https://www.pupia.tv - Roma - Automotive - Audizione CGIL, CISL, UIL, UGLi
La Commissione Attività produttive, nell’ambito dell’esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo e della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, ha svolto le seguenti audizioni:
ore 10.45 CGIL, CISL, UIL e UGL (23.04.25)
#pupia
La Commissione Attività produttive, nell’ambito dell’esame della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo e della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla decarbonizzazione delle flotte aziendali, ha svolto le seguenti audizioni:
ore 10.45 CGIL, CISL, UIL e UGL (23.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Pongo l'attivazione. Allora, in attesa che arrivi il segretario Michele De Palma Fioncigielle, darei la parola in videoconferenza a Alessandro Vella, Dipartimento Industria della Cisla. Prego.
00:21Sì, buongiorno. Per la considerazione intervierà Boschini della Fim Cisla nazionale.
00:35Va bene. Allora, Stefano Boschini, coordinatore auto Fim Cisla nazionale. Prego.
00:43Grazie, mi sentite? Prego.
00:49Allora, buongiorno e grazie dell'invito. Noi dobbiamo rappresentare una situazione che è particolarmente drammatica per quanto riguarda il settore automotive.
01:00Noi abbiamo una situazione che vede il primo trimestre del 2025 con dati di produzione che sono significativamente inferiori rispetto alle produzioni del primo trimestre del 2024, che è stato un anno particolarmente negativo.
01:19Noi registriamo un calo del 35,5% delle produzioni di veicoli, sostanzialmente.
01:26Questo si riflette naturalmente sulle ore lavorate, quindi registriamo un ulteriore crollo delle ore lavorate per quanto riguarda tutti quanti gli impianti produttivi.
01:37Parliamo naturalmente, prevalentemente, di Stellantis, che è l'unico produttore nel nostro paese.
01:43Ed è una situazione di grandissimo utilizzo, come ovvio immaginare, di ammortizzatori sociali, che si sta prolungando da molto tempo, da molti anni, con difficoltà sempre più forti, naturalmente, per i lavoratori e per le famiglie.
01:58Noi riteniamo che non sia possibile reggere ancora molto in questa situazione.
02:05Da una parte perché gli ammortizzatori sociali andranno a terminare, naturalmente, e noi non abbiamo un orizzonte di tranquillità davanti che ci faccia immaginare una ripresa.
02:16Se i dati del primo trimestre si dovessero proiettare su tutto il 2025, significherebbe un mezzo disastro, diciamo così, per le produzioni nel nostro paese.
02:30Noi ci aspettavamo, avevamo degli indicatori che ci dicevano che il 2025 sarebbe stato più o meno un anno negativo come il 2024.
02:38Ad oggi noi vediamo una situazione che è di molto peggiorata, per cui valgono le questioni che ho appena detto.
02:46Noi siamo estremamente preoccupati di quello che può succedere.
02:50Per quanto riguarda le misure che noi chiediamo, noi chiediamo un nuovo fondo straordinario europeo,
02:57nel senso che tutti gli elementi che noi abbiamo a disposizione ci fanno pensare che non sarà possibile uscire indeni da una situazione di crisi di questo tipo
03:07senza, diciamo così, politiche specifiche di supporto economico a tutte le produzioni
03:13e mi riferisco non solo all'unico produttore nazionale, ma anche a tutto il settore della componentistica.
03:21Noi oggi vediamo che l'Unione Europea ha stanziato risorse enormi per quanto riguarda il settore militare,
03:29sono insignificanti quelle che ha messo a disposizione delle produzioni di automobili
03:36che sono, come dire, un elemento industriale assolutamente centrale per quanto riguarda il nostro Paese,
03:42ma più in generale per quanto riguarda l'Unione Europea.
03:46Noi riteniamo che senza queste risorse sarà molto difficile uscire da una situazione di questo tipo.
