Una spirale distruttiva. E autodistruttiva. In mezzo all'indifferenza generale e allo strapotere dei social. È uno spaccato amaro della società giapponese (ma, volendo, anche della nostra), quello che, attraverso le convenzioni del thriller d'azione, il celebre regista nipponico Kiyoshi Kurosawa ci mostra in Cloud. In arrivo nelle nostre sale con Minerva Pictures dal 17 aprile. E di cui vi mostriamo in anteprima esclusiva una clip.
La pellicola, il cui titolo deriva dall'omonimo nebuloso e informe servizio Internet, è stata presentata fuori concorso alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024 (nel 2020 Kiyoshi Kurosawa aveva vinto qui il Leone d'Argento per la regia di La moglie della spia), è stato scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar 2025.
La trama di "Cloud"
Ryosuke Yoshii (Masaki Suda, in patria è anche un celebre cantante) lavora in una piccola fabbrica e guadagna soldi come rivenditore con lo pseudonimo di “Ratel”. Commercia dispositivi medici, borse, statuette... Compra a basso prezzo, vende a caro prezzo: questo è tutto. Muraoka (Masataka Kubota), un compagno di classe dei tempi dell'istituto tecnico che ha insegnato a Yoshii i trucchi della rivendita, lo avvicina con una proposta potenzialmente redditizia, ma lui la rifiuta per continuare a dedicarsi a questa attività, di dubbia moralità ma redditizia. Per Yoshii, infatti, l'unica cosa che conta è arricchirsi. Tanto che arriva a rifiutare una promozione dal suo datore di lavoro, Takimoto (Yoshiyoshi Arakawa), mettendo fine ai suoi tre anni di lavoro e dimettendosi all'istante.
Affitta una casa in riva al lago fuori città per scopi sia abitativi che lavorativi e inizia una nuova vita con la sua ragazza, Akiko (Kotone Furukawa). Con l'aiuto di Sano (Daiken Okudaira), un giovane del posto assunto come aiutante, la sua attività di vendita sembra andare a gonfie vele, finché non iniziano a verificarsi intorno a lui incidenti inquietanti. Veicoli sospetti che si aggirano nelle vicinanze, una finestra rotta, ombre che si aggirano e presenze maligne online... Un vortice di negatività che lo porterà alla distruzione...
Kiyoshi Kurosawa e il mondo di Internet
Non è la prima volta che Kiyoshi Kurosawa affronta le tematiche legate al mondo digitale. Lo aveva già fatto nel 2001 con Pulse, quando l'invasione di Internet nelle nostre vite quotidiane era nella sua prima fase, raffigurando il web come un condotto per spiriti ultraterreni che inviavano onde d'urto in tutto il mondo. Più di 20 anni dopo, la società online sta amplificando l'oscurità che è in noi, vuole dirci Kurosawa con questo film. Ora viviamo a stretto contatto con un'ostilità trasparente come i linciaggi sui social media, le diffamazioni e le fake news. Mostrando l'orrore della follia incubata in Internet che raggiunge un punto critico e si scatena nella realtà, Cloud raffigura il caos del Giappone e del mondo intero di oggi.
Il regista ha dichiarato che stava lavorando a questo film dal 2018. «Negli angoli oscuri del Giappone di oggi, a volte si verificano incidenti violenti apparentemente senza motivo», spiega. «Quando si indaga sulle cause, diventa evidente che esiste una sorta di sistema attraverso il quale piccoli rancori e frustrazioni vengono accumulati e gonfiati a dismisura da Internet. Mi sono chiesto se un fenomeno del genere potesse essere utilizzato come soggetto per un film d'azione e ho iniziato a sviluppare il progetto».
Perché "Cloud" non è il solito film d'azione
Azione, adrenalina, mistero. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti. Ma secondo il regista, sarebbe sbagliato definire Cloud solo così. «Il protagonista è un uomo estremamente mediocre che, attraverso i suoi piccoli schemi di guadagno, desidera ottenere ogni vantaggio sugli altri. Pian piano si attira con noncuranza le ire di coloro che lo circondano e alla fine si ritrova trascinato in una battaglia mortale che mette a repentaglio la sua vita», premette Kurosawa.
«Tuttavia, man mano che le riprese procedevano, mi sono reso conto che questo non sarebbe diventato il tipo di film d'azione che lascia una semplice sensazione adrenalinica. Uno dei motivi è la profonda ambiguità e complessità del protagonista, resa viva dalla sorprendente abilità recitativa dell'attore principale Masaki Suda. Un altro fattore è che la battaglia mortale inizia inaspettatamente ad assumere aspetti bellici. Il profitto e la vendetta si sovrappongono e si amplificano, mettendo in moto azioni violente e, prima che ce ne si renda conto, non si può più tornare indietro. In un certo senso, questo potrebbe essere un’allegoria del modo in cui nascono le guerre moderne».
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La pellicola, il cui titolo deriva dall'omonimo nebuloso e informe servizio Internet, è stata presentata fuori concorso alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024 (nel 2020 Kiyoshi Kurosawa aveva vinto qui il Leone d'Argento per la regia di La moglie della spia), è stato scelto per rappresentare il Giappone agli Oscar 2025.
