Category
📺
TVTrascrizione
00:00A casa di amici il salotto di Radio Roma. Rientriamo in diretta sul canale 14
00:09del Digitale Terrestre Radio Roma News con a casa di amici il salotto di Radio
00:13Roma. Approfitto questo esatto momento per
00:16ricordarvi questo numero che vedete in alto 320-23-93-833 se volete
00:21scriverci, suggerirci qualche tematica ma anche in qualche modo partecipare
00:26all'argomento che tratteremo oggi con il nostro Cesare Pizzuto che è venuto a
00:31trovarci, l'ho presentato prima per chi se lo fosse perso lui è sì di un'azienda
00:36molto importante ma oggi andremo a parlare di una mostra fotografica
00:41innanzitutto daremo spazio all'arte, a un in qualche modo uno strumento di
00:46comunicazione e di espressione di altissimo livello, lo metteremo a
00:49confronto con la tecnologia e tantissime altre cose che non possiamo dire giusto
00:54allora intanto volevo ricordare i nostri amici che a partire dal 21 dicembre
01:012024 proprio a quel 21 si è tenuta l'inaugurazione di questa mostra
01:06fotografica dove i protagonisti indiscussi sono due fotografi di
01:10grandissimo rilievo parliamo di Franco Carlisi e di Francesco Cito che diciamo
01:16hanno voluto fortemente mettere a confronto le loro opere fotografiche
01:21ricordiamo che la mostra è fruibile fino al 19 gennaio 2025 al MOCA di Brescia e
01:27ci sono poi adesso diverse tematiche noi andremo a trattare con l'aiuto di Cesare
01:32Cesare intanto la prima domanda che ti faccio a questo proposito è un po' da
01:35dove nasce l'opportunità e anche l'idea di promuovere e supportare una mostra di
01:42così grande importanza poi spiegheremo anche perché è così importante
01:47allora io credo che un'azienda è fatta di persone dentro non c'è nient'altro
01:54solo persone chi la conduce oltre ad avere la responsabilità delle persone ha
02:00una responsabilità secondo me sociale e come si rappresenta questa responsabilità
02:06sociale si rappresenta cercando di dare una mano per raccontare per mettere in
02:12evidenza quello che sono le cose più importanti per un uomo
02:16la cultura è una di queste l'arte e cultura fotografia due anni fa in
02:22realtà sì poco meno di due anni fa ho avuto l'opportunità di incontrare
02:26Giusy Tigano che è la organizzatrice della mostra che mi ha raccontato di
02:33questa opportunità e unendo i due puntini responsabilità sociale di un'azienda
02:37arte e cultura fotografia che peraltro è la mia passione abbiamo dato una mano
02:42per organizzare questa questa mostra fotografica che è a Brescia e che
02:48racconta delle storie ecco storie importantissime direi prima mi parlavi
02:54hai utilizzato molto spesso il termine sociale e io direi che la tematica
02:58protagonista indiscussa che si ritrova in tutti questi scatti ripetiamo di due
03:02grandissimi fotografi che poi li mettono a confronto è proprio un tema
03:07estremamente sociale il matrimonio è la punta l'acme di quella che è la
03:13cultura della vita di un uomo e di una donna no in tutto il secolo scorso ma
03:21anche nei secoli precedenti uno dei passi fondamentali nella vita era il
03:26matrimonio figli la cosa adesso è un po' un po' liquefatta ci sono anche poi
03:33diverse visioni in merito no? Esatto però rimane il rapporto rimane la
03:38coppia rimane il senso di unione che il matrimonio santificava e santifica
03:44questi due autori straordinari danno due visioni completamente diverse anche se
03:53l'evento è quello l'evento è il matrimonio l'evento siciliano fatto da
04:00Franco che ha una tecnica fotografica particolarmente interessante in cui
04:05utilizza la profondità di campo un po' più ampia quindi dà spazio ad una
04:11visione ampia della storia Francesco che in realtà è un reporter di guerra
04:18quindi utilizza profondità di campo molto più strette quindi diaframmi molto
04:22più larghi rappresenta centra invece più sui soggetti e i soggetti sono
04:29particolarmente interessanti efficaci e queste due rappresentazioni ne diventano
04:35uno dando una consentendo un percorso lungo tutta la mostra che dà spazio ai
04:44momenti salienti di questo momento estremamente romantico che rappresenta
04:51meno di una coppia. Leggevo anche il titolo che poi è la parte più importante
04:58che sia un libro che sia un'opera d'arte che sia un'opera d'arte fotografica che
05:03sia un evento il titolo è fondamentale il titolo di questa mostra fotografica è
05:07romanzo italiano quindi prima parlavamo del racconto delle storie e poi viene
05:14marcata in un certo senso l'italianità per l'appunto quindi mi viene in mente
05:19anche il concetto in maniera molto delicata chiaramente lo possiamo
05:22trattare anche del pregiudizio che è purtroppo un tema che ha a che vedere
05:28con tutto quello che noi ci ritroviamo nella nostra quotidianità oggi.
