Tgs Sette, edizione del 23 aprile 2025
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00:00Musica
00:00Cari nostri telespettatori, buona Pasqua dalla nostra redazione, dai nostri tecnici, dai nostri editori.
00:24È una Pasqua importante, almeno dal mio punto di vista, perché è davvero una Pasqua di passaggio, in una fase storica molto complessa, a cominciare dal nostro territorio, dalla Sicilia, fino ad arrivare in luoghi molto lontani come gli Stati Uniti, dove è in corso una crisi, se vogliamo, politica e sociale che finisce col riguardarci tutti.
00:48Oggi una puntata speciale, nella quale abbiamo pensato di sottoporvi il pensiero di due sacerdoti, che io definisco sacerdoti rock.
01:00Don Cosimo Scordato, che già soghigna, e Don Franco Romano.
01:05Benvenuti nel nostro studio, non è la prima volta che vi ospitiamo, siete anche collaboratori fissi del giornale di Sicilia, le vostre riflessioni e il vostro pensiero sono ormai per noi una necessità.
01:19E allora, andiamo per ordine alfabetico. Comincio dunque da Don Franco Romano. Come sarà questa Pasqua? È una Pasqua di passaggio e io ho pensato di sottoporvi un ragionamento che sentiremo fare anche all'Arcivescovo Monsignor Corrado Lorefice.
01:35È possibile una resurrezione che riguardi noi, esseri umani, in questa fase storica?
01:41Io penso che la resurrezione sia l'annunzio dell'impossibile. Cioè, noi annunziamo un uomo morto che è vivo. È impossibile. Però per noi cristiani dovrebbe essere possibile.
01:55E come si attua questa possibilità? Se c'è la guerra, è possibile anche che ci sia la pace. Sembra impossibile. Per alcuni non è ammissibile che ci sia... si parli di pace durante un periodo di guerra.
02:10Invece per me, annunciare la resurrezione significa passare dalla guerra alla pace. Così passare dalle disuguaglianze all'uguaglianza.
02:19Parleremo di grandi problemi anche oggi. E sono questi per me i problemi fondamentali della resurrezione. Se non c'è questo desiderio di superare l'impossibile e di fare in modo che l'impossibile diventi realtà, dipende solo ed esclusivamente da noi. Questo per me è la Pasqua.
02:35Padre Scordato, poi in fondo ciascuno di noi, almeno i cattolici, i credenti in generale, cercano una forma di resurrezione dopo la morte.
02:45Questa è l'aspirazione. Ma se volessimo farne una metafora per poter ricominciare a vivere più in serenità.
02:52Perché la guerra in questo momento è qualcosa che appartiene anche alle piccole forme di aggregazione.
03:00La violenza che dilaga, il conflitto, il litigare persino per uno specchietto retrovisore.
03:06C'è guerra dappertutto in questa fase. È così secondo lei?
03:09Per il credente, riconoscere che Gesù è risorto significa accettare la sua critica alla morte.
03:19Alla morte specialmente si viene provocata dagli altri.
03:23La resurrezione è una denunzia che la morte non è autorizzata da nessuno.
03:27Che ogni morte, in qualsiasi forma, viene condannata.
03:31Il che significa che si può uccidere con la parola, col silenzio, con le diseguaglianze, con le armi.
03:39In primo luogo, la risurrezione di Gesù denunzia la morte provocata dagli altri.
03:44Non è legittimata mai.
03:46E intanto, tante volte, l'abbiamo fatta passare nel nome di Dio.
03:49Questa è una bestemmia.
03:51Il risorto ci mette, come dire, sotto accusa per dire
03:54mai la morte potrà essere giustificata.
03:57La morte è inflitta agli altri.
03:59Dove la troviamo la speranza, Don Franco?
04:02Nella vita di ogni giorno.
04:04Se siamo capaci di vivere, di dare un sorriso, di dare un abbraccio, di dare un saluto,
04:10di dare una possibilità di riflessione su quella che è la nostra realtà quotidiana,
04:15è lì troviamo la Pasqua, troviamo la vita.
04:18Quindi se saremo capaci di dare vita, di dare speranza, la Pasqua avviene ogni giorno.
04:24Non c'è semplicemente la Pasqua del 20 aprile, ma la Pasqua di tutti i giorni, di tutti i momenti.
04:31Dipende da noi la Pasqua.
