Siamo ormai da tempo abituati all’effetto uragano dall’altra parte del mondo causato dal battito d’ali d’una farfalla. Una sorta di reazione a catena che innesca tutta una serie di successioni e conseguenze che possono portare a un cambiamento. Vale per le questioni legate all’ambiente ma anche per i rapporti umani e soprattutto per la politica. In tutto questo avvicendamento di causa-effetto vi può essere armonia e coscienza civica . Ne parliamo con Giovanni Crisanti, autore di Battiti.
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NovitàTrascrizione
00:00Classi 1999 è un'uscita per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici per tutti i nostri amici e amici e amici per tutti i nostri amici e amici e amici per tutti i nostri amici e amici e amici per tutti i nostri amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici e amici
00:30è un scrittore e attivista romano laureato in Global Governance si sta specializzando in relazioni internazionali e sicurezza globale presso l'Ateneo La Sapienza di Roma
00:42è il fondatore dell'associazione giovanile L'Associata di Roma fondata nel 2018 che ha l'obiettivo di farsi portavoce delle istanze dei cittadini nei confronti della politica
00:52Battiti, l'armonia del cambiamento edito da scatole parlanti è il suo primo libro
00:58oggi è ospite di Money.it per parlare insieme a noi di come disillusione e disincanto verso la politica possano diventare humus fertile per ricostruire una vera e solida coscienza civica
01:12Ciao Giovanni e grazie di essere ospite di Book Calling, la rubrica di Money.it dedicata a libri e autori
01:23Battiti, l'armonia del cambiamento edito da scatole parlanti è il tuo primo libro
01:29considerata la tua giovanissima età dal momento che sei ancora uno studente universitario, è un bellissimo traguardo raggiunto
01:40dal tuo osservatorio di Alacre rappresentante della generazione Z nonché attivista politico già da qualche anno, secondo te l'Italia è un paese per giovani?
01:55Intanto grazie mille e anche grazie per l'Alacre osservatore della generazione Z
02:02Dunque l'Italia è un paese per giovani, diciamo che sono i giovani che devono essere secondo me dal mio punto di vista all'altezza di un paese per i giovani
02:12pensare che un paese sia all'altezza dei giovani solamente in riferimento alle politiche che mette in atto per i giovani
02:20rischierebbe di essere un po' giovanilista, cosa significa?
02:25che si rischia sempre di cadere nella ritorica giovanile come un aspetto in cui si lavora solamente per una parte di società
02:35cioè quella degli under 30 se vogliamo definirli così
02:38dal mio punto di vista sono i giovani che devono creare un paese all'altezza per i giovani
02:45come? cogliendo le opportunità che il paese in qualche modo presenta
02:50e l'Italia presenta delle opportunità per i giovani
02:53l'Italia mette a disposizione la possibilità di studiare gratuitamente nelle università pubbliche per chi non se le può permettere
03:00l'Italia ha a disposizione degli strumenti di defiscalizzazione del lavoro per i primi anni di impiego
03:06l'Italia ha la possibilità di partecipare a dei programmi di stagio per i primi anni di lavoro
03:12insomma qualcosa è stato fatto, non è abbastanza, siamo d'accordo su questo
03:17tuttavia credo che non sia tanto l'investire direttamente sui giovani a rendere un paese per giovani
03:28ma sia il fatto che spesso investiamo troppo su assistenzialismo e pensioni
03:33facciamo l'esempio di quota 100, quota 100 cos'è?
03:36al di là del merito della politica che può essere più o meno giusta
03:42cosa è stato fatto negli anni scorsi?
03:44sono stati messi 20 miliardi su una misura che serviva principalmente a mandare in pensione due anni prima
03:51una certa cerchia di persone anziane
03:54ecco una misura del genere con un onere gravoso da parte dello Stato
03:59da parte dello Stato perché 20 miliardi sono tanti
04:0220 miliardi sono il doppio di quanto si spende per esempio per misure come l'abolizione dell'IMU
04:12o di defiscalizzazione eccetera
04:16sono una cifra immensa che si spende principalmente sulle generazioni anziane
04:21allora se invece di spendere in assistenzialismo troppo
04:24si spendesse di più sul creare opportunità, sull'incentivo al lavoro
04:29allora saremmo un paese un pochino più per giovani
04:32ma non dipende tutto dallo Stato, dipende molto anche da noi
04:35per questo intendo dire che l'Italia non è necessariamente un paese per vecchi
04:39siamo noi che dobbiamo rendere un paese per giovani
04:41e questo è un bel punto di vista sicuramente
04:45significa pure però avere un certo tipo di educazione e di attitudine
04:51a capire e a saper cogliere determinate opportunità
04:57tu a un certo punto del libro fai una riflessione che mi ha molto intrigato
05:05ossia scrivi che il PIL non dovrebbe essere l'unico parametro di welfare
05:14per giudicare la ricchezza di un paese
05:17ci spieghi questo concetto?
