Un'antica vocazione alla pace che si esprime dal 1961 con la prima marcia della pace a Perugia.
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00:00Musica
00:30Assisi 24 settembre 1961
00:52700 anni sono passati da quando il più umile e il più grande figlio dell'Umbria, Francesco
00:58lanciava da questi colli all'Italia e al mondo il suo messaggio di umana fratellanza, di
01:03amore per la vita e le sue creature. Nel secolo dei satelliti artificiali e della bomba all'idrogeno
01:09una folla diversa si raccoglie all'ombra dell'antica rocca per ascoltare un nuovo messaggio di
01:14pace. 20-30 mila persone sono partite stamattina da Perugia, hanno percorso a piedi i lunghi
01:20faticosi chilometri che separano il capoluogo dell'Umbria verde dalla città di San Francesco
01:25solo per dire all'Italia e al mondo in questa penultima ora del giorno vogliamo vivere,
01:31vogliamo che il mondo viva, vogliamo che da un continente all'altro le mani si stringano.
01:37C'è tra loro gente d'ogni condizione sociale, vi sono nomi illustri e oscuri. Il deputato
01:45cammina fianco a fianco al mezzadro, lo scrittore famoso accanto al professionista, al contadino
01:49Umbro, allo studente romano. Delegazioni sono giunte da Cosenza, da Messina, da Palermo,
01:55da Trento, da Pescara, da Torino, da Genova, da Milano, da Taranto. Professori universitari,
02:01artisti, dirigenti sindacali si mescolano alle famiglie venute al completo con la borsa
02:06per la merenda, alle ragazze in costume, agli sportivi. Di quando in quando un canto si leva
02:12dalle file del corteo, giovani e ragazze non si contentano dei muti cartelli, alla loro volontà
02:17di vita vogliono dare una voce più robusta. Avvoltoio vola via, dicono le parole della
02:23canzone. Il cielo Umbro risponde con un azzurdo sorriso. L'avvoltoio della guerra non deve
02:30ricarlo col suo volo minaccioso.
02:47In 10.000 giunti da ogni parte d'Italia hanno percorso a piedi, in un clima quasi di grande
02:52festa popolare, i 25 chilometri che separano Perugia da Assisi, per esprimere con cartelli,
02:58slogan, canzoni e discorsi politici, mille idee contro la guerra. I più vecchi anche
03:03per rendere omaggio ad Aldo Capitini, il teorico della non violenza scomparso 10 anni fa, che
03:08nel 1961 fu l'ideatore e l'animatore della prima marcia della pace. Da allora ad oggi
03:15molte cose sono profondamente cambiate, ma si è fatta forse più pressante l'esigenza
03:19di porre un freno alla corsa agli armamenti e di destinarne le enormi risorse alla costruzione
03:25di società più giuste e più libere. La strada del disarmo e della pacificazione
03:31è lunga e difficile, ma si può percorrerla se c'è il contributo di tutti, se è la giustizia
03:37sociale l'obiettivo primario di ogni azione politica.
03:40Non credere che l'equilibrio del terrore sia una protezione sufficiente per l'umanità
03:49in questo momento, anziché l'equilibrio del terrore noi chiediamo l'equilibrio dei beni
03:57di questa terra, quindi non la protezione dalla paura, ma la giustizia per tutti.
04:02Non appelli generici al disarmo e alla distensione, non obiettivi utopistici. La novità della
04:14quarta marcia della pace da Perugia ad Assisi è stata proprio l'obiettivo concreto praticabile
04:19sul quale, affermano gli organizzatori, si può cominciare subito a lavorare anche in
04:23Parlamento. Il congelamento e possibilmente la riduzione delle spese militari sul bilancio
04:29dello Stato per il 1986. È partito alle nove da Perugia e lungo il percorso il corteo
04:37si è ingrossato allungandosi per sei chilometri. Quando la testa è arrivata in cima da Assisi
04:42davanti alla rocca erano le sedici e la coda era ancora lontanissima.
04:49La marcia come un momento non solo per certi obiettivi ma per stare insieme festosamente
04:56per incontrare persone anche con idee diverse ma in questo momento sono in pace anche con
05:02se stessi. Pensiamo che sia fondamentale esserci.
05:06Senza bandiere, la pace non ha bandiere, noi andiamo per la pace, non contro qualcuno o qualche
05:13cosa, andiamo per. E quindi le bandiere non servono. La pace è un sogno che non ha bandiere.
05:26Israele e Palestina, è possibile una convivenza?
05:33Sì, sarà possibile. Basta pensare all'amore che si ha per la vita. Vivono sia gli israeliani
05:44che i palestinesi, quindi il senso della vita lo devono capire tutti e due.
05:48Credo nella pace e difendo i due stati, uno palestinese e l'altro ebraico.
06:03Serve soltanto la pace e basta. Niente più ingiustizie, niente più massacri, pace e basta.
06:18Niente più ingiustizie, è possibile.