04:32Se siamo capaci di dare vita, ci sarà Pasqua.
04:35Se non siamo capaci di dare vita, ci saranno guerre, distruzioni e disuguaglianze.
04:40Il punto è che questo succede già, Don Scordato, ce l'abbiamo sotto gli occhi,
04:44per cui parlare di speranza sembra quasi una sfida, sembra quasi rivoluzionario in questo momento.
04:51Per chi ha difficoltà invece a vederla la speranza, dilaga un certo pessimismo a tutti i livelli.
04:57Ma è qui che dobbiamo avere uno scatto di reazione.
05:03E quindi come comunità ecclesiale dobbiamo porgerci al di là dello status quo.
05:10Non lo possiamo legittimare in nessun modo.
05:13Perché la domanda che ci poniamo è che Gesù ha agito in un certo modo e viene ucciso.
05:17Quindi chi ha vinto? Chi l'ha ucciso? No.
05:20Che cosa ci resta di Gesù? Tutto quello che lui ha operato.
05:23La vita è come miracolo o il miracolo che irrompe nella vita, cioè l'impossibile di cui parlavamo.
05:30Tutte cose che noi riteniamo sullo sfondo quasi poco praticabili,
05:34invece sono quelle maggiormente desiderabili e che debbono sorprenderci come vere.
05:40È possibile una pace tra gli uomini, perché siamo tutti un solo corpo.
05:45È possibile una convivenza di cooperazione, non di conflitte di dazzi,
05:49ma in cui tutti i popoli mettono insieme i loro beni e se li dividono insieme,
05:55come ci fa intravedere San Luca negli Atti degli Apostoli,
05:58nella comunità, diciamo, altra, nell'altro mondo che è oggi,
06:03noi dobbiamo pensare questa possibilità di una condivisione che fa bene a tutti
06:07e che non esclude a nessuno.
06:09Tra poco parleremo anche di Palermo e parliamo dei nostri problemi
06:14che sono proprio, come dire, esemplari rispetto a tutto quello che sta accadendo nel mondo,
06:20essendo tra l'altro la nostra terra alle prese con drammi storici.
06:26Sentiamo prima l'Arcivescovo, Monsignor Lorefice, in questa prima parte di intervista.
06:31Arcivescovo, proviamo a fare un ragionamento sulla Pasqua di resurrezione,
06:37una resurrezione che forse serve a tutti nel mondo in questo momento
06:41e la metafora della resurrezione di Gesù Cristo può essere utile anche per cercare la via del riscatto.
06:48Che ne pensa?
06:49Beh, certo. La Pasqua di Gesù e la sua vittoria sulla morte
06:56è una vittoria che si fonda su come lui sia pensato Messia, Cristo, l'inviato di Dio,
07:07a partire da una donazione totale della sua vita.
07:11La cifra della vita di Gesù è il dono di sé, è l'amore.
07:14E credo che questa nostra famiglia umana, al di là, se poi riconosce in Gesù il figlio di Dio,
07:21il Messia di Dio, ha bisogno di riaccendere il cuore dell'amore,
07:27di fare, direi, una sorta di obiezione di coscienza nei confronti di questo individualismo,
07:33di questa indifferenza che nasce alla fine dei conti dalla dispersione
07:36che semina sempre di più questa cultura idolatra del profitto
07:44che crea appunto individualismo, tensione, insicurezza, guerre.
07:49E quindi credo che sia il messaggio dell'amore che vince anche la morte.
07:57Tanta violenza attorno a noi, proprio in questi giorni, un femminicidio,
08:02una giovanissima studentessa uccisa da un ragazzo rifiutato, un bimbo morto tragicamente
08:09e tanti episodi di cronaca.
08:11Che idea si è fatto di quello che sta succedendo e di tanti ragazzi coinvolti in questi casi di cronaca?
08:16Beh, è chiaro che c'è una crisi, una crisi che attraversa noi in questo momento la società,
08:25è una crisi che io porrei a livello di comprensione del senso della vita,
08:30è una crisi antropologica e credo che influisca non poco proprio le scelte che abbiamo maturato,
08:39mettendo al centro l'idolatria del profitto, è chiaro che l'altro perde il profilo di persona umana
08:46e cresce l'autoreferenzialità, cresce dunque l'insicurezza, la paura, l'incertezza.
