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prof. Alessandro Benigni
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ApprendimentoTrascrizione
00:00Grandissimi, allora cominciamo, riepilogo su Schopenhauer quello che abbiamo detto fino ad ora
00:16qui ho ragazzi un setup pazzesco per cui io faccio, vedrete poi vi carico un video con tutte le
00:23freccine con tutte le cose, allora cosa abbiamo detto? abbiamo tracciato diciamo così le direttive
00:36essenziali per comprendere per inquadrare il pensiero di Schopenhauer, prima direttiva il
00:44concetto fondamentale della filosofia di Schopenhauer che è la volontà, qui viene messa
00:52come viene evidenziata come volontà di vivere, devo fare un doppio lavoro intanto anche sulla
01:01lavagna elettronica, volontà di vivere, sì ok d'accordo, una forza cieca e razionale, sì certo
01:08volontà di vivere, ma è qualcosa di ancora di più profondo e ampio rispetto alla mera volontà
01:16di vivere o di sopravvivere come la intenderemo noi, perché c'è la volontà di riuscire, la volontà
01:22di ottenere, la volontà di possedere, la volontà di essere in un certo modo per l'uomo e per il
01:32mondo non solo la volontà di vivere ma anche la volontà prima ancora quella di riproduzione per
01:38esempio e tanto altro ancora, quindi quella di Schopenhauer abbiamo detto è una filosofia che
01:46pone al centro una visione della vita determinata da questa volontà irrazionale, questo è eccolo
01:53qua il principio metafisico della realtà, il principio metafisico della realtà, che cosa
02:02vuol dire il principio metafisico della realtà? Beh lo sappiamo perché sono tre anni ormai che
02:08studiamo filosofia, dall'inizio della storia della filosofia si era alla ricerca di un archè,
02:13di una regola, di una legge, di un principio, di una causa che spieghi come mai prima di tutto
02:24il mondo esiste e poi come mai è così e cos'ha e non in un altro modo, concetto che come vedremo
02:35risponde al principio di ragione sufficiente, di Leibniziana memoria vi ricordate? L'anno scorso
02:44Leibniz ha detto insomma cominciamo a ragionare in logica prima di tutto, occorre evidenziare
02:50che ci vuole una causa nelle cose, se questo computer è questa mattina appoggiato sulla
02:58cattedra, se c'è una cattedra, se c'è un computer, se c'è nuvolo, ci deve essere almeno una ragione
03:06per cui c'è il computer invece che un mazzo di fiori, invece che nulla, c'è nuvolo invece che sole,
03:14almeno una causa e andando ritrovo causa, causa, causa, causa di causa di, ci vuole una causa che
03:21faccia sì che il mondo sia, perché il mondo è possibile, non necessario, quindi bisogna per
03:30forza postulare, diceva Leibniz, una forza abbastanza potente che riesca a portare l'universo
03:39e quanto esso contiene a datità, l'universo non si genera da solo, è una regola assurdo logico di
03:46un universo, dicevano i vecchi manuali, auto-poientesi, poieu in greco vuol dire faccio,
03:52cioè che si fa da solo, come fa a farsi da solo, dovrebbe esserci prima per farsi poi, ma è un
03:56assurdo evidentemente, e allora Leibniz dice ci vuole un Dio, Schopenhauer dice no, Dio no,
04:01mi basta l'idea di questa volontà, di questa forza cieca e razionale che diventa il principio
04:08metafisico della realtà. Questo discorso del principio metafisico della realtà come volontà,
04:16wille zur macht, volontà di potenza, volontà di vivere, volontà di quello che volete voi,
04:21io direi molto più vicino al concetto nicciano di wille zur macht, di volontà di potenza,
04:29che non volontà di vivere, volontà di vivere è un po' direttivo, però, abbiamo già detto
04:33nelle scorse lezioni, si collega molto facilmente questo concetto a tanti autori di letteratura
04:40italiana, letteratura tedesca, letteratura francese, letteratura inglese, che vedrete,
04:45vi ho fatto vedere il male di vivere, il collegamento con Leopardi, sono come dire
04:51ponti immediati, il male di vivere funziona molto bene. Abbiamo detto l'altra volta che
04:59quest'idea di questa forza cieca e razionale che poi darà origine a una visione pessimistica,
05:06di questo dolore, di questa noia che pervade l'esistenza umana, inizialmente saranno poco
05:13accettati, anzi per nulla accettati. Il momento della rivoluzione industriale è il razionalismo,
05:20la ragione, quindi l'ottimismo hegeliano, ciò che è reale è razionale, quindi non bisogna temere
05:26nulla nei disastri, nelle guerre, poi la ragione risolge tutto, questa è la filosofia perfetta
05:33per questo primo aula, il suo primo aula è un po' in anticipo sui tempi, infatti da ragazza,
05:38trent'anni, trenticinque anni, quando Hegel insegna, insegna di fianco le sue lezioni vuote,
05:42deserte, nessuno le aveva in nota, di fianco, l'aula di fianco Hegel, premone, poi però verso
05:50la fine della sua carriera, siamo nel 1851, quando pubblica il Parege Paralipomena, Parege
05:58Paralipomena è un titolaccio schifoso, inascoltabile, che in realtà vuol dire cose tralasciate,
06:05cose aggiunte, argomenti tralasciati, argomenti aggiunti, ha avuto un successo straordinario,
06:10perché per com'è arrivata l'inquietudine che caratterizzerà poi tutto in periodo seguente,
06:16e anche la disillusione, la fiducia molto relativa, che si farà sempre più relativa,
06:22sull'effettivo beneficio che dà la scienza, che dà la tecnica, che dà la rivoluzione industriale
06:29rispetto al vivere comune, al senso, ai problemi di senso dell'umanità, si faranno strada correnti
06:36razionaliste, o correnti molto forti che guarderanno la ragione con molto sospetto, Marx,
06:42Nietzsche, Freud, secondo Riccò, i grandi maestri del sospetto Nietzsche, che muore nel 1900,
06:47muore il 25 agosto del 1900 a Weimar, pazzo, ormai andato, poveretto, ma filosofo che influenza
06:55tutto il Novecento e ancora i giorni nostri, il michelismo Nietzsche lo vedremo, più o meno,
07:01secondo me, ma anche secondo tanti altri, il nostro romo sculturale dove siamo noi.
