https://www.pupia.tv - “Occhio al caffè” la rassegna politicamente scorrettissima di Daniele Capezzone (22.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno agli ascoltatori, occhio al caffè, una rassegna politicamente scorrentissima di
00:12Libero.
00:13Allora ieri i giornali non c'erano e di solito in questi casi quando i quotidiani tornano
00:19dopo una festività, dopo un giorno di pausa, c'è una specie di faticoso tentativo di trovare
00:26le notizie, di ricostruire i fatti principali delle giornate precedenti, un po' per riprendere
00:34il ritmo della settimana.
00:36Non è questo il caso perché oggi non c'è una notizia, c'è una notiziona, è la morte
00:41del Pontefice, il Papa Francesco, che domenica era ricomparso per la benedizione di Pasqua
00:48in condizioni difficili, ma in condizioni delicate, ma questo non lasciava presagire un precipitare
00:56così rapido delle cose, che invece si è materializzato ieri mattina.
01:01Allora, intanto un po' di notizie.
01:04La morte è stata annunciata ieri intorno alle 9.45-9.50, orario 7.35-7.45, c'è una leggera
01:14discresia.
01:16I funerali sono previsti nel fine settimana, tra venerdì e domenica, ma la giornata che sembra
01:23da annotare sul calendario è quella di sabato, dovrebbe esserci Donald Trump che ha annunciato
01:30con un tweet stanotte ora italiana che verrà e invece per ciò che riguarda il conclave
01:38partirà tra il 5 e il 10 maggio.
01:42Naturalmente queste sono le giornate in cui i quotidiani dedicano decine di pagine, letteralmente,
01:49a questa vicenda, si riconoscono con una certa facilità le cose scritte ieri e le cose
01:55che realisticamente erano state preparate da molto tempo e poi sono state scongelate
02:01per l'occasione, si riconoscono anche, e questo è abbastanza agevole, non solo gli orientamenti
02:09culturali e politici di ciascuna delle firme, questo è evidente, ma anche i tassi maggiori
02:16o minori di ipocrisia, c'era una grande frase di Leonardo Sciascia che recuperando una felice
02:21espressione di Luigi Pirandello diceva che i morti sono pensionati della memoria, bisogna
02:27pensionarli di verità, non di menzogna e Sciascia e Pirandello alludevano al fatto che sia pure
02:34con doveroso rispetto si può continuare a dire di chi è morto ciò che si diceva di
02:39lui o di lei quando era vino.
02:42C'è un tentativo di mettere casacche a Bergoglio, oggi la stampa e il giornale che lo schiaccia
02:51grandemente a sinistra, c'è Vito Mancuso che conia la formula della teopatia, qualunque
02:59cosa questa espressione voglia dire, è notevole il derby tra interviste e interventi, Bonino
03:07e Carlin Petrini, per la cronaca vince Bonino 3 a 2, ma il solo fatto che i più sentiti
03:13siano Emma Bonino e Carlin Petrini, ci dovrebbe dire qualcosa, non mancano pezzi davvero assai
03:20pregevoli e non manca il consueto momento della commemorazione di chi resta vivo, io e lui,
03:28quella volta che io e lui mi disse, in questa speciale classifica oggi si collocano, Sallusti
03:36mi disse prega per me ma non contro di me, Feltri mi disse io e lei la pensiamo allo stesso
03:44modo, Fabio Marchese Ragona che ci racconta, ci infligge tutta la preparazione di un libro,
03:50Carlin Petrini e Bonino ve l'ho detto, Paolo Lumiz, ma svettano naturalmente Sergio Mattarella
03:57che dice di sentire un grande vuoto e Breda ci racconta la sofferenza, non del Papa ma
04:03di Mattarella e anche il sindaco di Roma Gualtieri che dice che si sente più solo, Gualtieri
04:10si sente solo, cercheremo di superare lo shock per la solitudine di Gualtieri.