05:33Romanzo il prefisso dà il senso richiama il romanticismo perché il
05:42matrimonio è la rappresentazione più chiara più ortogonale di un aspetto che
05:49è spesso riportato in alcuni romanzi quindi l'aspetto romantico la cosa
05:54interessante è vedere come questo aspetto romantico sia rappresentato in
05:59maniera sostanzialmente diversa nei due nei due fotografi e quindi nelle due
06:03realtà. I protagonisti di questo romanzo romantico sono ovviamente gli sposi
06:11ovviamente l'abito ma anche i protagonisti che ne sono al corollario
06:17quindi i genitori e si riconoscono in maniera proprio evidente si riconoscono
06:22in maniera estremamente efficace uno guardando la foto capisce immediatamente
06:27quali sono i protagonisti e quale ruolo hanno in questo romanzo. L'italiano
06:32beh il matrimonio italiano nel sud è una rappresentazione teatrale è un
06:39particolarmente conosciuto possiamo dire così. Esattamente sì è una
06:43rappresentazione teatrale che ha una genesi lontana che ha un corollario di
06:52emozioni molto forte. Vissuto in maniera sostanzialmente diverso nelle varie
06:59latitudini di questo territorio enorme che è l'Italia, abbastanza lungo che
07:02l'Italia, si è tentato di come dire portarlo di
07:09trasportarlo in quel luogo in cui magari da un punto di vista di storia si vive
07:19in maniera completamente diversa. Abbiamo cercato proprio di rompere questo
07:23questo questo muro che potrebbe creare la linea gotica fra nord e sud
07:29portandolo proprio a Brescia. Ecco questa è una cosa molto interessante due
07:35elementi caratteristici del matrimonio tradizionale in due zone completamente
07:39diverse dell'Italia che però sono entrambe del sud ma trasportati al nord
07:45per abbattere ancora una volta. Cercare di come dire di rendere più di creare una
07:52miscela fra quello che è il sud e il nord. Un'Italia unita. Un territorio
07:57unico che parte dalle Alpi arriva fino a Pantelleria ed è unico e nelle
08:04emozioni che rappresenta il matrimonio è unico. A me piace poi parlare
08:12anche un po' dell'introspezione psicologica soprattutto quando si parla
08:15di arte. In questo caso parliamo dei protagonisti che io immagino vedere le
08:19loro fotografie, quindi ricordare un elemento importantissimo della
08:24loro vita, un momento importantissimo della loro vita come quello del
08:27matrimonio, vederlo esposto in una mostra magnifica e poi ovviamente sempre ad
08:31opera di due artisti internazionali se così possiamo definirli perché
08:36forse definirli artisti è anche riduttivo. Quindi mi metto anche nei
08:40loro panni e vedere come dire un loro scatto che appartiene alla loro vita che
08:45magari li ha resi felicissimi, a disposizione anche per fruire un
08:49bellissimo momento che va oltre i pregiudizi. Credo che questa poi sia
08:53stata una sensazione bellissima. Adesso non abbiamo opportunità di chiederglielo
08:56personalmente però immagino sia stato importante. È stata una sensazione molto
09:00importante. Rubò un pezzo di Francesco Cito, quella foto che avete fatto
09:09vedere, in realtà era proprio il giorno delle inaugurazioni con Francesco, ci
09:13siamo fatti una lunga chiacchiera proprio al riguardo e questo suo lavoro che
09:18peraltro pregnato dal livello internazionale che lo ha reso famoso, che
09:23è stato anche oggetto di un libro molto importante, mi raccontava che la sua
09:30curiosità nell'entrare all'interno di questo menace, di questo sceneggiato
09:37quello che ha chiamato lui, è nata proprio passando in una via di Napoli, lui era
09:43impegnato in tutt'altro, ha visto una situazione estremamente interessante.
