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In Collegamento telefonico l'attrice Cinzia Leone e, in collegamento Skype, l'attrice e autrice teatrale Chiara Becchimanzi hanno presentato lo spettacolo teatrale "Le intellettuali di Piazza Vittorio"

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Trascrizione
00:00Eccoci rientrati 15 e 30 Radio Roma, questo è sempre Radio Roma Magazine, siamo in
00:06nostra e in vostra compagnia fino alle 17 e parliamo ancora di teatro, grande
00:10teatro, è un piacere oggi avere un'intervista doppia, una la facciamo su
00:14Skype, una è telefonica ma ci siamo, ci sono, parliamo delle intellettuali di
00:18Piazza Vittorio in scena il 7 e l'8 dicembre al teatro Tour Bellamonaca con
00:23l'adattamento e la drammaturgia di Chiara Bechimanzi e la partecipazione
00:26straordinaria di Cinzia Leone abbiamo in diretta su Skype Chiara Bechimanzi
00:31ben trovata, buon pomeriggio, ciao Chiara, grazie è un piacere ed è un grande
00:38piacere avere Cinzia Leone al telefono, buon pomeriggio Cinzia, buon pomeriggio
00:42ovviamente sotto forma di apparizione perché io ormai appaio nel senso che da
00:47qualunque mezzo io appaio oppure appaio per immaginarmi, immaginate vede me, esatto ma ti
00:57conosciamo e ti ricordiamo sempre quindi l'importante è esserci, la tecnologia ci
01:01aiuta, in questo ci conforta, non vedi quanto, siamo quei che appunto io appaio e non ce
01:07so perché grazie alla tecnologia vai, esatto, allora parliamo proprio, va dentro la
01:13tecnologia, per cui non me se vede, però a parte questo piccolo particolare che è un problema mio, che siccome appaio e so più forte della tecnologia, la mia apparizione è più potente
01:25dalla tecnologia, tu ci sei, ecco può partire l'intervista, che volete sapere?
01:31Vogliamo sapere tutto, allora le intellettuali di Piazza Vittorio
01:34naturalmente è liberamente ispirata proprio a un testo di Molière, quindi
01:38partiamo da Chiara con poi Cinzia, raccontiamo un po', raccontiamo la
01:41trasposizione, come nasce proprio anche il tuo testo nuovo Chiara con poi la
01:47partecipazione di Cinzia, raccontiamolo un po' ai ascoltatori. Che cosa è
01:52successo? Noi abbiamo letto le intellettuali di Molière e abbiamo
01:56cominciato a immaginare insieme al regista Augusto Fornari come poterne fare
02:01un adattamento moderno e lui ha avuto un'intuizione che in realtà è alla base
02:06di tutto l'adattamento, ovvero non so se sapete che l'opera di Molière
02:10comincia con una litigata tra le due sorelle, la maggiore e la minore, la
02:13minore vuole sposarsi, vuole dedicare la sua vita al focolare, ai bambini, al
02:17marito, la maggiore le dice ma sei matta, ma stai scherzando, ma tu devi dedicarti
02:21alle arti, alla letteratura, a coltivare te stessa, quindi questa litigata che
02:27Molière aveva scritto esattamente così, dunque molto attuale, molto attuale, molto
02:32Augusto se l'ha immaginata, l'ha vista così, una sorella con il velo, con le
02:36jab e l'altra sorella no e quindi da questa intuizione siamo partiti per
02:41trasformare la famiglia delle intellettuali di Molière in una famiglia
02:45italo-iraniana trasferita sia a Roma dopo la rivoluzione islamica del 79, perciò a
02:51partire da questo poi abbiamo dovuto adattare il tutto, ovvero le tradizioni,
02:56la cultura, il modo di intendere la figura femminile e quanto i genitori
03:02abbiano un peso sia di aspettative, sia di ricordi, sia di costellazioni familiari
03:08nella costruzione della propria identità e della propria strada nel mondo no e
03:12abbiamo cercato di farlo come come ci piace sia a livello di compagnia
03:16teatrale, sia incontrando il gusto appunto della regia e il mio adattamento
03:21mischiando il tragico e il comico, quindi ci saranno momenti molto emozionanti ma
03:26anche momenti esilaranti dovuti sia a ciò che accade sul palco ma anche a ciò
03:31che appare appunto tecnologicamente grazie al videomapping e appunto Cinzia
03:38è un'apparizione straordinaria in tutto e per tutto perché interpreta il ruolo