04:15Incamminiamoci le aperture, libero, un Papa tra luci e ombre rosse, addio al pontefice finito
04:24a metà tra progressismo e tradizione, spesso strumentalizzato, pubblicato il testamento,
04:29vi offro la mia sofferenza. Andiamo a vedere il giornale, addio Papa scomodo, il tempo,
04:36ciao Francesco, la verità, il Papa che ha terremotato la Chiesa, avvenire, grazie
04:42Francesco, Corriere della Sera, il Papa degli Ultimi, vedremo che questa è una formula che
04:49torna, domani Francesco l'ultimo rivoluzionario, il Fatto Quotidiano, il Lunedì dell'Angelo,
04:56il Messaggero, il Papa degli Ultimi, il Giorno, Quotidiano Nazionale, Fratello Francesco,
05:03la Stampa, Era Francesco e infine Repubblica, il Papa degli Ultimi, questo il quadro delle aperture.
05:11Libero ha una foliazione speciale, dedica 21 pagine a questa vicenda ed è il giornale
05:18che pur con tono rispettoso che si deve, ha la maggiore densità di commenti critici
05:26sulla parabola di Francesco e vi segnalerò qualcosa, non tutto fatalmente, perché sono
05:3221 le pagine dedicate. Allora c'è l'eitoriale di Secchi sulla parabola di Francesco e il
05:40dilemma della scelta del successore. Tre opinioni fortemente critiche, due di impronta cattolica,
05:50Gian Maria Vian, già direttore dell'osservatore romano, sentito da Lucia Esposito, che sottolinea
05:58due aspetti l'elemento autoritario di Francesco e la divisione creata nel campo cattolico e
06:05Antonio Socci su i dodici anni che lasciano una chiesa non più in salute rispetto a come
06:12l'aveva trovata. E invece una critica di segno liberale laico, chi vi parla, sull'agenda
06:21da ONG e quindi l'insistenza su immigrazione, povertà, giustizia sociale, sud del mondo,
06:28anticapitalismo, anti-occidentalismo, ma soprattutto il cuore del messaggio cristiano che sembra quasi
06:37nelle retrovie rispetto alla esigenza avvertita da Francesco di predica sociale, politica, eccetera.
06:45Tante cose da segnalare su Libero ancora. Allora, Caterina Magnaci vi spiega la giornata
06:56di ieri, mentre Luca Puccini vi dice quello che viene avanti, cioè come funzionerà il
07:05lotto, il funerale, l'attesa del conclave. Corrado Ocone vi porta già nel conclave, è uno
07:12dei pezzi, secondo me, meglio concepiti di quello che trovate oggi sui quotidiani, su
07:16come è costruito il conclave, quali sono i candidati per prestare alla rozza bipartizione,
07:26progressisti con tre temibili italiani, Parolin, Zuppi e Pizzaballa e il fronte conservatore.
07:34Ancora, la parte politica, Carioti sul ricordo di Meloni e D'Amato sul rapporto tra Bergoglio
07:46e Meloni, un rapporto forte. Le reazioni da sinistra con il tentativo di usare Bergoglio
07:53per attaccare le destre cattive, vi spiega tutto Golzato, come anche San Vito che gli fa un
07:59collage di tutte le lodi dei peggiori, da Caserini a Vauro, non manca nessuno. Montesano
08:10sull'annuncio di Trump e Castro, altro pezzo assai significativo, perché Castro va a raccogliere
08:17le condoglianze dei peggiori nel mondo, non manca nemmeno Hamas, dittatori, terroristi,
08:24comunisti, islamisti e la lettura di quei comunicati induce a qualche riflessione. Giovanni
08:30Sallusti sull'episcopato americano e quindi anche il rapporto con la presidenza Trump.