09:49Fotografi, aiuti fotografi, gli sposi, i genitori degli sposi, seduti, stremati,
09:56seduti nelle scale davanti a un monumento napoletano. Lui ha immortalato quel momento
10:04con uno scatto e da lì ha chiesto posso fare qualche scatto in più mentre voi
10:07fate gli scatti e da lì parte questa idea di entrare dentro questa
10:13rappresentazione e chiunque avrà la possibilità di andare avrà la netta
10:19percezione che quello che vede è in realtà proprio un'immagine, un istante
10:28che rappresenta una storia, tutta quanta una storia. Un po' quando spesso capita
10:34insomma che noi immersi nel traffico di Roma vediamo passare una macchina
10:40tipicamente bella, molto bella, antica, storica, con una coppia di sposi
10:46all'interno. Noi dobbiamo con l'occhio questo istante creare una storia intorno
10:51guardando lo sguardo di lui, lo sguardo di lei, magari la smorfia di lui, la smorfia di lei
10:58e quello che accade facendo una foto è esattamente questo, creare una storia
11:03dentro uno scatto. E renderla poi fruibile al numero più ampio di persone per
11:07potersi identificare e io mi auguro che tantissime persone possano identificarsi
11:12in un tema così importante come il matrimonio. Oggi chiaramente si ha una
11:18percezione diversa di questo sacramento, è un momento particolare che ognuno vede
11:24a modo suo, chiaramente ognuno ha la propria idea su questo, ma mi auguro che
11:29anche attraverso l'arte, soprattutto tramite la fotografia e tramite queste
11:33storie, le persone possano ritornare a elaborare un proprio pensiero, quindi
11:39dato da quella che è la propria capacità di spirito critico e non andare con la
11:43massa, perché secondo me attualmente, non lo dovrei dire, ma lo dico, me ne assumo
11:47completamente le responsabilità, oggi la concezione che si ha di questo
11:50sacramento è per esperienze vissute dagli altri.
11:59Spesso accade che le percezioni di alcuni argomenti non siano quasi mai
12:07proprie, ma siano fortemente influenzate da quello che è il ben pensare di quel
12:12momento. Allontanarci in maniera plastica dal matrimonio, sostanzialmente è
12:20sbagliato, probabilmente è sbagliato anche esattamente il contrario, bisogna
12:24scegliere, avere una scelta equidistante dei due poli, secondo me sempre, non
12:31scegliere l'altro perché è bene farlo, non scegliere l'uno perché è bene farlo.
12:37Che questo possa dare un contributo, io lo spero, perché l'emozione che
12:45fornisce un'immagine fotografica come quelle che sono rappresentate nella
12:50mostra, probabilmente può magari dare un elemento di riflessione.
13:00Facciamo così, interrompiamo un momento, creiamo suspense e creiamo anche
13:04riflessione, proprio come hai detto tu Cesare, andiamo in pubblicità, torniamo
13:08tra pochissimo e continuiamo con una bella storia da raccontarvi, a tra poco.
13:14A casa di amici, il salotto di Radio Roma. Torniamo in diretta, siamo sempre qui a
13:22casa di amici, il salotto di Radio Roma, ma soprattutto sul canale 14 del
13:26digitale terrestre, Radio Roma News. Con me il nostro anche Matteo Lupini, che è
13:31tornato ed è in cabina regia, e poi l'ospite d'onore, il primo del 2025, il
13:36nostro Cesare Pizzuto, che è venuto a raccontarci di una realtà bellissima,
13:41artistica, ricca di significato, che è la mostra fotografica di romanzo italiano.
13:46Quindi abbiamo parlato fino adesso anche di qualcosa di filosofico che c'è
13:49dietro questa meravigliosa mostra, ma continueremo a parlarne tra poco.