06:48Niente più ingiustizie, nel 2002 l'urgenza è il Medio Oriente e si marcia per sognare
06:53che palestinesi ed israeliani possano riuscire a convivere senza farsi del male.
06:58Nel 2003 è ad un'Europa di pace che ha rivolto l'appello.
07:02Nel 2005 l'idea che cominciava a maturare alla fine degli anni Ottanta diventa convinzione.
07:07La sicurezza delle nazioni si può cercare lontano dalle armi, nell'equità della vita
07:11quotidiana. La Chiesa entra senza indugi nel programma ufficiale della marcia e con questo
07:16spirito si sceglie il giorno più difficile del nuovo millennio, l'11 settembre, per trasformare
07:21l'edizione numero 16 della Perugia Assisi in una giornata di mobilitazione contro la
07:26povertà.
07:56Siamo venuti ad Assisi in pellegrinaggio di pace.
08:22siamo qui, quali rappresentanti delle varie religioni, per interrogarci di fronte a Dio sul
08:36nostro impegno per la pace, per chiederne a Lui il dono, per testimoniare il nostro comune
08:48nell'indibile intervento e il nostro comune".
08:55Siamo venuti ad un secondo bloccanismo verso un mondo più giusto e solidario.
08:58Vogliamo leccare il nostro contributo per allontanare le nubi del terrorismo, dell'odio, dei conflitti armati,
09:14nubi che in questi ultimi mesi si sono particolarmente addensate all'orizzonte dell'umanità.
09:25L'odio si vince solo con amore.
09:40Ci incontriamo ad Assisi, dove tutto parla di un singolare profeta della pace chiamato Francesco.
09:55Egli è amato non solo dai cristiani, ma da tanti altri credenti e da gente che, pur lontana dalla religione,
10:15si riconosce negli ideali di giustizia, di riconciliazione e di pace che furono suoi.
10:24Qui il poverello di Assisi ci invita anzitutto ad inalzare un canto di gratitudine a Dio per tutti i suoi doni.
10:40Dottiamo Dio per la bellezza del cosmo e della terra, giovani del terzo millennio, giovani cristiani, giovani di tutte le religioni.
10:58Chiedo a voi di essere, come Francesco d'Assisi, sentinelle docidi e coraggiosi.
11:09La pace è vera, contata nella giustizia e nel perdono, nella verità e nella misericordia.
11:18La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno ora, ora.
11:32La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace.
12:02La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace.
12:32La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace.
13:02La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:04La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace.
13:06La pace, l'umanità ha bisogno della pace, sempre, ma ancora più ne ha bisogno della pace.
13:08La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:10La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:12La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:14La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:16La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:18La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:20La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:22La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:24La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:26La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:28La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
13:58La pace, l'umanità ha bisogno della pace.
14:28Nel nome e per la virtù di Cristo nostro Signore
14:55sia pace ai popoli
14:57alle nazioni
14:58alle famiglie
15:00e dalla pace dicendo per tutti
15:02la partecipazione alla desiderata prosperità
15:05spirituale e materiale
15:08che diviene le tizia degli alini
15:10ed incoraggiamento verso un vivere più sereno e nobile
15:14sia pace nella concordia
15:17nella comunicazione scambievole
15:20da un capo all'alto del mondo
15:22dalle immense ricchezze di vero ordine e natura
15:25che Dio ha affidato all'intelletto
15:28alla volontà
15:29alla indagine degli uomini
15:30affinché la giusta repartizione
15:33segni l'ascesa di quei principi di socialità
15:36che sono da Dio e a Dio riportano
15:39ci si chiede perché Dio ha dato a Tassisi
15:43questo incanto di natura
15:45questo splendore di arte
15:47questo fascino di santità
15:49che è come sospeso nell'aria
15:52e che i pellegrini e i visitatori
15:54avvertono quasi sensibilmente
15:56la risposta è facile
15:59perché gli uomini
16:00attraverso un comune
16:02e l'universale linguaggio
16:04imparino a riconoscere il creatore
16:07e a riconoscersi fratelli
16:09gli uni gli altri
16:11nel duro sasso di questo colle
16:14del paradiso
16:15riposano le ossa del santo
16:18che tutto il mondo venera
16:20o santa città di Assisi
16:22tu sei rinomata in tutto il mondo
16:25per il solo fatto
16:27di aver dato i Natali al poverello
16:29al santo tuo
16:31tutto serafico in ardore
16:33possa tu comprendere
16:36questo privilegio
16:37e offrire alle genti
16:39lo spettacolo di una fedeltà
16:42alla tradizione cristiana
16:43che sia anche per te
16:46motivo di vero
16:47ed intramontabile onore
16:49e tu Italia di Letta
16:51alle cui sponde
16:53venne a fermarsi la marca di Pietro
16:55e per questo motivo
16:57primieramente
16:58da tutti i nidi
17:00vengono a te
17:01che sai accoglierle
17:02con sommo rispetto e amore
17:05le genti tutte
17:06dell'universo
17:07possa tu studiare
17:09il testamento sacro
17:10che ti impegna in faccia
17:12al cielo
17:12e dalla terra
17:13o popoli tutti
17:16dell'antico
17:17e del nuovo mondo
17:18tutti direttissimi
17:20al nostro cuore
17:21di padre
17:22sappiate leggere
17:24nel libro divino
17:25la comune
17:26visione di civiltà
17:28e di pace
17:29cui egli
17:30in forme diverse
17:31vi ha predestinati
17:32e vi vuole applicati
17:34con larghezza
17:35di concezioni
17:36luminose e pacifiche
17:37verso nuove mete
17:39di vera grandezza spirituale
17:40collaudate canticum
17:43e benedicite dominum
17:45in operibus suis
17:46Amen
17:47Alleluia
17:48Grazie.
