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  • 4 giorni fa
https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione mostra "Cenacolo" di Giuseppe Cuccio - Conferenza stampa di Federico Mollicone (18.04.25)

#pupia
Trascrizione
00:00Ciao a tutti, sono onorato in qualità di Commissione di Cultura della Camera qui in Parlamento
00:08di ospitare nella sala stampa la presentazione di un'operazione istituzionale come la mostra
00:18Cenacolo dell'artista Giuseppe Cuccio che saluto e con cui mi complimento per questa
00:24nuova produzione artistica che sarà esposta alla biblioteca a Casa Natense fino al 20
00:29maggio. Ringrazio per questo la direttrice della biblioteca Cristiana Ressi che è qui
00:33accanto a me per l'impegno organizzativo e per aver sostenuto questa iniziativa e messo
00:38a disposizione dell'esposizione dei rilievi provenienti da tutto il mondo unici per caratteristiche
00:45e valore storico. Le opere contemporanei di Cuccio suscitano riflessioni artistiche e spirituali
00:52che lasciano agli occhi dell'osservatore un diorama profondamente vario di sfumature
00:59interpretazioni. Il suo Cenacolo è un simbolo trascendentale che oltrepassa i confini della
01:05regione cattolica, le dimensioni classiche del sacro e della sacralità. Il suo obiettivo
01:10è infatti arrivare ad un concetto nuovo, trasversale, che coinvolga l'osservatore non più solo come
01:16uno spettatore dell'ultima cena, quasi come un commensale di quella tavola. La portata artistica
01:22dell'esposizione in questo senso si coordina alla perfezione con la bellezza del luogo che
01:27la ospita, che con i suoi circa 400 mila volumi, dei quali circa 60 mila ancora oggi contenuti
01:33in un antico salone monumentale, rappresenta certamente una delle eccellenze del comparto
01:39bibliotecario nazionale e sempre più una meta ambita dai turisti. Da sempre crediamo che l'arte
01:46contemporanea debba essere un ponte tra la tradizione e innovazione ispirata nei modelli e nei soggetti
01:51dai capolavori del passato, ma rielaborati e trasformati con nuove immagini e significati.
01:58Abbiamo già sostenuto in questo senso l'esposizione dell'artista Palazzo Valdina, la Camera dei Deputati,
02:02con chiave di volta, una mostra personale sul genio Suloci e sulla storia di un luogo
02:08che ha ospitato sempre anche il concetto del sacro e del tempio, da quelli dell'antica Roma
02:19fino a San Gregorio Nanzia Zeno, fino ai tempi odierni con la Chiesa. Io credo che rispetto a questo
02:30sia importante sottolineare questo concetto della donazione da parte degli artisti, ovviamente
02:42volontaria e in questo caso da parte di Cuccio, di un'opera per il patrimonio della Camera e in questo
02:49caso si tratta dell'opera che abbiamo qui accanto a noi, che è stata realizzata con una performance al vivo
02:56da Giuseppe Cuccio e che riguarda esattamente il personaggio dell'abbadessa Marcia De Palosis,
03:03secondogenita di una delle famiglie nobili di Roma che per tradizione appunto prendeva i voti
03:09come secondogenita ed era e diventò praticamente l'abbadessa del monastero, avviando importanti lavori
03:21di ristrutturazione che appunto poi hanno lasciato il segno anche contemporaneo, con l'assetto
03:28contemporaneo. De Palosis è quindi genis loci di Palazzo Valdina, del complesso di Vico Valdina
03:37e di fatto con questo oggi formalizziamo la donazione dell'opera che vedete qui accanto
03:45a me che sarà poi allestita a Palazzo Valdina nella sala della Sacrestia. E mi ringraziare
03:52nuovamente la direttrice per complimentarmi con Giuseppe Cuccio per questo lavoro artistico
03:57svolto sempre tenendo conto dei luoghi in cui questo intervento artistico avviene e invito
04:06tutti ovviamente a partecipare da oggi alla mostra allestita presso la meravigliosa Biblioteca
04:14Casanatense che rappresenta un simbolo direi cristiano e dell'Occidente, quale quello dell'ultima
04:27cena del Cenacolo che, ma di questo poi ce ne parlerà la direttrice, che grazie a questo
04:33impulso artistico di Giuseppe Cuccio ha permesso e permetterà per un mese di ammirare una sintesi
04:41della collezione meravigliosa di vari Cenacoli nelle varie tradizioni, ce n'è addirittura uno
04:49cinese e ci sono riproduzioni di Dürer, di Raffaello Sanzio e ovviamente di quella di
04:58Leonardo, presenti nelle cinquecentine o nei volumi rari e preziosi che la Biblioteca Casanatense
05:05custodisce come un vero e proprio scrigno di bellezza. Lascio quindi ora la parola alla
05:11direttrice della Biblioteca Casanatense, Cristiana Aresti. Prego.