08:53Oggi i giovani hanno delle ricchezze meravigliose, i giovani non sono cattivi.
09:00Forse siamo noi adulti che dobbiamo riscoprire e ritornare ad avere un altro senso della vita
09:09che non sia appunto l'individualismo e l'idolatria del denaro.
09:14Da questo punto di vista allora forse la Pasqua ha qualcosa da dire a noi tutti.
09:22Direi a maggior ragione per chi porta il nome di Cristo, per chi è cristiano,
09:27perché dobbiamo stare attenti che anche noi cristiani non abbiamo fatto della nostra vita qualcosa d'altro
09:34rispetto al senso ultimo che ci dà la Pasqua del Signore,
09:38che anche noi non abbiamo acquisito alcune logiche.
09:42Ha maggior ragione se poi è questa la testimonianza che i cristiani debbono dare nel mondo.
09:48Il primato di un Dio che vuole la terra non come un campo di battaglia, ma come un giardino fecondo di vita.
09:55Un giardino fecondo di vita.
09:57E poi la questione degli adulti.
09:59Siamo tutti adulti.
10:00Anche voi sacerdoti siete adulti.
10:02La Chiesa è adulta.
10:04In che cosa stiamo sbagliando ciascuno nel proprio ruolo?
10:07Possiamo parlare di una crisi che riguarda tutti i corpi sociali?
10:12Probabilmente sì.
10:13Siamo in una situazione in cui il mondo forse sta cambiando totalmente se stesso.
10:21Sia da un punto di vista politico, sia da un punto di vista religioso, sia da un punto di vista sociale.
10:25Quindi questi cambiamenti devono essere ben diretti e devono avere un linguaggio adatto a tutti.
10:33Quello che ci manca probabilmente oggi è la comunicazione di una speranza che viene vissuta nella giustizia e nell'uguaglianza.
10:43Abbiamo dimenticato forse questi due concetti fondamentali per la convivenza umana.
10:48La giustizia che è un'equa distribuzione anche delle ricchezze, l'uguaglianza che è il rispetto di ciascun uomo.
10:56Per me risorgere significa dare speranza attraverso un lavoro duro, quotidiano, nella realtà dura della vita.
11:05Non dobbiamo mai scoraggiarci, questa è la cosa fondamentale.
11:08C'è qualcosa rispetto alla quale anche il ceto sacerdotale si sente indebolito?
11:15Voglio dirvi con molta franchezza che negli ultimi anni mi è capitato, per ragioni varie di lavoro, di ascoltare omelie.
11:24C'è una debolezza nel linguaggio?
11:27Forse anche il ceto sacerdotale potrebbe fare uno sforzo in più, che fosse di carattere intellettuale,
11:34o mettersi più in gioco, non per esentare tutti gli altri da critiche,
11:39perché in primis noi genitori abbiamo responsabilità enormi rispetto alla questione giovanile.
11:43Padre Scordato?
11:44Ma guarda, io vorrei usare una metafora a questo riguardo,
11:49che riguarda sia noi presbiteri che parliamo, sia le persone con cui ci incontriamo.
11:55C'è qualcosa di sepolto in ciascuno di noi, che non riusciamo a tirar fuori.
12:00C'è qualcosa di inespresso, c'è qualcosa di bloccato,
12:04che ci rende incapaci di venire poi all'incontro vero,
12:10in cui ci sorprendiamo, la sorpresa della Pasqua è sorprendersi di se stessi,
12:16che si può essere diversi,
12:19e degli altri che possono offrirci qualcosa di bello,
12:22che ancora è sotterrato sotto questa lapide.
12:25ebbene, innescare un processo di disseppellimento della bellezza e del desiderio di amore che c'è in ciascuno
12:35e giocare su questo, proprio non andando avanti per reazione,
12:41mi ha offesa e quindi, no, no, faccio cadere l'offesa,
12:44punta un'altra cosa che è più bella per lui e per me.
12:47Ma le chiedo molto provocatoriamente,
12:49che cosa ci può stare in mezzo alla rabbia accumulata a tanti livelli
12:52e alla bellezza, alla bontà, al desiderio di amore di cui lei parla?
12:57Quale può essere una forma di normalità o di equilibrio fra queste nature possibili nell'essere umano?