07:07Ebbene, Nietzsche scriverà apertamente, io devo di tutto, la mia formazione iniziale,
07:15il maestro, il mio educatore è stato Schopenhauer, è rarissimo che i filosofi dicano così apertamente
07:22un debito con Schopenhauer, Freud avrà un debito con Schopenhauer, Freud dirà, ma io non ho letto
07:28Nietzsche, non ho letto una serie a taglia saccheggiati mutualmente, oh va bene, e anche
07:32Marx, per questa negazione di Dio, per questo discorso sulla volontà, ha dei legami senz'altro
07:37con il pensiero di Schopenhauer. E poi tutta una serie, una fortuna, diventa un fenomeno di moda,
07:46diventa un fenomeno pazzesco per cui tutti leggono Schopenhauer e ancora oggi Schopenhauer è un
07:51filosofo, uno dei più letti, A, ve l'ho già detto nelle scorse lezioni perché scrive benissimo,
07:56di questo bisogna B perché è un provocatore, vi ho letto quel bel quadretto di Bupassano che dice,
08:03ma Schopenhauer è stato un distruttore, è stato uno che ha disintegrato l'anima,
08:06ha svalutato la donna, col suo cinismo, con la sua ha spaccato tutto, ha fatto una cosa incredibile,
08:13è vero, per certe versi è vero, poi insomma valutare la sua filosofia sarà un altro paio di maniche.
08:19Comunque la tesi principale di Schopenhauer, vi dicevo, è che ci sia questa volontà di vivere,
08:24che è il principio metafisico della realtà. Come si manifesta? Come si manifesta questa
08:30volontà di vivere? Eccolo qui, si manifesta, noi lo vediamo nel mondo naturale, nell'autoconservazione,
08:38certo, tutti gli esseri tendono all'autoconservazione, tendono a vivere,
08:43vogliono vivere, c'è la volontà di vita, ma c'è molto di più, non c'è solo la volontà di vivere,
08:51c'è anche la volontà di sopravvivere, c'è anche la volontà di vivere in un certo modo per l'uomo,
08:58e infatti tutti gli enti ingaggiano in un'eterna lotta tra loro, che però, secondo Heraclitro,
09:07non so se vi ricordate, è anche un'armonia, ci vuole questa lotta, anche secondo Hegel,
09:12e anche a livello umano funziona così, c'è un'eterna lotta perché c'è un contrasto insalabile
09:23tra le diverse volontà, come si manifesta in un uomo in particolare, c'è una costante tensione,
09:29questa tensione vedremo Freud e la chiamerà pulsione, infatti Schopenhauer dice, ma io
09:38come posso trovare il principio metafisico della realtà, ve l'ho già anticipato nelle scorse
09:43lezioni, Kant dice che il nome non lo si può conoscere, è vero, ma per la volontà è un
09:50discorso un po' particolare, perché? Perché è vero che noi conosciamo solo il mondo fenomenico,
09:55sto anticipando un po' i temi che vedremo qui, anzi possiamo già anche qui andare,
10:02se riesco andare nell'altra pagina, è vero che noi conosciamo solo il, devo riattivare scusatemi,
10:11è vero che io posso conoscere solo il fenomeno, per Kant questa è una cosa positiva, perché il
10:20fenomeno è strutturato dall'intelletto umano, quindi ho una garanzia epistemica, perché so come
10:28funziona l'intelletto umano, quindi so che l'uomo sempre conoscerà in quel modo lì, strutturando la
10:33realtà, strutturando i fenomeni, attraverso le ricordate le intuizioni pure a priori di spazio e
10:40tempo, la sostituzione di questo stoff, di questo materiale offerto dalle intuizioni pure a priori
10:46di spazio e tempo, quindi dalla sensibilità estetica trascendentale a livello di intelletto,
10:51l'intelletto applica le categorie, forma, è una scienza semplice a priori, forma applicando le
10:58categorie la sua rappresentazione. Per Schopenhauer invece siamo a un altro livello, la rappresentazione
11:08è questa cosa qui, è una pura illusione, è il velo di Maya, e quindi il principio epistemologico
11:15di Schopenhauer, adesso vedremo il principio di ragione sufficiente da cui deriva il principio
11:20epistemologico di Schopenhauer, è fortemente negativo, perché? E' il tradimento di Kant tra
11:27gli argoletti, perché in effetti Schopenhauer riprende Kant e dice, grande Kant, distinzione
11:34tra fenomeno e nuveno, giustissimo, allora il nuveno non lo conosco, per la volontà un po' sì e un po'
11:40no, e già qui diventa un casino, perché? Perché io ho il corpo, pensiamoci un attimo, fermatevi un
11:47attimo, io guardo la mia mano, noi guardiamo il nostro corpo, ci guardiamo allo specchio, vediamo
11:54una fotografia, noi guardiamo il nostro corpo, è senz'altro una rappresentazione del nostro corpo,
11:59ma il nostro corpo è un oggetto di rappresentazione, dice Schopenhauer, assolutamente speciale,
12:04questa è una cosa interessante, perché io lo sento dall'interno, anche se io non guardo la mia mano,
12:11anche se io non mi rappresento il mio corpo, chiudo gli occhi, io sento di abitare un corpo,
12:15sento di stare dentro un corpo e ho delle pulsioni, Schopenhauer parla tranquillissimamente delle
12:22pulsioni dei genitali, degli organi genitali, la metafisica dell'amore sessuale, ma anche senza
12:28andare sui genitali, basta che io sento, ascolto il mio battito cardiaco e sento che sono impulsi,
12:34pulsioni, stati vitali che io non voglio, non ho scelto io, io subisco il mio battito cardiaco,
12:44io subisco i miei scambi cellulari, io subisco la mia respirazione, non ci penso neanche quando
12:49respiro, subisco il fatto che mi cresca la barba, mi diventano bianchi i capelli con gli albi,
12:54li perdo, la spina dorsale si accorcia, i dischetti si logorano, quindi si diventa anche più bassi,
13:01si diventa più alti quando si è bambini, ho questo naso qui, ho queste mani qui,
13:06ho questo faccione qui, non posso farci niente, ma è anche le cose che vengono dall'esterno,
13:11prendo un'infezione e viene la febbraio 1939, subisco gli albi, le chiamo affezioni, questa è
13:20la dimostrazione del fatto che c'è una volontà interna e esterna che io non comando, sì certo,
13:25posso spostare l'anello, lo prendo, lo sposto qui, certamente posso prendere il mouse,
13:30posso far andare avanti la diapositiva, posso fare un colloquio con qualcuno, ma complessivamente
13:36io sono un funzionario della specie e gli animali si vede ancora di più, si pensi alle femmine di
13:42tutte le specie, mammifera mi sto riferendo, vaninestro, cioè a un certo punto sono disponibili
13:47al copiamento, non lo decidono loro, è loro l'orologio biologico e in una certa misura
13:52viene anche dall'uomo, un orologio biologico che a soli tempi che poi si spegne, che funziona
13:59in un'esplosione di stati sensoriali che poi pian piano si chiedono e poi si spegne,
14:05e questa cosa dell'accoppiamento è la dimostrazione secondo Schopenhauer che gli animali vivono in
14:13pieno questa forza che loro non comandano, siamo tutti funzionari della specie, perché? Perché la
14:22volontà, ritorno alla slide precedente, è questa cosa qui, la volontà è questa forza cieca e
14:29razionale, questa volontà di vivere, questo principio metafisico della realtà che non vuole
14:36altro che volere confusamente in un modo incomprensibile, poi naturalmente più bravi di
14:42voi diranno, se è incomprensibile come mai Schopenhauer lo spiega? Se la volontà è razionale
14:48come mai Schopenhauer ci fa se la filosofia è una di quelle contraddizioni o apparenti
14:52contraddizioni, bisognerebbe ragionarci su un attimo, che fanno di Schopenhauer un pensiero
14:57comprenso, abbastanza interessante. Allora andiamo a vedere, stavamo dicendo distinzione
15:03tra fenomeno e mondo, quindi in parte Schopenhauer prende questa distinzione,
15:09però senz'altro la capovolge, la capovolge perché in Schopenhauer il fenomeno non è
15:14la cosa che noi possiamo conoscere, ma è la rappresentazione, questo qui è il velo di Maia,
15:19la rappresentazione, il fenomeno è il velo di Maia. Perché? Attenzione che Schopenhauer,
15:38vi dicevo, scrive bene, non è uno sciocco, ma usa i termini, questo velo di Maia l'ha sentito
15:46da Sanscrito, da questi orientalisti che frequentavano la casa della madre, quando la
15:51madre faceva un porsalotto, invitava questi professoroni, sì certo, però usa proprio la
15:55parola velo. Com'è fatto un velo? Un tessuto, è un insieme di fili che sono intracciati, giusto?
