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13:01Amicizie importanti, come Stefano Bontade, Gaetano Badalamenti
13:04e anche il boss dei Due Mondi, Tommaso Buscetta.
13:07Ne ha fatta di carriera Antonio Bardellino,
13:10da quando era soltanto un rapinatore di San Cipriano
13:13che fermava i tir per la strada.
13:15Adesso, dopo la progressiva sconfitta di Raffaele Acutolo
13:18della sua nuova camorra organizzata che si ritira dalla provincia,
13:21chi decide, assieme ai Nuvoletta, è lui.
13:25Bardellino ha avuto un ruolo straordinario
13:28nella storia della camorra e della criminalità
13:31perché è il primo imprenditore di camorra
13:34che fa investimenti nel Sud America.
13:37Ha un contatto con i grandi trafficanti della droga,
13:40fa primi investimenti in Spagna.
13:43Eppure anche il suo profilo,
13:45che è un profilo importantissimo nella camorra,
13:48è un profilo sconosciuto fino ad un certo periodo.
13:54Soldi, investimenti, capacità imprenditoriale e silenzio.
13:57Sono i due elementi principali della nostra storia,
14:00la storia dei Casalesi, la mafia della provincia di Caserta.
14:03Una mafia di cui nessuno sembra accorgersene
14:06in quel momento e anche dopo.
14:08Anche se quella mafia, in quel momento e anche dopo,
14:11di rumore, ne fa parecchio.
14:13Passava a facciarmi dal balcone.
14:15Cioè dal balcone mio ho visto quattro autobombe sotto casa,
14:18incendi, sparatorie.
14:21Nasceva dal contrasto e dire, accade tutto questo?
14:24Come scrivo nel libro, c'è una bomba la notte,
14:27il suono, boom, uno si sveglia, il terrore,
14:30dice cavolo domani mattina sono sui giornali, parleranno,
14:33hanno messo una bomba, ha svegliato 30.000 persone,
14:36ne parlano tutti quanti, invece c'è il silenzio.
14:38Quando si comincia a parlare di un avvenimento tale,
14:41dopo dieci bombe.
14:43Però che cosa succede?
14:45Che dopo dieci bombe qualcuno ha stabilito un intero impero,
14:48un controllo in questo momento qua.
14:50Soldi e silenzio, ricordiamocelo,
14:53perché ne parleremo ancora dopo.
14:55Soldi, silenzio e sangue.
15:01Antonio Bardellino può contare su un gruppo di fuoco
15:04di qualche centinaio di uomini.
15:12Quasi tutti di là.
15:14Casal di Principe, Casa Pesenna, San Cipriano.
15:19Gente come Mario Iovine, che rapinava i tiri assieme a lui
15:23e che adesso è diventato il suo braccio destro.
15:26Come Raffaele Diana.
15:30Come i fratelli Antonio e Paride Salziglia.
15:35E poi due giovani di Casal di Principe,
15:37Francesco Schiavone, detto Sandokan per via della barba,
15:40e Francesco Bidognetti, detto Cicciotto e Mezzanotte.
15:44Antonio Bardellino non ha soltanto un gruppo di giovani pronti a sparare,
15:48ha anche buoni agganci con la politica locale.
15:51Suo fratello Ernesto, per esempio, diventa sindaco
15:54del paese di San Cipriano, col Partito Socialista.
15:57Non è facile fare politica, politica onestamente,
16:00in un contesto del genere.
16:02Avevamo percepito che la camorra stava avanzando
16:05e avanzava nella sostanziale impunità.
16:10Man mano la camorra metteva le mani su tutti i comparti
16:15della vita sociale e economica,
16:18metteva più radici, diveniva un mostro
16:21e lo Stato non la contrastava.
16:27Il clan de Casalese è potuto divenire quello che è oggi
16:30perché non fu contrastato a suo tempo.
16:34Non solo non fu contrastato,
16:37ma a volte fu anche assecondato
16:40e fu anche aggiolato da alcune collusioni.
16:44Antonio Bardellino è il boss dei Casalesi.
16:47Ha una villa principesca a San Cipriano,
16:49ma non ci resta molto, perché viaggia sempre.
16:51Sud America, Brasile, Spagna.
16:53Prima come sedicente imprenditore,
16:55poi come latitante, quando si capisce il suo spessore criminale.