03:42della mamma delle due sorelle, ovvero di mia madre, che per me è un onore
03:46pazzesco pensare che Cinzia sia stata mia madre in scena. E allora Cinzia, Cinzia
03:51Leone, raccontiamo proprio il tuo ruolo di mamma, il tuo ruolo di madre in uno
03:55scontro possiamo dire attualissimo tra oriente e occidente? Molto, infatti io amo
04:00molto il testo su cui ha lavorato Chiara insieme ad Augusto e proprio nel
04:08rimaginarlo modernizzato e attuale perché è esattamente quella sintesi lì, cioè due
04:15mentalità storiche che raccontano appunto di tutta la storia di quei
04:20paesi, della religione eccetera, che improvvisamente si scontrano attraverso
04:25la presenza in questo caso vera nel senso che questa madre c'è andata
04:30veramente lì e ha veramente partecipato alla rivoluzione responsabilizzandosi
04:39nei termini di messaggi intellettuali di crescita delle donne e ha cresciuto
04:45queste figlie con un grande senso di modernità, di autonomia, di autonomia
04:53intellettuale, solo che una di queste figlie è molto più ispirata al padre,
05:00all'anima del padre che invece è appunto un uomo molto buono e tutto cuore come
05:07lo definisco io e quindi una fa una scelta e una ne fa un'altra e quindi
05:13in realtà tutto il lavoro parla del conflitto interiore, di come questi
05:18personaggi vivano il loro conflitto interiore di scelta di identità, se
05:25scegliere l'identità materna che le spinge ad essere autonome, indipendenti,
05:31a non vedere nel matrimonio la soluzione della propria vita e invece la scheggia
05:37impazzita che è l'Ela appunto ed è quella che sceglie l'Ale, l'Ela e l'Ale
05:46l'Ela mostra guardassi ho cambiato la vocale, posso dire l'Ela, l'Ale, mollalà, poi in qualche
05:53modo la chiami, arriva, la chiami dell'Ale, l'Ela, l'Ale, e arriva, insomma al di là di questo giochetto c'è
06:03sempre la scheggia impazzita nella vita che è quella che rinnova i sistemi e che
06:08quindi mette in subbuglio tutta questa impostazione materna di questa casa
06:14piena di artisti, di scambi culturali, di discussioni eccetera e lei invece
06:20predilige difendere l'amore. A me piace moltissimo questa idea di
06:27riadattare un grande classico e modernizzarlo, quindi mi viene da fare
06:30una domanda, è possibile imparare ancora dai classici? Molta gente dice no ai
06:35classici non leggiamoli più, leggiamo solo cose moderne, è vero oppure quanto
06:39possiamo imparare dai classici anche modernizzandoli? I classici sono una
06:46fonte continua di spunti ma perché io sono dell'opinione che nessuno si
06:52inventi nulla, da Aristofane in poi e anche prima probabilmente, io sono
06:57dell'opinione che le idee, i motori drammaturgici grandi, i motori
07:01drammaturgici rimangano quelli che sono contenuti e raccontati e portati avanti
07:06nei classici, poi li possiamo adattare alle mille narrazioni della
07:11modernità, ti faccio un esempio se vuoi molto popolare, Gomorra e Suburra non
07:17sono altro che tragedie greche riadattate ma i motori drammaturgici
07:22sono quelli, vanno avanti grazie ai grandi temi dei sentimenti umani, la
07:27vendetta, il rancore, il dolore, l'amore, la morte, i dilemmi familiari, certo, quindi io nel testo di
07:35moglie ho trovato un'attualità pazzesca proprio in termini di
07:38autodeterminazione femminile, poi io di moglie ci ho colto della misoginia che ho
07:43cercato di eliminare completamente, ovviamente noi in quanto femministe
07:48anche come storia di compagnia reatrale non potevamo che eliminare i richiami
07:53misogini, però comunque il discorso sulle quale parte di mamma voglio
07:57assecondare, quella intellettuale o quella che ha fatto i figli è un discorso
08:02estremamente attuale, proprio strada femminile, anche perché la società non
08:08sempre ci consente di scegliere. Chiara, Cinzia, vi chiediamo scusa, abbiamo
08:13un tastativo, ripartiamo un attimo da qui, proprio dai grandi classici e
08:17dall'autodeterminazione femminile, restate in linea, tastativo e torniamo.