03:52Risorse che dovrebbero essere finalizzate a sostenere da una parte la componentistica
03:57e dall'altra parte le produzioni naturalmente industriali, registrando una grossa difficoltà
04:06nella competitività per quanto riguarda i veicoli elettrici, in particolare con i produttori cinesi
04:14che per quanto riguarda il 2024 hanno registrato un aumento molto significativo delle vendite
04:21appunto di auto cinesi all'interno del continente e tutto ci lascia pensare che in una situazione stabile e costante
04:29da qui in avanti, come dire, avremo sempre più difficoltà a competere in questo settore
04:35appunto senza una politica di sostegno alle produzioni europee e anche alle produzioni nazionali
04:43ovviamente per quello che ci riguarda, che dovrebbero orientare quella che è la componentistica
04:51per esempio e dare un contributo per recuperare il gap che noi abbiamo accumulato nei confronti
04:58per esempio dei cinesi che come dicevo si stanno imponendo con forza sul mercato.
05:05La difficoltà oggi è quella di riuscire a competere sul mercato per cui servono politiche di questo tipo.
05:11Secondo aspetto, la questione degli ammortizzatori sociali che accennavo prima
05:16da tanto tempo tutti gli stabilimenti sostanzialmente, e vale anche per la componentistica
05:22stanno facendo un largo utilizzo di cassa integrazione e di contratti di solidarietà
05:28sono strumenti che non possono durare per sempre, per cui serve un forte sostegno
05:33per consentire a tutti gli stabilimenti di avere a disposizione gli strumenti che servono
05:40per traguardare la crisi da una parte, dall'altro noi abbiamo anche una grossa difficoltà
05:46perché l'utilizzo prolungato significa impoverire nel tempo e rendere insostenibile alla fine
05:53per i lavoratori, da un punto di vista del reddito la loro situazione e la situazione
05:59di tutte le famiglie ovviamente che sono coinvolte all'interno di questo.
06:06Faccio un ultimo accenno riguardo alla questione della formazione, se mi consentite.
06:11Si dovrebbe sostenere anche la formazione perché le nuove produzioni elettriche prevedono
06:17naturalmente una riconversione, implicano nuove tecnologie e noi abbiamo bisogno di formare
06:23i lavoratori rispetto a queste nuove tecnologie. Vi ringrazio.
06:29Ricordo che sono concessi circa 5 minuti, allora adesso Gianluca Ficco, segretario nazionale
06:39UILM in videoconferenza.
06:43Buongiorno, mi preme rimarcare che anche alla luce di quello che diceva il mio collega
06:49siamo in una fase non semplicemente di crisi dell'automotive come già ne abbiamo vissute
06:56ma di una vera e propria lotta per la sopravvivenza delle case automobilistiche europee in generale
07:04e più specificamente della industria italiana dell'automotive, anche in senso allargato
07:10e fra un attimo chiarirò.
07:13In questa vera e propria lotta per la sopravvivenza è chiaro che è molto pesante
07:18l'influenza che ha la politica, la politica internazionale in questo caso.
07:23In primo luogo la purtroppo oramai ben nota, contorta, autolesionista politica di elettrificazione
07:31europea che va avanti a dispetto di se stessa, forse perché troppo credito politico è stato
07:37investito da parte di troppa parte della classe dirigente europea e poi da ultimo le ben note
07:43preoccupanti, seppure ancora confuse, misure protezionistiche degli Stati Uniti d'America
07:49che possono causare un danno non tanto alle esportazioni italiane, anche all'autodilusso,
07:55quanto soprattutto ai conti delle case automobilistiche, danni che poi indirettamente ma inevitabilmente
08:02si ripercuoterebbero sul nostro paese.
08:04Per essere chiari, l'IFCA ha sempre fatto la maggior parte dei suoi profitti negli Stati
08:09Uniti d'America e questo dato è stato ereditato evidentemente da Stellantis, per cui una situazione
08:18di dazi interna all'area nafta può creare parecchi problemi, proprio di tenuta complessiva
08:25dei conti di Stellantis e delle altre case automobilistiche evidentemente, per varie ragioni.
08:32Venendo più ancora lo specifico però della situazione europea, il primo campo in cui conviene
08:41che urge agire è quello delle multe. Si è fatto quasi credere all'opinione pubblica
08:46che il problema fosse risolto, che le multe fossero state cancellate. Purtroppo non è così.