17:03Uno così non può stare sotto gli altri
17:05e gli altri non si fidano a stare accanto a lui.
17:07Gli altri, in questo caso, sono i fratelli Nuvoletta
17:10e i clan loro alleati, come la famiglia Gionta di Torre Annunziata.
17:14Nella mafia c'è un solo modo per risolvere timori,
17:17contrasti e mancanza di fiducia.
17:19Ammazzare.
17:23E così, dopo quella contro la nuova camorra organizzata
17:26di Raffaele Cutolo, nella provincia di Caserta,
17:29scopre un'altra guerra.
17:31Il mio primo omicidio è avvenuto nell'estate dell'84,
17:34subito dopo la mia uscita dal carcere,
17:36anzi dall'OPG di Pozzo di Cotto,
17:39in provincia di Messina.
17:41E' stata un'affiliata al clan di Nuvoletta,
17:44che era un clan contro di noi,
17:46è avvenuto in un paese attaccato a Trento,
17:48lato centro praticamente.
17:50E quello è stato il mio primo omicidio.
17:52Dopo quell'omicidio, chiaramente,
17:54io ho prestato il giuramento a Casale di Principe.
17:56Bardellino e i suoi casalesi sono i più forti.
17:59Nel giugno del 1984, 14 uomini armati e mascherati
18:03sfondano il Cancello e fanno irruzione
18:05nella masseria dei Nuvoletta di Poggio Vallesana.
18:11Nella masseria c'è uno dei fratelli Nuvoletta, Ciro,
18:14che cerca di scappare, ma li seguono fino alla strada.
18:18Gli sparano nella schiena con un fucile
18:20e poi lo finiscono con un colpo di pistola.
18:26Ciro Nuvoletta non è l'unico a morire in quel giorno.
18:29C'è un ragazzo che si chiama Salvatore Squillace
18:32e che ha 16 anni.
18:33Non c'entra niente con la camorra.
18:35È solo un ragazzo di 16 anni che si trova a passare
18:37per caso da quelle parti, ma si imbatte negli uomini
18:40di Bardellino che escono sparando
18:42e viene ucciso da un proiettile vagante.
18:50Poi, qualche mese dopo, nell'agosto del 1984,
18:54gli uomini di Bardellino assestano il secondo colpo.
18:57Nascosti dentro un pulma di turisti,
18:5915 uomini di Bardellino si avvicinano
19:01al circolo dei pescatori di Torre Annunziata,
19:04dove c'è un battesimo,
19:05al quale partecipano molti del Clan Gionta.
19:11Gli uomini di Bardellino saltano fuori
19:13con le armi e i giubbotti antiproiettile
19:15e si mettono a sparare.
19:16Per terra restano 104 bossoli e 8 morti,
19:20più 7 feriti, tra cui gente che non c'entra niente,
19:23come una bambina di 8 anni.
19:25Una strage, la strage del circolo dei pescatori.
19:37Antonio Bardellino vince anche questa guerra.
19:39Il Clan dei Nuvoletta è costretto a farsi da parte,
19:42pagando anche una specie di impegno per la pace.
19:44Di solito avviene così nei gruppi mafiosi,
19:47nei gruppi soprattutto gamoristici,
19:49si dà la testa di qualcuno pericoloso,
19:52quindi o lo si fa arrestare o lo si fa uccidere addirittura.
19:56Uno dei prezzi della pace tra i Gionta Nuvoletta
19:59e gli Alfieri Bardellino fu la testa di Valentino Gionta,
20:02allora latitante.
20:03Valentino Gionta stava conducendo la sua latitanza a Marano,
20:07quindi nella zona di Nuvoletta,
20:09fu arrestato proprio lì dopo la latitanza.
20:12C'è un giornalista del mattino che si chiama Giancarlo Siani.
20:16Siani è bravo, è uno che ama il suo lavoro e lo fa con passione.
20:20Scrive di quello che succede a Torre Annunziata,
20:22articoli scomodi ma veri,
20:24che parlano di rapporti tra politica e criminalità organizzata.
20:31È bravo Giancarlo Siani,
20:33sa leggere bene quello che succede dalle sue parti,
20:35anche troppo per qualcuno.