16:01È esattamente quello che facciamo noi con la conoscenza, io non conosco mai un oggetto,
16:05poniamo che io prenda in mano questa borraccia, io non conosco mai la borraccia in sé,
16:12io conosco la borraccia in relazione al fatto che oggi 7 ottobre 2024, ore 10.10 sulla mia
16:23mano con uno che tossisce, con la luce che c'è, con il mio mal di gola, con tutto quello che
16:29volete voi, c'è una rete di relazioni, io non conosco nulla se non in relazione con altre cose,
16:36poniamo che io voglio conoscere quel banco, quel banco in relazione al fatto che c'è una sedia,
16:41che c'è una luce che lo illumina, che progetta su questo pavimento, non c'è il vuoto. Allora
16:47queste rete di relazioni noi dobbiamo immaginarli, noi conosciamo gli oggetti con cui ci facciamo le
16:51rappresentazioni, dobbiamo immaginarli come una specie di tela, del ragno, guardi come un ragno
16:56che tessa la sua tela e costruisce la rappresentazione, problema, la rappresentazione
17:03non è la realtà, io ho la mia rappresentazione. Nel mondo come volontà e rappresentazione,
17:09Schopenhauer dice il mondo è una mia rappresentazione, quando io muoio o quando
17:15io dormo il mio mondo muore o dorme, nessuno vede il mondo come lo vedo io,
17:21nessuno ha l'insieme di rappresentazioni che ho io, nessuno ha la storia e i vissuti che ho io,
17:27gli erlebnisse, il mio vissuto, il mio erlebnisse è mio e solo mio e non so neanche spiegarlo,
17:37non so dirlo, mi dice come stai? Sto bene, cosa vuol dire sto bene? Cosa vuol dire? Che non hai
17:44la febbre? Sono felice, cosa vuol dire esattamente sono felice? Sei felice come quando, non so,
17:50hai vinto una Ferrari alla schedina, come quando hai dato un esame e è andato bene,
17:55come quando nasce il tuo figlio, come quando, non so, vieni assunto, sono tante cose, ognuno ha
18:02i suoi vissuti, anche se fai la stessa cosa non è la stessa cosa. Ricordo sempre quando è nata
18:11mia figlia Francesca, più o meno in quel periodo lì, è nata il figlio di un mio amico e lui ha
18:16pensato bene, mentre la moglie era a Portorrello, di andare al bar a bere con gli amici, io ho
18:21messo la palla, lui fu a bere con gli amici, succede la stessa cosa a gente di Marce,
18:25manca il rispetto per tutti, però evidentemente uno ha dei vissuti diversi, uno è andato a
18:30divertirsi con gli amici, l'altro è uscito dalla sala parto, la fatica l'ha fatta mia moglie,
18:34ma quello che moriva sono stato io, perché sono uscito che ero sudato, stavo male, una cosa
18:40bellissima, ma per un uomo abbastanza impegnativa, che ancora adesso non so come possono le donne
18:45partorire, ma questo è un altro paese di maniche, non ho ancora capito esattamente come sia
18:48possibile fare questa cosa. Allora, e quindi c'è un velo di maia, eccolo qua, c'è questo velo di
18:53maia che diventa un tessuto con cui noi compriamo la vera realtà e più noi rappresentiamo, più ci
19:01sono fili in questo tessuto, la trama è complicata, è un tessuto spesso e pesante, come un drappo,
19:08che copre la realtà e non ce la fa conoscere. Allora, quindi fenomeno e numero vengono mantenuti,
19:15solo che il numero si può conoscere, per cantare corosamente, no, si può conoscere attraverso il
19:21corpo, perché il numero, cioè la vera realtà è la volontà, io la volontà è l'aspiramento del corpo,
19:26il mio corpo, perché io sperimento la volontà della mia azione, ma anche una volontà che mi
19:33comanda, da quando nasco a quando muoio, tante cose avvengono fuori, ma soprattutto dentro di me,
19:42perché uno dice il corpo, e beh, si potrebbe aggiungere, forzando Schopenhauer in un modo
19:47forse un po' creativo, ma non credo che Schopenhauer la disprezzerebbe, pensate all'innamoramento,
19:51a tante sensazioni che io ho, di simpatia, di antipatia, di piacere o di dispiacere, di interesse
19:58o di disinteresse, di gusto, a me piace l'hard rock, non ci posso fare niente, può altro ascoltare
20:03il jazz, può altro ascoltare la disco, tutti i generi, mi piace l'hard rock, cos'è, oh ragazzi, mi piacciono le rosse,
20:09mi piacciono le rosse, mi innamoro, mi innamoro, non mi ricordo se l'ho letta questa cosa o me
20:16l'ha detta qualcuna altra, uno, ammettiamo che l'abbia detto, ho sentito dire, diciamo così,
20:21guarda, mi piace un sacco, però non ho i soldi per uno psicologo, per dire, no, non posso innamorarmi
20:29perché seppur mi innamoro affinché devo andare da uno psicologo, non puoi farci niente, da uno psicologo
20:33ci vai comunque, o da uno psichiatra, non so come dire, quando uno va in depressione non ci può fare niente,
20:40qui comincia a interlarsi un'idea e quella logora finché uno non si è sfibrato, quando uno è felice
20:48o quando uno è triste, rispetto a certi accadimenti, con un grande allenamento può limitare, ma sotto
20:54sotto non ci puoi fare niente, ti muore qualcuno di caro, tu sei triste, non c'è niente da fare, questo non è
21:00un'azione del corpo, questo è un'azione dei sentimenti, voi tutti senza parlare di cose brutte,
21:05parlate di cose belle, che bello quando ci si innamora, le farfalle nello stomaco, pensi sempre a quella
21:10persona, notte e giorno, che bel sogno, bellissimo, così come arriva, così finisce, tu non ci puoi fare niente,
21:15l'amore è un'altra cosa, l'amore non è l'innamoramento, l'amore è voglio amarti, ed è faticoso, le cose belle
21:26sono difficili, ma è molto faticoso, voglio amarti anche quando non mi sei simpatico, simpatica,
21:33anche quando conosco le tue abitudini a meno a dito e sei peso, anche quando c'è le tue talle e ormai
21:39non ne posso più, anche quando magari non mi piaci più come una volta, perché poi dopo gli anni passano,
21:46l'amore è un'altra cosa, diversa dall'innamoramento, l'amore si vuole, l'innamoramento no, l'innamoramento è un tipico
21:54esempio di una volontà che ci sovrasta, così come inizia, così come finisce, uno vorrebbe ancora,
21:59tante volte ho sentito dire, vorrei ancora, non ci riesco più, non sento più quella cosa lì, è normale,
22:08soprattutto a una certa età è assolutamente normale, ma così non lo decidi tu, né quando viene, né quando va via.