08:52Le famigerate multe alle case produttrici, che come è noto impongono quote crescenti
08:59di auto elettriche da vendere a dispetto del fatto che i consumatori ancora le rifiutano,
09:04ebbene queste multe sono state semplicemente rinviate attraverso un macchinoso meccanismo
09:09di medie triennali spalmate sul triennio, ma non sono state eliminate e urge eliminare queste
09:17multe. Davvero e definitivamente. La questione si pone con ancora maggiore gravità per i veicoli
09:24commerciali pesanti. Infatti entrerà un po' dopo in vigore questa autolesionista politica
09:31europea, ma sarà micidiale. Immaginate voi i camion elettrici che devono dimezzare il carico
09:38per trasportare merci, perché metà del peso viene dedicato alle batterie. I consumatori
09:44li rifiutano e quindi il giorno che queste multe entreranno in vigore, e al momento è
09:49previsto di entrare in vigore, metteranno per quanto ci riguarda come italiani in crisi
09:53un'azienda sana come Iveco. Questo è un tema che spesso viene trascurato, ma su cui bisogna
09:58battere. A livello specificamente italiano, invece salutiamo con favore il fatto che il
10:04tavolo automotive insediato presso il Mimit è uscito da una fase di impasse, forse di polemiche
10:10anche controproducenti, per entrare in una fase più costruttiva. Questo ci ha consentito
10:15di focalizzarci sui problemi principali del nostro paese, di competitività italiana e
10:20costituisce per così dire la base, la condizione necessaria per un'azione effettiva di lancio
10:26e di salvaguardia. Un pezzo di quello che speriamo faccia il governo italiano, anche perché in linea
10:33di principio ci troviamo effettivamente d'accordo, è l'azione in sede europea di mitigazione
10:40almeno più spiegabilmente di cambio radicale delle politiche europee e poi l'altro pezzo
10:47è tutto nazionale. Lo diceva il mio collega, ammortizzatori sociali, in breve non solo però
10:52renderli più tutelanti per i lavoratori, ma meno onerose per le aziende. Ci sono molte aziende
10:57dell'indotto che non riescono a farsi carico degli oneri pesantissimi che oggi sono connessi
11:02ammortizzatori sociali. Lo dico in una battuta per ragioni di tempo, facciamo pagare le aziende
11:06che licenziano e che chiudono e aiutiamo invece le aziende che scelgono di non licenziare
11:11e che devono superare la crisi. Infatti questi due interventi ammortizzatori sociali e l'altro
11:16sull'energia, possiamo poi porci questioni più ambiziose, ma energia e ammortizzatori sociali
11:21sono urgentissimi. Chiudo con un rapidissimo cenno a Stellantis dicendoli che sono in arrivo
11:27molte vetture ibride ed anche per questo che vi chiediamo di riformare una normativa
11:33sulle auto aziendali di cui non abbiamo compreso la razza. Vi chiediamo di favorire l'acquisto
11:40delle flotte aziendali, non solo delle auto full electric plug-in come oggi è previsto,
11:45ma lo sottolino delle ibride. Stiamo per lanciare ibride in tutti gli stabilimenti, manca purtroppo
11:50l'assegnazione a Cassino, ci sono ancora lacune nel piano industriale.
11:53Stellantis, ma stragrande maggioranza di stabilimenti a nuove assegnazioni ibride, vediamo di favorirne
11:58l'acquisto anche da parte delle flotte aziendali. Grazie e poi a disposizione per i quali approfondimenti.
12:05Bene, grazie. Adesso la parola a Aurelio Melchionno, segretario confederale UG.
12:12Buongiorno a tutti, grazie Presidente. Allora, è chiaro come accennavano già prima i miei colleghi
12:28lo stato attuale di crisi e della lotta alla sopravvivenza in cui il mercato automotivo Italia
12:35sta in questo momento vivendo. È inutile dirlo, l'innovazione porta con sé grandi responsabilità.
12:43Lo accennavano prima i miei colleghi, io continuo. È vero, alcune professioni scompariranno
12:49e altre nasceranno, ma è fondamentale investire nella qualificazione e nell'aggiornamento
12:54delle competenze attraverso la formazione, formazione continua di lavoratori, per garantire
13:00che nessuno venga lasciato indietro e ovviamente evitare ulteriori perdite di posti di lavoro.