20:37Giancarlo Siani scrisse un articolo storico,
20:40anche da fonti,
20:42e ipotizzò una delle strade investigative su questo arresto,
20:47cioè disse che poteva essere l'arresto di Gionta
20:50il prezzo che era stato pagato alla pace con Bardellino
20:53e con Alfieri da parte del gruppo Nuvoletta
20:56e quindi, in cambio, lui aveva fatto arrestare sul suo territorio
20:59magari con una soffiata Gionta.
21:01Scrivendo questo,
21:03Giancarlo Siani aveva praticamente dato dell'infame a Lorenzo Nuvoletta.
21:07Ci fu un'interventa,
21:09nella masseria di Marano
21:11e fu deciso l'omicidio di Giancarlo Siani.
21:1423 ottobre 1985, ore 21.
21:21Giancarlo Siani sta parcheggiando la sua piccola Meari sotto casa sua,
21:25al Vomero,
21:27quando due uomini che lo stavano aspettando indisturbati da tempo
21:30si avvicinano,
21:32tirano fuori le pistole e gli sparano.
21:40Giancarlo Siani non è l'unica vittima innocente di quei tempi di guerra.
21:44Prima c'era stato un carabiniere di Marano
21:46che si chiama Salvatore Nuvoletta.
21:48Non c'entra niente con il clan Nuvoletta,
21:50è un cognome molto diffuso da quelle parti.
21:52Salvatore è soltanto un carabiniere di vent'anni.
21:59Quel giorno, il 2 luglio del 1986,
22:02Giancarlo Siani,
22:04quel giorno, il 2 luglio del 1982,
22:07se ne sta davanti al negozio dei genitori
22:09a giocare con un bambino.
22:14Poi, all'improvviso, Salvatore si sente chiamare per nome e cognome a voce alta.
22:18Non c'entra niente con la camorra Salvatore,
22:20ma è comunque di quelle parti ed è un carabiniere
22:22e sa che cosa può succedere quando qualcuno ti chiama così.
22:26Fa appena in tempo a spingere via il bambino
22:28che due uomini gli scaricano addosso
22:30due .357 Magnum caricate a proiettili esplosivi.
22:36Perché? Perché l'hanno ammazzato così?
22:38C'è stato un conflitto a fuoco poco tempo prima con i carabinieri
22:42e Mario Schiavone, detto Menelik,
22:44cugino di Sanzio,
22:46è stato ammazzato così.
22:48E' stato un conflitto a fuoco poco tempo prima con i carabinieri
22:51e Mario Schiavone, detto Menelik,
22:53cugino di Sandokan,
22:55è rimasto ucciso.
23:03I casalesi vogliono la testa di chi ha ucciso Menelik.
23:06C'è questo Salvatore Nuvoletta, questo carabiniere,
23:09che non c'entra niente perché tra l'altro
23:11quando c'è stato il conflitto a fuoco era anche fuori servizio.
23:14Però è il più giovane, è il meno protetto
23:16e allora qualcuno fa il suo nome e Salvatore viene ammazzato.
23:19I casalesi non si fanno specie,
23:21non si fanno problemi ad uccidere
23:24per dare avvertimenti in maniera trasversale.
23:27Una delle vittime illustri
23:29è il fratello del giudice Imposimato
23:32agli inizi degli anni Ottanta
23:34che fu un favore fatto proprio alla mafia siciliana
23:37per dare un avvertimento al giudice
23:39che stava indagando a Roma
23:41proprio sui rapporti tra la banda della Magliana
23:44e la mafia siciliana.
23:46E poi ci sono gli uomini delle forze dell'ordine
23:49come i carabinieri Carmelo Ganci e Luciano Pignatelli
23:52e anche dieci agenti di polizia penitenziaria
23:55in servizio presso le carceri
23:57di Poggio Reale e Santa Maria Capo a Vetere
23:59come Ignazio de Florio
24:01ucciso nello stesso giorno di Franco Imposimato.
24:06Alla fine Antonio Bardellino e i suoi uomini
24:08si ritrovano padroni della provincia di Caserta
24:11padroni di quello che è cominciato ad essere
24:13l'impero dei casalesi.
24:16Un impero in piena espansione
24:18soprattutto dal punto di vista economico.