22:14La fame, torniamo al corpo, a me piacerebbe non sentire la fame, adesso in America ci sono dei farmaci
22:21per i diabetici meravigliosi che fanno passare l'appetito, diventeremo tutti super informissimi,
22:28adesso si parte dal farmacon, che in greco vuol dire veleno, farmacon, da qui farmaco, in greco vuol dire
22:36l'accezione originaria è veleno, interessante questa cosa, si passa dal farmacon, il farmacon è potenziato,
22:43poi si va al prodotto da banco e diventeremo tutti con le tartarughe, bellissimi, fantastici, magnifico,
22:50però senza il farmacon tu la fame la senti, la sete la senti, non ci puoi fare niente,
22:56sei nel deserto, vorrei, anzi no, non vorrei morire di sete, comunque io vorrei, magari ho impulsi fisiologici,
23:04mi scappa la pipì e devo andarla a fare, no mi concedono, la puoi tenere ma dà fastidio,
23:10allora questa è la dimensione di Schopenhauer, la volontà è un nomino che si fa sentire attraverso il corpo,
23:18che si può conoscere attraverso il corpo, ed evidentemente c'è qualcosa di contraddittorio anche qui,
23:25perché se è un nomino non si può conoscerlo, se è un principio assoluto come abbiamo visto prima non potresti conoscerlo,
23:31invece lo conosci, però insomma, ripeto, all'esame voi andate avendo capito Schopenhauer,
23:38se ci sono io ci divertiamo, se c'è il commissario esterno l'importante è che abbiate capito e sappiate ragionare su Schopenhauer,
23:45se volete porre qualche punto di domanda non mettetela giù alla Benigni,
23:51Benigni la mette giù in questo modo, io non posso esserci, non posso difendermi,
23:55non potrò esserci e distruggere senza pietà qualche eventuale osservazione rispetto alle mie inconfutabili argomentazioni,
24:05voi quindi, siccome non ci sarebbe niente, problematizzate, mi chiedo a questo punto se,
24:10punto di domanda, normalo, capisce che siete Schopenhauer, perché vi tolgono due punti subito, o tre o quattro,
24:15dite a Schopenhauer, a dieci, a Schopenhauer, però mi sono fatto questo dato, se proprio volete esagerare.
24:21Benissimo, andiamo avanti, tradimento di Kant, quindi tra virgolette abbiamo detto.
24:28Le vie di liberazione dal dolore, allora, il dolore è un problema, da dove viene il dolore?
24:35Il dolore viene dal desiderio, da dove viene il desiderio? Dalla volontà.
24:41La volontà è sempre volontà di qualche cosa, ma se tu vuoi qualche cosa,
24:47significa che desideri qualche cosa, e se desideri quel qualche cosa ti manca,
24:54e se ti manca stai male, è un senso di mancanza il tuo.
25:01Io voglio mangiare perché ho fame, perché desidero mangiare, e ho fame, e la fame non è piacevole.
25:08Io voglio diventare super direttore generale del liceo d'annunzio perché è così,
25:14comando tutti e faccio quello che ne ho voglia, perché si vede che in quella situazione penso di stare meglio di così,
25:21di come sto adesso, sto scherzando, è vero il contrario.
25:25Come American Beauty, con la scena bellissima dove Kevin Spacey dice,
25:31da mega direttore, non so se l'avete visto, è un film bellissimo, dice,
25:34basta adesso sta divorziando in matrimonio di un fallimento, si innamora di una ragazzina,
25:39poi però finisce bene, si dimostra un galantuomo alla fine, almeno quello.
25:43Allora lui passa da mega direttore generale, stressatissimo, va da McDonald's e fa, voglio fare le patatine.
25:50Poi il lavoro dove ci sia meno pensiero in assoluto, non voglio più stress,
25:55e facendo le patatine lui finalmente riacquista il sorriso.
25:59Da guadagnare, non so, 100 mila dollari al mese, guadagna 800, non mila ma dollari,
26:05lui è felice così con 800 dollari.
26:07Si compra una macchina scassatissima, perché non vale niente,
26:10che però è la macchina che lui ha sempre sognato da ragazzo,
26:13e che non ha mai potuto avere, perché poi ha cominciato a lavorare,
26:16non poteva certo comprarsi quella macchinetta lì, era quasi un macchinone,
26:19e lui è contento così.
26:21La crisi di mezz'età, dove fa una marcia indietro,
26:24non riesce a fare il passo in avanti, allora deve fare due o tre indietro, eccetera.
26:28Molto bella questa cosa.
26:30Anche qui sempre un discorso di volontà.
26:32Uno cercando di voler star bene, potrebbe anche scegliere una volontà
26:38tutta particolare, che è questa, quella della liberazione dal dolore.
26:44Allora, anche qui mi preme farvi notare quello che io penso,
26:50ma non è detto che sia giusto, lo raccomanderete voi.
26:53Allora, la volontà ci permea, la volontà ci comanda,
26:58la volontà ci fa fare le cose che in realtà noi non faremo.
27:02Ci mette questo desiderio, questo bisogno dentro.
27:05Ma dice soprannato, tu misero uomo, puoi liberarti dalla volontà.