13:02Che quando ci si sveglia al mattino e si comincia a vivere in famiglia,
13:07al lavoro, a scuola o ci si incontra,
13:10c'è una opportunità che è offerta a tutti.
13:14viviamo per essere un dono reciproco e accogliere l'altro come una sorpresa
13:20oppure l'abbiamo già dato per scontato
13:23e non ci aspettiamo niente, né da noi né dagli altri.
13:26E la sorpresa dov'è?
13:28Mettersi in gioco, lei dice, proprio sotto tutti i punti di vista.
13:33Don Franco, le chiedo, abbiamo visto accadere di tutto,
13:36ne abbiamo parlato anche con l'Arcivescovo e nella seconda parte lo sentiremo ancora,
13:39ma voglio anticipare un tema.
13:41Al Vescovo ho chiesto, a proposito dei tanti arresti di mafiosi in città,
13:48stiamo parlando di 200-250 arresti in due mesi,
13:53questo significa che c'è dietro tutto un mondo.
13:55Io ho stimato circa 10.000 persone.
13:58Come si parla a questa gente che probabilmente è destinata a forme di sofferenza,
14:03anche economica, sottolineo,
14:05perché se vengono meno i capi mafiosi è chiaro che anche gli affari calano in qualche maniera.
14:12Che cosa pensate di questo?
14:14Purtroppo devo dire che la realtà degli arrestati è una minima realtà.
14:22Nella nostra città si vive un'esperienza di mafia quotidiana.
14:27Le nostre zone periferiche sono pieni di questo tipo di mentalità.
14:33è difficile entrare in queste dimensioni.
14:38Io penso che abbiamo purtroppo sottostimato il problema della mafia,
14:43il problema di un modus vivendi che ormai è molto radicato nella nostra gente.
14:48E' quasi identitario.
14:49Io dico azzardo questo.
14:52Quasi c'è una rivendicazione di un identitarismo mafioso
14:56che noi stiamo drammaticamente sottovalutando.
14:58Sì, totalmente.
15:00Prego, prego.
15:00Io vorrei evidenziare che la mafia ci espropria
15:03del diritto di essere cittadini normali,
15:07ci espropria del funzionamento ordinario delle cose.
15:11Quindi la vera risposta alla mafia,
15:13ce n'è una frontale che è la repressione,
15:16però c'è una risposta, quella più vera,
15:20di fare funzionare questa benedetta aggregazione
15:25che è lo Stato,
15:26che sono i servizi che dovremmo poter offrire,
15:29fare funzionare la città nella normalità dei suoi servizi,
15:34non fare mancare niente a nessuno.
15:36Per cui non c'è bisogno di ricorrere a nessun appoggio esterno inquinante
15:40che poi compromette la vita ordinaria delle persone.
15:44Abbiamo bisogno di vita ordinaria.
15:47Ne avete incontrata di gente che ha questo tipo?
15:50Io penso che si intuisca il modo di pensare,
15:54di persone che non hanno avuto altri modelli.
15:57Ne avete incontrato, penso, durante la vostra militanza,
16:01oserei dire, nei quartieri difficili.
16:03Purtroppo, devo dire di sì,
16:06che non si ha coscienza a volte di questo fenomeno che è la mafia,
16:11perché è vita vissuta.
16:13Sì, sono codici, c'è poco da fare.
16:16Ma a parte i codici, proprio non c'è né codice né altro,
16:19è la realtà vissuta giorno per giorno.
16:21Le realtà periferiche sono totalmente abbandonate.
16:24Ha ragione Don Cosimo quando dice
16:26che dovremmo far funzionare la città in maniera normale.
16:31Noi stiamo tentando, con un nostro progetto,
16:32che verrà pubblicizzato, penso, verso settembre-ottobre,
16:38di ricucire queste zone esterne, queste zone periferiche,
16:44con il centro città e realizzare un momento di speranza
16:48e di vita vissuta giorno per giorno dalla nostra città.
16:51Se ci riusciremo sarà un grande servizio.
16:53Ho riscordato.
16:54Vede Don Pino Puglisi, il beato Don Puglisi,
16:56c'è una gigantografia accanto al Vescovo.
17:00E' proprio quello che diceva Don Puglisi.
17:03Dobbiamo ripartire dalle periferie,
17:05è lì che ci ha rimesso la vita.
17:08E negli ultimi giorni, insomma, retate, faide, mafiose,
17:12anche di piccolo cabotaggio, coltellate.
