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Prenderanno il via domani gli interrogatori degli arrestati nell'inchiesta della DDA di Messina sugli interessi criminali gestiti dalla famiglia Ofria di Barcellona. L'organizzazione continuava ad occuparsi dell'azienda di smaltimento rifiuti speciali e compravendita di pezzi di ricambio, che era stata confiscata.
Trascrizione
00:00Inizieranno domani al palazzo di giustizia gli interrogatori delle 15
00:03persone arrestate ieri dalla polizia per associazione mafiosa, peculato,
00:07estorsione. A sentire gli indagati il gruppo Salvatore Pugliese alla presenza
00:11del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dei sostituti Fabrizio Monaco,
00:15Francesco Massare ed Antonella Fradà. Le indagini della squadra mobile del
00:19commissariato di Barcellona hanno fatto emergere una preoccupante realtà.
00:23La forza intimidatrice della mafia in alcuni territori è più forte di tutto,
00:27più dello Stato, più di una sentenza che aveva dichiarato la confisca
00:31dell'azienda dopo il sequestro da parte della DDA avvenuto nel 2011.
00:35Si tratta dell'azienda Bellinvia Carmela, madre dei fratelli Salvatore e Domenico Fria,
00:40che si occupava di smaltimento di auto e compravendita di pezzi di ricambio.
00:45La famiglia Fria, nonostante la confisca e la nomina di un amministratore giudiziario,
00:49avrebbe continuato a gestire l'azienda come se nulla fosse, lavorando completamente in nero,
00:54incassando i notevoli introiti che l'impresa produceva senza rilasciare fatture o ricevute.
01:00Il tutto grazie alla copertura di fidati dipendenti, come lo storico ragioniere Paolo Salvo,
01:05il factotum Angelo Munafò, l'addetto alle vendite Natale De Pasquale, l'autista Salvatore Crinò,
01:11tutti arrestati nell'operazione insieme all'amministratore giudiziario, il presidente
01:16dell'ordine dei commercialisti di Catania, Salvatore Virgilito, completamente asservito
01:21al potere mafioso del clan. Un potere che si manifestava sotto varie forme,
01:26come ha raccontato il pentito Marco Chiofalo, ex dipendente dell'azienda.
01:30Eloquente il caso di un lavoratore costretto da Salvatore O'Fria a dare le dimissioni.
01:35L'uomo era sospettato di aver rubato alcune batterie d'auto dal deposito.
01:40O'Fria non vuole passare per uno che licenzia, ma pretende che sia lui a dimettersi.
01:45Il boss prende informazioni sul furto e minaccia gli interlocutori.
01:50Se non mi dici la verità e poi scopro che è cosa diversa, ti faccio passare un brutto quarto d'ora,
01:55quasi fosse l'interrogatorio di un tribunale di mafia. E ai collaboratori che gli consigliano
02:00di denunciare il dipendente infedele, O'Fria oppone un netto rifiuto.
02:05Questo non succederà mai, a me non interessa questo discorso, dice O'Fria,
02:09per il quale lo Stato non deve entrare negli affari di famiglia.
02:12Il 17 aprile 2019 il dipendente presenta le dimissioni volontarie e subito inizia
02:19a cercarsi un altro lavoro. Ma a Salvatore O'Fria questo non sta bene,
02:23il suo ex dipendente non deve lavorare mai più.
02:25Una settimana dopo le dimissioni, l'uomo viene assunto da un imprenditore barcellonese,
02:31ma il boss lo fa chiamare da un fedelissimo che gli intima di licenziare subito il neoassunto.
02:37L'imprenditore capisce l'inequivocabile messaggio e 15 giorni dopo lo licenzia in tronco.

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