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Roma, 8 mag. (askanews) - Meglio morire che andare in prigione in Russia: è con questo spirito che Ekaterina Barabash, giornalista e critica cinematografica russa accusata di aver denunciato gli orrori della guerra in Ucraina, e che per questo rischiava 10 anni di carcere, è scappata: aiutata da Reporters sans Frontières (Rsf) e da esiliati russi, ha raggiunto Parigi in segreto, quasi 3000 km in due settimane. Ha lasciato dietro di sé in Russia una madre di 96 anni, "sapendo - dice - che non la rivedrò più, ma meglio non rivederla dall'esilio che dalla prigione".Dopo l'arresto a fine febbraio per "diffusione di false informazioni", era stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo, ma il 13 aprile era scomparsa. I giudici di Putin l'accusavano per dei post sui social media in cui aveva criticato apertamente e duramente l'invasione russa dell'Ucraina e i crimini di guerra commessi. Nata a Kharkiv, in Ucraina, ai tempi dell'Unione Sovietica, Barabash, che ha 64 anni, ha anche un figlio e parte della sua famiglia che risiedono in Ucraina."Avevo due, solo due scelte. Dovevo scegliere, in pratica, se lasciare tutto e fuggire, per la libertà, sì, o se lasciare tutto per la prigione. No, così no, ho deciso di scappare, sì. A essere sinceri, ho cominciato a cercare del veleno, sì, del veleno. Se mi avessero presa, no, non andrò mai in una prigione in Russia. Il carcere in Russia, non è vita, è...sapete...è peggio della morte".Barabash ha parlato della sua fuga durante un incontro con la stampa a Parigi, alla sede di Reporters sans Frontières, l'ong che si batte per la libertà dei giornalisti, e ora presenterà una richiesta di asilo politico in Francia. I dettagli del suo piano di fuga e del suo itinerario non sono stati rivelati. Thibaut Bruttin, direttore generale di Rsf, ha affermato che i piani sono stati cambiati più volte e che l'organizzazione ha più volte temuto che fosse arrestata e perfino uccisa durante l'operazione.

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00:00Meglio morire che andare in prigione in Russia.
00:03E' con questo spirito che Caterina Varavash, giornalista e critica cinematografica russa,
00:08accusata di aver denunciato gli orrori della guerra in Ucraina e che per questo rischiava 10 anni di carcere, è scappata.
00:14Aiutata da reporter Saint Frontier e da esiliati russi, ha raggiunto Parigi in segreto quasi 3000 km in due settimane.
00:21Ha lasciato dietro di sé in Russia una madre di 96 anni, sapendo dice che non la rivedrà più,
00:26ma meglio non rivederla dall'esilio che dalla prigione.
00:30Dopo l'arresto a fine febbraio per diffusione di false informazioni,
00:34era stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo, ma il 13 aprile è scomparsa.
00:39I giudici di Putin l'accusavano per dei post sui social media in cui aveva criticato apertamente e duramente
00:45l'invasione russa dell'Ucraina e i crimini di guerra commessi.
00:49Nata a Kharkiv in Ucraina ai tempi dell'Unione Sovietica,
00:52Barabash, che ha 64 anni, ha anche un figlio e parte della sua famiglia, che risiedono in Ucraina.
01:00Avevo solo due, solo due scelte.
01:05Dovevo scegliere, in pratica, se lasciare tutto e fuggire per la libertà, sì,
01:10o se lasciare tutto per la prigione.
01:13No, così no, ho deciso di scappare.
01:16A essere sinceri, ho cominciato a cercare del veleno.
01:24Sì, del veleno.
01:25Se mi avessero presa, no, non andrò mai in una prigione in Russia.
01:31Il carcere in Russia non è vita.
01:38Barabash ha parlato della sua fuga durante un incontro con la stampa a Parigi,
01:45alla sede di Reporter Saint Frontier, l'ONG che si batte per la libertà dei giornalisti,
01:50e ora presenterà una richiesta di asilo politico in Francia.
01:53I dettagli del suo piano di fuga e del suo itinerario non sono stati rivelati.
01:57Thibaut Broutin, direttore generale di RSF, ha affermato che i piani sono stati cambiati più volte
02:03e che l'organizzazione ha più volte temuto che fosse arrestata e perfino uccisa durante l'operazione.

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