• mese scorso
Trascrizione
00:00«C'è un occhio nel cielo che ti guarda», cantavano gli Alan Parson Project nel 1982.
00:08Beh, oggi l'Italia, un occhio nel cielo, lo ha posizionato davvero. Meglio, un iride,
00:14acronimo, secondo gli studenti che lo hanno inventato, di Report internazionale per la
00:20difesa innovativa della Terra. Sostanzialmente uno dei progetti più ambiziosi di osservazione
00:27del nostro pianeta, una costellazione di satelliti, qualcuno lo ha già ribattezzata
00:32costellazione di costellazioni, finanziata interamente attraverso il PNRR per più di
00:38un miliardo di euro. Oggi ne parleremo con alcuni dei suoi protagonisti. Benvenuti a
00:44Border, innovazione, tecnologia, futuro, un viaggio di pochi minuti che ci porterà
00:49lontano, molto lontano, oggi addirittura nello spazio.
00:57Una costellazione di costellazioni, lo abbiamo detto poco fa, introducendo questa puntata.
01:08Stiamo parlando di iride che il 14 gennaio, quando in Italia erano le 22.20 circa, ha
01:15portato in orbita il primo suo microsatellite precursore, Pathfinder Hawk, un salto, direi,
01:23dell'Italia in un contesto del ventunesimo secolo che è cruciale. Ma ne parliamo adesso
01:30con gli ospiti, lo abbiamo accennato poco fa, che sono in parte protagonisti di questa
01:35impresa. È con noi e le do il benvenuto a Border, Gabriella Costa, project manager della
01:41costellazione Iride. Benvenuta. Grazie e grazie per avermi invitato, è un piacere. Un piacere
01:47averla qui ed è con noi, ed è un piacere averlo qui, anche il fondatore e CEO di Argotech,
01:53David Avino. David, benvenuto. Grazie. Ecco, perdonatemi la poca cavalleria, David, ma
02:01io partirei da te per dare, diciamo così, una carta d'identità di Pathfinder Hawk,
02:08di questo satellite che sarà, come dire, il primo di una lunga serie. C'è di tutto
02:13da capire, per coloro i quali non fossero esattamente esperti di spazio, che cos'è
02:19questo satellite, chi lo ha lanciato in orbita e chi lo ha sostanzialmente finanziato e poi
02:25costruito? Io direi, innanzitutto, che è stato costruito in tempi record, circa 20
02:31mesi e anche qualcosina in meno da quando abbiamo siglato il contratto che è stato
02:37fortemente voluto dal governo italiano, firmato dall'Agenzia Spaziale Europea e anche supportato
02:43dall'Agenzia Spaziale Italiana. È stato costruito nei nostri laboratori, quindi nello stabilimento,
02:48nuovo stabilimento di Argotech, che si chiama lo Space Park, alle porte di Torino Nord e,
02:53come si diceva, è stato lanciato pochi giorni fa su SpaceX, attraverso SpaceX. Ma cos'è? È un
03:01satellite per l'osservazione della Terra, è il primo di una costellazione di satelliti che
03:06Argotech costruirà e nei nostri laboratori, in parallelo, stavamo assemblando, mentre abbiamo
03:12lanciato il primo satellite, stiamo già assemblando altri 9 satelliti che poi verranno
03:17lanciati a giugno del 2025 e poi, addirittura, altri 15 per costruire una prima costellazione
03:24di circa 25 satelliti a basse orbite terrestri per osservare la Terra, osservare la fragilità
03:31della Terra e, soprattutto, scoprire tante cose che servono ancora ad integrare queste
03:36informazioni, questi dati, a tanti altri dati che arrivano da sensori diversi e aiutare
03:41proprio i cittadini, il comune cittadino. Intanto ci sta dando la possibilità di vedere
03:47anche la vostra nuova sede, ovviamente molto simile a un'astronave, anche un progetto di
03:52riqualificazione importante. Ma andrei adesso dalla dottoressa Costa, riprendendo un po' le
03:58parole di Davide, il quale parlava di osservazione della Terra e, in qualche modo, anche protezione.
04:05Allora facciamo un passo indietro o, se si vuole, avanti. Dottoressa, ci parli di cosa
04:12è la costellazione Iride? A cosa servirà? Peraltro, lo ricordiamo, è una costellazione
04:17che noi dobbiamo finire entro il giugno del 2026. Prego.
