• mese scorso
Trascrizione
00:00Siamo agli sgoccioli, le elezioni americane e le presidenziali mai così incerte entrano nel vivo, il voto, capiremo quello che succederà nelle prossime ore, ma intanto già possiamo tracciare alcuni scenari relativi agli impatti sui mercati delle materie prime, l'oro, il petrolio, ma non solo.
00:20Che cosa accadrà se vince Trump e cosa accadrà se vince Harris? Ne parliamo tra un attimo dopo la sigla.
00:30Ormai poche ore e l'America conoscerà il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti. Davvero manca poco alle elezioni presidenziali 2024 che come sappiamo avranno un impatto anche sul resto del mondo e sui mercati.
00:54In questa nostra puntata di Big Match analizziamo proprio quello che potrebbe succedere dalla vittoria di Donald Trump o di Kamala Harris sui mercati delle cosiddette materie prive e lo facciamo con i nostri ospiti di oggi.
01:06Do il buongiorno e il ben ritrovato a Maurizio Mazziero, fondatore analista di Mazziero Research, grazie per essere qui con noi.
01:12Grazie a voi, buongiorno a tutti.
01:13E a Luca Simoncelli, investment strategist di Invesco, ben ritrovato Simoncelli.
01:17Buongiorno.
01:18Come sempre prima di iniziare diamo un'occhiata anche a un sondaggio del nostro research partner YouGov, lo vedete qui, che ha tracciato sulla base proprio degli ultimi dati che arrivano dagli Stati Uniti quello che sta accadendo secondo appunto i sondaggi per i grandi elettori come vengono assegnati.
01:37C'è, si dice oramai da tempo, un testa a testa con sette stati che sono in bilico, i cosiddetti swing state, lo vedete in azzurro e in blu sono rappresentati gli stati che dovrebbero essere assegnati ai democratici, in rosso quelli per i repubblicani.
01:54Gli swing state, quelli incerti, sono Arizona, Georgia, Michigan, anche se lo vedete colorato leggermente d'azzurro perché sembra secondo i sondaggi che possa essere più a favore dei democratici, North Carolina, Nevada, Wyoming, ma soprattutto Pennsylvania, lì sembra che si giochi davvero le sorti il nuovo futuro Presidente degli Stati Uniti.
02:13Lo scopriremo a breve, intanto, subito.
02:15Mazziero, è davvero un testa a testa questa elezione di quest'anno, mai così incerta?
02:20Eh sì, è proprio incerta, vediamo quello che potrà essere, forse, mi sono fatto la convinzione che potrebbe essere l'America più profonda a decidere e quindi magari dare un voto verso i repubblicani.
02:34Dal sondaggio e da quella rappresentazione grafica che abbiamo visto ci sono le due coste che sono più a pannaggio di Kamala Harris, mentre il centro dell'America sembra essere più orientato a votare Donald Trump. Cosa ne pensa Simoncelli?
02:48Io credo che sui mercati si sia sicuramente paventata una incertezza che è visibile, ad esempio, nella volatilità implicita sui mercati azionari, quindi investitori che hanno messo in atto delle strategie di hedging, di copertura del rischio, il rischio è proprio uno, è singolo questo evento e io credo che da qui nel medio termine ci sia spazio anche per un rilassamento di queste tensioni che vediamo emergere sui mercati finanziari.
03:18Entriamo nel merito allora di questa puntata di Big Match, parlando delle materie prime, il petrolio su tutti, in questo periodo di tensioni, forti tensioni geopolitiche non c'è stato un aumento come si temeva del prezzo del petrolio, sì in alcuni momenti forse un piccolo rincaro però diciamo che la situazione è abbastanza sotto controllo, peraltro è un periodo storico in cui si parla di abbandonare sempre più i combustibili fossili.
03:43Da questo punto di vista, Mazziero, che cosa succederà in base all'esito elettorale, qual è la politica dei due candidati?
03:50Ecco la politica dei due candidati è per Trump più un focus nel sostegno all'industria quella tradizionale, petrolio e gas, mentre sulla parte di Harris, quindi dei democratici, c'è una maggior focalizzazione, una maggiore attenzione verso le rinnovabili, quindi teniamo anche presente i tempi in cui potrebbero essere avviate, cioè dare un sostegno all'industria petrolifera che già è presente è una cosa molto rapida che si può fare.