13:08Bene le iniziative dell'Unione Europea sull'FS+, sull'FIG, però noi a livello, diciamo,
13:15dobbiamo continuare ad utilizzare un fondo numero competenze, casomai con bandi ad hoc
13:21per le aziende che oggetto alla ristrutturazione industriale e anche i fondi interprofessionali.
13:27Quindi come formazione credo che sia una base, diciamo, da cui bisogna partire per formare
13:33tutti i lavoratori che sono interessati nel processo di reindustrializzazione.
13:38È ovvio che a tale, diciamo, a seguito di questa ricorsa di formazione c'è anche bisogno
13:44di ammortizzatori sociali creati ad hoc per la transizione.
13:50Si sta chiedendo da tempo, lo dicevano pure i miei colleghi, gli ammortizzatori attuali
13:55adesso andranno a scadenza, quindi c'è bisogno anche di un ammortizzatore sociale che è
14:00comunque ad hoc creato per la transizione.
14:04Poi, per cosa dire più, la transizione verso la mobilità pulita rischia di essere
14:09socialmente ingiusta se i veicoli elettrici restano un russo per poche persone, quindi la
14:15mobilità sostenibile deve essere accessibile a tutti attraverso incentivi mirati e politiche
14:20di sostegno al reddito.
14:23Le infrastrutture, l'infrastruttura capillare affidabile è la chiave del successo, serve
14:28una collaborazione tra pubblico e privato per colmare i ritardi e garantire un accesso
14:33su tutto il territorio e continuare anche con il cosiddetto bonus colonia e domestica
14:38che adesso il 29 aprile, l'ora 12, riaprirà, quindi è continuare con questa forma di incentivi
14:45per incentivare.
14:47Altra cosa molto importante è la tecnologia, lo diceva Ficco prima, lo rimarco anche io,
14:53cioè l'elettrico è una grande opportunità ma non è l'unica.
14:56bisogna continuare a esplorare anche nuove forme di alimentazione come l'idrogeno e altre
15:05soluzioni di zero emissioni, oppure come diceva prima anche il collega Ficco le ibride
15:12e perché comunque per quanto riguarda diciamo è ovvio che la decarbonizzazione delle forze
15:19aziendali rappresenta comunque un'opportunità straordinaria per accelerare la transizione
15:24verso una mobilità sostenibile.
15:29Mi avvio verso le conclusioni, quindi io dico che è necessario un dialogo sociale, costruttivo
15:33per gestire questi cambiamenti in modo equo e inclusivo, garantendo che nessuno venga davvero
15:39lasciato indietro.
15:41Abbiamo bisogno di un'industria che guidi in Europa, l'Italia che guidi questa transizione,
15:47investa nelle persone che trasformi l'industria dell'auto in un simbolo di innovazione, con visione,
15:53coraggio e corresponsabilità da parte di tutti.
15:56Grazie.
15:58Bene, allora in ultimo Michele De Palma, segretario generale FIOMCGL.
16:04Prego.
16:05Grazie Presidente.
16:07Molto sinteticamente, credo che l'oggetto a cui ci avete chiamato a conferire è il documento
16:14che l'Unione Europea ha predisposto sulle questioni che riguardano il futuro dell'automotive
16:19in Europa e su questo abbiamo provato a concentrarci.
16:21Allora, punto numero uno.
16:24La questione fondamentale è che la scelta della Commissione è una scelta che va nella
16:29direzione di stabilire elementi regolatori, ma che da un punto di vista, secondo noi, necessario
16:35ed indispensabile dell'alimentazione delle politiche industriali continentali per i singoli
16:39Paesi nel documento non vettraccia.
16:42Se non per una parte che riguarda la collaborazione tra gli operatori in una presunta alleanza
16:48europea per il velicolo autonomo e connesso, così dice il documento, per sviluppare un'architettura
16:54di strumenti comuni dall'hardware al software che sono necessari al rilancio della produzione
16:59industriale.
17:01Poi dopo però le politiche industriali si fanno con le risorse.
17:04Siamo andati a guardare il budget messo a disposizione dall'Unione Europea all'interno
17:08del testo e le risorse sono, dal nostro punto di vista, assolutamente risori.
17:13Il budget per il 2025-2027 per tutta l'Unione Europea è di soli 350 milioni di euro.