La trama di "Cloud"
Ryosuke Yoshii (Masaki Suda, in patria è anche un celebre cantante) lavora in una piccola fabbrica e guadagna soldi come rivenditore con lo pseudonimo di “Ratel”. Commercia dispositivi medici, borse, statuette... Compra a basso prezzo, vende a caro prezzo: questo è tutto. Muraoka (Masataka Kubota), un compagno di classe dei tempi dell'istituto tecnico che ha insegnato a Yoshii i trucchi della rivendita, lo avvicina con una proposta potenzialmente redditizia, ma lui la rifiuta per continuare a dedicarsi a questa attività, di dubbia moralità ma redditizia. Per Yoshii, infatti, l'unica cosa che conta è arricchirsi. Tanto che arriva a rifiutare una promozione dal suo datore di lavoro, Takimoto (Yoshiyoshi Arakawa), mettendo fine ai suoi tre anni di lavoro e dimettendosi all'istante.
Affitta una casa in riva al lago fuori città per scopi sia abitativi che lavorativi e inizia una nuova vita con la sua ragazza, Akiko (Kotone Furukawa). Con l'aiuto di Sano (Daiken Okudaira), un giovane del posto assunto come aiutante, la sua attività di vendita sembra andare a gonfie vele, finché non iniziano a verificarsi intorno a lui incidenti inquietanti. Veicoli sospetti che si aggirano nelle vicinanze, una finestra rotta, ombre che si aggirano e presenze maligne online... Un vortice di negatività che lo porterà alla distruzione...
Kiyoshi Kurosawa e il mondo di Internet
Non è la prima volta che Kiyoshi Kurosawa affronta le tematiche legate al mondo digitale. Lo aveva già fatto nel 2001 con Pulse, quando l'invasione di Internet nelle nostre vite quotidiane era nella sua prima fase, raffigurando il web come un condotto per spiriti ultraterreni che inviavano onde d'urto in tutto il mondo. Più di 20 anni dopo, la società online sta amplificando l'oscurità che è in noi, vuole dirci Kurosawa con questo film. Ora viviamo a stretto contatto con un'ostilità trasparente come i linciaggi sui social media, le diffamazioni e le fake news. Mostrando l'orrore della follia incubata in Internet che raggiunge un punto critico e si scatena nella realtà, Cloud raffigura il caos del Giappone e del mondo intero di oggi.
Il regista ha dichiarato che stava lavorando a questo film dal 2018. «Negli angoli oscuri del Giappone di oggi, a volte si verificano incidenti violenti apparentemente senza motivo», spiega. «Quando si indaga sulle cause, diventa evidente che esiste una sorta di sistema attraverso il quale piccoli rancori e frustrazioni vengono accumulati e gonfiati a dismisura da Internet. Mi sono chiesto se un fenomeno del genere potesse essere utilizzato come soggetto per un film d'azione e ho iniziato a sviluppare il progetto».
Perché "Cloud" non è il solito film d'azione
Azione, adrenalina, mistero. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti. Ma secondo il regista, sarebbe sbagliato definire Cloud solo così. «Il protagonista è un uomo estremamente mediocre che, attraverso i suoi piccoli schemi di guadagno, desidera ottenere ogni vantaggio sugli altri. Pian piano si attira con noncuranza le ire di coloro che lo circondano e alla fine si ritrova trascinato in una battaglia mortale che mette a repentaglio la sua vita», premette Kurosawa.
«Tuttavia, man mano che le riprese procedevano, mi sono reso conto che questo non sarebbe diventato il tipo di film d'azione che lascia una semplice sensazione adrenalinica. Uno dei motivi è la profonda ambiguità e complessità del protagonista, resa viva dalla sorprendente abilità recitativa dell'attore principale Masaki Suda. Un altro fattore è che la battaglia mortale inizia inaspettatamente ad assumere aspetti bellici. Il profitto e la vendetta si sovrappongono e si amplificano, mettendo in moto azioni violente e, prima che ce ne si renda conto, non si può più tornare indietro. In un certo senso, questo potrebbe essere un’allegoria del modo in cui nascono le guerre moderne».
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NovitàTrascrizione
00:00E' il mio username. Non posso usare il mio vero nome.
00:20E' bene che tu lo sappia. Al computer accedo solo io.
00:24Oh, certo. Chiedo scusa.
00:30Sano, sai che cos'è?
00:55Una borsa firmata.
00:57Ti sembra vera?
01:00Oh, perché? E' falsa.
01:02Cosa te lo fa pensare?
01:05Non saprei.
01:10Neanch'io lo so in realtà.
01:14Le ho viste in foto. Costano 10.000 yen.
01:16Ma le rivenderò a 100.000.
01:18Se i compratori non ci cascano, a 50.000.
01:23Se piacciono, si vendano. E' semplice.
01:27E non fa differenza se sono vere o false?
01:30Non ha importanza.
01:31Se va bene, le venderò tutte prima di scoprirlo.