08:38Queste e molte altre cose che vi segnalo oggi da libero. Andiamo a vedere ora quotidiano
08:47per quotidiano, naturalmente a volo d'uccello, però si tratta di un'infarinatura utile, spero,
08:54per la lettura che poi ognuno farà sul piano personale. Allora, se libero è rispettoso
09:01ma critico nei confronti di Bergoglio, toni invece lirici li trovate sul giornale. A partire
09:08dal titolo Addio Papa Scomodo e l'editoriale di Sallusti, andiamo a vedere il passaggio
09:18probabilmente principale. In realtà Papa Bergoglio non è etichettabile con le categorie classiche
09:24destra e sinistra o conservatore progressista, è cresciuto e si è formato nell'Argentina
09:29peronista, un mix di ideologie contrapposte e ricette sociali tra loro diverse, incomprensibile
09:36per noi europei e non solo per noi. Francesco era conscio di tutto ciò, quindi Sallusti appare
09:42quasi preoccupato di evitare che la sinistra sia propri di Bergoglio. Ancora altre cose che
09:52trovate sul giorno, molto commosso Fabio Marchese Ragona, due pezzi, molto elogiativo Stefano
10:00Zurlo, altrettanto Monsignor Ravasi che viene sentito da Luigi Mascheroni e descrive il profilo
10:09di Bergoglio in questi termini, in sintonia con il futuro, in questo era progressista.
10:16Insomma per trovare una sfumatura critica sul giornale dovete arrivare fino a pagina 14,
10:22ma nel taglio basso vorrei dire ben mimetizzato, un pezzo di Felice Manti. La vicinanza buonista
10:28con le ONG promigranti e le tensioni oltreoceane. Insomma, sul quotidiano, diciamo, dovrebbe essere
10:37liberale, montanelliano, una nota critica è nel taglio basso di pagina 14. È molto commosso
10:46anche il tempo, ciao Francesco, è difficile definire l'editoriale di Cerno, probabilmente
10:55potremmo definirlo intimista. Cerno parla delle sue personali esperienze. Ci mancherai
11:01Francesco, mancherei a chi crede perché hai spogliato la chiesa di Orpeglie e mostrato
11:06che là sotto c'è un Vangelo che non piace sempre, ma è una strada che un cattolico deve
11:10con fatica percorrere per arrivare là dove oggi all'improvviso ci sei tu, nelle mani del
11:16Signore, come ci hai detto e come preghiamo, spesso senza pensarci, spesso per abitudine e
11:21non per fede. Ma mancherai anche a chi quella fede non ce l'ha o la mette in discussione,
11:26la comprime, la nasconde, come capita spesso di fare anche a me, che vengo da un'infanzia
11:32cattolica dove i dubbi hanno prevalso sulle verità. E devo dire adesso che non ci sei
11:37che quel tuo modo apparentemente sempliciotto, il nocchieruto bastone delle parole che uno
11:42non vorrebbe sentire, mi hanno fatto risorgere più di un dubbio sulla facilità con cui mi sono
11:47lasciato alle spalle tante omelie, tante messe, tante promesse così diciamo cerno. Forse
11:57ecco, sul tempo, azi senza forse, secondo me, la cosa di gran lunga e più interessante è
12:06la pagina 11 dove trovate la parabola di Bergoglio disegnata da Luigi Bisignani ed è uno dei pezzi
12:16secondo me più articolati, non è duramente critico, ma descrive un qualche zigzag nelle
12:26scelte dottrinali, gli attriti con la curia, gli interventi sulle finanze vaticane e la complessa
12:36geopolitica di Bergoglio, Bisignani sul tempo da leggere. Mentre è abbastanza robustamente
12:44critico, esplicitamente critico, l'approccio della verità, il Papa che ha terremotato la
12:50Chiesa, qui ci sono tre cose da guardare, sono tante, ma io ve ne segnalo tre. L'editoriale
12:57di Belpietro che fa l'operazione opposta rispetto a Sallusti, Sallusti sembra quasi contendere