17:21Il finanziamento Horizon, che è quello che riguarda l'alleanza per i software, è solo
17:26dal 2025 al 2027 di un miliardo.
17:31Ora, noi possiamo pensare che un piano europeo del rilancio del settore dell'automotive si
17:35possa realizzare in tutta Europa con un miliardo e 300 milioni su tecnologie che sono strategiche
17:41per la competizione sul piano internazionale.
17:45Dal nostro punto di vista no.
17:48Ed è anche altrettanto vero che nessun impegno finanziario è stato messo in essere sulla
17:54parte che riguarda tutta la supply chain in Europa.
17:57Faccio presente che quello che sta succedendo in altri continenti è un reshoring della manifattura
18:02attraverso investimenti pubblici molto significativi, da un lato la carota degli investimenti pubblici
18:08e dall'altro lato il bastone dei dazzi.
18:11Mentre invece nel nostro Paese, nella nostra Europa, non c'è nessuna scelta che vada in
18:17questa direzione.
18:19Non c'è una scelta che vada nella produzione di batterie della sua filiera, degli investimenti
18:24industriali su tutta la parte che riguarda la componentistica e da questo punto di vista
18:28anche su tutto il pezzo che riguarda il prodotto finito e la ricerca e sviluppo.
18:36Il documento tra l'altro europeo si occupa anche di tutta la parte che riguarda la domanda,
18:44l'alimentazione della domanda dei veicoli a emissioni zero e intravede strumenti come
18:49l'easing sociale sul quale non abbiamo elementi di contrarietà, ma il punto è che in questo
18:55momento non c'è una relazione tra gli investimenti per la produzione in Europa e poi dopo l'alimentazione
19:01della domanda.
19:02Alimentare semplicemente la domanda può risultare un problema per una banale ragione.
19:07Faccio presente che nell'anno in cui sono stati stanziati dal governo italiano 950 milioni
19:12per la domanda di auto è stato l'anno in cui Stellantis, che è il produttore nazionale,
19:20ha prodotto negli ultimi tre anni meno veicoli. Quindi non c'è una relazione diretta, essendo
19:26un mercato libero, quella tra incentivi alla domanda da un lato e dall'altro lato crescita
19:32della capacità produttiva e saturazione degli impianti, perché il tema è legato evidentemente
19:39alla questione dell'offerta. L'altro elemento che mi permetto di sottoporvi è quello relativo
19:45al fatto che questo documento prevederebbe il fatto che ad oggi l'obiettivo sarebbe di
19:50riportare in Europa la supply chain per almeno il 50% della capacità produttiva. Ecco, innanzitutto
19:57dal nostro punto di vista è un obiettivo risibile quello di portare in Europa solo il 50%, ma
20:05il punto che noi vediamo è che non ci sono strumenti di sostegno europei che possano
20:11permettere un reshoring delle attività produttive legate a tutta la parte che riguarda la componentistica.
20:18Inoltre, dal nostro punto di vista, se guardiamo i dati, ci siamo permessi di guardare i dati
20:25dal 2000 al 2023 dell'andamento della geografia della produzione di auto nel mondo e basta
20:32guardare questo grafico per rendersi conto della situazione in cui versa l'Europa. Vi rendete
20:38conto che il dato dell'Europa è di un crollo verso il basso con la Cina che cresce in maniera
20:44significativa. Permettetemi, a questo andrebbe affiancato anche questo dato, che è quello
20:49relativo invece agli investimenti che vengono realizzati. La Cina passa da, come vedete,
20:54questo puntino blu in passato ad una crescita come quella che si è determinata nel corso
21:00degli ultimi anni. Il rischio che noi corriamo è di avere un'Europa che non è assolutamente
21:06competitiva da un punto di vista dell'innovazione tecnologica e del prodotto che viene realizzato.