27:12Come? Adesso ne parliamo, adesso ti spiego.
27:15Con l'arte, con la morale, con la scesi, con il Nirvana.
27:19Il problema secondo me è che tu devi volerlo, questa liberazione.
27:25Tu devi scegliere, perché non è facile.
27:27L'arte. Io devo andare a un concerto, andare a vedere una rappresentazione artistica?
27:33Confondami con la rappresentazione artistica.
27:36Non capire più niente del concerto, non pensare più a me stesso.
27:39Ma lo devo scegliere, lo devo volere.
27:42Quindi da capo siamo in una specie di cortocircuito.
27:45Io reagisco alla volontà, con la volontà.
27:49Quindi non esci dalla volontà in realtà.
27:51Perché l'opera d'arte? Ehi, qua, grande Platone.
27:54Allora, soprannato prende da Platone, abbiamo detto, da Kant, da Platone, da Giordano Bruno.
28:00Vi ricordate quando vi ho raccontato di questa fidanzata che lui aveva?
28:04Lui va in Italia, sta in Italia un anno e mezzo.
28:06Poi torna e la fidanzata c'ha un bel bambino.
28:09Dice, ma come c'ha?
28:10Eh, sono cose che succedono quando vedi e stai via tanto, ragazzi.
28:13Ok. Quando era in Italia, lui si era proposto come traduttore di Giordano Bruno.
28:19Lui ama Giordano Bruno. Qual è Giordano Bruno?
28:22Ve l'ho raccontato l'anno scorso. Il grandissimo Giordano Bruno.
28:26Il De umbris idearum. Le ombre delle idee.
28:31Quest'opera meravigliosa di Bruno, che sa molto di Platone, dove dice,
28:35finisce così, Giordano, De umbris idearum, una delle ultime righe.
28:40Umbra profunda sumus. Siamo ombra profonda.
28:48La Schopenhauer.
28:50L'idea è che c'è un mondo vero, ma noi ci rappresentiamo delle cose
28:54secondo una concezione umbratile, in un modo umbratile.
28:57Quest'idea di concezione umbratile l'ha studiata da uno sforzo di erudizione
29:03Michele Ciliberto, che è un grandissimo napoletano, tra l'altro,
29:07studioso di Giordano Bruno, che insegna la normale di Pisa,
29:10mica pizza e fichi, normale di Pisa, e ha incentrato molte delle sue riflessioni
29:15su quest'idea della conoscenza umbratile di Bruno.
29:17Ha ragione. Noi conosciamo le cose non in un modo chiaro, non in un modo scuro.
29:24Non siamo né nel giorno né nella notte. Il giorno completo ci acciccherebbe.
29:29Nella notte completa, nella notte universale, vi ricordate quella battuta di Weltnacht?
29:36La notte cosmica, no? Non vedi niente, non conosci niente.
29:41Nella luce non conosci niente. Ci vuole un mix.
29:44E quindi non puoi dire di essere totalmente ignorante,
29:47ma non puoi dire neanche di conoscere una cosa nella sua esatta datità,
29:53perché è sempre condizionata dalla tua rappresentazione. Grande.
29:58Allora c'è questa contraddizione. Io, per liberarmi dalla volontà, devo volerlo.
30:04L'arte va bene. Perché? Perché l'arte mi svincola dal mio io.
30:11Il principio individuationis si indebolisce.
30:18L'oggetto è sottratto al principio di causalità, nella mia rappresentazione.
30:24L'arte, diceva Kant, è disinteressata.
30:28Il libero gioco delle rappresentazioni, delle facoltà, che danno rappresentazioni artistiche.
30:35Però il problema è che si libera la volontà solo in modo temporaneo.
30:40Come bisognerà fare? E ci vorrà un passo ulteriore.
30:45Eccolo qua, l'etica. E qui ancora peggio. Perché?
30:49Perché se voi ci pensate un attimo, l'etica vuol dire,
30:53qui Schopenhauer mi dice la compassione, ma mi basterebbe la base dell'etica.
30:58Compassione è un'etica alta.
31:00Compassos, compateo, soffro insieme al mio vicino.
31:07Mi metto vicino al mio amico, al mio prossimo.
31:12Se soffre, mi faccio partecipi della sua sofferenza.
31:18La compassione nel cristianesimo è quella divina.
31:21È il Dio che ama l'uomo a tal punto da scendere e vivere la sua vita,
31:27facendosi cane.
31:29Questa è un'etica alta.
31:31Ma mi basterebbe un'etica bassa per smontare questo.
31:34Diciamo il rispetto.
31:36Il rispetto del prossimo, che è quell'etica, la BC dell'etica, no?
31:40La mia volontà, rispetto la tua.
31:42Non invado il tuo campo, tu non invadi il mio.
31:45Rispetto i tuoi diritti, tutto.
31:49Ma per rispettare i diritti del prossimo,
31:52viene facile a voi rispettare il prossimo?
31:55Siete tutti di piccoli ascetti, no?
31:58Dei campioni di etica, o no?
32:01A me non viene per nulla facile.
32:03Io direi risperde dalla mattina alla sera.
32:05Mi devo impegnare per rispettare il prossimo.
32:09Chi è il prossimo?
32:11Cosa vuole di me?
32:13Chi sei?
32:14Ma chi ti ha in nota?
32:16Eh, la mia precedenza.
32:18No, sta lì che passo io.
32:20Eh, ma c'era la coda.
32:23Ti sei visto?
32:24Stai indietro.
32:25Passo io.
32:26Mi verrebbe da fare così.
32:28Cioè, lo devo volere.
32:32L'etica, l'etica della compassione, richiede un volere.
32:38Cioè, io riconosco che anche gli altri essi hanno delle volontà.
32:42Lo devo volere.
32:44Quindi, come può essere una liberazione della volontà
32:47se io sono ancora immerso nella volontà?
32:51E in una volontà difficile, perché non è facile.
32:54Essere uomini etici non è facile.
32:57Qui dice la compassione.
32:59L'etica è più ampia della compassione.
33:01Comprende, per esempio, il rispetto delle regole,
33:03il rispetto delle leggi.
33:05Oggi arrivo 5 minuti prima o 5 minuti dopo lezione.
33:08Bene, cosa può andare storto?
33:11Bevo un caffè, vado a lezione.
33:13Cioè, non è che si buttano giù dalla finestra i ragazzi
33:15quando io sono fuori a bere il caffè.
33:19Devo volere rinunciare al caffè
33:22e venire in classe 5 minuti prima e non 5 minuti dopo.
33:25Lo devo volere.
33:27E a volte mi costa anche fatica.
33:29Sempre mi costa fatica.
33:31Io stavo fuori dai quarti d'ora, non dei 5 minuti.