24:21Antonio Bardellino era un uomo
24:23che aveva un grosso seguito
24:25e una grande intelligenza economica
24:27ed infatti fu proprio con la sua direzione
24:32che l'organizzazione cominciò a prosperare
24:36infiltrandosi negli appalti pubblici
24:39controllando i comuni
24:42e controllando il mercato del calcestruzzo
24:46quello delle cave, quello degli inerti
24:49fu una vera e propria esplosione economica
24:52quella che l'organizzazione ebbe
24:55nel periodo in cui Bardellino la guidò.
24:57Ci sono un sacco di soldi in ballo
24:59ci sono tanti lavori da fare nella provincia di Caserta
25:02lavori utili che servono allo sviluppo del territorio
25:04soprattutto dopo il terremoto del 1980.
25:13C'è la superstrada che da Nola
25:15va a Villa Literno da mettere a posto
25:17c'è il raccordo dell'autostrada Roma-Napoli da costruire
25:20ci sono appalti pubblici per quasi 250 miliardi di lire
25:23si comincia a parlare dell'alta velocità
25:26e poi c'è un lavoro enorme
25:28la sistemazione dei 320 chilometri
25:30degli argini, del canale, dei reggilagni
25:32un'opera di bonifica che risale al tempo dei Borboni
25:35un affare da quasi 500 miliardi di lire.
25:39Grazie al controllo del territorio
25:41alle intimidazioni dirette
25:43alla corruzione e ai rapporti con la politica
25:45Antonio Bardellino e i suoi
25:47mettono le mani dappertutto
25:51fanno i soldi in due modi
25:53chiedendo il pizzo alle ditte che fanno i lavori
25:55il 10% per gli appalti che riguardano le strade
25:57e il 5% per quelli che riguardano le edilizie
26:02ma soprattutto se li prendono loro gli appalti
26:05perché quando si costruisce qualcosa
26:07c'è bisogno di una serie di ditte che lavorano sul posto
26:09per il movimento terra
26:11scavare con le ruspe per esempio
26:13oppure per i materiali da costruzione
26:15come il calcestruzzo che deve essere fatto sul posto
26:18perché bisogna usarlo entro un paio d'ore
26:20Crearono quindi tre consorsi
26:22uno per il cemento, uno per gli inerti
26:24uno per gli altri materiali da costruzione
26:26in cui tutti gli imprenditori
26:28che volevano operare in questo settore
26:30dovevano aderire di fatto a questo consorzo
26:33chi non vi aderiva veniva costretto
26:35o a uscire da un mercato
26:37oppure a venire eliminato fisicamente
26:39Le ditte pulite
26:41quelle che hanno la certificazione antimafia a posto
26:43come quelle del nord per esempio
26:45vincono gli appalti
26:47ma poi sono costrette a subappaltare
26:49alle ditte dei casalesi
26:51il prezzo che vogliono loro naturalmente
26:53è quello che succede per esempio
26:55per l'appalto del carcere di Santa Maria Capo a Vetere
26:57che viene vinto da una grossa ditta del nord
26:59specializzata in edilizia pubblica
27:01L'appalto del carcere viene vinto
27:03da una grossa ditta di Parma
27:05appena arrivato sul posto
27:07il dirigente della ditta di Parma
27:09non solo viene preso a schiaffi
27:11da soggetti appartenenti all'organizzazione
27:15perché non capisce subito
27:17con chi sta parlando
27:19ma la sera dopo
27:21viene messo in macchina
27:23viene fatto girare
27:25per le campagne del lago ravestano
27:27e viene portato davanti a Francesco Bitognetti
27:29e gli viene detto
27:31con una certa quota di stupore
27:33gli viene detto
27:35non solo
27:37chi deve fornire
27:39tutti i materiali
27:41di completamento
27:43della casa circondariale
27:45il ferro, le porte
27:47i bagni
27:49le chiavi
27:51Per fare questo però
27:53per decidere chi come e a quanto
27:55deve lavorare nella provincia di Caserta
27:57ci vuole un controllo capillare del territorio
27:59ci vuole gente che sappia subito
28:01appena si apre un cantiere da qualche parte