13:53Nel frattempo, per chi si fosse perso tutto quello di cui abbiamo parlato in
13:57precedenza, e tra parentesi male male perché iniziamo a parlare dalle dieci e
14:01dalle dieci dovete essere sintonizzati sul canale 14, potrete recuperare tutto
14:06in replica televisiva, a partire dalle 14 fino alle 15 sul canale 14, impossibile
14:12sbagliarsi. Oppure quante volte volete, dove volete, potete appunto rivederla su
14:17www.radioroma.tv. Vi do un'altra opzione, Radioroma, l'app gratuita
14:23scaricabile sia da sistema iOS che Android. Quindi più di questo Cesare, noi
14:26abbiamo fatto il possibile. Allora, adesso torniamo a parlare di
14:30questa mostra fotografica. Abbiamo parlato di tutto quello che c'è dietro
14:34al romanzo italiano, anche questo termine, questa espressione utilizzata
14:38proprio scelta per il titolo, molto impattante. Abbiamo parlato del
14:42significato dell'arte, di questi due fotografi imponenti che ricordiamo
14:47essere Franco Carlisi e Francesco Cito, del bianco e nero che poi anche quella è
14:52una tecnica bellissima, almeno a mio avviso. Adesso invece volevo il tuo aiuto
14:58anche da esperto in questo senso, per parlare un po' del rapporto attuale che
15:03c'è tra tecnologia e fotografia. Tu hai supportato questa iniziativa con
15:07grande orgoglio, ci credi fino in fondo e quindi ti chiedo che rapporto è, che
15:12rapporto c'è tra fotografia e tecnologia oggi. Allora, innanzitutto
15:18dovremmo esplorare il rapporto che c'è fra la tecnologia e tutto il mondo che
15:21viviamo. Noi abbiamo una diffidenza, come dire, proprio epidermica, la
15:31tecnologia, un po' da sempre, la tecnologia ruba spazio alla
15:35creatività, in realtà non è esattamente così.
15:37Guardiamolo nello specifico, nella fotografia. La macchina
15:41fotografica alla fine dei due secoli fa, nell'ottocento, era la tecnologia, la
15:47nuova tecnologia, che si pensava ad esse rubasse spazio alla pittura, in realtà
15:57non è stato assolutamente così, perché sono due forme d'arte completamente
16:01diverse. Da un punto di vista tecnico, la fotografia non è nient'altro che
16:09un fascio di luce che imprime su una lastra. Ora, la lastra,
16:19diversi anni fa, non è nient'altro che una lastra fatta di sali d'argento, per poi
16:25tirare fuori quello che la luce aveva impresso su questi sali, bisognava entrare
16:30in una camera oscura, bagnarsi nell'acido, un po' complicato, ma dava, inseriva
16:38una certa manualità. Nella prima metà degli anni 70 nascono
16:46i primi tentativi di tecnologia digitale, che adesso ovviamente sono
16:50estremamente più diffusi rispetto alle macchine analogiche.
16:59Ma la tecnologia non è nient'altro che, in questo caso specifico, un enzima, cioè
17:07quello che rende un pochino più veloce la messa a disposizione della visione,
17:12dello scatto, della creatività del fotografo. Tutto quello che c'è di
17:18creativo e di artistico in una fotografia cade prima, cioè quando il
17:22fotografo mette il suo occhio nel mirino e cattura quel momento. Da lì in poi c'è
17:29la tecnologia, che rende molto più veloce e fruibile, quando noi utilizziamo una
17:34macchina digitale, quello che abbiamo visto lo vediamo in quello, nello stesso
17:38stato in cui lo vediamo. Nelle macchine analogiche era un po' più
17:45complicato. Ci sono i miei amici fotografi che dicono sempre una solita cosa, che è
17:49vera secondo me, che se non ci fossero mai state le macchine digitali non
17:54avremmo mai fotografato dei piatti. Ed è vero questo, è vero poi, ma la
18:03fotografia del piatto e piuttosto la fotografia del selfie, che è sempre
18:08fotografia, ha un'accezione creativa e artistica leggermente diversa da quella
18:14che notiamo in una fotografia bianca e nero. Hai detto una cosa molto interessante,
18:18la mostra è bianca e nero, le foto in bianca e nero, che differenza c'è tra una foto
18:24in bianca e nero e una foto a colori? Insomma, i nuovi sono i colori e uno è bianco e nero, ma in
18:29realtà il bianco e nero focalizza molto di più sui soggetti, sulle espressioni,