21:12Il rischio di questa condizione è evidentemente che in questa transizione la perdita di posti
21:18di lavoro. Permettetemi sinteticamente una battuta. Nel documento europeo non sono individuate
21:24le risorse per la continuità occupazionale rispetto alla transizione della produzione
21:31di auto. Noi avevamo chiesto come sindacati europei la reintroduzione di un fondo SURE per
21:37sostenere il mantenimento della capacità produttiva e dell'occupazione, perché senza manifattura
21:44non c'è produzione di auto. Il documento europeo non prevede, se non, recupera delle
21:50risorse sulla competizione globale, che sono però risorse che vengono messe a disposizione
21:55solo in caso di interruzione del rapporto di lavoro. Quindi stiamo parlando di un intervento
22:01che non mantiene le competenze a cui facevano riferimento i miei colleghi, ma semplicemente
22:05prova ad integrare il reddito di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che dovessero perdere
22:10posto di lavoro. I dazi USA sono un elemento ulteriore di negatività sulla produzione.
22:17Faccio presente che l'intervento è del 25%.
22:21E concludo dicendo che è del tutto evidente dal nostro punto di vista che se si vuole affrontare
22:33questa situazione sicuramente va reintegrato il fondo nazionale per l'automotive e dalla
22:40l'altro lato noi abbiamo registrato il fatto che nei prossimi mesi, senza un intervento
22:45strutturale sugli ammortizzatori sociali, sono a rischio 4.000 lavoratrici e lavoratori
22:49in tutto il settore dell'indotto. Grazie.
22:52Bene, chiedo se vi siano interventi o non le reghierla. Prego.
22:57Sì, grazie Presidente. Io intanto chiaramente ringrazio i rappresentanti dei sindacati per queste
23:05audizioni che fanno un po' il punto su come siamo messi rispetto al settore automotive
23:13non solo in Italia ma anche in Europa, un tema che abbiamo affrontato più volte in questa
23:18Commissione, soprattutto nello specifico caso di Stellantis, ma che oggi insomma su cui
23:25torniamo per via del documento europeo. Io non so se voi abbiate avuto modo di leggere
23:30anche la relazione che è stata proposta dal Presidente rispetto a questi due atti dove
23:36di fatto il dramma dell'automotive viene individuato nella questione della transizione energetica,
23:48della transizione tecnologica sul green deal e quindi sulla eccessiva spinta verso l'elettrico.
23:55mi sembra invece che da quanto emerge anche dalle vostre audizioni le questioni siano ben
24:00più articolate e complesse. Sappiamo bene che la crisi dell'automotive ha radici che
24:07non sono nell'oggi ma sono più profonde, ma diciamo che il disinvestimento che ha fatto
24:13il Governo, insomma da quanto state dicendo anche l'Europa verso la spinta innovativa non
24:19ci rende competitivi rispetto alla Cina ad esempio. La domanda che voglio porgervi è legata
24:27soprattutto a un'affermazione che ha fatto il rappresentante della Wilm sul tavolo automotive
24:31che parrebbe avuto una svolta costruttiva sul rilancio della salvaguardia. Volevo capire
24:38da voi meglio in cosa consiste questo nuovo slancio, quindi come il Governo italiano pensa
24:45di intervenire in un settore che ha necessità di investimenti su innovazione, produzione
24:51e anche a formazione e su come intende agire anche rispetto alla tutela delle lavoratrici
24:59e lavoratori di questo settore così strategico per il nostro Paese. Grazie.
25:03Onorevole Appendino, ricordo che inizia poi l'aula e quindi non possiamo troppo sforare,
25:12quindi se evitiamo le premesse facciamo subito la domanda, grazie.
25:17Velocissima, scuso perché qui appunto sono sotto con l'aula, ho ascoltato e volevo ringraziare,
25:22volevo associarmi in realtà a quello che diceva la collega Ghirra, cioè questo tema del tavolo
25:27dell'automotive noi ci siamo interrogati più volte anche perché ad esempio noi con altri colleghi
25:30di opposizione abbiamo chiesto ad esempio che passasse sotto la presidenza del Consiglio
25:34perché ci sembra in realtà che non sia sufficientemente efficace rispetto a quelle che sono le sfide
25:39che ha il settore, quindi anch'io mi associo alla richiesta e per essere molto breve di spiegazioni
25:45e ribadisco invece che secondo noi, come abbiamo detto più volte, richiederebbe un intervento diretto
25:51dalla Presidente del Consiglio e ringrazio ovviamente tutti coloro che sono intervenuti con le loro audizioni
25:56e i loro interventi, grazie.
26:00Bene, ci sono altri interventi?
26:03No, allora faccio anche io una domanda.