33:35E allora la volontà mi permette di superare la volontà.
33:39Come esattamente? Non si capisce.
33:43Il punto più alto, però, è questo, è l'ascesi.
33:46L'ascesi, secondo Sopenawari, è questa cosa.
33:49La totale negazione della volontà.
33:51Anche questo secondo me non funziona. Perché?
33:53Questa fantomatica noluntas,
33:56l'assenza della volontà.
33:58Tu la devi?
34:02O forse qualcuno di noi basta che faccia...
34:04Ehi, firmi tutti!
34:06Boh!
34:07O sennò prega, no?
34:09Prega l'Angelo Custode.
34:11Dammi la noluntas.
34:12Tiè, beccati la noluntas.
34:13A posto, fatto così.
34:14Sono nella noluntas.
34:16Da un giorno all'altro.
34:17Da un secondo e da un minuto all'altro.
34:19Vedo come si sta bene nella noluntas.
34:21Non voglio niente, sono a posto.
34:25Il principio della rinuncia.
34:27Come mai non siamo tutti monaci in tempo?
34:29Come mai in tanti provano a fare le asceti
34:31ma poi alla fine non ci riescono?
34:33Perché noi siamo fatti di altro materiale,
34:36che non è questo.
34:37Ci vuole uno sforzo disumano
34:39per rinunciare alle cose, alle persone,
34:42ai desideri.
34:44Vi ricordate Epicuro?
34:46Il grande Epicuro?
34:47Vabbè, qual è il problema?
34:48Basta stare schissi.
34:50Stai scherzando.
34:52Basta abituarsi a mangiare poco,
34:54a mangiare rubile, no?
34:56A contentarsi di poco.
34:57Ma chi ci riesce?
34:59Ma chi ci riesce?
35:00Ma in quale fino?
35:01Di fare uno sforzo spaventoso?
35:03Tutta la vita così, senza...
35:05Dormire...
35:07Ma stai scherzando?
35:09Questa è una fatica enorme.
35:11È un fatto di volontà supremo.
35:14Però questa è l'idea di Schopenhauer
35:16e giustamente noi la rispettiamo
35:18che una volta che l'abbiamo capita,
35:20una volta che l'abbiamo problematizzata
35:22la lasciamo al nostro grande autore.
35:25Quanti minuti ho ancora?
35:3222.
35:33Lei stava facendo il computo esatto
35:35e quanti secondi visto che ci sono?
35:38Allora,
35:39visto che siamo a questo punto
35:41vi dico ancora due cose
35:43interessanti secondo me
35:45su quest'opera incredibile
35:47del 1813
35:49che è la sua tesi di laurea.
35:51È la quadruplice radice
35:53del principio di ragione sufficiente.
35:56Vado indietro perché non è
35:58non è in queste
36:00non è in queste slide
36:02o meglio, no, c'è qualche richiamo qui
36:05eccolo qua, sul principio di ragione sufficiente
36:07ma è proprio detto in minimo.
36:09Invece secondo me è più interessante
36:11è più interessante e se ne può parlare.
36:14Che cosa ci dice questa dissertazione del 13?
36:17È la sua tesi di laurea
36:19che poi pubblica
36:21è l'unica secondo me opera di Schopenhauer
36:24dove si vede il filosofo in azione
36:28in un modo come dire che
36:30assomiglia alla filosofia che ritengo io.
36:33Abbiamo già detto che il principio di ragione sufficiente
36:36è già stato individuato da Leibniz
36:39e si può ricordare in un modo molto schematico
36:43dicendo una cosa come questa
36:45nulla è senza una ragione
36:50che faccia essere quell'ente
36:52come di tutto lo faccia essere
36:54e che lo faccia essere in quel modo invece di in un altro.
36:57Cioè le opzioni iniziali sono
36:59essere o non essere? Sei.
37:01Ci vuole una ragione.
37:03In che modo sei?
37:05Sei così? Cos'hai? Cos'ha?
37:07Ci vuole una ragione.
37:09Ci vuole un principio di ragione sufficiente
37:11almeno una ragione sufficiente
37:13che faccia essere quell'ente
37:15e che lo faccia essere così e non cos'hai
37:17via dicendo.
37:18Ora
37:21Schopenhauer nota come la causalità
37:26questo principio di ragione sufficiente
37:28questa idea di causa
37:31sia molto ampia.
37:34Cioè la causalità da sola
37:37non va a saturare
37:39non va a concludere
37:41non va a esaurire
37:43l'intero ambito del principio di ragione sufficiente
37:46perché il principio di ragione sufficiente
37:48non è solo quello della causa
37:49come mai una cosa c'è?
37:50Ebbè la causa ha qualcosa d'altro
37:52come mai è così e non cos'ha?
37:54Eh perché la causa di questo suo essere
37:56è questo e non quello
37:57come mai questa lattina
37:59è segnata qua e ha un'ammaccatura
38:01e la causa è stata che è caduta
38:03e allora ha incontrato lo spigolo
38:05cioè ci vuole la causa.
38:06Ma non è solo la causa
38:10che spiega il principio di ragione sufficiente.
38:13Abbiamo
38:14il principio di ragione sufficiente
38:15si presenta
38:17almeno in quattro forme diverse
38:18dice Schopenhauer.
38:21Prima è razio fiendi
38:24cioè
38:25la ragione del da sul cadere delle cose
38:27certo
38:28poi c'è anche una razio conoscendi
38:33poi conoscendi
38:34la ragione del conoscere
38:36poi c'è una razio essenti
38:39la ragione dell'essere delle cose
38:42e poi c'è una razio agendi
38:44questa la razio agendi
38:46cioè la ragione dell'agire
38:48è diversa dalle altre tre.
38:54Si ma ci sono sul libro poi
38:56ci sono anche delle dispense che vi ho dato
38:58che vi ho fatto vedere
39:00nella prima lezione.
39:02Razio agendi
39:04partiamo dall'ultima
39:05razio agendi
39:07che è tutta particolare
39:09razio essendi
39:11razio conoscendi
39:13e razio fiendi
39:15razio fiendi è la ragione
39:17del cadere delle cose
39:19del darsi delle cose
39:21la razio conoscendi è la ragione del conoscere
39:23la razio essendi
39:25è la ragione dell'essere delle cose
39:27e la razio agendi è la ragione dell'agire
39:29ma questa è molto particolare
39:31e la vediamo per ultima.
39:33Allora, come mai questa articolazione?
39:39Bisogna ricordare quello che Kant
39:41aveva detto della causalità
39:43causalità
39:45cos'è il principio di causa?
39:47Il principio di causa è
39:49quello che io
39:51metto nella natura
39:53cioè il modo con cui
39:55l'intelletto, vi ricordate,
39:57organizza i dati che provengono
39:59dalle intuizioni pure a priori
40:01di spazio e tempo.
