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L'esempio di un dodicenne che decise di non girarsi dall'altra parte, come insegnamento civico alle ragazze e ai ragazzi di oggi. Il 25 Aprile è l'occasione di ricordare la figura di Ugo Forno, detto "Ughetto", ultima vittima della Resistenza romana il 5 giugno 1944, quando guidò un manipolo di giovanissimi del quartiere Trieste per evitare che i tedeschi abbattessero un ponte sul fiume Aniene. Per salvare quell'infrastruttura che sarebbe servita agli Alleati ci rimise la vita a soli 12 anni. Nelle celebrazioni della Liberazione organizzate dall'assessorato alle culture del Comune di Roma nel quartiere Garbatella, il nipote Fabrizio Forno ha potuto raccontare ancora una volta a un pubblico di ragazze e ragazzi la storia dello zio, medaglia d'oro al merito civile e riconosciuto come partigiano, perché la sua memoria resti un modello di rifiuto dell'indifferenza per le nuove generazioni. "Ma il messaggio principale", spiega Forno, "è che non ci devono essere più eroi dodicenni. L'esempio di Ughetto deve servire alle giovani generazioni come un simbolo di attenzione a ciò che ci circonda". Oggi quel ponte di ferro sull'Aniene porta il nome di Ugo Forno, insieme a una targa e due murales in un percorso portato avanti dalla famiglia e dagli amici. .Di Gianvito Rutigliano

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