Torino, 22 apr. (askanews) - Il paesaggio delle Langhe del Barolo raccontato visivamente e attraverso l'occhio del tempo o, meglio della storia della fotografia. In occasione del festival Exposed di Torino, CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, propone un progetto affascinante: "Cultus Langarum" di Olga Cafiero, con la curatela di Giangavino Pazzola."È un'osservazione di paesaggio - ha spiegato il curatore ad askanews - che dimostra l'interazione tra uomo, attività produttive, uso del territorio e le diverse idee di sostenibilità ambientale che possono o applicarsi o comunque maturare nel corso del tempo. A partire, diciamo così, dalla ricerca sul primo trattato dell'enologia contemporanea scritto da Staglieno all'incirca nel 1840 e quindi facendo un parallelismo con l'evoluzione della fotografia, Olga Cafiero adotta cinque tecniche di stampa differenti per raccontare il paesaggio delle langhe contemporaneo". Un paesaggio che si intreccia con la storia del vino, con le metodologie produttive, con il modo in cui si sono catturate le immagini, ma anche con l'avvento dell'agronomia moderna e della necessità di difendere e tutelare il territorio. Una storia che guarda in modo diverso a qualcosa di molto noto e ci restituisce una possibilità di pensiero culturale stratificato. Dal quale emergono anche le caratteristiche di Olga Cafiero come fotografa. "È molto analitica nel processo di analisi del territorio - ha aggiunto Pazzola - ma poi applica un savoir-faire e un'artigianalità al processo di elaborazione formale delle opere che la porta ad astrarre in maniera poetica ogni tipologia di rappresentazione".E proprio questo elemento astratto è quello che, simbolicamente, può renderci più vicino il sentimento di un territorio.
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00:00Il paesaggio delle Langhe del Barolo raccontato visivamente e attraverso l'occhio del tempo, o meglio, della storia della fotografia.
00:07In occasione del Festival Expos di Torino, Camera, Centro Italiano per la Fotografia, propone un progetto affascinante,
00:13Cultus Langarum di Orgagafiero, con la curatela di Giangavino Pazzola.
00:18È un'osservazione di paesaggio che dimostra l'interazione tra uomo, attività produttive, uso del territorio
00:25e le diverse idee di sostenibilità ambientale che possono o applicarsi o comunque maturare nel corso del tempo.
00:34A partire, diciamo così, dalla ricerca sul primo trattato dell'enologia contemporanea, scritto da Staglieno all'incirca nel 1840
00:44e quindi facendo un parallelismo con l'evoluzione della fotografia, Olga Caffiero adotta cinque tecniche di stampa differenti
00:50per raccontare il paesaggio delle Langhe contemporanee.
00:54Un paesaggio che si interccia con la storia del vino, con le metodologie produttive, con il modo in cui si sono catturate le immagini
01:00ma anche con l'avvento dell'agronomia moderna e della necessità di difendere e tutelare il territorio.
01:04Una storia che guarda in modo diverso qualcosa di molto noto e ci restituisce una possibilità di pensiero culturale stratificato
01:11dal quale emergono anche le caratteristiche di Olga Caffiero come fotografo.
01:15È molto analitica nel processo di analisi del territorio ma poi applica un savoir-faire e un'artigianalità
01:23al processo di elaborazione formale delle opere che la porta poi a astrarre in maniera poetica ogni tipologia di rappresentazione.
01:31E proprio questo elemento astratto è quello che simbolicamente può renderci più vicino il sentimento di un territorio.