17:15C'è un modo proprio di regolare tutte le relazioni in questa maniera.
17:20Ma che cosa pensa di questo?
17:22Guardi, io penso di poter tradurre la testimonianza di Don Pino
17:26contro il buio accende una luce.
17:28Il buio è tutto quello che abbiamo sotto i nostri occhi
17:33e che ci annebbia la mente,
17:35ci rende quasi impossibile pensare diversamente.
17:38Fa bene Don Franco a dire
17:39tante volte si tratta di una mens diffusa
17:41nei comportamenti.
17:43Va bene.
17:44Andiamo al positivo.
17:46In nome del progetto di cui parla Don Franco è
17:48più bello si può.
17:50E quindi non sfidare sul negativo
17:54a cui debbano lavorare i magistrati, la forza dell'ordine, eccetera,
17:59ma scatenare, per così dire, liberare
18:02la forza di bellezza che tutti noi desideriamo.
18:06E il sottotitolo qual è?
18:07È di Don Pino.
18:07Se ognuno fa qualcosa
18:09è lì che siamo sfidati
18:11a non essere solo spettatori
18:14di qualcosa che ci incombe
18:16e su cui non possiamo fare niente.
18:18Faccio la mia parte, piccola per quanto sia,
18:20se entro in sinergia con tutti
18:22allora è un sogno che diventa realtà.
18:25Tengo in serbo una domanda.
18:27Prima ci fermiamo qualche istante
18:28e poi di nuovo in studio.
18:29Riflessioni sulla Pasqua.
18:33Sentiamo ancora l'Arcivesco Volorefice.
18:37Lei ha impostato una pastorale dei giovani
18:40con un ritmo molto intenso in questi anni.
18:43Dal suo punto di vista
18:44come si può colmare questo divario fra generazioni?
18:48Ci sono mondi che comunicano di meno,
18:50come diceva lei,
18:51quello degli adulti e quello dei giovani.
18:54Beh, è chiaro che
18:55siamo in un contesto
18:58che fomenta l'indifferenza,
19:01ma non significa che i giovani
19:03siano indifferenti.
19:05E per questo c'è bisogno anche
19:06di una presenza significativa.
19:09Gli adulti abbiamo da riscoprire
19:14una presenza significativa.
19:16Viviamo da indaffarati.
19:19Forse lasciamo soli.
19:21Con questa vita indaffarata
19:23siamo noi che creiamo grande solitudine,
19:26incertezza, paura,
19:27che poi certamente rischia di sfociare
19:31nei gesti più eccessivi,
19:33così come, ahimè,
19:35stiamo vedendo anche nella nostra diocesi.
19:38Femminicidi,
19:40aumenta soprattutto
19:43la dispersione
19:45dei giovani
19:47illusi da queste false felicità
19:49che venditori di droga
19:51vogliono seminare,
19:54ma per fine di lucro.
19:55sappiamo che su questo
19:57la mafia sta impiegando
19:59non poco.
20:01Ecco perché si tratta realmente
20:03di fare, direi,
20:06alleanze educative,
20:07formative,
20:08di starci,
20:09di ripensare gli stili di vita
20:11e noi adulti abbiamo
20:12delle grosse responsabilità.
20:13Gli adulti sono anche politici
20:16e amministratori.
20:17Rispetto alla battaglia
20:19che lei ha condotto
20:20assieme ad associazioni
20:21e a genitori
20:22che hanno perso figli,
20:23vittime del crack,
20:25che notizie le arrivano?
20:27Ci sono stati diversi passi avanti,
20:28ma adesso occorre
20:29l'attuazione delle leggi, no?
20:31Eh beh, senza dubbio
20:34e potrebbe essere ancora una volta
20:36questo l'appello
20:37che non ha nessun'altra intenzione,
20:40non è motivo di, insomma,
20:42di populismo.
20:44È un appello.
20:46Servitori delle istituzioni,
20:48non facciamoci distrarre
20:52da altro.
20:53I nostri figli,
20:54i nostri giovani
20:55hanno bisogno anche
20:57di un'attuazione della legge,
20:59quella regionale
21:00che appunto è stata votata.
21:04C'è un primo finanziamento
21:05ma abbiamo bisogno
21:06dei decreti attuativi.
21:08Ma poi è una sfida culturale.
