• 2 mesi fa
Trascrizione
00:00Le nuove regole del mercato della locazione turistica a breve termine, non oltre i 30 giorni, impongono ad ogni immobile che voglia essere affittato a questo scopo di essere fornito entro il 1 novembre di un codice identificativo nazionale.
00:14Il CIN non solo dovrà essere esposto all'esterno della struttura, ma dal 1 gennaio dovrà anche comparire in tutti gli annunci sulle piattaforme web.
00:23Il rischio, altrimenti, è di essere escluso da siti come Booking.com o Airbnb, oltre che di incorrere in sanzioni.
00:30Lo scopo del Ministero del Turismo è quello di garantire l'affidabilità di tutte le strutture ricettive che dovranno certificare il possesso di una serie di requisiti di sicurezza,
00:39ma anche di fare emergere il sommerso a tutela della legalità e contro la concorrenza sleale degli abusivi.
00:46Nel Bresciano, dove si contano più di 8.000 strutture alberghiere ed extra alberghiere registrate, più del 55% ha già il CIN.
00:55Del resto si tratta di una procedura abbastanza semplice, un attempimento burocratico in più per certi versi,
01:01dato che già da tempo le strutture ricettive dovevano rispettare alcuni standard nazionali e regionali ed essere in possesso del codice regionale di riferimento,
01:10con la Lombardia che su questo tema è stata tra le prime regioni a legiferare.
01:15Per accedere alla nuova piattaforma nazionale per il rilascio del CIN bisogna però essere iscritti alla banca dati delle strutture ricettive da cui si importano tutti i dati,
01:24ecco che allora proprio la richiesta di adesione a questa banca dati potrebbe dare l'idea del sommerso.
01:30I nuovi inserimenti, al netto di qualche attività che prende il via proprio ora, potrebbero in realtà essere strutture ricettive e case vacanza già esistenti ed operanti.
01:40I dati del Ministero dicono che in Lombardia più della metà delle strutture ha già ottenuto il CIN, ma in Italia le percentuali si aggirano attorno al 40%.
01:49Bisogna accelerare dunque per tutelare un comparto che chiede trasparenza e per non incorrere nelle sanzioni che oscillano tra gli 800 e gli 8000 euro.

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