05:20è un concetto che quando ho studiato ha sorpreso anche me
05:25ma se ci pensiamo bene non possiamo misurare appunto il benessere
05:30solo dalla produzione economica
05:33perché faccio l'esempio nel libro
05:35se io produco un sacco di bottiglie di plastica
05:39produco denaro, faccio produzione economica
05:43che vengono acquistate, do lavoro eccetera
05:46però produco anche inquinamento
05:49di plastica che poi ritrovo negli oceani
05:52che poi mi può costare per essere smaltita
05:55e grava anche sulla qualità di ciò che mangiamo
05:59banalmente dei pesci
06:01sulla qualità delle spiagge che frequentiamo
06:04quindi non possiamo pensare che un paese si possa misurare
06:08come virtuoso solamente dal punto di vista della crescita
06:11un altro esempio
06:13una città come Roma
06:15che è una città complessa
06:16in cui per esempio
06:18appunto siamo forse fra le città
06:21dove si spende più tempo nel traffico nel mondo
06:24è logico che il trasporto pubblico
06:27debba in qualche modo adattarsi a questa situazione
06:31anche con sistemi che sono talvolta più onerosi
06:35faccio l'esempio appunto della necessità di costruire
06:38metropolitane sottoterra
06:40di costruire dei filobus che passino attraverso le strade eccetera
06:43un sistema di trasporti
06:44come quello di cui necessiterebbe
06:47e che non ha al momento la città di Roma
06:49non è detto che sia in guadagno
06:51può anche essere in perdita
06:53è un servizio pubblico
06:55quindi non è detto che la crescita sia il parametro di welfare
06:58o meglio non è detto che sia l'unico parametro di welfare
07:01questo non significa che si possa giustificare una decrescita
07:05attenzione assolutamente no
07:07se c'è decrescita vuol dire che c'è meno lavoro
07:09che c'è meno produzione
07:11ma allo stesso tempo
07:12che un punto percentuale in meno di PIL
07:15in favore di maggiore sostenibilità ambientale
07:18di maggiori servizi pubblici
07:20di maggiore inclusività per chi guadagna di meno
07:23e per chi vive in situazioni disagiate
07:25perché magari li costruiamo strade migliori
07:28parchi per godere del verde
07:30infrastrutture che possano collegarli con il centro
07:33e quindi con il lavoro
07:35sia necessariamente un indicatore negativo
07:37cioè io preferisco mille volte crescere
07:39di un punto percentuale in meno
07:40per favorire però un'inclusività sociale maggiore
07:44anche perché sono tutti i punti
07:47quelli che tu hai appena citato
07:50all'ordine di un programma
07:53che dovrebbe portarci speriamo
07:56un po' di soldi dall'Unione Europea
08:00e soprattutto il tema dedicato
08:03alla sostenibilità
08:05all'inclusività e all'innovazione
08:07sono quelli che vanno a suggere
08:11maggiori investimenti da un lato
08:15e maggiori risorse dall'altro
08:18senza quindi spoilerare troppo
08:22il contenuto del tuo libro
08:25e quindi rivelare immediatamente
08:30quale sia l'obiettivo di dibattiti
08:33ci dai la tua definizione di politica?
08:38la mia definizione di politica
08:41la dico anche questa nel libro
08:44è qualsiasi azione
08:46che ha una ripercussione sulla società
08:49tutti facciamo politica
08:51è il capitolo iniziale
08:53di apertura del libro
08:55che tra l'altro ha scoperto essere stato adottato
08:57in maniera simile anche da Obama
08:59nel suo nuovo libro che è uscito dopo
09:01questo non per dire che lui ha copiato me
09:03ci mancherebbe ma per dire
09:05che è un'opinione quindi diffusa
09:07tutti in qualche modo abbiamo
09:09possibilità di partecipare
09:12a quello che la radice semantica
09:14di politica significa
09:16cioè l'amministrazione della città
09:18della Polis
09:20perché? perché se io sono
09:22un fioraio per esempio
09:24o uno che vende verde
09:26e incentivo all'acquisto di piante
09:28di semi eccetera
09:30cosa faccio?
09:32incentivo al fatto che per esempio
09:34si assorbisca maggiormente
09:35l'ossigeno nelle città
09:37che sono più inquinate
09:39se io sono un veterinario
09:41e permetto o meno
09:43di pagare o meno l'iva
09:45e le tasse in generale
09:47sulla mia prestazione
09:49in un caso
09:51contribuisco appunto
09:53al buon funzionamento
09:55dei trasporti
09:57dello smaltimento dei rifiuti
09:59dei servizi pubblici in generale
10:01nell'altro no
10:03quindi faccio politica
10:05e lo concentro
10:07il fatto che tutti noi
10:09con le nostre azioni
10:11portiamo un cambiamento
10:13facciamo politica
10:15contribuiamo all'amministrazione
10:17positiva o negativa
10:19della comunità nella quale abitiamo
10:21questa è la politica
10:23dal mio punto di vista
10:25e cerco anch'io di fare politica
10:27attraverso un libro
10:29che è la diffusione delle mie idee
10:31ma anche di ragionamenti
10:33che in qualche modo
10:35la salute nella quale siamo
10:37in cui non si cresce
10:39non si decresce
10:41ci attrae ma che invece
10:43susciti questo sentimento
10:45rischiato di cui possiamo
10:47essere protagonisti
10:49con la politica
10:51e soprattutto
10:53attraverso i fatti
10:55e le buone pratiche
10:57evidentemente anche Obama
10:59avrà fatto studi classici
11:01avete dato
11:03una definizione
11:05battiti
11:07l'armonia del cambiamento
11:09un libro che
11:11sicuramente ci porta a riflettere
11:13sull'armonia del cambiamento
11:15e che ci ha fatto piacere
11:17ospitare perché
11:19ricordiamo Giovanni Crisanti
11:21è del 1999
11:24quindi
11:26è degno rappresentante
11:28della generazione Z
11:30che è fautrice
11:32non solo del proprio futuro
11:33ma in questo caso anche
11:35di un presente
11:37molto complicato
11:39ma da cui
11:41grazie a Giovanni come Giovanni
11:43ci potremo sicuramente riprendere
11:45me lo auguro quantomeno
11:47ciao Giovanni
11:49grazie ancora di essere stato il nostro ospite
11:51grazie per l'opportunità
11:53grazie a presto