18:18È Francesco.
18:24Si è ripreso.
18:25Aspetta.
18:30Ti ringrazio per il sole.
18:33Sole.
18:35Per la luna.
18:36Luna.
18:38Per le stelle.
18:39Stelle.
18:41I fiumi.
18:42I fiumi.
18:45Grazie per gli occhi.
18:48Per il naso.
18:49Naso, bocca, mani.
18:54Grazie per i monti.
18:57Monti.
18:59Per gli alberi.
19:00Alberi.
19:01Per gli animali.
19:03Ali.
19:04Per il fuoco.
19:06Fuoco.
19:08Per gli amici.
19:13Salve.
19:14Francesco è stanco.
19:18Va dal babbo adesso, eh?
19:20No, no, lasciala qui.
19:23Lo sai, Leone, è molto brava, ci fa compagnia.
19:25Ma Francesco, devi riposarti.
19:26Non puoi continuare a fare come hai sempre fatto.
19:29Ma cosa ho fatto?
19:30Perché vi preoccupate?
19:32Eh?
19:32Cos'è quest'aria triste che avete tutti?
19:36Cos'è questo silenzio?
19:37Siamo preoccupati per te, lo sai.
19:39Ma io sto meglio.
19:40Sì?
19:41Sì.
19:41Se è così, vuoi metterti a tavola e mangiare con i tuoi amici?
19:45Sì, certo, certo.
19:46Anche lei si mette a tavola, eh?
19:47Sì.
19:47E anche il suo babbo.
19:48Certo.
19:50Sedetevi, per favore.
19:51Sedete anche voi, venite.
19:53Ecco.
19:54Brava, qui vicino a me.
19:57Peccato che non ci siano anche gli altri.
19:59Eh, è vero.
20:00Chiara, mangia anche tu con noi.
20:02Va bene.
20:03Per lui ci vorrebbe del brodo.
20:05No, lascia stare.
20:08Voglio dell'acqua.
20:12Però era meglio il brodo.
20:14No, voglio dell'acqua.
20:21Grazie.
20:25Vuoi?
20:29Grazie per l'acqua.
20:34Acqua.
20:35Leone.
21:01L'ospite.
21:06L'ospite.
21:14Rufino.
21:19Maseo.
21:26Angelo.
21:29Corrado.
21:30Ci ha dato una nuova parola.
21:42Amatevi.
21:42Amatevi.
21:43Amatevi.
21:53Lei ha partecipato alla prima marcia della base.
21:56Ha partecipato alla prima e in qualche modo ha aiutato anche Capitini a organizzarla, anche se non direttamente da Perugia.
22:03Da Torino, per esempio, a Torino avevamo organizzato un Pullman con Leinaudi, con Leinaudi stesso, Bobbio, Fortini, Calvino, Arpino, un mucchio di persone.
22:15Ci fu una forte affluenza di Torino e Milano che convergette sulla marcia e che contribuì a dare alla marcia quel tono un po' alto, diciamo, non soltanto di singoli movimenti o militanti di base, ma anche con una partecipazione generale un po' trasversale nella situazione politica italiana del tempo.
22:39Era molto particolare perché era l'inizio del boom, l'inizio del centro-sinistra, la fine della guerra fredda, gli anni di Khrushchev, di Kennedy, di Papa Giovanni.
22:50Un momento in cui il mondo pareva che dovesse risvegliarsi e andare veramente in salita, che le cose potessero finalmente migliorare dopo il decennio della guerra fredda,
23:01che era stato un decennio abbastanza di incubi anche dal punto di vista dell'atomica, che allora aveva una forza di ricatto tra i due blocchi molto, molto forte.
23:12Basti pensare all'effetto che ebbe la crisi di Cuba in quegli anni come potenzialità negativa, come ricatto di nuovo e come capacità di mettere in crisi degli equilibri e degli scioglimenti, diciamo, in questa situazione mondiale così complicata.
23:29Però, nonostante tutto, c'era un grande entusiasmo, un ricordo bellissimo di quella marcia, che veniva un po' sulla scia di certe marce che c'erano state, soprattutto in Inghilterra.
