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Roma, 7 feb. (askanews) - Alla vigilia del voto sulla proposta di legge regionale "Liberi Subito", promossa dall'Associazione Luca Coscioni, Laura Santi, 50enne perugina affetta da sclerosi multipla, ormai conosciuta a livello nazionale per la sua battaglia sul tema, rivolge un appello ai consiglieri toscani: "Oggi voglio pensare alla Toscana e voglio anche rassicurarvi su un altro punto, onorevoli consiglieri: io sono già in cure palliative. Un buon percorso di cure palliative, una buona presa in carico del malato integrata da parte del sistema sanitario nazionale non esclude una buona legge sul fine vita, le due cose non confliggono. State tranquilli di approvare una legge, fatelo senza esitazioni, fatelo senza dilemmi, senza timori, perché aumentare l'esercizio e il godimento di un diritto che, ripeto, già c'è non dà nessuna libertà arbitraria, non porta nessuna deriva, come a volte si sente dire, fa sentire le persone meno sole e meno abbandonate. Vi prego di non voltarvi dall'altra parte, perché se vi voltate dall'altra parte quei malati là continuano a esistere, continuano a soffrire e sono soli e abbandonati. Mettetevi nei loro panni, vi prego, vi prego, mettetevi nei loro panni e rendeteli liberi di essere padroni della propria esistenza, per quanto questo è doloroso, ma questo non elimina la malattia, non elimina il dolore, quello c'è, rendetevi liberi di decidere se e quando porre fine alle proprie sofferenze con dei tempi certi, con delle modalità esecutive certe. In mancanza di esse, questo diritto già esistente, grazie alla Corte costituzionale, diventa un'incognita, diventa un percorso a ostacoli burocratici. Io non voglio che per i miei compagni di malattia, o anche altri nella Regione Toscana, ci sia un percorso a ostacoli, perché non deve essere questo. Vi ringrazio tanto perché so che oggi voterete nel migliore dei modi per rispettare i malati e le loro scelte dall'inizio alla fine".Laura Santi, affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, ha avuto il via libera dalla sua ASL di riferimento per l'accesso al suicidio assistito, dopo due anni dalla sua richiesta, due denunce, due diffide, un ricorso d'urgenza e un reclamo per ottenere una risposta da parte della azienda sanitaria umbra. L'iter, tuttavia, non è ancora concluso perché è ancora in attesa di conoscere modalità di esecuzione della sua volontà e manca l'individuazione del farmaco.La Toscana potrebbe essere la prima Regione ad approvare una legge regionale sul fine vita."Liberi Subito" è infatti stata depositata e rinviata in commissione, quindi al momento affossata, in 5 regioni (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia), in altre 5 Regioni è stata depositata ed è in attesa dell'avvio iter (Valle D'Aosta, Lazio, Campania, Sardegna, Abruzzo). In 2 regioni è stata depositata ma col cambio legislatura occorre iniziare nuovamente l'iter (Umbria e Basilicata). In 4 regioni sono state depositate proposte simili a Liberi Subito (Calabria, Puglia, Marche, Sicilia)In Toscana al momento sono 2 le persone che l'Associazione Luca Coscioni sta seguendo nell'iter per l'accesso al suicidio medicalmente assisitto.Si tratta di due donne, una affetta da una malattia polmonare e l'altra da sclerosi multipla: per entrambe il Servizio sanitario nazionale dopo mesi di verifiche hanno confermato il possesso di tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza "Cappato-DJ Fabo" della Corte costituzionale per poter accedere legalmente al "suicidio assistito" in Italia ma non possono completare l'iter perché le aziende sanitarie si rifiutano di fornire il farmaco e la strumentazione necessaria all'autosomministrazione, lasciando come unica possibilità quella di rivolgersi alla sanità privata ove sarà possibile.

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00:00Onorevoli consiglieri della Toscana, mi chiamo Laura Santi e oggi mi rivolgo a
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00:21percorso di cure palliative, una buona presa in carico del malato, integrata da
00:28parte del Sistema Sanitario Nazionale, non esclude una buona legge sul fine vita,
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