08:21Quando ritorni dalla linea. Cinzia, ci fermiamo solo per il tastativo, pochi
08:28minuti e siamo qui. 15.42 Radio Roma, questo è sempre Radio Roma Magazine, vi
08:33ricordo che stiamo parlando con Chiara Becchimanzi e Cinzia Leone delle
08:37intellettuali di Piazza Vittorio, 7 e 8 dicembre al Torbella Monaca. Esmeralda,
08:42eravamo in pieno, proprio adesso dobbiamo sentire Cinzia. Stavamo parlando proprio
08:46dell'attualità dei classici, qual è l'eredità che ci lasciano i classici, se
08:50è giusto dire che i classici sono attuali ancora oggi, nel 2021, e stava
08:54per dire qualcosa proprio Cinzia, giusto? Cinzia Leone. Tutta la storia
09:00dell'uomo è sempre attuale, che per politica, perché non hanno più niente da
09:07dire e anche per molta ignoranza, si possa immaginare che si possa abolire
09:14dalla formazione dei ragazzi la storia dell'arte piuttosto che altre materie, è
09:19assolutamente una considerazione inutile, perché certo che i classici
09:25sono sempre attuali, perché i classici trattano i temi fondamentali umani, che
09:33sono appunto il conflitto eterno che l'uomo vive dentro di sé, rispetto a
09:39qualunque cosa, se avete mai sentito parlare di Cartesio, di tutto il
09:45doppio che poi viene risolto dalla dialettica echeliana nel senso
09:50continuativo della vita, quindi cercare di fare quello che hanno fatto
09:54ultimamente, di stabilire che quello che è moderno è in contrapposizione col
10:00classico, è una cosa ritengo stupida, perché la storia dell'uomo è un
10:05continuum e va vista dalle origini ad oggi, per capire qual è poi il vero
10:12senso dell'operato umano. Anche perché comunque le domande che l'uomo si fa
10:17storicamente alla fine sono sempre quelle, no? Ma certo, l'uomo si dibatte sul
10:24mistero della vita e su tutti i misteri che ne conseguono, che lo faccia in
10:30termini medievali, costruendo tutte chiese che tendono verso Dio, perché è
10:37tutto una serie, che lo faccia in termini moderni, che lo faccia con uno
10:43sguardo cinico, ma il tema umano è sempre lo stesso, quindi separare la
10:50classicità dalla modernità è proprio una perdita di tempo, inutile, che non serve a
10:56nulla, cioè l'uomo è tutto intero, è dialettico, è dinamico, è sempre in
11:02movimento e tutto è interconnesso, è come se noi pensassimo di aver inventato
11:07la comicità nuova, ma no, ma noi siamo usciti e dentro ognuno di noi ci stanno tutti
11:14quelli prima, dentro di me c'è Valori, c'è Valeri, ci sta come dentro ognuna
11:21delle mie colleghe, cioè noi siamo la sintesi della storia, ognuno di noi lo è.
11:28Infatti proprio rispetto a questo tema della dialettica e del farsi
11:33domande, uno degli intenti proprio che abbiamo cercato di perseguire
11:37nell'adattamento, anche perché considerate che io ho dovuto studiare
11:41tantissimo sull'Iran, documentarmi, ho letto tantissimi romanzi meravigliosi, vi
11:46consiglio La gabbia d'oro di Shirin Ebadi, che è veramente un capolavoro, sia per
11:51capire proprio la storia dell'Iran, sia per entrare in questa atmosfera, in
11:57questa cultura, uno degli intenti, dicevo, che abbiamo cercato di perseguire è
12:00proprio non dare alcuna verità assoluta, in un'epoca in cui tutti non
12:04aspettano altro che gridare da ogni mezzo e con ogni social possibile la
12:10verità, quella giusta, quella unica, il suo unico punto di vista, che è l'unico
12:14che vale, che è l'unico di cui vale la pena parlare, noi invece abbiamo proprio
12:18cercato di dare valore al dubbio, come condizione dell'esistenza, abbiamo dei
12:23dubbi, ce li avremo per sempre, e in questa condizione di farci continui
12:27domande, sta forse il senso proprio del nostro lavoro, il senso dell'opera in
12:32generale, ma anche forse il senso dell'arte, forse pure il senso della vita,
12:35no, è proprio il senso della vita, cioè questa per te, il motivo per cui tutti urlano in questo
12:43momento, è che posso dirla proprio come l'ha detta, è che c'è un grande
12:48rotimento di culo sotto, è stilosofico, cioè proprio non sopportano l'assenza
12:56di risposte, c'è l'ossessione del controllo, di sapere a che ora arriva la pioggia,
13:01a che ora arriva il vento, perché ormai sanno arrivare al vento ai quattro quarto,
13:06e uno se non arriva si preoccupa, che c'abbia avuto un incidente, che gli sia successo qualcosa,
13:12dice perché è in telefono, allora, io voglio dire questo, la vita non si controlla,
13:18io capisco la disperazione umana e la storia dell'uomo è la storia della disperazione di non
13:25poter controllare la vita, allora Blade Runner, che fa un film geniale, in cui il replicante
13:33schiaccia la testa al suo creatore perché non gli allunga la vita come lui desidererebbe,
13:39è quella la risposta, non c'è la disperazione umana, è quella, allora che facciamo, siccome
13:45ha risposto bene Scott e Ridley Scott con Blade Runner, non scriviamo più niente? Certo,
13:51se non ritroveranno questo problema tra le scatole, anche i robot, perché chiunque appaia
14:00sulla terra si porrà le stesse identiche domande, perché sono qui e dove andrò a finire? Le
14:08domande esistenziali dell'animo singolare. Le domande che sono alla base della filosofia
14:13umana, ecco perché la filosofia è straordinaria e anche la filosofia è la storia dell'uomo.
