https://www.pupia.tv - GdiF NSPV E POLIZIA DI STATO: ESEGUITE 7 MISURE CAUTELARI PERSONALI E SEQUESTRI PER 5 MILIONI DI EURO
Nell’ambito di un’attività d’indagine in materia di riciclaggio condotta su delega della Procura della Repubblica di Roma, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria e la Squadra Mobile di Roma stanno dando esecuzione a un’ordinanza del Tribunale capitolino applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 soggetti e del sequestro per equivalente per circa 5 milioni di euro.
Sulla base delle evidenze raccolte, oltre 30 persone avrebbero, a vario titolo, partecipato a un’organizzazione dedita a commettere diversi reati e a “ripulire” i proventi illeciti attraverso una “centrale di riciclaggio” in grado di incrociare domanda e offerta di denaro contante; operare tramite l’ausilio di una complessa architettura societaria, al cui vertice sono state poste alcune società con sede in Slovacchia e negli Emirati Arabi Uniti; occultare nel tempo un consistente patrimonio immobiliare, anche attraverso l’interposizione di schermi societari di diritto britannico.
In particolare, 6 soggetti interessati dal provvedimento cautelare sono indagati in quanto sospettati di far parte di un’associazione per delinquere con basi operative in Roma, ma con ramificazioni societarie anche all’estero (Slovacchia, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito), finalizzata alla fittizia intestazione di quote societarie, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.
Un settimo soggetto avrebbe fornito il proprio contributo nel “ripulire” i proventi dei reati, occultando così la loro provenienza illecita.
Più in dettaglio, il Tribunale di Roma ha disposto:
gli arresti domiciliari nei confronti di due consulenti finanziari, di cui uno avrebbe curato le numerose trasformazioni societarie strumentali al reimpiego di proventi illeciti, oltre alla continua ricerca di illecite opportunità di arricchimento (tra cui anche l’esportazione illegale di opere d’arte) e un imprenditore e immobiliarista romano, gestore di una complessa architettura societaria strumentale ad attività riciclatorie, che avrebbe consentito di accumulare e occultare negli anni - attraverso l’interposizione fittizia di prestanome e di schermi societari - un ingente patrimonio immobiliare; (14.05.25)
#pupia
Nell’ambito di un’attività d’indagine in materia di riciclaggio condotta su delega della Procura della Repubblica di Roma, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria e la Squadra Mobile di Roma stanno dando esecuzione a un’ordinanza del Tribunale capitolino applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 soggetti e del sequestro per equivalente per circa 5 milioni di euro.
Sulla base delle evidenze raccolte, oltre 30 persone avrebbero, a vario titolo, partecipato a un’organizzazione dedita a commettere diversi reati e a “ripulire” i proventi illeciti attraverso una “centrale di riciclaggio” in grado di incrociare domanda e offerta di denaro contante; operare tramite l’ausilio di una complessa architettura societaria, al cui vertice sono state poste alcune società con sede in Slovacchia e negli Emirati Arabi Uniti; occultare nel tempo un consistente patrimonio immobiliare, anche attraverso l’interposizione di schermi societari di diritto britannico.
In particolare, 6 soggetti interessati dal provvedimento cautelare sono indagati in quanto sospettati di far parte di un’associazione per delinquere con basi operative in Roma, ma con ramificazioni societarie anche all’estero (Slovacchia, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito), finalizzata alla fittizia intestazione di quote societarie, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.
Un settimo soggetto avrebbe fornito il proprio contributo nel “ripulire” i proventi dei reati, occultando così la loro provenienza illecita.
Più in dettaglio, il Tribunale di Roma ha disposto:
gli arresti domiciliari nei confronti di due consulenti finanziari, di cui uno avrebbe curato le numerose trasformazioni societarie strumentali al reimpiego di proventi illeciti, oltre alla continua ricerca di illecite opportunità di arricchimento (tra cui anche l’esportazione illegale di opere d’arte) e un imprenditore e immobiliarista romano, gestore di una complessa architettura societaria strumentale ad attività riciclatorie, che avrebbe consentito di accumulare e occultare negli anni - attraverso l’interposizione fittizia di prestanome e di schermi societari - un ingente patrimonio immobiliare; (14.05.25)
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