05:16Allora, come direttrice della Biblioteca Casanatense sono qui a esprimere la soddisfazione
05:25dell'istituzione che rappresento per essere stata chiamata come partner di questo bel
05:33progetto espositivo che coerentemente si è scelto di inaugurare nella giornata in cui
05:39il mondo cristiano celebra uno dei riti più significativi e pregni di significato, qual è
05:45quello della Via Crucis e in un anno, quello giubilare, in cui Roma è tornata ad essere
05:51il centro del mondo occidentale e non solo, come è evidente a chiunque in questi giorni
05:57abbia modo di girare per la nostra città.
06:01Come è stato già detto prima di me, la mostra ha al centro la rappresentazione dell'ultima
06:06scena ed è accompagnata da studi preparatori sui temi del sacro con i quali l'artista
06:14Giuseppe Cuccio si è confrontato, esprimendosi con il suo tratto fortemente intenso ed espressivo.
06:22Come ho detto all'artista durante il nostro primo incontro, la mia formazione non è quella
06:28di una storica dell'arte, pertanto il mio giudizio sulla sua opera non può che essere
06:34quello di un'adesione semplice e naturale al bello. All'iconica sacralità del suo lavoro,
06:42così come all'intensa drammaticità di alcuni dei suoi studi preparatori che mi hanno particolarmente
06:50colpito. Ma dell'uomo Giuseppe Cuccio voglio parlare, perché credo che dalla comprensione
06:57dell'uomo derivi la possibilità di interpretare a fondo la sua opera. Di lui mi hanno colpito,
07:04non lo conoscevo prima, la grande capacità probabilmente tipica degli scultori di essere
07:11a contatto con grande naturalezza con la materia, fin anche con la terra. L'ho visto accucciato
07:19a terra a predisporre l'allestimento delle sue opere con la naturalezza di un bambino unita
07:25alla concentrazione del maestro, perché il maestro Giuseppe Cuccio lo è nel profondo
07:31e non solo perché insegna in accademia, informazione che si ricava semplicemente dalla sua biografia,
07:39ma perché del maestro ha la disposizione e la straordinaria capacità di rendere immediatamente
07:46chiaro e comprensibile ciò che è oscuro e indecifrabile. E così, mentre mettevamo a confronto
07:53le riproduzioni dell'ultima scena presenti in Casanatense con il suo lavoro, ho imparato
08:00da lui cose preziose su un linguaggio, quello dell'arte figurativa, che poco conosco.
08:07Ho imparato per esempio che l'arte nordica, Fiamminga in particolare, di cui la Casanatense
08:12e alcuni bellissimi esemplari, lavora sul dettaglio, sulla ricchezza dei particolari, mentre l'intensità
08:20del romanico, cui si ispira la sua arte, lavora sulla sintesi per seguire poi il percorso
08:27inverso. Una vera e propria piccola lezione di storia dell'arte, consumata tra l'apertura
08:33di una bacheca e la scelta di quello che tra gli infiniti tesori portati qui dalla sua
08:40Sicilia, si poteva esporre. L'esposizione che oggi presentiamo e che naturalmente ha
08:47al centro l'opera dell'artista, si compone però anche di una piccola sezione antica in
08:53cui abbiamo esposto alcune delle rappresentazioni dell'ultima scena provenienti dai fondi della
08:59biblioteca. Ad essa sono dedicate due bacheche perimetrali lungo il percorso, nel tentativo
09:06condiviso con l'artista e con la curatrice della mostra, di dare un'evidenza diacronica
09:13al tema iconografico dell'ultima scena e di valorizzare le raccolte della casa natense
09:19offrendo in visione alcuni dei suoi tesori. Apre la mostra una bellissima acquaforte di
09:26grandi dimensioni della prima metà dell'Ottocento che raffigura la più celebre delle ultime
09:33cene, quella di Leonardo. Il percorso espositivo si arricchisce inoltre di un'esposizione
09:40all'atere sul tema del vino, già presente in biblioteca prima della richiesta di collaborazione
09:46a questo progetto da parte della Commissione Cultura e che si concluderà negli stessi giorni
09:52in cui è prevista la conclusione della mostra dell'artista. La circostanza, sebbene casuale,