23:40Come ricorda quella prima marcia?
23:42Come una grande festa, ecco, credo che nelle teorie di Capitini, nelle sue teorie della non violenza, il discorso della festa ha un posto molto importante.
23:51La festa, la domenica, è il momento sacro, è il momento religioso, è il momento della comunicazione tra tutti, non solo i poveri, ma i ricchi e i poveri, i vivi e i morti, la natura, gli animali, le campane,
24:05si incontravano le situazioni più strane, contadini semi-analfabeti, gente arrivata dal nord e dal sud e anche appunto famosi intellettuali.
24:15Magari c'era, che ne so, Fortini che scriveva per Fausto Amodei, che suonava con la chitarra, era uno del gruppo dei cantacronati torinese,
24:23scriveva degli stornelli pacifisti inventati lì per lì, o c'era Calvino che portava lo striscione in testa al corteo insieme a Bobbio in sostituzione di altri invece che erano dei perfetti sconosciuti.
24:37Insomma c'era questa atmosfera estremamente festosa, allegra e sicura, una sicurezza che poi ovviamente con gli anni è andata un po' calando, direi con la fine degli anni 60 e dopo,
24:48sia perché il mondo ha cominciato a girare in un'altra direzione, insomma la guerra fredda è continuata fino alla caduta del muro e oggi ha lasciato un'eredità anche molto pesante, non tutta positiva.
25:00Come dire, il discorso della natura è diventato infinitamente più grave, il discorso del benessere ci ha un po' travolto, per cui dal benessere alla omologazione e al conformismo,
25:10insomma questo paese non è migliorato umanamente, probabilmente eravamo migliori una volta, c'era perlomeno una maggioranza della popolazione,
25:19diciamo un popolo, come si diceva allora, era giusto dire, fatto di proletari, di analfabeti, di contadini, di emarginati,
25:28che per i quali era bello lottare, insomma con i quali c'era veramente una sintonia, un entusiasmo che attraversava la sinistra,
25:38attraversava anche una buona parte del mondo cattolico, c'era l'idea di una possibilità di crescere insieme e di inventare un paese migliore.
25:45Oggi questo mi sembra che sia un'illusione che nessuno ha più.
25:48Un popolo serio e festoso, composto da uomini e donne di diversa fede religiosa e politica,
25:59ma concorde nella volontà di pace, saliva alla rocca di Assisi manifestando contro la guerra e per la fratellanza dei popoli.
26:07Per quella marcia aveva affermato Capitini.
26:16Basta con le torture, basta con le uccisioni,
26:20basta con il veleno che la violenza porta nell'educazione dei giovani.
26:24Da questo orizzonte aperto, infinito e fraterno,
26:31sacro da più di sette secoli a ogni essere che nasce alla vita e alla compresenza di tutti,
26:37scenda una volontà intrepida e serena di resistere alla guerra in propositi costruttivi di pace.
26:54Chi era Aldo Capitini?
26:59Un poeta, un filosofo, un mistico, un rivoluzionario, un utopista, forse un profeta?
27:10Da molti è conosciuto come il Gandhi italiano.
27:15Ma chi era veramente Capitini?
27:17È difficile dire.
27:18E' una persona che io sono certa di aver amato moltissimo per la sua trasparenza, per la sua autenticità.
27:34Era mite, ma era tenace, era ostinato, era un terribile guastafeste.
27:40Non violento in un paese dove la sinistra era assolutamente violenta.
27:53Libero religioso in un paese dove ancora la religione di Stato era la religione cattolica.
27:59La non violenza è essere attivi cento volte di più della persona che crede nella violenza.
28:15Perché in questa realtà di male così tremenda che è la nostra, lui voleva introdurre qualcosa di nuovo.
28:23Che lui era uomo di pace, lui è quello che inventa la marcia per un giassisi, che è marcia che immuota la pace.
28:45Che cosa ho di più mio dell'amore?
28:54Oggi è un po', come dire, trascurato e anche frainteso.
29:00Che cosa posso dare di più a tutti?
29:03Di questo concreto affetto per cui riconosco qualche cosa di sacro pur nell'esistenza dell'uomo più malvagio.
29:10Qualche cosa che è superiore a lui, alla sua malvagità.
29:15Il suo pensiero non è poi così semplice, è pur sempre un pensatore, un filosofo.
29:25L'assoluto non è la mia solitudine, ma la verità che opera e stringe dall'intimo tutti.
29:33È l'apertura infinita dell'anima.
29:34La rottura profonda di Capitini avvenne con la realtà storica e culturale del paese nel 1929,
29:52quando la Chiesa Cattolica firmò il concordato con il regime.
29:57Capitini ritiene che l'opposizione al fascismo dovesse essere sostanzialmente un'opposizione di tipo religioso.
30:10Ecco che il 1929 è il punto cruciale in cui Capitini si allontana dalla Chiesa Cattolica
30:16perché propone il ritorno alla non-violenza evangelica.
