo, per donare
01:14un pezzo della storia moderna, quindi una persona d'oro.
01:18Quello che è riuscito a fare è sotto gli occhi di tutti e i numeri, che lui amava
01:23tanto, lo raccontano perfettamente. Con Panini però l'ingegnere Salustro non ha solo trovato
01:29un'azienda, ma ha una ragione di vita, innamorato dei suoi collezionisti e lettori, dei prodotti
01:35e delle emozioni che suscitano tutti i giorni in tutto il mondo. Ogni volta si sorprendeva
01:40e provava gioia pura quando incontrava persone che riconoscevano il ruolo di Panini nella
01:45propria vita. L'ingegnere Salustro era sicuramente un visionario, intelligente e geniale, immaginava
01:51percorsi dove gli altri vedevano muvi invaricabili, trovando opportunità partendo dagli imprevisti,
01:57credendo profondamente che nulla fosse impossibile. Era un vero leader, carismatico, realmente capace
02:02di ispirare e motivare chi gli stava vicino, influenzando il pensiero e i comportamenti degli altri
02:08grazie agli argomenti e ad una logica ferrea nell'affrontare i problemi. Logica che utilizzava
02:13in tutte le decisioni, da un investimento strategico alla scelta di un ristorante.
02:18Positivo, sempre aveva la forza per risolvere le cose che erano da risolvere e così siamo
02:34andati avanti con il tempo, un po' distanziati perché in Argentina, lui in Italia, ha amato
02:43questo business. Quando è venuto in Italia ha cambiato vite, non rimaneva più di due
02:53anni, sempre voleva cambiare. Ricordare il papà non solo come grande manager e uomo brillante,
03:02ma come padre prima e nonno dopo. Era un uomo straordinario nell'accezione letteraria del termine,
03:12era unico, era pignolo come pochi, sempre giusto, un grande uomo dai modi sempre gentili,
03:18timido molto più di quanto dava a vedere. Era un anguscio di emozioni trattenuta che io
03:25da figlia sentiva a pelle senza bisogno di parole. Lo amavo di un amore viscerale, detto
03:32poco, dimostrato da entrambi nei piccoli gesti ordinari. Scadenzava il ritmo della famiglia,
03:39era l'uomo che ogni due weekend guidava come un pazzo per venire a Roma sabato e ritornare
03:45il giorno dopo. Armato di una penna che teneva nel taschino e un foglio ci ha insegnato che si
03:51può spiegare qualsiasi cosa, che la curiosità è d'oro e di non accontentarsi di una risposta
03:56vaga. Non ero pronta per tutto questo. Per me era il super uomo che tutto può. Anche se non c'è più,
04:08e spero di incontrarlo, spero di incontrarmi in un sogno, per farmi dire che ci sarà accanto
04:15a tutti noi per sempre. Per salutarlo un'ultima volta, augurargli buon viaggio e dirgli che
04:23di un'ultima volta, auguro un'ultima volta.
04:30Grazie.

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