04:21Sì, corretto. Allora, il programma Iride intanto va detto che è uno dei programmi
04:27spaziali europei più rilevanti nell'ambito dell'osservazione della Terra. Come diceva
04:31prima Davide, è un programma voluto dal governo italiano e finanziato dai fondi del PNRR e
04:37complementato da fondi complementari. Il progetto è gestito dall'Agenzia Spaziale Europea in
04:43collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana. Il programma prevede la realizzazione di un
04:49sistema di osservazione della Terra composto da una serie di costellazioni, tutte le infrastrutture
04:55di Terra per il controllo e il comando dei satelliti, per la ricezione e l'elaborazione
05:00dei dati e infine per la fornitura di informazioni geospaziali agli enti pubblici italiani a supporto
05:07del monitoraggio e controllo del territorio. Abbiamo in processo lo sviluppo di sei
05:13costellazioni che hanno a bordo diversi tipi di sensori. Abbiamo radar ad apertura sintetica,
05:20abbiamo strumenti ottici a diverse bande spettrali e a diversa risoluzione. Ora,
05:27lo scopo finale di IRIDE è quello di fornire strumenti all'avanguardia agli enti che siano
05:33responsabili del monitoraggio e controllo del territorio. Parliamo in particolare della
05:38protezione civile, dell'Istituto Superiore per la Protezione Ambientale, della difesa o delle
05:44forze dell'ordine. Grazie a IRIDE si potrà migliorare l'attività di monitoraggio e gestione
05:50in varie aree. Faccio degli esempi, parliamo del dissesto idrogeologico oppure del fenomeno
05:56dell'erosione delle coste, oppure dell'utilizzo del suolo o delle risorse idriche. Monitoreremo al
06:01meglio gli spostamenti del terreno o delle infrastrutture o, ad esempio, lo sviluppo
06:06urbanistico. Ma un altro ruolo importante di IRIDE è quello di fornire degli strumenti avanzati anche
06:12per intervenire con maggiore efficacia in caso di eventi catastrofici, quali alluvioni, terremoti,
06:18incendi o eruzioni. Tutto questo si può fare perché osserveremo la Terra dallo spazio e
06:25ricordiamo che lo spazio è un punto di vista unico per osservare la Terra, infatti non ne
06:29abbiamo altri così oggettivi, globali e sistematici. Ecco, approfitto di questa chiusa dottoressa Costa
06:37per tornare a voi David, per tornare a lei Avino, perché qui a Border amiamo anticipare gli scenari
06:44futuri e voi letteralmente costruite il futuro. Allora la domanda è questa, come cambieranno la
06:50nostra vita questi satelliti fra una decina d'anni? Sicuramente è una domanda particolare
06:57perché se guardiamo l'evoluzione tecnologica probabilmente fra dieci anni non riusciamo
07:01neanche ad immaginare come i satelliti potranno sicuramente entrare sempre di più nella nostra
07:07vita quotidiana. Quando si parla di satelliti sappiamo che ne ruotano a migliaia sulla
07:12nostra testa e principalmente servono tre cose, osservare, e ne abbiamo parlato adesso,
07:17ma osservare anche molto lontano dalla Terra, quindi osservare, se vogliamo esplorare lontano,
07:23significa anche fare attività scientifiche. Le altre due cose principali, i satelliti aiutano
07:29a navigare e a comunicare, per cui se noi mettiamo assieme tutte queste informazioni,
07:35comunicare significa, già oggi lo stiamo vedendo attraverso delle costellazioni per
07:39le telecomunicazioni, possiamo in qualche modo finalmente avere anche internet,
07:46delle informazioni nei luoghi più remoti della nostra Terra. Poi osservare, osservare
07:52significa anche prenderci cura del nostro pianeta, contrastando in qualche modo quello
07:57che può essere e quello che è il nostro cambiamento climatico. Favorire il monitoraggio,
08:03parlavamo prima dell'osservazione della Terra, quindi andare a monitorare quelle che sono delle
08:07zone a rischio per magari interventi tempestivi nel caso in cui avvengano dei disastri naturali,
08:14dei dissesti idrogeologici. Velocizzeremo, così come abbiamo detto, le telecomunicazioni via
08:21satellite, oramai siamo sempre più connessi, magari queste comunicazioni, cosa che sta già
08:27avvenendo in questi giorni, arriveranno sempre di più addirittura ai nostri cellulari e soprattutto
08:32sarà sempre più integrata quella che è la comunicazione, quella che è la navigazione e
08:37quella che è l'osservazione. Io magari fra qualche anno, grazie anche ai nostri satelliti,
08:42riuscirò a capire se arrivando davanti, 5 minuti prima di arrivare davanti al ristorante e ci sono
08:50arrivato grazie ai satelliti per la navigazione, se c'è un posto auto proprio in prossimità. Questa
08:57è una cosa sempre più possibile, sempre più possibile grazie ai dati integrati che arrivano
09:02non solo dalla parte satellitare, ma Data Fusion che arrivano anche da sensoristica
09:06piazzata su alle varie quote terrestri. Dottoressa Costa, ripartiamo da queste cose
09:12che peraltro condivido in pieno e che ci permettono di capire quanto oggi la nostra
09:15vita dipenda dallo spazio. È inevitabile, e ormai lo notiamo praticamente tutti i giorni,
09:21che sempre più oggetti vadano in orbita, peraltro in orbita bassa, laddove peraltro
09:26anche le decine di satelliti che costruiranno iride andranno a operare. È una sorta di gara
09:33ad accaparrarsi quello spazio nello spazio? Questa è la prima domanda. La seconda domanda
09:39che le faccio è questa. Non c'è il rischio che noi stiamo intasando quell'orbite? Cosa stiamo
09:44facendo per evitarlo? Perché la mia impressione è un po' che chi prima arriva meglio accomoda.
