• mese scorso
Acerra, 30 gen. (askanews) - Miriam D'Alise mostra i suoi disegni. Diciotto anni, la giovane abitante di Acerra a cinque fu diagnosticata con un tumore al cervello. Lei e sua madre, Antonietta Moccia, aspettavano con ansia il verdetto della Corte Europea dei diritti umani che oggi ha condannato l'Italia per l'inazione nella lotta alle discariche abusive nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Una parte della Campania dove l'intreccio di mafia, illegalità e rifiuti tossici è costata carissima agli abitanti.Un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità conferma gli allarmi lanciati da numerosi studi fin dal 2014 e certifica, in un'area che comprende ben 38 comuni, la presenza di discariche abusive, quasi 2.800 siti di smaltimento illegale in 426 km quadrati. I Comuni sono stati classificati in quattro fasce di rischio in cui si riscontra una maggiore incidenza di tumore alla mammella, un tasso di ospedalizzazione per asma più elevato, un aumento delle leucemie infantili e delle malformazioni dell'apparato urinario. "Non lo dico io lo dicono gli scienziati, che il midolloblastoma metastatico è un tumore che colpisce un bambino su un milione di abitanti. Quando siamo stati in ospedale c'erano altri tre casi, e questo ci fa capire... perché noi a Acerra siamo sessantamila" dice Antonietta Moccia. "Ho sempre detto che noi siamo gli invisibili. Vogliamo che facciano bonifiche, innanzitutto"."Eh l'ambiente... non gliene frega proprio, in poche parole" dice Miriam D'Alise.Più che l'incuria, la criminalità, che gestisce il traffico dei rifiuti tossici che poi inquinano il terreno, le falde acquifere e le coltivazioni. Alessandro Cannavacciuolo è uno dei 41 residenti di Caserta, Napoli e Provincia che sono arrivati fino alla corte di Strasburgo. Le prime avvisaglie le ebbe all'inizio degli anni duemila: le sue pecore partorivano agnelli a due teste o due lingue: "Ci hanno sparato, ci hanno sparato nelle macchine, hanno ucciso i nostri animali, lettere minatorie, proiettili sulla soglia, messaggi sui social, siamo in guerra, questo è il punto", dice.La Corte europea ha ingiunto all'Italia di intraprendere al più presto le azioni anche penali necessarie a sanare il territorio. Intanto Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo a Caivano, pensa alle vittime: "Voi non immaginate quanta gente abbiamo dovuto accompagnare al cimitero, io ho perso due fratelli, mia cognata e mia nipote. Tutte le nostre famiglie sono state decimate dal cancro. E non è solo per noi, abbiamo sempre creduto che il nostro grido di disperazione, ma anche di speranza, questa denuncia, potesse essere a favore di tutta l'umanità".

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Miriam Dalize mostra i suoi disegni. 18 anni, la giovane abitante di Acerra, a 5 fu diagnosticata
00:10con un tumore al cervello. Lei e sua madre Antonietta Moccia aspettavano con ansia il
00:15verdetto della Corte Europea dei Diritti Umani, che oggi ha condannato l'Italia per l'inazione
00:20nella lotta alle discariche abusive nella cosiddetta terra dei fuochi. Una parte della
00:25campagna dove l'intreccio di mafia, illegalità e rifiuti tossici è costata carissima agli abitanti.
00:31Un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità conferma gli allarmi lanciati da numerosi studi
00:36fin nel 2014 e certifica in un'area che comprende ben 38 comuni la presenza di discariche abusive,
00:43quasi 2.800 siti di smaltimento illegale in 426 chilometri quadrati. I comuni sono stati
00:51classificati in quattro fasce di rischio in cui si riscontra una maggiore incidenza di tumore alla
00:56mammella, un tasso di ospedalizzazione per asma più elevato, un aumento delle leucemie infantili
01:02e delle malformazioni dell'apparato urinario. Non lo dico io, lo dicono gli scienziati che la
01:07malattia il medulloblastoma metastatico è un tumore che colpisce un bambino su un milione di abitanti.
01:14Quando siamo stati in ospedale c'erano altri tre casi e guarda caso di Acerra,
01:21quindi questo ci fa capire perché noi ad Acerra siamo 60.000.
01:25Come ho sempre detto siamo gli invisibili, non siamo ascoltati, vogliamo che facciano bonifiche innanzitutto.
01:42L'ambiente non gliene frega proprio, un po' di parole.
01:47Più che l'incuria e la criminalità che gestisce il traffico dei rifiuti tossici che poi inquinano
01:52il terreno, le falde acquifere e le coltivazioni, Alessandro Cannavacciuolo è uno dei 41 residenti
01:58di Caserta, Napoli e provincia che sono arrivati fino alla corte di Strasburgo. Le prime avvisaglie
02:03le ebbe all'inizio degli anni 2000, le sue pecore partorivano agnelli a due teste o due lingue.
02:08Ci hanno sparato nelle macchine, hanno ucciso i nostri animali, lettere minatorie, messaggi sui
02:16social, cappi di pistola sui gradini dell'abitazione, colpi di pistola nelle nostre auto,
02:24cioè stiamo in guerra, questo è il punto. La corte europea ha ingiunto all'Italia di
02:29intraprendere al più presto azioni anche penali necessarie a sanare il territorio.
02:33Intanto Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo a Ca' Ivano, pensa alle vittime.
02:39Voi non immaginate quante persone abbiamo dovuto accompagnare al cimitero. Io ho perso in questi
02:45anni due fratelli, mia cognata e mio nipote e un'altra mia nipote adesso sta combattendo con
02:51il cancro, ma tutti quanti noi siamo stati veramente decimate, le nostre famiglie sono
02:55state decimate dal cancro e questa è una cosa non è solamente per noi, noi abbiamo sempre creduto
03:02che il nostro grido di disperazione, ma anche di speranza, questa denuncia potesse essere a
03:08favore di tutta l'umanità.

Consigliato