13:03Bergoglio e i progressisti, Belpietro dice no, ha spostato la Chiesa sul crinale dei progressisti,
13:09ben concepita una frase, che forse è una delle frasi migliori che troviamo oggi sui
13:17giornali. Martina Pastorelli sente Don Roberto Regoli che insegna la storia della Chiesa
13:22alla Gregoriana e in quattro parole sintetizza molto, più gesti che testi, più gesti che testi
13:29e quanto rimarrà di lui. E contestualizza invece il quadro in cui si collocherà il nuovo
13:41conclave, Boni Castellane, siamo a pagina 13, è l'ora di archiviare il Vaticano II, è
13:48l'auspicio di Castellane, la generazione dei nostalgici di cui il concilio ha sempre meno
13:53presa sui giovani, i quali cercano il trascendente e la spiritualità. Per la Chiesa è possibile
13:59una nuova alba, quindi una dimensione meno terrena, meno politica, meno virgolette sociale
14:11e invece più trascendente come auspicio. E così abbiamo visto a volo d'uccelli i giornali
14:18di idee, giornali dell'area culturale di centrodestra. Spostiamoci su avvenire che insiste esattamente
14:26sull'elemento pauperista, lo fa l'editoriale di Marco Girardo, andiamo a vedere un passaggio
14:36cruciale, non solo pauperista ma addirittura dolorista. Al mondo di oggi, diceva Bergoglio,
14:48manca il pianto. Piangono gli emarginati, piangono quelli che sono messi da parte, piangono gli
14:54disprezzati e noi che facciamo una vita senza necessità non sappiamo piangere, ma certe realtà
15:00della vita si vedono soltanto con gli occhi puliti delle lacrime. Le nostre, proprio ora,
15:06possono aiutarci a guardare meglio. Vedremmo allora che aveva scelto da subito Francesco
15:10di scendere sotto il tavolo del ricco e pulone e guardare il mondo con gli occhi puliti di Lazzaro.
15:17così avvenire. È davvero significativo come, diciamo, l'unica salvezza sembra passare
15:26dalla povertà. Siamo lontanissimi dalla celebre visione di Max Weber, l'etica protestante,
15:36lo spirito del capitalismo, la possibilità che anche attraverso il successo passi la grazia
15:43di dire e poi la possibilità di restituire attraverso la carità. Questa ipotesi pare
15:50esclusa, ma attenzione, su avvenire ci sono un paio di altre cose che vanno guardate. Una
15:57fa francamente ridere e va bene, il sindaco Gualtieri, poi avremo una rubrichina apposita
16:02io e lui, Gualtieri, oggi mi sento più solo. Gualtieri si sente solo. Ma è molto significativo
16:09che a pagina 8 compaia nemmeno un'intervista, ma proprio un intervento breve, ma un intervento
16:17di Romano Prodi. Voleva un'armonia declinata nel mondo, a Bologna definì i migranti lottatori
16:24di speranza. E qui Cina e Migrazioni. Migrazioni e Cina come elogio prodiano a Bergoglio.
16:33Per Prodi sono degli elogi, vedete. Andiamo a vedere il Corriere della Sera che ha un'offerta
16:41praticamente sterminata e qui dobbiamo, per forza di cose, isolare pochi aspetti. Il Papa
16:49degli Ultimi è il titolo di pagina 1. La cronaca della giornata è andato in mezzo ai
16:57pellegrini, Fabrizio Roncone e ne ha tratto qualcosa che è francamente povero nel linguaggio
17:07e in questo caso la povertà del linguaggio sembra alludere ad altra povertà. Nulla di
17:12personale verso l'estensione dell'articolo, ma la conclusione è veramente... ma serve il
17:18Corriere della Sera per leggere queste cose.
17:20Forse un Papa va dritto in paradiso, certi pensano pure che il paradiso sia solo un'invenzione
17:26dei preti. Comunque è certo che Papa Francesco adesso è in un posto bello e dobbiamo sperare
17:33che continui ancora a buttare un occhio su di noi che siamo rimasti qua giù. E cos'è?