30:21Riteneva che la Chiesa, in sei mesi, organizzando una non-collaborazione,
30:27avrebbe potuto far cadere il fascismo.
30:31Ebbe da combattere per tutta la vita con la Chiesa Cattolica,
30:34che era la Chiesa istituzionale,
30:36che poi per lui aveva perpetrato questo tradimento del Vangelo, come lui lo chiamò.
30:41Era un libero religioso, parlava di religione, promuoveva la non-violenza, eccetera.
30:54Non andava bene ai cattolici e ai democristiani perché era un uomo di sinistra,
31:00però diceva cose che irritavano profondamente il pensiero comunista e marxista.
31:07Quando dirai una parola, sarai infinitamente in essa, anche umile.
31:20Vivrai così la vita del verme, del nido, del sospiro, del silenzio.
31:28A Perugia era l'unico a criticare lo stalinismo in pubblico,
31:37perché Capitini ha tenacemente contestato il capitalismo anglo-americano,
31:46ma ha costantemente, durante la resistenza e subito dopo, criticato lo stalinismo.
31:53Ho scritto un libro che faceva molto scandalo, che si chiamava
31:57Discuto la religione di Pio XII, quando Pio XII era trionfante.
32:03Ogni anno mandava un esposto al vescovo di Perugia
32:07per chiedere di essere scancellato dalla lista dei battezzati.
32:14Non era un antifascista, come dire, secondo i canoni,
32:19ma certamente era più antifascista di tanti altri.
32:21E' stato l'antifascista il più attivo che aveva lavorato in Italia.
32:26Lui non è mai stato un minuto fermo,
32:29e in questo senso, da Perugia, o poi girando dalle Puglie al Veneto,
32:35ha levato un'intera generazione di antifascisti.
32:41Capitini vuole fuoriuscire dal pensiero dell'essere dell'Occidente,
32:49dell'idealismo, eccetera, e apre al pensiero orientale.
32:54Non per niente fu, si considerò, allievo ideale di Gandhi.
32:57E' lui che fece togliere, per esempio, dalla parola non violenza il trattino.
33:11La parola non violenza traduce male quello che è l'amsharam gandiano,
33:16che è una parola intraducibile in italiano, ma che è un'affermazione positiva.
33:21Il non gli dava fastidio.
33:23La violenza comincia per lui dalla più grande violenza, che è la menzogna.
33:36Quindi la non-menzogna è la prima forma di non-violenza.
33:39E' un progetto di vita la non-menzogna.
33:44Ti dico la verità, punto, chiuso, per oggi.
33:48Invece un atteggiamento di non-menzogna continua ed è un impegno, qualche volta molto pesante,
33:55qualche volta ti porta in galera, qualche volta ti fa licenziare.
34:00Attraverso la non-menzogna io mi apro all'altro e scopro che ciò che ci unisce è più di quello che ci divide.
34:07E la menzogna opera una frattura tra me e l'altro.
34:11La religione è la non-violenza, lui era contro i riti delle chiese.
34:22Però se era necessario ognuno si poteva anche mantenere le sue, diceva.
34:27Però bisogna aprirli.
34:28Dice Gandhi, la verità è il nome vero di Dio.
34:51E se noi scegliamo questo termine, cioè Satiagra, Sat, la verità, l'essere, come punto di riferimento,
35:00allora non c'è più una scissione fra credenti e non credenti,
35:05tra atei e quelli che si ritengono credenti.
35:09Perché la ricerca della verità accomuna tutti.
35:12Ecco, quest'idea del tu, dell'apertura al tu e poi ai tutti.
35:17Tutti è plurale di tu, per capire, tu tutti.
35:19In fondo la parola che Capitini ha usato di più in assoluto è la parola apertura.
35:24Religione aperta, educazione aperta.
35:27Insomma, tutto ciò che era chiuso nei limiti Capitini lo vuole aprire.
35:32Religioso e nello stesso tempo non bacchettone.
35:36Uomo legato alla patria ma non nazionalista.
35:39Uomo legato alla comunità ma non localista.
35:43Era in questo senso veramente straordinario.
35:49Lui è stato un simbolo per molti, perché toccava un punto cruciale della nostra esperienza,
36:03che purtroppo adesso torna tragicamente, che è il punto della guerra.
36:10E a questo proposito posso ricordare quella bellissima frase di Capitini
36:15che io ho ricordato spesso proprio in questi momenti in cui è così facile uccidere
36:24quella frase in cui Capitini dice
36:28Gli uomini sono considerati come un mezzo.
36:33Ucciderli è puramente, semplicemente un rumore, un oggetto caduto.
36:41Cos'è l'obiettivo di Capitini?
36:48Non è un rifiuto individuale di portare le armi.
36:53È il rifiuto dell'uso politico di queste armi, del loro uso collettivo che si fa nella guerra.
36:59Purtroppo la nostra società è intrisa di militarismo.
37:03Chi è per la guerra?
37:04Chieda qualcuno.