28:03e anche appena un comune
28:05o un'amministrazione vuole lanciare un appalto
28:07e soprattutto in grado di controllarlo
28:09insomma ci vogliono sindaci
28:11assessori e amministratori
28:13compiacenti o collusi
28:15per amore o per forza
28:17Nell'arco di poco tempo
28:19man mano la Camorra comincia a decidere
28:21non solo
28:23da chi farsi rappresentare
28:25ma comincia a imporre
28:27sindaci, assessori, amministratori
28:29nelle aziende sanitarie
28:31nel 1979
28:33esce la prima formazione
28:35di una lista civica
28:37supportata e voluta
28:39da
28:41Iovine e Hassal de Principe
28:43Amministratori compiacenti
28:45direttori di banca compiacenti
28:47in grado di ricevere fiumi di denaro
28:49senza fare domande
28:51e poi ditte e imprese per riciclarli
28:53colletti bianchi
28:55non soldati in grado di sparare
28:57ma imprenditori in grado di fare soldi
28:59eravamo deboli
29:01perché non c'era una presa di coscienza
29:03nella popolazione che
29:05aveva un ritardo
29:07nella percezione
29:09della presenza della Camorra
29:11in modo capillare
29:13spesso ci sentivamo obiettare
29:15ma che ci interessa
29:17c'è una parte di attività criminali
29:19come in tante altre
29:21parti d'Italia e del mondo
29:23ma lì stava avvenendo qualcosa
29:25di originale
29:27di più allarmante
29:29Antonio Bardellino
29:31è al vertice dei vari clan
29:33che reggono l'impero dei Casalesi
29:35però ci sono anche gli altri
29:37quelli che sanno sparare
29:39quelli che fanno fatica a rispettare la sua autorità
29:41come lui non rispettava quella dei Nuvoletta
29:43ci sono questi giovani
29:45che stanno crescendo
29:47c'è Francesco Bidognetti
29:49c'è Francesco Schiavone Sandocan
29:51c'è un altro giovane che sta crescendo
29:53Michele Zagaria
29:55c'è Enzo De Falco De Tu Lupo
29:57e c'è anche il braccio destro di Bardellino
29:59Mario Iovine
30:01c'è una cosa che non torna
30:03Antonio Bardellino fa un sacco di soldi
30:05con le ditte dei Casalesi o con le sue
30:07ma poi li porta fuori all'estero
30:09in Sud America e in Brasile
30:11per investirli nel traffico degli stupefacenti
30:13e infatti è là che vive
30:15all'estero
30:17delega tutto ai fratelli e ai nipoti
30:19in Brasile e non nel suo territorio
30:21e questa è una cosa che nessun capo
30:23né di Cosa Nostra né della Camorra
30:25ha fatto mai
30:29un boss certe cose le sente
30:31e Antonio Bardellino non è diventato
30:33il capo dei Casalesi così per caso
30:35allora verso la fine del 1987
30:37lascia il Brasile
30:39per tornare a San Cipriano
30:41deve mettere a posto un po' di cose
30:43che significa una cosa ben precisa
30:45ammazzare un po' di gente
30:49Mario Iovine
30:51il braccio destro di Bardellino
30:53ha un fratello che si chiama Domenico
30:55non si comporta bene Domenico
30:57ogni tanto parla con i carabinieri
31:01Così un giorno di gennaio del 1988
31:03alle 10 del mattino
31:05la macchina con a bordo Domenico Iovine
31:07e il suo guardaspalle
31:09viene affiancata
31:11all'estero di San Cipriano
31:13e la macchina
31:15la macchina
31:17con a bordo Domenico Iovine
31:19e il suo guardaspalle
31:21viene affiancata lungo la strada
31:23della Domiziana da un'auto
31:25con a bordo un gruppo di fuoco
31:27dei Casalesi
31:29che cominciano a sparare
31:31Domenico Iovine viene ucciso
31:33con 5 colpi caricati a pallettoni
31:35è un segnale
31:37un segnale dato a Mario Iovine
31:39e a tutti gli altri guaglioni
31:41della famiglia dei Casalesi
31:43sono loro che non ci stanno
31:45quando stiamo a parlare dell'88
31:47io non ero a corrente
31:49tutti i giorni
31:51anche perché io ero gli arresti
31:53però tutti i giorni uscivo da casa