17:38Un temino di seconda media? No, è la pagina 5 del Corriere della Sera.
17:43E invece, questa è una delle cose grosse della giornata, Marzio Breda, pagina 7 del Corriere
17:50della Sera, Marzio Breda ci racconta il Presidente Mattarella. Un senso di vuoto è la dichiarazione
17:57che ha fatto il Capo dello Stato, ma la sofferenza della giornata è raccontata... sofferenza non
18:04di Bergoglio, la sofferenza di Mattarella è raccontata da Breda. Pure lui come tutti aveva
18:09temuto che il Papa soccombesse alla crisi che lo costringeva così all'unino ospedale.
18:14Poi ne era uscito ed era tornata la fiducia in un recupero. Fino a ieri, quando le speranze
18:19si sono di colpo dissolte, Sergio Mattarella ha avuto la coscienza di una mutilazione personale
18:25dopo la morte del Pontefice che ha rivoluzionato il Vaticano e con il quale ha condiviso tanti
18:30momenti pubblici e privati a partire dalla storica visita al Quina. E per una volta, superando
18:36la laconicità con cui protegge sempre la propria sfera intima, ha dato spazio anche
18:40a qualche sentimento, scrive così Breda, a qualche sentimento, con un messaggio in tv
18:46nel quale evoca, oltre al dolore, il senso di vuoto e appunto di privazione di un punto
18:50di riferimento a cui guardavo. Ed ecco perché queste due intelligenze simpatetiche si erano
18:56ritrovate così Breda. C'è poi Aldo Cazzurro che firma due paginoni sulla parabola di Bergoglio
19:07decisamente più luci e pochissime ombre e Cazzurro ci riporta alla serata iniziale
19:16della elezione di Bergoglio e Cazzurro simpatizza con lui rispetto a chi lo guardava male. Francesco
19:26si affacciò alla loggia di San Pietro senza la mozzetta rossa, simbolo del potere dei
19:31predecessori, con una croce semplice anziché preziosa. La folla lo guardava, ne fu commossa,
19:37ma avrebbe dovuto guardare anche i cerimonieri e se ne sarebbe inquietata, perché fin dai primi
19:43passi Francesco ha provocato commozione e insieme sconcetto, adesione e rigetto, amore
19:48e ostilità, arrivato talora a degenerare nell'odio. Un sentimento mai sentito, visto, toccato
19:55in Vaticano nei confronti del Papa come al tempo di Papa Francesco. Beh, è un po' audace
20:00in due mila anni di storia della Chiesa e amore e odio, è altro che... però è un cazzurro,
20:08sentimento mai visto. Ma dove batte il cuore politico del Corriere della Sera? Beh, diciamo
20:16nella scelta di quelli che sono chiamati a ricordarlo. Pagina 15, Bonino e Bertinotti.
20:22Bonino con la celebre foto di lei e lui sul terrazzo di lei quando il Papa andò a visitarla.
20:31E Bertinotti che parla della teologia diversa, i teologi Bonino e Bertinotti.
20:37Per trovare una cosa minimamente critica bisogna arrivare a pagina 23 con Massimo Franco
20:44che fa una rassegna dei sigurati da padre Georg a una serie di altre figure vissute come
20:52nemico. Mentre si torna a toni lirici con Ferruccio De Bortoli che firma l'editoriale
20:59e insomma, sembra più un'omelia che un'editoriale. Eccoci qua.