37:06Lo chieda all'uomo di strada, lo chieda all'intellettuale.
37:08Nessuno per la guerra.
37:09Il guaio è che tutti quanti però sono per la predisprudizione militare del paese.
37:16Tutti.
37:29Capitini già da tanto tempo, dagli anni trenta, in fondo ci diceva
37:36attenti. La questione della pace, della pace piena e della comunicazione pacifica
37:44fra le persone è una questione fondamentale.
37:48E questo me lo rende molto caro.
37:50La marcia Perugia-Assisi per me poi è rimasta qualcosa che è continuato nella vita
37:57e mi ha legato al grande tema della pace.
38:01La marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli, che è la prima marcia che si realizza
38:10a livello mondiale per il disarmo atomico.
38:14Capitini era anche una persona capace di scovare il simbolico.
38:21per me poi mettersi a camminare da Perugia ad Assisi.
38:27Io mi ricordo come noi camminavamo, c'era chiasso, cantavamo bella ciao.
38:40Noi partimmo da Perugia non in molti, poi lungo il cammino si associarono alla marcia colonne di contadini vestiti a festa.
38:57I giovani ignorano questa cosa, ignorano Capitini. Io mi sono divertito qualche volta ad andare in mezzo alla marcia della pace e domandare alla gente, migliaia e migliaia di persone, ma Capitini chi è? Non lo sanno, non lo sanno.
39:14Io personalmente sono venuta a contatto con gli studi sulla pace e la non violenza proprio leggendo Capitini ed è da Capitini che poi sono passata ai maestri della non violenza come Gandhi o Martin Luther King.
39:27E poi è morto nel 68, quando le sue idee cominciavano a diventare idee diciamo allargate.
39:46L'idea dell'assemblea, l'idea della partecipazione di base, l'idea del controllo dal basso e sono diventati un po' il leitmotiv del movimento.
39:57Dopo la guerra, cioè dopo vent'anni di dittatura e di assoluto silenzio e non partecipazione, lui promosse il primo centro di orientamento sociale a Perugia.
40:16I cosiddetti COS, centri di orientamento sociale, erano organizzazioni straordinarie, erano l'organizzazione di uno che non credeva nell'organizzazione.
40:31Ascoltare e parlare, tutti quanti, era pienissimo e c'era il prefetto, le autorità e la gente comune.
40:49Si parlava di, che ne so, di libertà filosofica, eccetera, di apertura fino alle patate, il carbone, l'approvvigionamento idrico e i problemi del dopoguerro.
41:01Una prima esperienza di partecipazione dal basso, libera e non violenta, della popolazione al potere e al controllo del potere, sia amministrativo che politico.
41:21Che poi erano nati in tutta Italia, erano nati a Firenze, erano nati, diciamo, a Palermo, erano nati in un sacco di città italiane,
41:35però sono andati a finire abbastanza alla svelta e non solo per la cattiveria delle destre o dei partiti che erano al potere allora, ma anche dei partiti di sinistra.
41:48Un partito lavora per ottenere il potere, non invece per far suscitare il potere da parte dei singoli cittadini che egli vuole rappresentare.
41:58Una volta ottenuto il potere, poi dopo ha altri interessi.
42:02La democrazia non si può ridurre ad una delega che uno fa periodicamente al momento dell'elezione,
42:09poi dando carta bianca a poche persone.
42:13Possono decidere della vita e della morte, che decidono di andare in guerra al di fuori del consenso dei cittadini.
42:20Un mio amico carissimo, Gor Vidal, diceva che gli americani sono riusciti a separare la religione dallo Stato.
42:27In Italia hanno separato lo Stato dai cittadini, questo è il punto.
42:32Per Capitini non c'era né centro né periferia, occorreva avere al contrario una lucidità condivisa.
42:40La storia era storia di tutti.
42:42Se lei prende il grande dizionario etimologico della lingua italiana, in 5-6 volume del Battaglia,
42:49e trova Omnicrazia, termine coniato da Aldo Capitini per indicare il potere di tutti.
42:55La singola persona, che è il centro di partenza della rivoluzione non violenta, vogliamo chiamarla così, del nuovo potere,
43:02La persona prende l'iniziativa del bene, del valore, diciamo, aperto a tutti, che serve a tutti.
43:13In questa sua attività pone la sua decisione.
43:16Poi naturalmente, se è di valore, se è vera questa sua posizione, trova, può trovare persone che collaborano con lui in questa iniziativa.
43:26Si crea un centro, si creano dei movimenti tali che devono arrivare a creare dal basso una decisione politica
43:35se serve a eliminare quella realtà di male contro cui era solta l'iniziativa.
43:40Tutti si salveranno per Capitini. Capitini non ammette la realtà dell'inferno.
43:45Quindi tutti saremo redenti, tutti ci salveremo in quanto cominciamo a salvarci adesso, a preparare un mondo diverso adesso, già ora.