31:55tranquillamente perché i controlli non c'erano
31:57e mi incontravo con De Falco
31:59chiaramente ci mettevamo a corrente
32:01quello che doveva succedere
32:03Antonio Bardellino è tornato in Brasile
32:05ed è là che Mario Iovine lo contatta
32:07Antonio Bardellino però non si fida
32:09e così il 26 maggio del 1988
32:11gli dà un appuntamento a Buzios
32:13che sta un centinaio di chilometri da Rio de Janeiro
32:15e lo aspetta là
32:17noi aspettavamo una notizia che Iovine e Mare
32:19telefonassero a Brasile e dire tutto a posto
32:21Antonio è morto, potete andare avanti
32:23a uccidere i nipoti
32:25la morte di Antonio Bardellino resta un mistero
32:27secondo le dichiarazioni dei pentiti
32:29sarebbe stato Mario Iovine ad ucciderlo
32:31a martellate dopo che Bardellino
32:33aveva trovato la pistola che lui aveva
32:35nascosto in casa per sparargli
32:39poi Iovine lo aveva
32:41sepolto su una spiaggia in un luogo che però
32:43non è mai stato trovato
32:45per qualcun altro invece
32:47Antonio Bardellino sarebbe ancora vivo
32:49si è messo d'accordo con Iovine e i casalesi
32:51e si è ritirato
33:01qualunque cosa sia successa la telefonata di Mario Iovine
33:03agli uomini che stanno aspettando a Casal di Principe
33:05arriva e comincia
33:07un'altra mattanza
33:09da lì nasce una catena di sangue
33:11che dura un paio d'anni
33:13e che ha degli episodi di straordinaria
33:15violenza militare
33:17pensate che nel dicembre del 1988
33:19davanti a una bisca
33:21di Casapesenna
33:23in un conflitto a fuoco tra
33:25le persone fidate di Bardellino
33:27che cercavano di resistere
33:29all'offensiva e
33:31le persone che attualmente
33:33sono poi i dirigenti
33:35dell'attuale Grande Casalesi
33:37vengono esplosi qualcosa come
33:39140-150 colpi
33:41di armi automatiche
33:43il doppio di quelle
33:45che si trovarono
33:47sul selciato di Via Fani
33:49attenzione
33:51di nuovo il silenzio
33:53episodi che farebbero accorrere i reporter di tutto il mondo
33:55e che invece finiscono
33:57nelle pagine di cronaca delle edizioni locali
33:59e invece a Casal di Principe
34:01in tutta la provincia di Caserta
34:03c'è la guerra
34:07i Casalesi agiscono in fretta
34:09il primo ad essere ucciso
34:11è Paride Salzillo
34:13uno dei nipoti di Antonio Bardellino
34:15senza sapere
34:17quello che è successo a Antonio Bardellino
34:19in Brasile
34:21Paride Salzillo va ad un appuntamento
34:23si ritrova di fronte
34:25Francesco Schiavone, Sandokan
34:27e i suoi uomini
34:29gli tolgono la pistola
34:31gli dicono che Bardellino è morto
34:33e che adesso tocca a lui
34:35così Salzillo va a sedersi su una sedia
34:37e si lascia strangolare
34:39praticamente senza reagire
34:43Poi si andava avanti
34:45a distruggere tutta la famiglia di Bardellino
34:47io stesso
34:49ho fatto degli omicidi
34:51all'interno del gruppo di Bardellino
34:53del nipoti Antonio
34:55che ormai era staccato dal gruppo dei Casalesi
34:57e poi ci fu la cosiddetta
34:59strage di Casapesenna
35:01dove
35:03noi c'eravamo infiltrati all'interno
35:05del gruppo di
35:07Salzillo Antonio che era il nipote di Bardellino
35:09e si organizzò questa
35:11imboscata
35:13Agli uomini di Antonio Salzillo, l'altro nipote di Bardellino
35:15l'unico in grado di organizzare
35:17una reazione, è arrivata una soffiata
35:19Raffaele Diana, uno degli uomini di Sandokan
35:21sta giocando in una bisca
35:23a Casapesenna
35:29è una trappola
35:31Raffaele Diana fa soltanto da esca
35:33e così quando Antonio Salzillo
35:35arriva con i suoi uomini ci sono anche
35:37quelli degli altri e scoppia un conflitto a fuoco
35:47Antonio Salzillo si salva e scappa in Svizzera
35:49ma quella sera