40:05Allora però dobbiamo capire come lavora
40:07come funziona questa
40:09coscienza empirica
40:11cioè il modo con cui in generale noi costruiamo
40:13questa
40:15la potremmo dire oggettità
40:17non oggettività
40:19questo mondo di oggetti che sono interrelati
40:21ma sappiamo che lo facciamo
40:23noi questo lavoro di interrelazione
40:25allora, mettiamola così
40:27dove siamo adesso in questo momento?
40:29Siamo nella classe
40:31quinta?
40:33linguistica
40:35questa è la nostra classe
40:37per noi
40:39se viene un essere dotato di senso
40:41e di ragione come noi
40:43per lui questa non è
40:45la sua classe
40:47se entro adesso
40:49uno che passa per strada
40:51e viene su e dice sono i ragazzi
40:53questa però non è questa classe
40:55fatta in questo modo qui
40:57che ognuno di noi conosce a modo suo
40:59ma in un modo comunque intersoggettivamente
41:01condiviso da noi
41:05come mai
41:07allora come funziona
41:09questa oggettità
41:11questa rete di oggetti
41:13noi conosciamo i cartelloni, la lavagna
41:15i particolari di questa stanza
41:17ognuno pensi
41:19alla sua propria camera da letto
41:21come ha disposto i poster
41:23se ce li ha
41:25il lavaggio, il lampadario
41:27il commode, l'armadio, la scrivania
41:29il computer, quello che avete
41:31ognuno lo ha disposto a modo suo
41:33io quando ero ragazzo avevo la mia cameretta
41:35avevo i poster dei miei
41:37preferiti
41:39le foto dei miei amici e cose lì
41:41non so
41:43quella è la stanza per me
41:45un altro entra e vede le stesse cose
41:47ma non vede le stesse cose
41:51perché quando io metto
41:53una scritta, un ritaglio
41:55con lo scotch
41:57per me ha un significato
41:59un altro vede solo quello che c'è scritto
42:01per voi per esempio quel cartellone
42:03là dietro potrebbe rappresentare
42:05il ricordo di una gita
42:07per me è solo un cartellone con dei quadratini
42:09cioè
42:11il senso con cui noi diamo valore alle cose
42:13è il nostro
42:15quindi se voi moltiplicate questa cosa per tutte le cose
42:17che ci circondano
42:19il nostro mondo è solo il nostro mondo
42:21ma allora come
42:23una coscienza empirica costruisce
42:25questa oggettità
42:27questo insieme di oggetti
42:29che vengono
42:31rappresentati alla fine
42:33e si conoscono solo come rappresentazione
42:35Berkeley
42:37S Spercipi
42:39Schopenhauer
42:41dice ok
42:43queste prime tre forme che abbiamo visto
42:45la razza ufiendi, la razza conoscendi, la razza essendi
42:49sono strutturati in modo che
42:51a ognuna di queste forme corrispondono
42:53delle classi di oggetti
42:57la prima classe di oggetti è quella
42:59delle rappresentazioni empiriche complete
43:01io ve lo dico ma sul manuale
43:03non credo che ci sia, non è importante
43:05è solo una mia
43:07preoccupazione di darvi proprio
43:09un'immaginatura di Schopenhauer
43:11che sia tendente al completo
43:13dove non ci sia solo Schopenhauer
43:15che si lascia un po' smontare
43:17dove ci sia lo Schopenhauer quello un po' più impegnativo
43:19e guardate che siamo a livello zero
43:21volendo
43:23potremmo andare in profondità
43:25e diventerebbe come tutti i filosofi
43:27parecchio impegnativo
43:29allora, questa prima classe di oggetti
43:31sono le rappresentazioni empiriche complete
43:33cosa sono?
43:35beh, questi sono i prodotti
43:37che lavorano
43:39in questo modo, ogni mutamento
43:41ha una sua causa
43:43questa è la regola generale
43:45se c'è un mutamento c'è una causa
43:47eh, mi viene la barba
43:49eh, come mai ti viene la barba?
43:51eh, perché tu hai
43:53sei un maschio, hai una produzione di pelle
43:55eh, mi sono venuti i capelli bianchi
43:57non posso pensare che sia stato un caso
43:59mi vengono i capelli bianchi perché vado
44:01verso i 60 anni, sono vecchio come il cane di San Rocco
44:03per forza ho i capelli bianchi
44:05eh, guarda, mi fa male un ginocchio
44:07eh, mi fa male un ginocchio, sarà l'artrite
44:09ci sarà il menisculo, sarà qualcosa
44:11ma cosa sarà?
44:13no, eh, c'è dentro gli elfi che lavorano
44:15comunque ho la spiegazione
44:17eh, c'è un lampo
44:19eh, beh, ci sarà per venire a un temporale
44:21c'è Zeus arrabbiato, di quello che vuoi
44:23la causa gliela metti
44:25che la causa sia giusta o non giusta
44:27è assolutamente ininfluente
44:29è il nostro modo di costituire questa oggettità
44:31non oggettività
44:33è oggettità
44:35c'è questo mondo per noi
44:37cioè
44:39ogni ente
44:41ha
44:43una motivazione
44:45che lo spinge a divenire
44:49come mai io divengo?
44:51eh, divengo perché come dice l'artrito
44:53il pantareo, tutto scorre
44:55tutto diviene, anche il banco diviene
44:57da qui a mille anni
44:59il banco si è consumato, si è arrugginito
45:01me ne accorgo di meno
45:03da qui a mille anni io se ci sono
45:05ancora, vuol dire che sono
45:07che mi hanno ridotto come Tutankamon
45:09mi hanno espalsamato e mi hanno messo dentro il sarcofago
45:11poi non sarà un gran breve idea
45:13secondo me
45:15cioè, capite, c'è una
45:17qualcosa che spiega il divenire
45:19o le mutazioni che noi subiamo
45:21questo principio
45:23è applicato anche alle modificazioni
45:25che vengono subite dagli organi di senso
45:27e quindi
45:29l'intelletto considera la modificazione
45:31degli organi di senso come qualcosa
45:33che ha una causa
45:35eh, sento freddo, e perché senti freddo?
45:37vabbè, avrai la febbre
45:39si è abbassata la temperatura
45:41ti sei svestito troppo
45:43e che cavolo ne so
45:45ci sarà Napolo, il suo capo
45:47che ha acceso il condizionatore, non lo so
45:49qualche motivo ci sarà
45:53che cosa sperimentiamo però?