21:11Certamente anche questa legge
21:12potrà fare la sua parte
21:14perché abbiamo bisogno
21:15di accompagnare le famiglie,
21:17i giovani,
21:18di presidiare anche i luoghi
21:21dove i giovani
21:23purtroppo si ritrovano
21:25illusi
21:26e per questo allora
21:29il mio ennesimo appello.
21:32Se noi guardiamo
21:33ai più fragili
21:34forse cambia,
21:35si trasfigura in meglio
21:37la città degli uomini.
21:39Ci sono state diverse retate,
21:40una molto importante,
21:42180 mafiosi arrestati.
21:44Questo significa
21:44che esiste un corpo sociale
21:46mafioso nel cuore di Palermo.
21:48Immaginiamo familiari,
21:50amici,
21:50almeno 5, 6,
21:5210.000 persone.
21:53Che cosa si può dire
21:54a questa Palermo?
21:56Beh, io potrei dire questo.
22:00È chiaro che
22:00è un fenomeno
22:02complesso,
22:04è chiaro che la mafia
22:05continua
22:07a irradiare
22:09i suoi subdoli poteri
22:11e direi a maggior ragione
22:12se le istituzioni
22:15non sono capaci
22:16di rispondere
22:17ai bisogni fondamentali.
22:18è chiaro che
22:20l'istituzione
22:21parallela
22:22ma
22:23certamente
22:25malevola
22:27della mafia
22:28può avere
22:30presa
22:31nella gente
22:32perché
22:33oggi
22:33penso
22:34a che cosa
22:35non sia
22:35lo spaccio
22:36oggi
22:37le famiglie
22:38possono avere
22:39uno stipendio
22:40possono vivere
22:41possono avere
22:41una casa
22:42possono avere
22:43un pane
22:45perché
22:45c'è lo stipendio
22:46che arriva
22:47da mano mafiosa
22:48per lo spaccio
22:49della droga
22:50è solo una
22:50esemplificazione
22:51quindi
22:51ecco perché
22:52dobbiamo concentrarci
22:54sulle cose
22:54essenziali
22:55questo
22:56è il primo livello
22:57e poi
22:58la sfida mentale
22:59culturale
23:00che deve passare
23:01attraverso gli adulti
23:03attraverso le scuole
23:04attraverso le parrocchie
23:06attraverso
23:06i luoghi delle aggregazioni
23:08è lì che noi
23:09dobbiamo
23:09fare
23:10realmente
23:12il grosso
23:13del nostro
23:13del nostro lavoro
23:14e poi
23:15se mi permette
23:17oggi
23:17c'è tanta sfiducia
23:19nelle istituzioni
23:20per la controtestimonianza
23:22di chi
23:23le rappresenta
23:24e quindi
23:25qui c'è la sfida
23:26della credibilità
23:27e sapete bene
23:28a chi mi riferisco
23:29qualcuno
23:30che questa parola
23:31l'ha utilizzata
23:32fino all'effusione
23:33del suo sangue
23:35secondo me
23:36è interessante
23:36quello che dice
23:37l'arcivescovo
23:38una parola
23:39su questo
23:40la sfida
23:40della credibilità
23:41dice
23:42riguarda tutti
23:42riguarda anche noi
23:44anche la chiesa
23:45è così
23:46chi vuole rispondere
23:47certamente
23:48penso che
23:49anche nella chiesa
23:50ci siano problemi
23:51di credibilità
23:52e di testimonianza
23:53tante volte
23:56sia padre Cosimo
23:58sia io
23:59ci troviamo in difficoltà
24:00di fronte a certi
24:01atteggiamenti
24:02della chiesa
24:04nel suo insegnamento
24:05nella sua presenza
24:07nel territorio
24:09tante mancanze
24:12che sono attribuibili
24:14anche alle strutture
24:15legali
24:16penso
24:17è una mia fissazione
24:18probabilmente
24:19uno degli elementi
24:20più negativi
24:22della nostra chiesa
24:23è il suo codice
24:24di diritto canonico
24:25noi non siamo
24:26una comunità
24:27da codice
24:28siamo una comunità
24:30da beatitudini