43:56Nel 1937, dopo aver scritto il primo libro, Elementi di un'esperienza religiosa, fondò il Movimento Liberale Socialista,
44:16dove si intende per libertà, il massimo di libertà sul piano delle idee, del pensiero, dell'espressione,
44:27ma il massimo di socialità sul piano dei rapporti economici e produttivi.
44:35Quindi il massimo di socialismo e il massimo di libertà.
44:38Il Movimento Liberale Socialista è stato risultato essenzialmente dall'azione di Capitini,
44:50da quella di altri amici, tra cui io stesso, il termine liberale socialismo.
44:58Non abbiamo mai saputo bene chi lo avesse prescelto fra Capitini e me,
45:04ma certo nasceva dal desiderio di sottolineare l'unità delle due esigenze
45:14che nella formula socialismo liberale di Carlo Rosselli e prima, già ancora, di Hobhouse,
45:23era invece, appareva invece, vero scissa, diciamo, in due termini.
45:28Era un socialismo con l'aggettivo che a quei tempi sembrava cosa non giusta,
45:33mentre oggi, ormai, tutti sono convinti che il socialismo deve essere l'aggettivo.
45:38Fra il 33 e il 40, la casa di Capitini a Perugia,
45:43grazie alla sua intensa attività e alle sue molteplici relazioni,
45:47diventa un importante luogo di incontro dell'antifascismo politico e culturale.
45:53Io ho conosciuto Capitini negli anni pisani,
45:57quando ero studente alla scuola normale,
46:00fra il 37 e il 40, 40, 41.
46:05Lui non era più segretario della scuola,
46:09era stato cacciato,
46:10in sostanza perché non aveva voluto prendere la tessera del partito fascista,
46:15però veniva a Pisa ogni tanto.
46:19Avevamo un gruppo di giovani,
46:22già orientati verso l'antifascismo,
46:25degli incontri,
46:26qualche volta anche un po' ingenuamente cospirativi.
46:30Ci vedevamo al Duomo,
46:32magari nel vecchio cimitero di Pisa.
46:36Capitini fu allora in quegli anni
46:38un punto di riferimento essenziale per tanti giovani,
46:42per la formazione di una coscienza e di un impegno antifascista,
46:47ma anche per la tessitura di un'organizzazione antifascista.
46:52Era un non violento, ma fu un cospiratore,
46:55intendiamoci,
46:56e aveva un fascino straordinario.
46:59Intanto aveva il fascino dell'intransigenza,
47:02di un uomo che aveva resistito e pagato anche,
47:07e aveva poi il fascino delle idee.
47:11Al centro l'uomo,
47:15la rigenerazione,
47:16la rinascita morale,
47:18l'idea di una rivoluzione religiosa,
47:23la non violenza,
47:24la non violenza e nello stesso tempo
47:27la non violenza come dialogo,
47:30come incontro.
47:32Io non ero un capitignano,
47:34non so come ero un giovane,
47:37e forse ripensandoci oggi
47:40mi direi un giacobino.
47:43E la mia generazione
47:45avvertiva la necessità dello scontro,
47:50anche sbagliando.
47:51Noi ci auguravamo la guerra in quegli anni,
47:54perché pensavamo che la guerra
47:57avrebbe segnato la fine del fascismo.
48:01E tuttavia, per tutti,
48:05anche giovani di orientamenti,
48:07di idee diverse,
48:08che poi ebbero nella battaglia politica,
48:11delle collocazioni politiche diverse,
48:14Capitini fu un maestro.
48:23Ecco,
48:25la mattina di ogni giorno
48:26faccio un giro nella città ancora deserta,
48:29e quello è il mio momento migliore.
48:33Ma quale unità io potrò trovare con tutti
48:36e a che varrà?
48:39Ho invocato nella mia solitudine
48:42e ho avuto soltanto la forza di resistere.
48:46La mia nascita è quando dico un tu,
48:50mentre aspetto l'animo già tende.
48:54Rientro dalle solitudini serali
48:56ad incontrare occhi viventi,
48:58prima che tu sorrida,
49:02ti ho sorriso.
49:03Io conobbi Aldo Capitini nel 1958,
49:08nello stesso giro di giorni
49:09in cui venne a Firenze anche Danilo Dolci.
49:12Danilo Dolci e Aldo Capitini
49:14erano le due figure più provocanti
49:16del mondo laico italiano
49:19per quanto riguarda il discorso religioso.
49:21Il laicismo italiano mirava ad adottare
49:24queste due figure
49:25quasi così in contrapposizione
49:27al mondo cattolico che invece era
49:30irregimentato in maniera piuttosto
49:32vigorosa e anche aggressiva
49:35dentro un progetto politico
49:37che non ammetteva dialoghi e aperture.
49:39A Firenze questi due amici trovavano
49:42uno spazio nel mondo cattolico
49:44abbastanza disponibile
49:45perché c'era la Pira,
49:48c'era Don Milani,
49:49il discorso della non violenza
49:51era nel mondo cattolico fiorentino
49:53un discorso già presente, vivo.