45:55questo è interessante
45:57sperimentiamo che
45:59questa causa esterna
46:03è collocata fuori dal nostro
46:05raggio d'azione
46:07è collocata fuori
46:09dalla nostra volontà
46:11ho freddo, vorrei sentire caldo
46:13Antò fa caldo
46:15eh, vorrei sentire freddo
46:17e invece sento caldo
46:19non ci posso fare niente
46:21le cose divengono
46:23vorrei che invece si fermassero
46:29vorrei fermare il tempo
46:31certe volte
46:35poi le cose divengono in un modo
46:37vorrei che divinissero in un altro
46:41mi ricordo molto bene
46:43quando da ragazzo venivo interrogato
46:45partiva l'interrogazione
46:47e gli facevo di tutto
46:49per farla andare in un verso
46:51ma la forza del mio professore
46:53era molto più decisa
46:55e lei la faceva andare
46:57in un altro verso
47:01le cose vanno male
47:03nei rapporti
47:05io vorrei
47:07un'amicizia senza fine
47:09invece le amicizie finiscono
47:11e spesso, non sempre
47:13non è una regola generale
47:15ma a volte
47:17indipendentemente
47:19dalla mia volontà
47:23qual è il ruolo dell'intelletto in tutto questo?
47:25qui Schopenhauer è incredibile
47:27perché dice, sai cosa c'è?
47:29che l'intelletto fa qualcosa di speciale
47:31non c'è bisogno di tutta questa coscienza empirica
47:33l'intelletto fa qualcosa che viene prima
47:35della sensibilità
47:37l'intelletto mette spazio e tempo
47:39che sono categorie mentali
47:41infatti Kant diceva
47:43intuizioni
47:45intuizioni sono concetti
47:47ma questo intuire, questo specializzare
47:49secondo Schopenhauer
47:51sono operazioni intellettuali
47:53tutta la mia conoscenza deriva
47:55inizialmente dall'intelletto
47:57l'intelletto si fangogita
47:59si mangia quella parte di conoscenza
48:01che secondo Kant invece derivava
48:03dalla sensibilità
48:05perché nella sensibilità, secondo Schopenhauer
48:07lavorava già l'intelletto
48:09e l'intelletto è la condizione suprema del nostro conoscere
48:11non la sensibilità
48:13è l'intelletto che costituisce
48:15quello che io conosco, non la sensibilità
48:19senza sensibilità
48:21l'intelletto lavora
48:25senza intelletto
48:27la sensibilità non dice nulla
48:33nella seconda classe
48:35che abbiamo visto
48:37derivare
48:39che riguarda la conoscenza
48:41raci conoscenti
48:43noi abbiamo detto che l'uomo conosce attraverso rappresentazioni
48:45chiudo, non vi voglio stancare
48:47mi fermo qua
48:49poi Schopenhauer è finito
48:51il problema è che noi facciamo rappresentazioni
48:53e poi rappresentazioni di rappresentazioni
48:55quando io ragiono su Garibaldi
48:57ragiono sulla mia rappresentazione di Garibaldi
48:59quindi faccio una rappresentazione
49:01su quella che è già una rappresentazione
49:03perché l'idea che io ho
49:05in testo di Garibaldi non è Garibaldi
49:07è la mia idea di Garibaldi
49:09non può essere quella che ho studiato sul libro
49:11quella che ho visto nel tale dipinto
49:13non mi interessa, è quella che è
49:15e quindi naturalmente ci si allontana
49:17più si rappresenta, più ci si allontana
49:19in Schopenhauer più si conosce
49:21più ci si allontana dalla conoscenza
49:25la terza classe è quella
49:27costituita dall'intuizione pura
49:29di spazio e tempo
49:31che però sugli intellettuali abbiamo detto
49:33la ragione d'essere delle cose
49:35la razza essendi
49:37il tempo
49:39la quarta classe abbiamo detto
49:41quella della scelta
49:43dell'azione, razze o agendi
49:45ed è tutto particolare
49:47cosa posso
49:49fare
49:53è un caso a parte
49:55perché
49:57noi vediamo che
50:01le nostre decisioni
50:03non conseguono da determinazioni precedenti
50:05le nostre decisioni
50:07cioè la nostra volontà
50:09la volontà quindi in generale
50:11sfugge dal principio di ragione sufficiente
50:15se tu mi dai uno schiaffo
50:17io non sono obbligato a dartelo indietro
50:21se io ti do uno schiaffo
50:23non è perché magari tu mi hai offeso
50:25ma semplicemente perché mi sei antipatico
50:27cioè non c'è un rapporto di causa ed effetto
50:29nelle nostre scelte
50:31in quello che noi viviamo
50:33prendiamo il caso
50:35dell'innamoramento, quando io mi innamoro
50:37non so dire perché esattamente
50:39non è il colore degli occhi, non è il colore
50:41dei capelli, non è il modo di parlare
50:43non è l'insieme di tutte queste cose
50:45è un mistero, non si sa che cos'è
50:49io posso scegliere una cosa
50:51senza motivo
50:55non c'è un rapporto di causa ed effetto
50:57così necessario, così obbligante
50:59quindi
51:01vi leggo un passo di Schopenhauer
51:05tratto da
51:09siamo nel paragrafo 45
51:13e mi fermo perché ho finito
51:15in tutte le nostre azioni abbiamo
51:17la coscienza vivissima
51:19e spesso perfino gravosa
51:21che una decisione presa
51:23non debba essere risultata necessariamente
51:25da nessuno degli stati
51:27delle tre case suddette
51:29ma si è dipese
51:31immediatamente, se non come desiderio
51:33almeno come decisione, solo dal soggetto
51:35del volere
51:39di questi però
51:41del soggetto del volere si può percepire
51:43solo il volere stesso, non il suo stato anteriore
51:45al volere, cioè io di punto in bianco
51:47faccio una cosa, può succedere
51:51e questo dimostra il fatto che io nella mia scelta
51:53non sono incatenato
51:55nel rapporto del principio di ragione sufficiente
51:57a volte faccio una cosa
51:59non so chi è, Freud dirà
52:01è l'inconscio
52:03sono le impulsioni, sono Eros, sono Zanados
52:05che ti muovono, tu non ne sei consapevole
52:07ma c'è questa forza che
52:09Schopenhauer dice è la volontà
52:11quante volte
52:13anche nella nostra espressione comune
52:15ci scappano dei detti come
52:17ho fatto una pazzia
52:19ho fatto un colpo di testa
52:21mi è venuto da far così, non so neanch'io perché
52:23eccola
52:25e quindi questo ci fa dire che la volontà
52:27la volontà è
52:29si discosta
52:31dalla causalità in senso stretto
52:33ed è la vera essenza del mondo
52:35il mondo è una mia rappresentazione
52:37ma il mondo
52:39anche se è una mia rappresentazione
52:41deve avere un'essenza
52:43e questa essenza è la volontà
52:45e questo è il cuore del mondo
52:47come volontà
52:49e rappresentazione
52:51e finiamo qui