21:09Un'altra delle grandezze di Francesco è stato il desiderio fin dal primo momento della sua elezione
21:14di voler stare in mezzo alla gente, rinunciando a molti simboli del potere, con la voglia
21:19di abbracciare sempre il suo greggio e di essere abbracciato. Francesco è rimasto per tutti
21:24gli anni del pontificato un meraviglioso parroco, più amico dei poveri che dei potenti, dalla
21:29parte degli ultimi, al riparo delle lusinghe dei presunti primi. Ha gettato più semi dei
21:35frutti che ha raccolto, è stato l'innovatore di una chiesa a volte rifrattaria alle riforme,
21:39per questo non sempre amato, ma si è seduto accanto a noi come fosse un padre, comprendendo
21:45errori affrontando tutte le nostre fragilità. Misericordioso, disposto al perdono e meno
21:51al giudizio o al pregiudizio.
21:54Tono politicissimo e esaltazione su domani, l'ultimo rivoluzionario, è il titolo, Emiliano
22:02Fittivaldo, non si risparmia, l'erità immensa del Papa della misericordia. Negli ultimi
22:07dodici anni Papa Francesco non è stato solo la guida spirituale dei cattolici, amato, odiato,
22:12venerato, criticato, è stato un titano della scena sociale e politica mondiale, un Papa
22:17ribelle, un prete venuto dai confini del mondo che ha rovesciato il Vaticano come un
22:22calzino, così il direttore di domani, non da meno Marco Damiano, Francesco, protettore
22:31dei deboli, il pastore che cambiò la chiesa. Un po' di Sant'Egirio non ce l'ho mai, ma certo,
22:37Mario Giro provvede alla questione ruvido e incompreso, profeta di pace. Andiamo a vedere
22:44il fatto quotidiano, il lunedì dell'angelo è il bel titolo, ma la cosa più significativa
22:50è la pagina 4, in cui il fatto se la prende con quelli che oggi piangono a Bergoglio,
22:59ma ne criticarono la linea di politica estera che invece al fatto piace, lacrime di coccodrillo
23:06dei farisei per virgolette il putiniano e l'antisemita. Si prendono tutte le frasi propace e anti-Israele
23:16e il fatto le elogia, così diciamo il fatto. Andiamo a vedere Giuliano Ferrara sul foglio,
23:27che parla, oggi Ferrara ha una chiave sofisticata perché mette in relazione la ostentata semplicità
23:37del linguaggio di Bergoglio con invece l'ambizione che lo animava. Il progetto era alto, forse anche
23:44fuori misura. La forza travolgente della colloquialità, che alla fine banalizza tutto
23:50e tutto assimila e omologa, in principio sembrava lo strumento decisivo di una visione chiara
23:55del nuovo magistero pontificio, riluttante alla teologia e al palazzo apostolico, insofferente
24:01del moralismo anche nella sua veste più elegante e persuasiva, ostile alle scarpe rosse, alle
24:06rimusine, alla sontuosità della liturgia cattolica e dello stile vaticano, al free speech
24:10come libertà di pettegolezza e mormorazione, alle cordate, alle lobby, alle costrizioni
24:15della politica internazionale. Così, tra l'altro, Ferrara che dice che la sua colloquialità
24:23nascondeva però un progetto di cambiamento più profondo, non necessariamente condiviso
24:30da Ferrara. Andiamo a vedere Stampe Repubblica. La stampa è il giornale che lo schiera più
24:36nettamente a sinistra. Ecco, diciamo, è l'antitesi del giornale per capirci in questa
24:42giornata. Allora, doppio intervento di Vito Mancuso, abbastanza impressionante il secondo,
24:50il primo Papa profeta in duemila anni di storia, per il suo pontificato serve una parola nuova,
24:58teopatia. Quindi, diciamo, questa sintonia con il grege che diventa quasi nuovo concetto
25:07e per Vito Mancuso primo Papa profeta. Non ce ne sono stati altri nella storia. Vito Mancuso.