24:31cioè coloro
24:32che devono andare oltre
24:33però tante volte
24:34anche insieme alla chiesa
24:37ci sono uomini
24:38come in qualsiasi altra
24:39organizzazione
24:40o istituzione
24:41che sbagliano
24:42e dovremmo avere
24:44il coraggio
24:44di saper sempre
24:46chiedere perdono
24:47e non solo
24:48chiedere perdono
24:49ma cercare di agire
24:51in maniera
24:51totalmente diversa
24:53è solo attraverso
24:54la testimonianza
24:55che si crea
24:56una società
24:57che si crea
24:58una comunità
24:58e quindi
24:59una realtà
25:01di uomini liberi
25:02saggi
25:03forti
25:04e speranzosi
25:05padre Scordato
25:06a chi può parlare
25:07un progetto
25:08come quello
25:09cui state lavorando
25:10dal vostro punto di vista
25:12c'è disomogeneità
25:13nella comunità
25:15di una città grande
25:16una città
25:17come quella di Palermo
25:18che si misura
25:19con fenomeni
25:20atavici
25:21e incrostazioni
25:21veramente antiche
25:23ma è rivolto
25:24a tutti
25:25che diventino
25:26soggetti loro
25:27quindi non è che
25:28siamo noi
25:29che ci rivolgiamo
25:30non c'è secondo lei
25:30una borghesia sonnolenta
25:31vado al punto
25:32ma non solo
25:33abbiamo bisogno
25:34di risvegliare
25:35e di disotterrare
25:37dalle scuole
25:39dalle parrocchie
25:39dalle aggregazioni
25:41dalle presenze
25:42nel territorio
25:43questa voglia
25:45di riprendersi
25:47in mano
25:47la realtà
25:48quindi non
25:49una cultura
25:50della morte
25:51che acquiesce
25:52tutti
25:52che ci mette
25:53tutti a tacere
25:54che ci toglie
25:55la parola
25:55e la voglia di vita
25:57ma al contrario
25:58una cultura
25:58della vita
25:59che ha voglia
26:00di riprendersi
26:01in mano
26:01tutto
26:02per dire
26:03ci siamo noi
26:03e ognuno
26:04è artefice
26:05con gli altri
26:06di un miglioramento
26:07della realtà
26:08del proprio quartiere
26:09della propria città
26:10del mondo intero
26:11o la risurrezione
26:12di Gesù
26:13è un appello
26:15a un risorgere
26:16a tutta l'umanità
26:17e al cosmo intero
26:19che sia un giardino
26:20vivibile per tutti
26:21questa nostra terra
26:22o altrimenti
26:23rischiamo di relegarla
26:25a fatti
26:26episodici
26:27interioristici
26:29e marginali
26:31quindi è una grande
26:32scommessa
26:33quella che siamo chiamati
26:34a condividere
26:36senza avere
26:37presunzioni
26:38sugli altri
26:39riconosciamo
26:40ci vuole mobilitazione
26:42questo è quello
26:42che state facendo
26:43ma riconosciamo
26:44tutti i movimenti
26:44non si può stare
26:44con le mani in mano
26:45ma riconosciamo
26:46anche tutto quello
26:47che di bello
26:47e di buono
26:48si muove
26:49nella vita di tutti
26:50perché c'è
26:50da qualche parte
26:51c'è e si annida
26:51sicuro che c'è
26:52a proposito
26:53volevo sollecitarvi
26:54anche su un altro tema
26:55un po' più personale
26:56entrambi siete stati
26:58sacerdoti
26:59in chiese
27:00interessanti
27:02lei all'albergheria
27:03Don Scordato
27:04lei Don Franco
27:05a Bocca di Falco
27:06stiamo parlando
27:07di luoghi
27:07che costituiscono
27:08periferie
27:10anche nel centro
27:10della città
27:11per mentalità
27:13per problemi
27:14per abbandono
27:15da parte delle istituzioni
27:16lo possiamo dire
27:17adesso come va
27:18che siete in pensione
27:19vi manca
27:20quell'attività?
