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Roma, 24 ott. (askanews) - "Prima ancora che il governo nascesse tu hai già iniziato il Maurizio Gasparri show. Hai depositato già 17 disegni di legge e tra questi ce n'è uno che prevede il riconoscimento giuridico del feto attraverso la modifica dell'articolo 1 del codice civile. La Meloni due cose aveva detto in campagna elettorale: che l'Italia stava con l'Ucraina e che la 194 non si toccava. E con le urne ancora calde, tu subito sei zompato sulla legge. Non è la prima volta che lo fai, è vero, è un tuo grande classico di repertorio, ma almeno potevi aspettare che si insediasse il governo!": così nel corso del programma Che tempo che fa su Rai3 Luciana Litizzetto, leggendo la sua "Letterina" indirizzata all'onorevole Maurizio Gasparri (FI), riconfermato vice-presidente del Senato, che ha presentato un ddl che punta a riconoscere la "capacità giuridica del concepito"."La legge 194 è quella che garantisce il diritto all'aborto e sottolineo: non invita le donne a farlo. È una legge del 1978, nata da un referendum, è una buona legge, ma se inizi a metterci mano e a svuotarla perde il suo equilibrio e crolla. Dare il riconoscimento giuridico al feto significa che sia la donna che il medico potrebbero essere accusati di omicidio. Non è una quisquilia 'Gaspi', è piuttosto una semplice, affettuosa picconata a un diritto che tante lotte e tante pene è costato alle donne", ha aggiunto."Basta un attimo 'Gaspi' per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza. Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare, perché la 194 non è mia, non è tua, non è di destra, non è di sinistra, la 194 è di tutte le donne. Grazie mille 'Gaspi' per avermi ascoltato. Spero che questo sia solo il primo giorno di Mille giorni di me e di te. Sempre tua, Lucianina", ha concluso.Clip integrale su raiplay.it

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