25:16Una nota critica, ma in una chiave comunque di lettura interna alle mura vaticane, è quello
25:24di Marcello Sorgi, il rinnovamento incompiuto, ha ridimensionato segreteria di Stato e non
25:29sia apostolici, ma la spinta al cambiamento si è fermata a metà. Non manca Don Ciotti,
25:37figurati. E poi, di nuovo, Carlin Petrini, che, diciamo, segna il secondo gol della sua
25:44giornata. Il mio amico Francesco, figlio della saggezza contadina, era un testone piemontese
25:49che lottava per gli ultimi. Don Ciotti, l'abbiamo visto, il grave vuoto di Mattarella,
25:55Emma Bonino, pure lei, che pareggia il conto con Carlin Petrini, e Rosi Bindi, che non ce
26:00la mette i Rosi Bindi, non si può più tornare indietro dalla sua chiesa che accoglie. E
26:04il cappellano delle ONG e dei barconi, pure lui, Don Mattia Ferrari, davanti a me pianse
26:10per i migranti, ha fatto risuonare il grido per la terra. E Gaza, arriva Gaza, padre Romanelli,
26:16e chi è? Il parroco di Gaza, l'ultima telefonata qui a Gaza, conosceva i bimbi, il nome, così.
26:23La stampa che fa, forse, l'operazione più ideologica a sinistra. Andiamo a vedere Repubblica,
26:29anche qui il titolo è Il Papa degli Ultimi. Il, diciamo, pezzo più nobile, più, diciamo,
26:38valorizzato è quello dell'ex direttore Ezio Mauro, che conia questa specie di trilogia
26:45boitilla l'anima, razzinger la mente, Bergoglio il cuore. Lo Spirito Santo sembrava aver compiuto
26:52la ricognizione finale della figura del sommo pontefice, completando la terna dei tre capi
26:57della contemporaneità. E la tesi di Mauro, non vi posso sintetizzare 12.000 battute, ma
27:05la sintetizzo così, sperando di non tradire il senso, è di un caldo elogio di Bergoglio
27:12che ha dato un cuore alla modernità. Quindi c'è la modernità in crisi e Bergoglio che
27:18cerca di interpretare questo in termini caldi e non freddi. È qui che Bonino segna il gol
27:26del 3-2. Bonino, siamo diventati amici anche parlando di eutanasia. Ecco, da Bonino. Il capolavoro
27:34lo fa in Alisa Cuzzocrea, sono note le cose durissime, in qualche caso detestabili, dette
27:43da Bergoglio su Israele, ma che si fa? Si va a prendere un ebrea per dire che è tutto
27:48a posto. Edith Brook, empatia con noi ebrei, divisi solo sulla parola genocidio. C'è questo
27:54dettaglio. Poi, che altro c'è? Ah, ecco, Gabriele Romagnoli, i media, Fazio Sanremo,
28:03la comunicazione pop per raggiungere i fedeli. Poi, un grande classico di Repubblica che ripesca
28:08i colloqui con Scalfari, quindi la lettera di Francesco è una delle risposte di Scalfari.
28:15Io che non cerco Dio, ammiro la figura di Gesù di Nazareth. Anche Scalfari, diciamo come
28:20altri, aveva un'attitudine a parlare più di sé che di Dio, ma comunque no. E poi,
28:27ah, ecco, le ultime due segnalazioni della Repubblica sono Paolo Rumiz, nella rubrica
28:33Io e Lui, che ora vedremo, e mi disse, eccetera, e Stefano Massini, un po' sulla linea roncone,
28:42cioè di una semplicità che sa veramente poi di povertà. Un argentino amante del tango
28:48che provava a cambiare il Vaticano. Ci abbiamo creduto, noi e lui. Sembrava possibile, sembrava
28:54un passo dal prendere forma e tradursi in realtà, ma poi, va bene, siamo al bar. Era un argentino,
29:01il tango voleva cambiare il Vaticano, però c'è tanta cattive. Ma uno perché deve spendere
29:07un euro e cinquanta per leggere questo. Allora, nella rubrica Io e Lui, ci sono sette, otto,
29:17abbiamo già visto Gualtieri che si sente solo, Mattarella che c'ha il grande vuoto,
29:23Sallusti, forse il più spiritoso, che dice, anche Feltri sono i due più spiritosi in questo,
29:29Sallusti dice, prega per me, non contro di me, e Feltri che dice, mi vende in conto,
29:35dice, io a lei la conosco, abbiamo alcune idee in comune. Fabio Marchese Ragone che invece
29:40ci racconta, le telefonate per scrivere il libro. Petrini ve l'ho detto, Bonini ve l'ho
29:45detto e Paolo Rumiz. Riposare? Ma quando mai? La vita va bruciata lì in fondo, rispose.
