Il domino dei direttori creativi sembra essere inarrestabile ma appare sempre più un gioco e sempre meno una strategia. Mentre siamo distratti dai cambiamenti, però, il sistema è alla ricerca di una rifondazione che rifletta un nuovo assetto mondiale.
Da parte nostra, dovremmo chiedere: come potrebbe la moda raccontare il mondo dei nostri desideri quando siamo stati noi stessi a consegnare il mondo nelle mani delle élites finanziarie e digitali? Quindi siamo coinvolti anche noi come consumatori, osservatori, appassionati: dobbiamo chiederci che cosa vogliamo dalla moda e non rovesciarle addosso le nostre delusioni.
Chi tra tutti gli attori del sistema è già pronto a recitare la nuova parte che richiede il futuro assetto? Forse è arrivato il tempo di convocare gli Stati generali…
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NovitàTrascrizione
00:00Che cosa vogliamo veramente dalla moda? Quali sono le richieste che le facciamo come consumatori,
00:06fruitori, osservatori, informatori? Siamo entrati in questo nuovo anno spinti dal gioco del domino
00:12dei direttori creativi, che sembra essere l'unica notizia che ci appassiona, quando in realtà c'è
00:17molto e molto altro. Perché non è proprio vero che il sistema sia in preda a una crisi di identità,
00:22quanto piuttosto è evidente che sia alla ricerca di una rifondazione che avverte come necessaria.
00:28Non ci sono elementi che possano indicarci quali sono gli attori già pronti per la parte da recitare
00:34nell'immediato futuro, ma forse sarebbe un bene che anche noi, osservatori, chiarissimo a noi
00:39stessi le nostre richieste. Siamo sballottati da mille cambiamenti che vengono accolti con
00:44gli entusiasmi e le contrarietà pari a quelle del calciomercato. Siamo trascinati da un gosso
00:49interminabile, eppure dobbiamo fare conti con le richieste di licenziamenti e di cassa integrazione.
00:55E ciecamente ci mettiamo in un inutile corso al massacro, in cui perdiamo il senso di quello
01:00che rimane del bello della moda, e cioè la sua capacità di trasformare i sogni in realtà.
01:06Ma come fa la moda a raccontare i nostri sogni, se siamo stati noi stessi a consegnare il mondo
01:11alle elite finanziarie e digitali? E allora, non possiamo non porci la domanda fondamentale. Che
01:17cosa vogliamo noi della moda? Ora sappiamo che è inutile e ingiusto addossarle le responsabilità
01:23delle nostre illusioni e delusioni. Pretendere che la moda si faccia paladina delle nostre
01:28frustrazioni è come nasconderci dietro un velo di voile. Solo se coltiviamo una speranza, la moda
01:35potrà cambiare con noi. Il mondo in cui viviamo è che noi nutriamo con le nostre ansi e con le
01:40nostre non-reazioni. È talmente upside down che la moda non può fare altro che raccontare la
01:46nostra regressione. E allora un appello, mi sembra urgente convocare gli stati generali. Lo si fa
01:52prima di ogni cambiamento radicale e alla moda questo serve.