Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
Le ragioni del blackout che ieri ha isolato Spagna, Portogallo e – per una breve finestra di tempo – anche il sud della Francia è al centro della nuova puntata della rubrica «Palomar» di Antonio Polito: «Il lunedì nero della Spagna potrebbe aver assestato un duro colpo a una certa idolatria delle energie rinnovabili». Il blackout, infatti, ha colpito un paese campione nella produzione di questo tipo di energia che però ieri ha dovuto far ricorso a generatori a gas e a benzina per poter reggere l'emergenza: «Nessuno sa ancora con chiarezza quale sia stata la causa del disastro – spiega-, ma certamente è servito a ricordare a tutti l'estrema delicatezza dell'equilibrio che ci deve essere una rete elettrica». In ogni istante in una rete elettrica deve entrare tanta energia quanta ne esce: «E questo è un problema con l'eolico e con il solare. Fonti che in certi momenti producono più energia di quanta ne serva, di quanta ne possa entrare in rete. Spesso infatti viene buttata nonostante venga pagata ai produttori». L'incidente ci ricorda che nella ricerca di un'energia pulita «non ci si può affidare a una sola fonte – continua - Questo rilancia chiaramente la questione del nucleare, capitolo riaperto di recente in Italia dal nostro governo».

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Il lunedì nero della Spagna, nero in senso letterale, cioè al buio, potrebbe avere assestato
00:09un duro colpo a una certa idolatria delle energie rinnovabili. Il blackout ha infatti
00:16colpito un paese campione nella produzione di questo tipo di energia, anzi da molti indicato
00:22a modello per l'intera Europa, che però ieri ha dovuto far ricorso a generatori a gas e a benzina
00:28per poter reggere l'emergenza. In realtà nessuno sa ancora con chiarezza quale sia stata la causa
00:37del disastro, ma certamente è servito a ricordare a tutti l'estrema delicatezza dell'equilibrio
00:44che ci deve essere in una rete elettrica, equilibrio di tensione, cioè in ogni singolo istante
00:49in una rete elettrica deve entrare tanta energia quanta ne esce, quanta ne viene consumata.
00:55E questo è un problema con l'eolico e con il solare, fonti che in certi momenti producono
01:03più energia di quanto ne serva, di quanto possa entrare in rete, spesso infatti viene
01:08tagliata, buttata, nonostante venga pagata ai produttori, e in certi momenti ne producono
01:14troppo poca e quindi va sostituita. Ma anche se non fosse stata questa la causa del grave problema
01:23spagnolo, in ogni caso l'incidente ci ricorda che nella ricerca di un'energia pulita non
01:31ci si può affidare a una sola fonte, non si può dipendere da una sola fonte e questo rilancia
01:37chiaramente la questione nucleare, capitolo riaperto di recente in Italia dal nostro governo.
01:43C'è una app, vi consiglio di darci uno sguardo, si chiama Electricity Maps e mostra in tempo
01:52reale, momento per momento, paese per paese, quanta energia proveniente da quale fonte si
01:59stia producendo e anche però quante emissioni si stanno producendo, cioè quanti grammi di
02:07carbonio per kilowattora. Ebbene, nel momento in cui sto registrando questo video, la Francia,
02:13campione del nucleare, sta ricorrendo solo per il 29% del suo fabbisogno alle rinnovabili
02:19e ciò nonostante sta producendo solo 33 grammi di carbonio per kilowattora. La Germania, che
02:26sta utilizzando al 63% fonti rinnovabili, sta invece producendo 340 grammi di carbonio per
02:35kilowattora, cioè 10 volte tanto. Il fatto è che il nucleare non solo è programmabile,
02:41ma è anche a emissioni zero.

Consigliato