Dalmazio, Amalio ed Egisto Siraghi sono tre cugini ignari l'uno dell'altro, che stentano a vivere in modo onesto. Dalmazio fa la guardia giurata presso una banca, Amalio è dog sitter, mentre Egisto è venditore ambulante e lavavetri alle auto ferme ai semafori. Tutti e tre mostrano scarsa competenza professionale e poca fortuna.
L'occasione della vita si presenta loro quando vengono improvvisamente contattati dal facoltoso Aliprando Siraghi, un anziano delinquente finito su sedia a rotelle che rivela di essere un loro lontano zio. Questi propone di cooptarli nelle sue attività di ladro, convincendoli essere la loro unica possibilità di emergere dalla mediocrità e dalla povertà. I tre vengono sottoposti a lungo e duro addestramento, costituente sia in preparazione fisico-atletica che simulazioni di furti e persino di interrogatori. Al termine di questo addestramento, pure contraddistinto da molte comiche peripezie, Aliprando invia i nipoti ad effettuare un primo colpo in un centro commerciale. Essi vengono tuttavia intercettati da alcuni agenti avvisati da una soffiata e finiscono in carcere per sei mesi. Al termine del periodo di detenzione, Aliprando, che li attende all'uscita, confessa di essere stato proprio lui a chiamare la polizia in modo da farli arrestare e, una volta in cella, stimolarli a fortificare la loro tempra criminale, in verità l'aveva fatto per far sì che la loro fedina penale venisse macchiata e che di conseguenza gli fosse negata ogni possibilità di lavorare nel caso avessero avuto l'idea di farlo. I tre, risentiti, decidono di abbandonare la banda dello zio, ma resisi conto di non poter riprendere una vita onesta, data la fedina penale ormai sporca, Dalmazio, Egisto e Amalio tornano sui loro passi. Stavolta le cose vanno diversamente: la banda mette a segno un colpo dietro l'altro, sviluppando una spiccata abilità nelle varie forme della truffa e del latrocinio.
L'occasione della vita si presenta loro quando vengono improvvisamente contattati dal facoltoso Aliprando Siraghi, un anziano delinquente finito su sedia a rotelle che rivela di essere un loro lontano zio. Questi propone di cooptarli nelle sue attività di ladro, convincendoli essere la loro unica possibilità di emergere dalla mediocrità e dalla povertà. I tre vengono sottoposti a lungo e duro addestramento, costituente sia in preparazione fisico-atletica che simulazioni di furti e persino di interrogatori. Al termine di questo addestramento, pure contraddistinto da molte comiche peripezie, Aliprando invia i nipoti ad effettuare un primo colpo in un centro commerciale. Essi vengono tuttavia intercettati da alcuni agenti avvisati da una soffiata e finiscono in carcere per sei mesi. Al termine del periodo di detenzione, Aliprando, che li attende all'uscita, confessa di essere stato proprio lui a chiamare la polizia in modo da farli arrestare e, una volta in cella, stimolarli a fortificare la loro tempra criminale, in verità l'aveva fatto per far sì che la loro fedina penale venisse macchiata e che di conseguenza gli fosse negata ogni possibilità di lavorare nel caso avessero avuto l'idea di farlo. I tre, risentiti, decidono di abbandonare la banda dello zio, ma resisi conto di non poter riprendere una vita onesta, data la fedina penale ormai sporca, Dalmazio, Egisto e Amalio tornano sui loro passi. Stavolta le cose vanno diversamente: la banda mette a segno un colpo dietro l'altro, sviluppando una spiccata abilità nelle varie forme della truffa e del latrocinio.
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