09:50Sì, indubbiamente c'è un affollamento. Negli ultimi vent'anni c'è stato un enorme incremento
09:58di utilizzo di tecnologie satellitari a supporto delle nostre attività e, come diceva prima David,
10:04in vari settori, comunicazione, navigazione, osservazione della Terra, di fatto vengono
10:09messi in orbita sempre più satelliti. Parliamo dell'orbita bassa che, ricordiamo, è sotto i
10:13mille chilometri dall'altezza della Terra. Oggi queste orbite basse contengono infatti milioni
10:20di oggetti. Una parte di questi oggetti sono satelliti ancora in funzione e sotto controllo,
10:25ma la maggior parte sono oggetti non controllabili, quindi parliamo di satelliti
10:29che hanno concluso la loro vita operativa. Parliamo di stadi di razzi che sono stati
10:34utilizzati per mettere in orbita i satelliti, ma parliamo anche di tanti detriti che si sono
10:40generati da collisione di oggetti. Questo viene definito detriti spaziali o spazzatura spaziale
10:47più comunemente. Ora, queste autostrade spaziali, come le definite tu, sono ovviamente sempre più
10:54trafficate e quindi è aumentato notevolmente il rischio di collisione. Ricordiamo che ogni
11:00collisione non solo danneggia l'oggetto della collisione, ma poi dà vita a nuovi detriti,
11:05andando quindi a peggiorare sostanzialmente la situazione. Sì, bisogna intervenire e in realtà
11:11si sta già intervenendo. Come? Beh, intanto bisogna rimuovere il più velocemente possibile
11:16tutto ciò che non è più funzionante, che deve liberare lo spazio, perché noi abbiamo usato
11:22questo spazio come se fosse una risorsa infinita, ma di fatto non lo è, come d'altronde tutte le
11:26risorse messe a disposizione all'uomo. E bisogna rimuovere questi oggetti, facendoli rientrare
11:33nell'atmosfera dove bruciano, il più velocemente possibile. Questo è un argomento di grande
11:39attualità nell'Agenzia Spaziale e si è già intervenuti, sia con l'adozione di nuove
11:44regolamentazioni, ma anche con nuove iniziative. Allora, l'Agenzia Spaziale Europea, anche in
11:49collaborazione ovviamente con altre agenzie, ha applicato una nuova normativa che prevede che
11:55tutti i satelliti che vengono messi oggi in operazioni, vengono lanciati, debbano rientrare
12:00dentro l'atmosfera entro cinque anni dalla fine del loro utilizzo. Questo fa sì che non si creino
12:06nuovi oggetti che vadano ad aumentare la spazzatura spaziale. Questa normativa migliora notevolmente
12:13la normativa precedente, che invece prevedeva un rientro entro 25 anni. Quindi da questo punto di
12:19vista si è già fatto tanto. Poi l'altro problema è quello degli oggetti che sono oggi nello spazio
12:25e che non sono più operabili. Allora, lì l'Agenzia Spaziale Europea sta implementando dei progetti che
12:32prevedono la rimozione attiva di questi oggetti. Faccio esempio il progetto ADRIOS o il progetto
12:37Clear Space. Quest'ultimo in particolare prevede l'implementazione di una navicella che vada
12:43nello spazio e catturi questi oggetti che sono in orbita e li porti su un'orbita più bassa,
12:50così che poi rientrino velocemente nell'atmosfera. Ora, sono progetti tecnicamente ambiziosi,
12:56in particolare perché gli oggetti che devono essere rimossi non sono stati disegnati per
13:00quello. Vengono infatti definiti non collaborativi, però sono sicuramente degli obiettivi raggiungibili
13:07in tempi ragionevoli. La ringrazio perché ci ha fatto capire quanto ci stiamo letteralmente
13:15muovendo oggi per migliorare le cose o per evitare che le cose peggiorino domani. Spesso e volentieri
13:21lo spazio è percepito come una dimensione separata, venturosa, ma in qualche modo lontana. Io
13:27ringrazio i nostri ospiti perché ancora una volta ci hanno dimostrato quanto oggi lo spazio,
13:33e credo sempre di più, domani integri letteralmente la nostra vita quotidiana.
13:38Ringrazio di essere stata con noi Gabriella Costa, project manager della Costellazione Iride,
13:44grazie, alla prossima. Grazie a voi per la gentile ospitalità. Ringrazio il CEO,
13:49nonché fondatore, di Argotech, David Avino. David, grazie, prima o poi verremo a trovarvi
13:54allo Space Park. Grazie, vi attendiamo. Vi ringrazio anche perché qui a Boulder parliamo
14:01di futuro, oggi abbiamo chiacchierato con persone che letteralmente oggi costruiscono il domani,
14:09che è quando noi ci rivedremo. Fino ad allora, come dicono gli astronauti, per aspera ad astra.