14:20Assolutamente sì. Chiara, Cinzia, ci raccontate anche in un minuto l'emozione di tornare a
14:26teatro dopo due anni quasi di pandemia, di emergenza sanitaria in cui lo spettacolo
14:30ha sofferto, in particolare il teatro, e ricordiamo che il teatro è un luogo sicuro.
14:34Assolutamente sì, è un luogo sicurissimo ed è sempre stato, se posso introdurre una
14:41breve vena polemica, perché il teatro è sempre stato il luogo più sicuro anche nonostante sia
14:47stato svuotato con la capienza al 50 per cento, ma comunque io tutte le volte che mi sono esibita
14:52oppure che ho visto spettacoli all'aperto o al chiuso in questo periodo ho sempre trovato una
14:57grande professionalità, una grande serietà, una grande cura di tutti i dettagli sanitari
15:02necessari e adesso ancora di più. Per noi è stata un'emozione pazzesca anche perché abbiamo
15:08cominciato con un doppio sold out e abbiamo cominciato in un luogo che per noi è casa ed è
15:13il luogo del cuore, ovvero il teatro dell'Ido, un teatro che io e la mia compagnia abbiamo
15:18occupato per far sì che venisse restituito alla città nel 2010. Ci siamo riuscite nel 2013,
15:25adesso è l'unico teatro pubblico che è partecipato d'Europa e comunque continua il suo lavoro
15:30straordinario sul territorio, quindi è stata una triple emozione, un lavoro nuovo, una commedia
15:35classica con nomi illustri perché Cinzia, perché Vittorio Amars Vasfi che interpreta
15:41nostro padre, Augusto Fornati la regia, Stefano Fresi, è una cosa esilarante proprio io faccio
15:48fatica a non ridere ogni volta che devo interagire con il video e quindi eravamo emozionate per
15:52questo, emozionate per la sala, per come ci ha accolto, per il calore ed emozionate perché il
15:57teatro dell'Ido è un luogo importante come tutti quelli che toccheremo chiaramente, compreso il
16:01Torbella Monaca, però il teatro dell'Ido è proprio casa nostra, noi esistiamo grazie al teatro dell'Ido.
16:06Perché poi ci sono altre date che dopo ricordiamo. Cinzia, le tue emozioni a teatro, finalmente a
16:11teatro. Le mie emozioni a teatro sono quelle, è chiaro che non è sicuro manca il teatro ma non è
16:17sicura la vita come dicevamo prima. Bravissima, giusto. Quindi tocca uscire di casa sapendo che probabilmente vai a
16:23accendere la macchina e è rotta, perché io sono chiuso e vado settimane in casa perché è rotta la macchina,
16:29allora sempre parlando della sicurezza che poi in questo momento con questa pandemia è diventata
16:36un'ossessione spaventosa, tutti attaccati al suo televisore dove non si parla d'altro. Vale la pena
16:42uscire di casa solo per questo, perché se non altro vai a sentire parlate un'altra cosa. Cinzia,
16:50posso fare una piccola una svirgolettata? Ogni Natale danno parenti serpenti, il tuo ruolo è
16:56magnifico e ogni Natale io e noi ti riguardiamo. Quello che abbiamo già fatto è sicuro, ma
17:03pensate a cosa abbiamo fatto, capito come funziona? Non credo in qualsiasi cosa, se mi volete chiamare
17:09settimanalmente per darvi notizie su questo problema della sicurezza, io un po' richierisco
17:15l'idea e risetto, capito? Sempre sicuro nei termini di quello che possiamo fare, non di più. Sei la mia
17:22filosofa preferita Cinzia, ci teniamo a dirtelo. Grazie veramente della vostra presenza, delle
17:28riflessioni che avete aperto e io spero di sentirvi ancora e che voi siate ancora qui con
17:32noi a Radio Roma, va bene, per prossimi progetti. Se vuoi ci arriviamo, se volete di piste, che non
17:40andiamo manco via per dormire, veniamo a vivere a Radio Roma. Venite qua, fantastica. Grazie davvero,
17:47a presto, grazie di essere state a Radio Roma. In bocca al lupo per lo spettacolo. Tanta M,
17:52tanta M. Tanta merda, diciamolo, tanta merda. Grazie di essere state con noi Cinzia Leone,
18:06Chiara Becchimanzi, grazie e a presto, viva il teatro, grazie a voi.

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