26:06Vorrei capire la posizione dei sindacati, dei diversi sindacati sulla questione della neutralità tecnologica
26:15che non è stata affrontata in questa comunicazione della Commissione europea.
26:22era stata anticipata dalla Fonderlein ma non è stata poi tradotta nella comunicazione.
26:33Ecco, quindi e se per ciò che riguarda i sindacati ritengono che questa decisione di sole elettrico
26:46in qualche modo abbia sia uno dei problemi che ha determinato la crisi e le forti difficoltà
27:01tra le case produttrici europee e quelle cinesi.
27:07Grazie.
27:07Chi vuol rispondere?
27:13Se volete così do anche una risposta puntuale all'onorevole.
27:17Allora, innanzitutto il lancio del tavolo governativo.
27:20C'è stata una fase molto critica del rapporto col governo sul tavolo automotive
27:25in cui c'era una continua polemica, se l'anzi era buona o cattiva.
27:30Capirete che le categorie morali mal si attagliano purtroppo alle politiche industriali.
27:35Quindi anche noi spesso avevamo chiesto la presenza del Consiglio.
27:38Ora sembra essere iniziata una seconda fase che di positivo ha la focalizzazione dei problemi.
27:43Abbiamo di fatti messo su delle commissioni tecniche, che vi faccio solo un esempio
27:48perché per ragione di tempo non posso andare più nello specifico,
27:51che hanno visto il differenziale di costo di produzione fra l'Italia e gli altri competitori europei
27:56da questo è generato e a quanto ammonta.
27:58Vi dico solo che l'Italia è il paese dopo la Germania dove produrre costi di più al mondo,
28:04più della Francia, più della Spagna, molto più della Spagna e perfino più della Francia.
28:10Il caso concreto è Termoli, per cui noi chiediamo, anzi al governo di ragione del tavolo,
28:15lì se non si risolve il problema dell'energia diventa molto difficile immaginare una gigafactory.
28:20Ma da parte dell'Italia, siccome di chiunque altro, anche i tanto invocati cinesi
28:24avrebbero i medesimi problemi a fare qualcosa in Italia, anziché come hanno scelto in Ungheria.
28:29Quindi rilancio e nel cambio di atteggiamento.
28:31Certo, ora speriamo però nelle azioni concrete e mancanza di quelle,
28:35anche noi chiederemo di nuovo la presenza del Consiglio.
28:38La domanda invece che si poneva, certamente a favore della neutralità tecnologica,
28:42anzi faccio una battuta, anche una neutralità ideologica,
28:45perché al momento non ci hanno spiegato la distruzione dell'industria dell'auto
28:49e di quanto abbasserebbe la temperatura globale.
28:51Allora, quando io chiedo un sacrificio a qualcuno, di solito devo spiegare anche qual è il ritorno,
28:56voi vi dovete sacrificare, perché in cambio diminuite la temperatura globale del 0,5 gradi.
29:03Ci va perché l'Europa diventerà povera, 200.000 persone in Italia perderanno il posto di lavoro,
29:07perché di questo stiamo parlando, in cambio di meno 0,5 gradi.
29:11Purtroppo nulla è stato detto, quindi fatemi fare questa battuta.
29:15Quello che l'Unione Europea ha scogitato è un delitto premeditato,
29:19sta uccidendo l'industria dell'auto e non so se pensa di fare solo armi ecocompatibili,
29:25ma sta uccidendo l'industria dell'auto e noi dobbiamo sicuramente introdurre il principio
29:30della neutralità tecnologica, ma anche libertà di scelta dei consumatori,
29:35neutralità ideologica, mentale e così forse riusciamo a salvare davvero la nostra industria.
29:41C'è qualcun altro che vuol rispondere? Prego, della CGL, Michele Di Pagno.
29:53Molto sinteticamente, neutralità tecnologica e sistema industriale italiano ed europeo.
30:01Io credo che questa slide, le opinioni sono un conto, la scientificità è un altro, sono i numeri.
30:09La crescita della produzione in Cina nel corso degli ultimi anni, dagli anni 2000 ad oggi,
30:15sia determinata per una capacità di innovazione tecnologica che invece non sia determinata in Europa e nel nostro Paese.