09:59è apparsa decisamente fortunata perché in uno dei percorsi espositivi in cui si articola
10:06la mostra che già esisteva, si sviluppa proprio il tema del rapporto tra il vino e il divino,
10:15dall'uso inibitorio che se ne faceva nel mondo antico attraverso il culto mitraico in cui
10:21l'assonanza simbolica tra vino e sangue del toro sacrificato anticipa il dogma della
10:28transustanziazione centrale nella celebrazione eucaristica con la quale i cattolici rinnovano
10:35il ricordo del sacrificio di Gesù e l'episodio appunto dell'ultima scena. Un'offerta credo
10:41dunque ricca di stimoli e capace di attrarre a più livelli attraverso una bella commistione
10:49di antichità e contemporaneità che invito tutti a visitare anche per scoprire un luogo,
10:55la Biblioteca Casanatense e il suo meraviglioso salone monumentale aperto al pubblico nel 1701,
11:03900 metri quadri tappezzati di libri antichi che sovrastano, stupiscono ed emozionano chiunque
11:11vi entri per la prima volta. La Biblioteca, assieme alla Valicelliana Piazza del Gesù,
11:17antica proprietà dei padri dell'oratorio di San Filippo Neri e la Biblioteca Angelica presso
11:23la chiesa di Sant'Agostino, voluta dal suo fondatore, l'Agostiniano Angelo Mazza, è una
11:30delle tre grandi biblioteche di conservazione attualmente di proprietà del Ministro della
11:36Cultura, nascoste nel cuore della città di Roma. Si tratta di luoghi ad accesso gratuito,
11:43che affondano le radici nel passato, ma che sanno guardare al futuro attraverso progetti
11:50che utilizzano i più moderni strumenti offerti dalle nuove tecnologie, per rendere il proprio
11:57patrimonio sempre più accessibile. Luoghi che continuano quindi a vivere come centri attivi
12:03di produzione e consumo della cultura in tutte le sue forme espressive, dalla tradizione
12:10scritta alla musica, la Biblioteca oltre a ospitare periodicamente concerti, possiede anche
12:16i preziosi autografi di Paganini, e all'arte degli antichi e dei moderni, ben rappresentata
12:23dagli antichi fondi a stampa che in parte potrete vedere in Biblioteca esposti in questi giorni,
12:29fino ad arrivare ai contemporanei che sanno confrontarsi e dialogare con il passato, come
12:35la mostra che inauguriamo oggi sa dimostrare molto bene. Grazie.
12:44Grazie alla direttrice. Prima di passare la parola a Giorgiana Ionesco, che ha seguito
12:49la cura dell'organizzazione, insieme ovviamente alla mia amica della segreteria, con Silvio
12:57Palombo e Leonardo Di Salvo, che hanno curato anche gli altri aspetti, e voglio ringraziare
13:03ovviamente la direttrice Passarelli, perché anche grazie a lei che siamo qui oggi, e far
13:09mettere l'accento su quanto detto dalla direttrice Aresti, cioè il fatto che incredibilmente
13:15ci sia nello stesso Salone d'Onore una mostra sul vino e sulla storia del vino attraverso
13:23l'iconografia antica, addirittura mitraica, a cui si unisce il mito del Cenacolo in tutti
13:29i loro significati e tradizioni, credo che non sia un caso ma una sincronia, che incredibilmente
13:37fa e costituisce un unico percorso su un tema, quello appunto del Cenacolo, che vede
13:46nel vino oltretutto un elemento assolutamente significante. Quindi lascio la parola a Giorgiana
13:53Ionesco e poi sentiremo ovviamente l'artista Giuseppe Cuccio.
13:58Grazie Presidente, buongiorno a tutti, ringrazio la direttrice Cristiana Aresti che è stata
14:09così gentile da cogliere la nostra proposta, anche perché non a caso abbiamo scelto il 18
14:17aprile e il giorno del venerdì santo per questa inaugurazione, ma proprio perché è direttamente
14:23legato all'ultima cena e perché precede tutti gli eventi della passione del Cristo e della
14:32morte del Cristo. Non a caso in effetti legato anche a questa mostra che incredibilmente sincronica,
14:42la mostra del vino, si è rivelata un'occasione per accompagnarla alla mostra di Giuseppe Cuccio.