35:51la sera del 17 dicembre 1988
35:53a Casapesenna c'è il Far West
35:55e non soltanto là
35:57a San Cipriano e a Casal di Principe
35:59un corteo armato in auto
36:01sfila lungo i corsi delle cittadine
36:03fin sotto casa di Bardellino
36:05è il risegno evidente
36:07di una trasformazione quasi
36:09da paese sudamericano
36:11di quei territori in cui
36:13la Camorra poteva agire indisturbata
36:15fino al punto tale
36:17da tenere un corteo armato
36:19la guerra si conclude con la fuga
36:21degli ultimi familiari di Antonio Bardellino
36:23la Camorra della provincia di Caserta
36:25passa nelle mani di Mario Iovine
36:27che sta a capo di una specie di direttorio
36:29formato da Sandokan
36:31Francesco Bidognetti
36:33Enzo De Falco
36:35però Mario Iovine
36:37l'autorità per tenerli tutti sotto controllo
36:39non ce l'ha
36:41lui non è Antonio Bardellino
36:43anzi
36:45ha un sacco di problemi anche lui
36:47intanto ha un problema con la cocaina
36:49e poi come Bardellino
36:51fa l'errore di spostare
36:53tutti i suoi affari all'estero
36:55no
36:57l'autorità di tenere tutti sotto controllo
36:59Mario Iovine proprio non ce l'ha
37:01Sandokan
37:03e Francesco Bidognetti
37:05sono in carcere
37:07vengono arrestati dai carabinieri
37:09grazie a una soffiata
37:11mentre si stavano incontrando
37:13in casa dell'ex vice sindaco
37:15e assessore alle finanze di Casaldi Principe
37:17ma non importa
37:19De Falco non è affidabile
37:21e deve essere eliminato
37:23magari è stato proprio lui
37:25a fare la soffiata ai carabinieri
37:27che li ha fatti finire dentro
37:29non sarebbe la prima volta
37:31che succedono certe cose nella Camorra
37:33lo abbiamo già visto
37:35De Falco in qualche modo era
37:37l'imprenditore del clan
37:39l'uomo di riferimento
37:41e questo preoccupava Schiavone
37:43e Bidognetti
37:45circa il fatto che
37:47De Falco e De Falco
37:49avevano un rapporto
37:51anche a danno
37:53degli altri due compari
37:55nel febbraio del 91
37:57verso le 7 di sera
37:59Enzo De Falco è nella sua auto
38:01a Casaldi Principe
38:03all'altezza di Corso Garibaldi
38:05viene affiancato da un altro auto
38:07con a bordo due killer dei casalesi
38:09Enzo De Falco viene investito
38:11da una raffica di Kalashnikov
38:13e muore sul colpo
38:15di Giovine che se ne sta in Portogallo
38:17e non ha tenuto a freno gli altri
38:19assolda un gruppo di killer spagnoli
38:21che lo sorprendono a Cascais
38:23dove vive, in una cabina telefonica
38:25mentre sta telefonando
38:27e lo uccidono nel marzo del 1991
38:35è guerra
38:37gli uomini di De Falco da una parte
38:39e quelli di Sandoca e Bidognetti dall'altra
38:41si scontrano quasi tutti i giorni
38:43tra Casa Pesenna, Casaldi Principe
38:45e San Cipriano
38:47lasciando a terra decine di morti
38:49e non soltanto soldati di Camorra
38:57Il 19 marzo 1995
38:59sono le 7 e mezzo di mattina
39:01e Don Peppino è in Sagrestia
39:03a prepararsi per la messa
39:07Poco prima ha festeggiato il suo nomastico
39:09assieme ad un gruppo di amici, tanti amici
39:11perché se la Camorra gli vuole male
39:13c'è tanta gente che invece gli vuole bene
39:15per il suo impegno e per il suo coraggio
39:17Ha scritto un appello
39:19contro quella che chiama la dittatura armata
39:21della Camorra
39:23che si intitola Per amore del mio popolo
39:31Quella mattina del 19 marzo
39:33appena fuori dalla Sagrestia
39:35Don Peppino si trova di fronte a un uomo
39:37è un killer di Nunzio De Falco
39:39ha in mano una Browning semiautomatica
39:41la punta su Don Peppino
39:43e gli spara quattro colpi in testa
39:49Quando succede così
39:51quando viene ucciso qualcuno
39:53che si batte contro la dittatura armata
