Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • ieri
Torino, 26 apr. (askanews) - Cinque fotografi per raccontare cinque mondi: l'Accademia Albertina di Belle Arti è una delle sedi di Exposed Torino Foto Festival più cariche di progetti.Si parte con l'installazione di Georges Senga "Décalquer" che su grandi pannelli sospesi ritrae i figli, oggi diventati adulti, degli operai giapponesi che tra il 1968 e il 1982 erano andati nella regione del Katanga per lavorare nelle miniere del Congo. Fuggiti durante la dittatura di Mobutu avevano abbandonato tutto, compresi i loro figli. Che il fotografo ritrae in studio con tutti i canoni dell'estetica africana.Dall'Africa all'America, con le piccole, ma potenti, immagini di Gregory Halpern che nel suo "Omaha Sketchbook" racconta la psicologia della provincia degli Stati Uniti con scatti che sono una via di mezzo tra la documentazione e il sogno, e che lasciano allo spettatore il ruolo di dare un'interpretazione, forse perfino di ricostruire le storie.Lisa Barnard, con la mostra "Running Fast - Senses Off", esplora invece la relazione sempre più inestricabile e problematica con la tecnologia che pervade ogni aspetto della nostra vita: guerra dei droni, veicoli autonomi, mondo sensoriale dei pipistrelli, schermi onnipresenti, cambiamento climatico. Temi complessi che la fotografa traduce in immagini affascinanti.La quarta mostra si intitola "Disintegrata" e la fotografa Silvia Rosi ragiona sulle immagini in relazione ai concetti di memoria e diaspora, per raccontare una storia di mobilità familiare. Con uno stile forte, Rosi ci parla di sradicamento e rappresentazione, ma anche di un passato che non è mai stato vissuto.L'ultimo progetto in Accademia Albertina è di Valeria Cherchi: "RE:Birth", e qui il tema è la violenza ostetrica e ginecologica, che riguarda anche la vita personale dell'artista la cui sorella omonima è morta a sei mesi proprio per un caso non denunciato. Ci sono testimonianze di donne, ma anche il racconto subacqueo della perdita dal punto di vista dei padri. Ci sono denunce di un potere opprimente, ma anche spazi di solidarietà e supporto.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Cinque fotografi per raccontare cinque mondi, l'Accademia Albertina di Belle Arti è una delle sedi di Exposed Rino Photo Festival più cariche di progetti.
00:08Si parte con l'installazione di Georges Sengah de Calcaire, che su grandi pannelli sospesi ritrae i figli, oggi diventati adulti,
00:15degli operai giapponesi che tra il 1968 e il 1982 erano andati nella regione del Katanga per lavorare nelle miniere del Congo.
00:22Fuggiti durante la dittatura di Mobutu, avevano abbandonato tutto, compresi i loro figli, che il fotografo ritrae in studio con tutti i canoni dell'estetica africana.
00:31Dall'Africa all'America, con le piccole ma potenti immagini di Gregory Halpern, che nel suo Omaha Sketchbook racconta la psicologia della provincia degli Stati Uniti,
00:39con scatti che sono una via di mezzo tra la documentazione e il sogno, e che lasciano allo spettatore il ruolo di dare un'interpretazione, forse perfino di ricostruire le storie.
00:48Luisa Barnard, con la mostra Running Fast Senses Off, esplora invece la relazione sempre più inestricabile e problematica con la tecnologia che pervada ogni aspetto della nostra vita.
00:58Guerra dei droni, veicoli autonomi, mondo sensoriale dei pipistrelli, schermi onnipresenti, cambiamento climatico, temi complessi che la fotografa traduce in immagini affascinanti.
01:07La quarta mostra si intitola Disintegrata e la fotografa Silvia Rosi ragiona sulle immagini in relazione ai concetti di memoria e di aspora per raccontare una storia di mobilità familiare.
01:17Con uno stile forte, Rosi ci parla di radicamente rappresentazione, ma anche di un passato che non è mai stato vissuto.
01:24L'ultimo progetto in Accademia Albertina è di Valeria Cherchi, Rebirth, e qui il tema è la violenza ostetica e ginecologica,
01:30che riguarda anche la vita personale dell'artista, la cui sorella omonima è morta a sei mesi proprio per un caso non denunciato.
01:37Ci sono testimonianze di donne, ma anche il racconto subacuo della perdita dal punto di vista dei padri.
01:42Ci sono denunce di un potere opprimente, ma anche spazi di solidarietà e di supporto.

Consigliato