29:51Avremo tutto il tempo di riposare dopo. Gli avevo appena comunicato, congedandomi da lui,
29:57la preoccupazione mia e di tanti per il suo spendersi. Ma bene, così, Rumiz.
30:02Per, diciamo, alzare un po' il livello, due cose che mi sono parse molto belle. Una è
30:10un titolo che sta sulla prima del Telegraph di Londra, che allude a un elemento, il Papa
30:19che in qualche modo, come poteva, partecipa a Grito Pasquale con la benedizione e poi non
30:26ce la fa più. Ed è bello il titolo del Telegraph. Un'ultima benedizione di Pasqua e il suo lavoro
30:32era finito. Così il Telegraph. Mentre, ecco, forse bisognerà tornarci, è decisamente ben
30:40concepito l'editoriale del Wall Street Journal, l'eredità di Papa Francesco. E c'è una parte
30:50sull'anti-americanismo, non condiviso ovviamente dal Wall Street Journal. Il suo papato è stato
30:58marcato dall'anti-americanismo e non solo contro Trump. Sembrava credere che l'America
31:03Latina sia povera a causa del fatto che gli Stati Uniti sono ricchi. Ma questa è una ricetta
31:08per la stagnazione e la disperazione, perché le vere ragioni, le vere e così tante ragioni
31:15per le quali così tanti in America Latina languono nella povertà, sono domestiche. Mancanza
31:22di rule of law, collusione tra imprese e governo, protezionismo e altre barriere alla crescita
31:30umana. Così, fra l'altro, il Wall Street Journal che torna anche sulla pericolosa liaison con
31:39la Cina. Queste ed altre le cose che trovate oggi sui quotidiani. C'è spazio per altre
31:45cose sui giornali di oggi, francamente, molto poco. Però due cose desidero segnalarvele,
31:51sono piuttosto interessanti. Allora, una è, ve la dicono in tanti, ve la dice Cariotti
31:57su Libero, ma per non citare in modo autoreferenziale il nostro giornale, vi cito anche un'altra cosa
32:05che è Ilario Lombardo sulla stampa, siamo a pagina 31. Il fatto che Trump, come annunciato,
32:14venga per i funerali fa pensare che forse si possa cogliere quell'occasione per un primo
32:20incontro. È l'ipotesi di Lombardo, pagina 31. Meloni tesse la tela con Trump, l'ipotesi
32:27dell'incontro lampo con Lue. Ma, al di là di quello che si potrà fare a margine di un
32:33funerale, forse poco, c'è una questione più di fondo. C'è un lavorio francese per sabotare
32:41la possibilità dell'incontro a Roma. Ve lo spiega bene Claudio Antonelli sulla verità.
32:47Siamo a pagina 15. Vertice di Rome asse con l'India. Macron tenta il doppio sabotaggio.
32:53Bruxelles, sul pressing della Francia, cerca di raffreddare se non boicottare l'organizzazione
32:59dei miti. E Parigi briga anche per dirottare la via del cotone sui porti della Provenza,
33:04facendo fuori l'Italia da leggere. Claudio Antonelli. Non ho tempo di leggervelo, ma di
33:10segnalarvelo sì. Finisce qui la puntata di oggi di Occhio al Caffè e noi ci ritroviamo
33:15domani mattina. Saremo in trasferta, ma cercheremo assolutamente di mantenere la rubrica.
33:21Buona giornata.