27:21no va abbastanza bene
27:23perché ci dedichiamo
27:24ad altro
27:25ci dedichiamo
27:25agli amici
27:26ci dedichiamo
27:27allo studio
27:27siamo sempre presenti
27:29nella pastorale
27:30diocesana
27:31cerchiamo di dare
27:33il nostro contributo
27:34giorno per giorno
27:35essere in pensione
27:36non significa
27:37starsene con le mani in mano
27:38infatti anche questo progetto
27:40che abbiamo pensato
27:41mira
27:42a rendere la nostra città
27:44più civile
27:45a renderla
27:46più partecipe
27:47come diceva Cosimo
27:48perché ognuno
27:49faccia qualcosa
27:50e per la bellezza
27:52è un progetto
27:54forse
27:55da sogno
27:55però
27:56se perdiamo
27:58il sogno
27:58l'impossibile
27:59di cui parlava lei
28:00perdiamo
28:01la possibilità
28:02di rendere
28:03possibile
28:04ciò che sembra
28:05impossibile
28:06per noi
28:07risorgere
28:07significa proprio questo
28:08dare speranza
28:09attraverso
28:11tutte le forze
28:12che vengono fuori
28:13dai vari quartieri
28:14che sono ricchissimi
28:15anche dal punto di vista
28:17artistico
28:17abbiamo notato
28:18incontrando i vari
28:19consigli di quartiere
28:20come ognuno
28:21tiene
28:22alle bellezze
28:23che ci sono
28:23nel proprio ambiente
28:24anche per il telegiornale
28:27cerchiamo in qualche modo
28:28di compensare
28:28di far vedere
28:29tutto il bello
28:30che c'è
28:30ma talvolta
28:31veramente
28:32la cronaca
28:32ci sotterra
28:34e questo è un po'
28:34il tema
28:35e allora bisognerebbe
28:36andare anche
28:37oltre la cronaca
28:38bisogna andare
28:39nei quartieri
28:40nella vita
28:41quello che stiamo facendo
28:42noi non vorremmo
28:43far venire fuori
28:44esclusivamente
28:45l'elemento bello
28:47che sarebbe quasi
28:48fuorviante
28:49ma far venire fuori
28:51la vita vera
28:52anche la cronaca
28:53fa venire fuori
28:54la vita brutta
28:55e la vita bella
28:57viene messa da parte
28:58invece abbiamo bisogno
28:59anche di essere coinvolti
29:01nella bellezza
29:02e con Trump
29:02chiudiamo
29:03perché sembra lontano
29:04ma le conseguenze
29:05delle scelte
29:06del presidente americano
29:07insomma ci riguardano
29:08tutti da vicino
29:10abbiamo visto anche
29:10noi in Sicilia
29:11con la questione dei dazi
29:12sono stati sospesi
29:13forse domani
29:14cambierà idea
29:15insomma
29:15sono comportamenti
29:17davvero difficili
29:18da prevedere
29:20cosa pensate
29:20di questo momento
29:21per chiudere
29:22certamente
29:23non vedo Dio
29:24nell'immagine di Trump
29:25che è
29:27corrucciato
29:28arrabbiato
29:29forse non è cresciuto
29:31è rimasto un adolescente
29:32che vuole tutto per sé
29:34come se avesse
29:34sentimenti di rivalza
29:36perenni
29:36e non vuole dare nulla
29:38agli altri
29:39non è diventato
29:40una persona matura
29:41è rimasto un adolescente
29:42che vuole tutto per sé
29:44e poi quello che succede
29:45succede
29:46non ha importanza
29:47è l'irresponsabilità massima
29:49in una frase
29:50per chiudere
29:51Don Cosimo
29:51ho imparato
29:53che noi abbiamo diritto
29:55di essere bambini
29:56fino a quando
29:57chiediamo agli altri
29:58agli adulti
29:59ma diventiamo adulti
30:00quando abbiamo la gioia
30:02di saper donare
30:03e di vedere gioire
30:05i bambini
30:05ma solo allora
30:06diventiamo adulti
30:08grazie a tutti e due
30:09è un piacere conversare
30:11con voi
30:11comunque la si pensi
30:12davvero
30:13buona Pasqua
30:14buona Pasqua
30:16ai nostri
30:16buona Pasqua
30:17da parte nelle famiglie
30:18e ai vostri lettori
30:19che vi incontreranno
30:20nuovamente sul giornale
30:21di Sicilia
30:21e presto per un progetto
30:23grazie ancora
30:25saluto tutto
30:26il nostro pubblico
30:27torniamo come sempre
30:28in diretta
30:29con i telegiornali
30:30e con le nostre produzioni
30:31arrivederci
30:32auguri
30:32buona Pasqua
30:33e buona Pasquetta
30:34domani
30:35buona Pasqua