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(Adnkronos) - Che un microbiota intestinale in equilibrio sia fondamentale per una serie di funzioni, a partire da quelle immunitarie per arrivare all’assorbimento degli alimenti e alla corretta esecuzione dei processi digestivi, è un fatto oramai ampiamente acquisito. Ma perché la complessa macchina del microbiota possa adeguatamente assolvere alle sue funzioni, occorre garantire il persistente mantenimento, nell’ambiente intestinale, di condizioni favorevoli. Figura, tra queste condizioni, la giusta acidità dello stomaco, indispensabile dunque non solo per i processi digestivi, ma anche per il mantenimento di un microbiota efficiente. Non sempre però è possibile mantenere quel giusto livello di acidità, tanto più nei casi in cui - e non sono affatto rari - si assumano, talvolta senza alcuna interruzione, farmaci ‘anti-acidi’ appartenenti al gruppo degli Inibitori della Pompa Protonica (IPP), anche detti, con terminologia apparentemente rassicurante, “protettori” gastrici. È noto, infatti, che l’inibizione dell’acidità dello stomaco, oltre a favorire transiti intestinali di microrganismi patogeni che ordinariamente verrebbero distrutti dall’acido cloridrico presente nei succhi gastrici, impedisce la pre-digestione degli alimenti. Accade, così, che questi ultimi, raggiungendo indigeriti i tratti più profondi dell’intestino, forniscano ricco nutrimento ai batteri che in quei tratti albergano con conseguente iperfermentazione a sua volta in grado di provocare meteorismo, flatulenza, diarrea, ma anche strane tachicardie, extrasistoli, tosse, talvolta dispnea e alterazioni del timbro della voce. È proprio allora che si rende indispensabile un approccio diagnostico, terapeutico e nutrizionale accurato e competente per gestire con efficacia un problema montante, e talvolta invalidante, che potrebbe non essere imputabile al classico “reflusso gastro-esofageo”. Quel che per ora mi limito a ribadire è che, come sempre, l’approssimazione non fa bene, tanto meno il ricorso a rimedi “fai da te”. Sarà questo il tema del nuovo servizio di “Igea, la Medicina dal mito all’intelligenza artificiale”, la videorubrica curata dall’immunologo Mauro Minelli, in programma il prossimo venerdì 8 novembre.

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Transcript
00:00Small intestinal bacterial overgrowth is a very widespread pathological condition,
00:11although sometimes underestimated, characterized by an increased concentration of fermenting bacteria in the small intestine,
00:20that is, in the small intestine.
00:22Often to cure this pathology, pharmacological treatments are used,
00:27which should instead be used only in gastroesophageal reflux disease.
00:33We will deepen the topic in the next episode of IGEA, on Friday, November 8.

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