49:56Ebbene Capitini,
49:58ricordo,
49:59non trovò tra di noi cattolici
50:01piuttosto aperti al dialogo
50:03una risposta molto animata
50:05era simpatia
50:06perché la sua religiosità
50:08ci appariva così remota
50:10da quelli che erano i temi a noi cari
50:13e così legata a una visione
50:15panteistica e animistica
50:17che non aveva riscontro
50:18con un cattolicesimo sia pure aperto
50:21ma però fedele a certe direttive
50:23della dottrina cattolica
50:24e personalmente ricordo
50:26che ebbi con lui uno scontro
50:27che si riflesse anche
50:29in una polemica scritta
50:31gli amici del ponte
50:32mi aggredirono con la stessa forza
50:34con cui aggredì laicisti fiorentini
50:36che trovavano in Aldo Capitini
50:38una specie di santo
50:40da contrapporre al nostro Giorgio Lapira
50:42bisogna risalire a quegli anni
50:45per capire queste contrapposizioni
50:46piuttosto ottuse, devo ammetterlo
50:48però il rapporto di Capitini
50:51con Firenze
50:52con Giorgio Lapira
50:53con Milani
50:54e mi permetto di dire con me
50:55era destinato a mutare segno
50:58perché proprio a Firenze
50:59noi combattemmo
51:00primi fra i cattolici italiani
51:02la battaglia per la non violenza
51:04Lapira fu processato
51:06per il film
51:06Tu non uccidere
51:07di Otan Lara
51:08fu denunciato
51:10ebbe un processo
51:11o meglio
51:11il processo non ci fu
51:12perché fu prosciolto in istruttoria
51:14io ho avuto un processo
51:15per la difesa
51:16del primo vettore cattolico
51:18o vettore di coscienza
51:19e in quel momento
51:20in cui tutta l'opinione pubblica cattolica
51:23era o tutto quasi
51:24contraria alle mie posizioni
51:26mi venne una solidarietà
51:28aperta e calda
51:29proprio da Aldo Capitini
51:30e dal suo ambiente
51:31per cui
51:32ebbi modo di riscoprire
51:33eravamo nel 63-64
51:35in quell'area
51:37che consideravo estranea
51:39al mio mondo
51:39certi valori
51:41che nel mio mondo
51:42proprio allora
51:43stavano riaffiorando con forza
51:45subito dopo
51:46nel 65
51:46fu Don Milani
51:47a riprendere la battaglia
51:48per l'obiezione di coscienza
51:50e Don Milani e Capitini
51:51ebbero modo di incontrarsi
51:53e di verificare
51:53una coincidenza
51:55piuttosto significativa
51:56quindi c'era una solidarietà
51:58che anticipava poi
51:59le consegne venute dal concilio
52:01secondo le quali
52:02gli uomini di buona volontà
52:03possono trovarsi
52:04al di là delle loro credenze
52:06uniti
52:07nel lottare
52:08per la liberazione dell'uomo
52:09e per la difesa
52:10della dignità
52:10della coscienza
52:11che poi era
52:12la religione di Aldo Capitini
52:13la dignità della coscienza
52:15in cui
52:15si ritrova davvero
52:17il riflesso di Dio
52:18Dio come atto
52:20che si può cogliere solo
52:21impegnandosi nella prassi
52:23la religione
52:25come coscienza
52:26della finitezza
52:27ma insieme
52:27come apertura
52:28alla liberazione
52:29per tutti
52:30e poi
52:31la festa
52:32l'amicizia
52:33il divino tu
52:34la tramutazione
52:36una sorta
52:38di rivoluzione religiosa
52:39e di resurrezione laica
52:41questi i principali temi
52:43elaborati dapprima
52:44nel movimento
52:45per la riforma religiosa
52:46insieme all'amico Tartaglia
52:47dal 1946
52:49al 49
52:51poi ripresi
52:52nelle riunioni
52:53del centro
52:53di orientamento religioso
52:55e infine
52:55in varie opere
52:56e nelle numerose
52:58lettere di religione
52:59che inviò
52:59ad amici e seguaci
53:01dal 1951
53:02fino alla morte
53:03il tema
53:05della morte
53:06che Capitini
53:07riportò
53:07all'attenzione
53:08della cultura italiana
53:09fu il più sentito
53:10un suo libro
53:12la compresenza
53:13dei morti
53:14e dei viventi
53:15fu premiata
53:15a Viareggio
53:16nel 1967
53:17solo mutando
53:20il rapporto
53:20con gli altri
53:21e con l'esistenza
53:22dice in sintesi
53:23Capitini
53:24si può capovolgere
53:26il senso
53:27della morte
53:27il suo
53:29rimane sempre
53:31un sì
53:32alla vita
53:32a Viareggio
53:35Oh, deep in my heart I know that I do believe
53:57We shall overcome someday
54:06We shall be alright
54:10We shall be alright
54:15We shall be alright