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NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, la più grande accademia di belle arti italiana, insieme a Carolina Herrea ha dato vita a due Premi di Studio dedicati alle studentesse e alle persone che, pur non riconoscendosi nel genere assegnato alla nascita, si identificano come donne e hanno attivato la Carriera Alias presso l’Accademia, nelle sedi di Milano e Roma.

[idarticle id="2464368" title="Carolina Herrera promuove la creatività delle giovani donne in collaborazione con NABA"]

L’obiettivo è quello di promuovere l’occupazione femminile e le pari opportunità nel mondo delle arti, del design e della creatività, dando, inoltre, l’opportunità alle studentesse di prendere parte ad una sessione di HR coaching con il team HR Puig nella sede di Milano, propedeutico all’approccio al mondo del lavoro all’interno di aziende multinazionali.

[caption id="attachment_2471751" align="aligncenter" width="1024"] Carolina Herrera x NABA: supporting Women's creativity. A sinistra Martine Hellen Johannessen, al centro Martina Lorusso.[/caption]

Il percorso creativo ha portato le giovani studentesse a confrontarsi con la rielaborazione visiva dell’iconico stiletto “Good Girl” di Carolina Herrera in tutte le sue possibili espressioni, attraverso l’uso di strumenti tradizionali o delle più innovative tecnologie digitali.

In questo video le opere 2 studentesse vincitrici e dela studentessa che ha ottenuto la menzione speciale. Ossia: Martina Lorusso studentessa del Triennio in Cinema e Animazione di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Martine Hellen Johannessen studentessa del Triennio in Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Oltre a Eva Demattè studentessa del Triennio in Cinema e Animazione di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.

[idarticle id="2416104" title="Donne artiste alla riscossa: sono sempre di più le mostre ''al femminile''"]
Le opere delle vincitrici del 2024
Martine Hellen Johannessen è nata a Tonsberg (Norvegia) nel 2000. Le sue opere vogliono essere una celebrazione del potere femminile. Si tratta di pezzi audaci e di grande impatto che abbracciano l'essenza della femminilità. Ispirandosi alla forma iconica dello stiletto di Good Girl, emblema di sicurezza e forza, Martine esplora i contorni e le forme che le donne associano alla femminilità attraverso la delicata arte del ricamo.

Martina Lorusso è nata a Bari nel 2003. Nel suo cortometraggio esplora l'innata sorellanza tra donne.
«Da tre anni vivo da sola in una grande città. Di notte, i miei occhi cercano istintivamente un'altra donna per strada. Vederla mi permette di fare un respiro, di sentirmi al sicuro. Quando ero più giovane, ho visto una targa dell'artista statunitense Jenny Holzer alla Tate Modern di Londra che recitava: dopo il tramonto è un sollievo vedere una ragazza che cammina verso o dietro di te. È meno probabile che tu venga aggredita».

Eva Demattè ha meritato la menzione d'onore per essersi interrogata in modo nuovo sul tema della femminilità̀, interpretandola con un insieme di fotografie forti ed evocative che ripercorrono attimi di memoria passata.

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