39:55delle mafie, che sia in Calabria, in Sicilia
39:57o in Campania, che sia un uomo dello Stato
39:59o un cittadino per bene
40:01succede sempre la stessa cosa
40:09C'è il dolore della gente per bene
40:11c'è lo Stato che si costerna
40:13si indigna e si impegna
40:15come nella canzone Don Raffaele
40:17di Fabrizio De André
40:25E poi inevitabilmente
40:27inizia la campagna di diffamazione
40:29per sminuire chi è stato appena ucciso
40:39Ma non è vero
40:41e chi pubblica certe menzogne
40:43diventa in un modo o nell'altro
40:45strumento di quella dittatura armata
40:47che ha ucciso Don Peppino
40:49che è stato ammazzato perché dava fastidio
40:51e forse anche per un altro motivo
40:53molto più sottile
40:55Venne però scelto come obiettivo
40:57e questo credo che sta a dimostrare
40:59quale sia
41:01la strategia
41:03delle organizzazioni casalesi
41:05non tanto
41:07per le omelie
41:09che faceva
41:11quanto piuttosto perché
41:13uccidendo un uomo come Don Giuseppe Diana
41:15si sarebbe richiamato
41:17in forza
41:19l'intervento dello Stato
41:21e questo avrebbe ostacolato
41:25l'evoluzione, lo sviluppo
41:27dei traffici illeciti
41:29e delle infiltrazioni
41:31nell'economia legale
41:33dei casalesi
41:35e sostanzialmente
41:37finiva per essere lo strumento attraverso il quale
41:39i De Falco
41:41si vendicavano nei confronti
41:43degli schiavoni
41:45alla fine la guerra la vincono Sandocan
41:47e Bidognetti
41:49ammazzano Giuseppe De Falco, fratello di Nuzio
41:51ammazzano l'avvocato Aldo Scalzone
41:53che è il consigliere politico dei De Falco
41:55ammazzano il principale
41:57killer della famiglia
41:59ammazzano anche Liano Diana che è soltanto
42:01il fidanzato di una figlia dei De Falco
42:03alla fine Nuzio De Falco
42:05scappa in Spagna e si ritira dagli affari
42:15a capo della camorra
42:17della provincia di Caserta
42:19a capo dei casalesi
42:21restano adesso Francesco Bidognetti
42:23detto Cicciotto e Mezzanotte
42:25e soprattutto Francesco Schiavone
42:27detto Sandocan
42:29e sotto di loro
42:31Michele Zagaria detto Capastorta
42:33Antonio Iovine detto Ninno
42:35e poi Dario De Simone
42:37insieme reggono
42:39quella che è una federazione di famiglie
42:41la mafia dei casalesi
42:43molto diversa, lo abbiamo visto
42:45dalla camorra napoletana
42:47per capire come funziona
42:49il clan dei casalesi bisogna avere come riferimento
42:51non la camorra di Scampia
42:53rumorosa, chiassosa
42:55molto violenta, ma la cosa nostra
42:57la cosa nostra che nel corso
42:59degli anni
43:01ha posto la sua attenzione
43:03di autotutela
43:05su due aspetti fondamentali
43:07quello del controllo
43:09dei processi
43:11e quello
43:13dell'occultamento
43:15dei proventi
43:17delle attività illicite
43:19che svolgevano
43:21riciclaggio di denaro, investimenti
43:23in attività apparentemente pulite
43:25investimenti di denari all'estero
43:27così da poter
43:29tutelare la sopravvivenza
43:31stessa per l'organizzazione
43:33a prescindere dalle singole persone
43:35il clan dei casalesi
43:37si è mosso lungo la stessa strada
43:39prima, durante e dopo
43:41la guerra, il clan dei casalesi
43:43continua a occuparsi dei suoi affari
43:45continuano a fare soldi
43:47non soltanto con le attività illegali
43:49con le estorsioni sugli appalti
43:51e la gestione delle società
43:53direttamente controllate
43:55non soltanto con il calcestruzzo
43:57e di cemento
44:01i casalesi fanno i soldi
44:03con l'agricoltura
44:05ma non con quella normale
44:07non con i prodotti della terra
44:09di una terra fertile e ricca
44:11come la nostra
44:13come la nostra

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