18:35piuttosto che il colore, che dà sensazioni diverse e possono allontanare
18:41leggermente, ma questo ovviamente poi diventa una questione di genere,
18:45una questione proprio di lana caprina, possono allontanare da quello che sono i
18:48soggetti, le nuance, il cielo così azzurro, i prati così verdi, possono
18:53allontanare da quello che sono gli sguardi, gli occhi, l'occhio azzurro,
18:59l'occhio molto nero, sono occhi bellissimi, ma magari puoi perdere
19:03l'espressione di quell'occhio, che un bianco e nero non ti fa mai perdere,
19:07ecco perché le foto in bianco e nero rendono molto più efficace l'espressione,
19:14cioè quello che c'è dentro, la storia che c'è dentro la foto. E quindi un po' il
19:16carpe diem? Il carpe diem, diciamo, il flash, l'istante catturato, sono due
19:24istanti catturati, uno a colori e uno in bianco e nero, ma se tu vedi le due foto,
19:28e ti invito a farlo come esperimento, due foto, una a colori, poi la togli il colore,
19:34ma in bianco e nero, guarda che effetto diverso ti fa, il colore porta via delle
19:38sensazioni, il bianco e nero ti focalizza sulla sensazione, però questa
19:42è veramente... è bellissimo comunque capire, poi anche oltre il click, mettiamola così,
19:49metaforicamente parlando, tutte quelle che sono quelle tecniche che in qualche modo ci
19:54emozionano ancora di più. Prima parlavamo di identificazione delle storie, di chi guarda,
19:58del fruitore, e secondo me questo chiaramente influisce grandemente proprio conoscere anche
20:04la tecnica, quindi guardare e comprendere una storia. Ricordo quando ero bambina e per vedere
20:10uno scatto dovevamo mandare il rullino, era veramente per aspettare, per vedere lo scatto ci
20:17voleva veramente tantissimo tempo. Ora la tecnologia si è evoluta, come giustamente ci hai raccontato,
20:22però mi interessava molto questo aspetto della coesistenza, cioè dell'integrazione, che è lo
20:29stesso principio sotto il quale poi sono passate altre forme di comunicazione, per esempio mi viene
20:34in mente la radio e la televisione, oppure la carta stampata e la radio, e adesso tutto con
20:41le tecnologie, quindi anche pensando all'intelligenza artificiale, la paura di essere sostituiti. Credo
20:48di aver toccato un tasto dolente, giusto Cesare? Sì, nel senso che io sono abbastanza critico con
20:54tutti coloro che guardano con paura, a terrore, l'intelligenza artificiale. Innanzitutto bisogna
21:01mettersi d'accordo su cos'è l'intelligenza artificiale, perché facevo l'esempio proprio qualche
21:07giorno fa ad un amico, se adesso noi entriamo dentro le porte di un ascensore, vediamo che le
21:14porte dell'ascensore non si chiudono, e noi immaginiamo che lì ci sia dell'intelligenza
21:18artificiale che non le fa chiudere, no, è il sensore. Quindi cos'è l'intelligenza artificiale?
21:24L'intelligenza artificiale è quella almeno generativa, quella che CHAP-GPT ha portato due
21:30anni e mezzo fa sulle nostre dita, sulle nostre tastiere, non è nient'altro che un enorme bacino
21:38di dati, enorme bacino di dati, con degli algoritmi che li mettono in correlazione,
21:45e gli algoritmi che abbiamo costruito noi umani, non è che la macchina boh, fa l'algoritmo,
21:51e danno delle risposte velocissime, in maniera estremamente veloce, ma con delle regole e con
21:59le norme che noi abbiamo dato. Quindi intelligenza di chi? L'intelligenza è nostra, loro lo fanno
22:07più veloce. Posso fare un parallelo con la fotografia? Certo! Le macchine digitali moderne
22:14ti consentono di fare degli interventi tecnici, tecnologici sulla fotografia anche immediati,
22:23ma l'occhio, il mirino, puntare, guardare, è sempre nostro. Loro non fanno nient'altro che
22:32farlo in maniera più veloce. L'intelligenza artificiale genetica rende la possibilità
22:37di fare delle cose in maniera molto più veloce. Ti potrei fare tanti esempi, e potremmo stare qui
22:44due ore un quarto, ma non credo che sia possibile, per raccontare che l'unico motivo per cui
22:52l'intelligenza artificiale possa diventare nociva siamo noi, non ce ne stanno altri.