04:19Dare un sostegno alle energie rinnovabili richiede molto tempo, quindi per arrivare al discorso del petrolio, approccio neutrale, quindi nessuna influenza per quel che riguarda la vincita di Harris, mentre invece se dovesse vincere Trump quello che si potrebbe avere è un sostegno quindi all'industria, quindi un aumento ancora di più della produzione.
04:43Oggi gli Stati Uniti sono i maggiori produttori di petrolio al mondo con 13,5 milioni di berili al giorno e dare maggiore produzione significa avere più petrolio e quindi un prezzo del petrolio più basso.
04:55Simon Celli, sulla base di questo, Trump più a favore dei combustibili tradizionali e Harris più sulle rinnovabili, quali segmenti proprio del settore energetico potrebbero essere favoriti dalla vittoria dell'uno o dell'altro?
05:08In caso di vittoria democratica sicuramente i settori, le industrie legate alle energie rinnovabili, quindi il solare, l'eolico ma anche tutto quello che è legato alla costruzione di batterie e quindi il sostegno ai veicoli elettrici sicuramente è un tema che dovrebbe emergere.
05:29Per quanto riguarda la parte repubblicana, quindi un'eventuale vittoria di Trump, sicuramente l'abbiamo detto una maggiore produzione di petrolio, l'apertura a produrre e estrarre maggiormente petrolio in America, questo porterebbe dei vantaggi probabilmente anche a tutta quell'industria legata allo scambio di petrolio.
05:56Quindi mi riferisco ad esempio alle Master Limited Partnership, cioè quelle aziende quotate che detengono e gestiscono proprio l'infrastruttura, il network di pipeline per distribuire il petrolio sul territorio nazionale, ecco questo tipo di aziende ne sarebbero beneficiate, anche gli esportatori di gas naturale credo che avranno dei benefici.
06:20Quando parliamo in questo periodo di materie prime, beh inevitabilmente non si può che parlare soprattutto di oro e ai massimi, c'è una sorta di incetta, di rincorsa all'oro, vista anche la situazione geopolitica con i conflitti che sono in atto, bene rifugio.
06:36Da questo punto di vista Trump ha detto che sarà a sua attenzione se dovesse essere eletto porre fine ai conflitti. Che cosa ci dobbiamo aspettare Mazziero sull'oro?
06:44Intanto Trump ha dichiarato questo, porre fine ai conflitti, ma ci sono delle conseguenze inattese, cioè in che modo? Cosa significa porre fine ai conflitti? Vuol dire ad esempio, facciamo un esempio, che all'Ucraina non vengono più fornite armi? Qual è l'impatto poi della Russia?
07:02Quindi il discorso in se stesso di un termine di conflitto dipende come avviene e come si propaga poi la conseguenza. Io penso che le incertezze dal punto di vista geopolitico comunque permarranno e quindi questo potrebbe dare comunque un sostegno all'oro per quel che riguarda proprio l'incertezza geopolitica.
07:22Abbiamo visto che nelle ultime elezioni americane, subito dopo la decisione, insomma l'elezione del nuovo presidente sia nel 2016 che nel 2020, il prezzo dell'oro è diminuito, prese di beneficio probabilmente. Che cosa dobbiamo aspettarci dopo questa elezione sulla base proprio dello scenario geopolitico di cui abbiamo parlato e che ben conosciamo? Continuerà la sua corsa l'oro? Vi è aspettato un assestamento più in generale per quel che riguarda i metalli preziosi? Che cosa vi aspettate?
07:50Sì, io credo che nel breve periodo ci possa essere una fase di prese di profitto, cioè che l'incertezza politica che si è generata sui mercati venga marginalmente meno. Questo al netto, o meno nel caso in cui ci fosse una vittoria o comunque un contesto molto vicino, quindi un esito contestato, quindi non avremmo un vincitore per qualche giorno o settimana, ecco ovviamente in quel periodo ci sarebbe una tendenza al rialzo dell'oro.