30:22Ricordo a tutti noi che gli stabilimenti italiani di assemblaggio delle auto sono in cassa integrazione
30:29da molti più anni dell'apertura della discussione in Europa sugli obiettivi riguardanti il Green Deal.
30:35Quindi si corre il rischio di sovrapporre elementi che tra di loro non hanno una relazione.
30:42Il problema che c'è in questo momento in Europa è del tutto evidente,
30:45che una parte delle attività produttive di assemblaggio sono delocalizzate fuori dall'Europa
30:50e che una parte del mercato europeo è sempre più colonizzato da prodotti che vengono fatti fuori dall'Unione Europea.
30:58Do due numeri, un milione e mezzo di auto è il volume del mercato italiano.
31:02Stellantis produce 250 mila veicoli.
31:05Quindi è in quel delta che intercorre tra 250 mila e un milione e mezzo forse la ricerca del tema dell'offerta industriale
31:12e dell'impatto che questo ha da un punto di vista degli ammortizzatori sociali sul nostro Paese.
31:17Sono d'accordo con il mio collega della Wilm sul fatto che non bisogna avere un approccio ideologico
31:23ma bisogna avere un approccio scientifico e bisogna quindi partire dai numeri
31:28per poter determinare le scelte che poi dopo vengono fatte.
31:31Dico solo una ultima battuta.
31:34Faccio soltanto presente che gran parte delle auto che vengono prodotte in Cina
31:38e che si vendono sul mercato europeo sono auto con motore endotermico e non elettrico.
31:43Aurelio Melchioni, segretario dell'UGL
31:47Sì, allora, sarò davvero brevissimo.
31:50Allora, per quanto riguarda la neutralità tecnologica
31:55anche noi come UGL, come Confederazione, siamo a favore
31:58quindi avanti il progetto che sta portando il Ministro Urso
32:05quindi siamo favorevoli alla neutralità tecnologica.
32:08Quello che mi volevo aggiungere per competizione e informazione
32:13per gli onorevoli che ci ascolto, per lei Presidente
32:16che nel documento che era l'oggetto di discussione oggi, il 1995
32:21a un certo punto c'è proprio scritto proprio che nei prossimi anni
32:24ci sarà una perdita di posti e di lavoro.
32:27Ora, un documento così è un documento forte
32:29e quindi ovviamente io come parte sociale
32:32mi ribadisco a quello che ho detto prima
32:36noi non possiamo permetterci il lusso di perdere nessun altro posto di lavoro
32:41e tutti i lavoratori che ci sono devono essere formati
32:45e rientrodotti nel nuovo sistema produttivo
32:48quindi benvenga la neutralità tecnologica
32:53e quindi per permettere appunto una scelta
32:55quindi togliere l'ideologia
32:56quindi far scegliere ai cittadini europei e italiani
32:59quale, diciamo, mezzo acquistare.
33:02Grazie.
33:06Dottor Vella, Dipartimento Industria e Cisle.
33:09Prego.
33:14Dottor Boschini, Fim Cisle.
33:17Sì, sarò brevissimo
33:20noi abbiamo sempre sostenuto il principio della neutralità tecnologica
33:25pensando che questo poteva essere il mezzo, diciamo così
33:29per riuscire a raggiungere una transizione non traumatica
33:34registriamo allo stato dell'arte che invece la situazione è drammatica
33:38per cui quel principio è sempre più valido
33:41e io credo che si debbano prendere in considerazione tutte le misure
33:47che ci consentano, seppur con ritardo
33:50di in qualche modo, come dicevo prima
33:52rendere più morbida la transizione
33:54perché la situazione oggi è particolarmente difficile per i lavoratori
33:59per esempio si è discusso dall'ipotesi di spostare un po' più in avanti
34:04il limite per i veicoli ibridi
34:07che contengono ovviamente un motore endotermico
34:10questo potrebbe essere, come dire, una delle modalità
34:14per cercare in qualche modo di limitare i danni
34:17il più possibile danni che sono già stati in buona parte fatti
34:21comunque assolutamente sì alla neutralità tecnologica
34:24bene, grazie
34:27concludiamo qui le audizioni di oggi
34:30proseguiamo oggi pomeriggio
34:32grazie
34:32grazie
34:32grazie
34:33grazie
34:34grazie