22:58Pienamente d'accordo, soprattutto perché oggi si parla tanto di assenza di spirito critico,
23:05soprattutto nei giovani. Il problema è sempre l'eccesso, perché noi possiamo utilizzare tutto
23:11in maniera molto tranquilla, sempre con i dovuti limiti. Il problema è poi l'uso che ne facciamo noi,
23:16quindi il problema è sempre dell'uomo. Se noi poniamo dei limiti, anche legislativi, perché no?
23:21Comunque ci sarà un momento in cui le persone acquisiranno piano piano, lentamente, quel limite,
23:27forse alcuni ce l'hanno anche in maniera innata, questo non lo possiamo sapere, non possiamo
23:32generalizzare, però oggi si parla tanto, noi ne parliamo spesso qui alla Casa dei Amici,
23:35di assenza di spirito critico per quei giovani che oggi, magari per scrivere un tema a scuola,
23:42utilizzano l'intelligenza artificiale. Anche lì, dei limiti, l'eccesso, la voglia di non volerlo fare,
23:48perché? Quindi capire un po' dalla radice il motivo per il quale si vuole ricorrere alla facilità,
23:54piuttosto che alla riflessione, piuttosto che all'impegno nel voler realizzare qualcosa.
23:59Guarda, è l'uso che se ne fa ed hai perfettamente ragione, ma è anche l'educazione all'uso,
24:07quindi la formazione all'uso di strumenti di questo tipo è fondamentale. All'inizio di questo
24:16secolo, i primi anni di questo secolo, esplodono i social media, i social network e abbiamo tutti
24:25guardato con estrema diffidenza e paura all'uso di questi social network, adesso sono ovviamente
24:34esplosi e hai tutto quanto dentro un oggetto di sei pollici e mezzo e ci infili dentro la
24:39testa e non la togli più. Ma il problema non è tanto dei social, il problema è che abbiamo
24:45dimenticato un pezzetto, che è l'educazione all'uso. Cioè non esiste, o almeno non credo
24:51esista, una materia a scuola che è l'educazione digitale. Se cominciassimo a fare, ad introdurre
25:02il tema dell'educazione digitale dentro le scuole e l'educazione all'uso dell'intelligenza
25:07artificiale, secondo me staremo un pezzo avanti. Pienamente d'accordo. Potremmo fare una puntata
25:13speciale su questo, quindi magari più esperti dell'intelligenza artificiale a confronto,
25:18perché qui il tema veramente è molto ampio. Adesso andiamo a concludere questo nostro momento,
25:23perché abbiamo parlato di romance, abbiamo parlato di social, abbiamo parlato di sociale,
25:28di storie da raccontare. Io so che tu di storie ne hai scritte, qualcuna ne hai scritta, giusto?
25:35Sì sì, una in particolare che è grande grande l'ho scritta. Allora, ogni storia raccontata
25:46in realtà senti la necessità di farlo perché devi ringraziare qualcuno che ti ha portato fin là.
25:52Nel caso particolare, torno un attimo, faccio un saltino indietro alla mostra, io ed il mio socio
26:02Stefano siamo tutti e due appassionati di fotografia, ma in realtà il fotografo era
26:05il nostro direttore generale che si chiama Enrico, Enrico Cinti, e devo ringraziare lui che mi ha
26:10fatto conoscere Giussi e mi ha dato l'opportunità di fare questa mostra. Nel libro che ho scritto
26:15c'è una serie di ringraziamenti a persone che mi hanno consentito, ci hanno consentito di
26:21costruire questa realtà che è Smi Group e ringraziandoli in maniera orale secondo me se ne
26:29perdeva il senso, ringraziandole in maniera scritta, scritta manent. Allora il ringraziamento
26:34invece lo faccio io a te per essere stato con noi e per averci dato come dire anche la tua visione
26:39dal punto di vista artistico, tecnologico e molto molto altro perché utilizzare altri termini sarebbe
26:44riduttivo. A casa di amici il salotto di Radio Roma