08:20Oro che rimane secondo noi un bene rifugio, una di quelle componenti di diversificazione del portafoglio molto valida per il medio-lungo periodo e che in caso di vittoria dei repubblicani di Trump, lo vediamo, potrebbe essere ancora sostenuto da un potenziale aumento di inflazione, meglio attesa di inflazione legata a tariffe e maggiore controllo dell'immigrazione.
08:46Inflazione che sappiamo essere uno dei nodi cruciali di questa elezione, di queste elezioni presidenziali americane. Parallelamente alla crescita dell'oro però c'è anche il tema del dollaro perché abbiamo visto che ci sono paesi, ad esempio la Cina e la Russia, che ormai da tempo stanno facendo proprio in cetta grandi riserve di oro nel tentativo di dedolarizzarsi, così si dice.
09:09Mazziero, da questo punto di vista che cosa ci dobbiamo aspettare? Gli Stati Uniti dovranno difendere la loro moneta. Che cosa accadrà se vincerà l'uno o l'altro, Trump o Harris da questo punto di vista?
09:21Se invece dovesse vincere Trump, Trump vorrebbe avere un dollaro più debole, ma veniamo al discorso della dedolarizzazione che è stato così accennato.
09:41E' importantissimo vedere quello che è accaduto al meeting dei BRICS che c'è stato tra il 22 e il 24 ottobre, dove si è deciso di creare un'unità di conto che servirà per gli scambi commerciali.
09:58Questa unità di conto sarà collateralizzata, quindi avrà come riferimento per il 40% di questo peso proprio con l'oro. E questa è una ragione per cui affrancarsi dal dollaro per i paesi BRICS significa andare verso l'oro.
10:19Che cosa succederà? L'impatto potrebbe essere anche sul discorso dell'Europa.
10:24E infatti per l'Europa che cosa accadrà?
10:26Il problema è questo, che se il dollaro tenderà a indebolirsi e a questo punto l'euro a rafforzarsi contro il dollaro, diciamo che la nostra crescita che abbiamo, che già oggi è abbastanza limitata, abbastanza scarna, certo non avrà beneficio.
10:43Simon Celli, paradossalmente un dollaro più debole potrebbe aiutare Trump che ha già detto no, voglio mettere i dazi a maggior ragione ancora più forti sulle importazioni, in modo particolare della Cina, ma non soltanto, anche sull'Europa.
10:54Quindi dobbiamo aspettarci anche che possa esserci questo da dover gestire per l'Europa e quindi potrebbe favorire appunto questa situazione. La Harris potrebbe dare più stabilità al dollaro. Quale scenario vedete?
11:06Io credo che in caso di vittoria della Harris il dollaro possa rimanere neutrale se non leggermente più debole. Questo al netto dello scenario in cui i democratici vincano sia la Casa Bianca che il congresso, che ad oggi è lo scenario meno probabile, perché in quel caso avremo delle politiche fiscali piuttosto estreme dalla parte democratica.
11:28In caso di vittoria repubblicana io credo che ci potrebbero essere delle tendenze a rialzo sulla curva dei tassi, quindi dei tassi sul lungo termine negli Stati Uniti che si muoverebbero a rialzo portandosi con sé il dollaro con un differenziale più favorevole per il dollaro e soprattutto sulla base di quelle politiche di tensione, più di scontro rispetto ad altre economie.
11:52Ecco, economie come l'abbiamo detto, l'Europa, quindi l'euro, ma anche il dollaro canadese, il dollaro australiano, il peso messicano, le valute emergenti, soprattutto asiatiche, sarebbero in un contesto di debolezza e il dollaro potrebbe emergere relativamente meglio rispetto ad altre valute.
12:12Sono elezioni che impatteranno molto, come avete capito, anche sulla nostra economia, quella europea, speriamo di avervi dato una chiave di lettura proprio per cercare di capire quello che potrà accadere dopo l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti.
12:24Ringrazio gli ospiti di questa puntata di Big Match che sono stati con noi, Maurizio Mazziero, fondatore e analista di Mazziero Research, grazie.
12:31Grazie a voi.
12:32E Luca Simoncelli, investment strategista di Invesco, grazie.
12:35Grazie a voi.
12:36E a voi come sempre per aver seguito questa puntata di Big Match, ci rivediamo alla prossima per, a questo punto, il commento sull'esito di queste elezioni presidenziali americane.