14:51Avrete l'occasione, se riuscirete a passare oggi per l'inaugurazione, piuttosto che fino al
14:5820 maggio quando la mostra è aperta, ad avere davanti un'installazione in primis, perché
15:07l'opera principale della mostra è l'ultima cena. Avrete l'occasione di ammirare un'opera,
15:16un'ultima cena che racchiude tutti gli stili che nelle epoche si sono succeduti e che hanno
15:28avuto come tema il cenacolo. Perché c'è sì il simbolismo e l'essenziale dello stile
15:38romanico, però allo stesso tempo avrete modo di entrare dentro e di partecipare direttamente
15:47a quest'installazione grazie all'espressività, alla gestualità. Vedrete le mani nel disegno
15:58che rappresenta lo sfondo di questa installazione. L'espressività di questi mezzi busti, delle figure
16:07degli apostoli e di Gesù, tipiche del rinascimento, oso a dire anche magari del barocco, perché
16:17alcune figure sono riconoscibili, Giuda in particolare è riconoscibile e vedrete poi ammirando
16:27l'installazione del perché. Giuseppe Cuccio è riuscito a interpretare magnificamente il
16:37preludio alla passione e alla morte di Cristo con tutti gli aspetti che ho appena accennato,
16:46però la mostra non comprende solo questo, comprende una serie di studi e di disegni in sanguigna,
16:55in carboncino, che partono dall'inizio della carriera di Giuseppe Cuccio, dai primi anni
17:0490, con anche la creazione di queste sculture che vedrete in mostra, che si è conclusa per
17:12quanto riguarda l'ultima cena nel 2012, che poi ha culminato con la realizzazione di questa
17:19installazione site specific, oso a dire, grazie a idea che è venuta a Giuseppe Cuccio, suscitata dal
17:31presidente Mollicone, durante la performance che ha visto poi come risultato la scultura che si trova
17:44alla destra di Giuseppe, che ha cercato di rappresentare il genius loci del chiostro del complesso di Vicolo
17:55Valdina, perché lì nella sala del Cenacolo Giuseppe, a cui avevamo chiesto tra le altre cose
18:05degli accenni riguardo alla sua carriera, si è ricordato di alcune opere che da tantissimi anni, alcune da
18:18vent'anni non venivano, non si ricordava di aver fatto e quindi lì ha avuto l'idea di realizzare
18:28quest'opera, che poi non poteva trovare collocazione migliore della biblioteca della Casa Natense.
18:39Quindi io vi invito a scoprire questa mostra, se non oggi perché magari non avrete la possibilità,
18:52fino al 20 maggio quando sarà aperta gratuitamente al pubblico. Ringrazio nuovamente la direttrice
19:00Cristiana Resti per la sua disponibilità e anche il presidente per aver accolto la proposta di questa
19:13iniziativa. Poi vi invitiamo ovviamente, se non potrete venire oggi, il 20 maggio al finissage
19:22della mostra. Grazie infinite.
19:26Grazie. Prima di lasciare la parola per le conclusioni all'artista Giuseppe Cuccio, oggi tra l'altro ci sarà
19:33anche un omaggio musicale ad opera del maestro Zannetti con opere sue originali.
19:43Lasciando la parola a Giuseppe Cuccio io voglio sottolineare quanto detto da Giorgiana e dalla
19:49direttrice e cioè l'importanza e il significato dell'opera di Cuccio si vede anche proprio nella
19:57riscoperta del figurativo tradizionale, sempre in chiave contemporanea, ma che riafferma un dibattito
20:06artistico contemporaneo molto importante nella comunità artistica nazionale e internazionale
20:13e sta nascendo proprio una riaffermazione del figurativo per quanto stilizzato, per quanto
20:19contemporaneo rispetto all'astratto. E credevamo di partecipare così anche come Commissione Cultura
20:27a questo movimento che si sta riaffermando sia nell'arte sacra ma anche nell'arte contemporanea
20:37in generale. Per cui davvero ringrazio Giuseppe per averci dato e donato questa interpretazione
20:44del Cenacolo che apre e ha aperto e ha suscitato questa sì una mostra bellissima per cui ringrazio
20:51ancora la Biblioteca Casanatense che è uno dei patrimoni materiali ma che contiene al suo
20:58interno un grandissimo patrimonio immateriale fatto dell'arte, dei codici miniati, fatto dell'arte,
21:06delle incisioni, delle acque forti che nel corso dei secoli si sono susseguite e che
21:11ancora oggi in maniera preziosa molti artisti e molti incisori e molti anche artisti contemporanei
21:20appunto hanno riscoperto. Lascio quindi la parola per le conclusioni a Giuseppe Cuccio.
21:24Buongiorno a tutti, io sono Giuseppe Cuccio, l'autore diciamo dell'opera in questione e della
21:38mostra in questione. Intanto dopo queste parole io veramente mi esprimo con la forma quindi non
21:46saprei che dire dopo quello che è stato detto precedentemente dai qua presenti Federico
21:55Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, dalla direttrice della Biblioteca
22:04Casanatense, la dottoressa Gresti e da Giorgiana Ionescu che è la curatrice della mostra. In sostanza
22:14io posso dire che l'idea è venuta dall'onorevole Mollicone che ha saputo che io avevo intrapeso
22:26già da molto tempo questo percorso di ricerca sull'arte sacra che avevo questa installazione
22:34di carattere scultorio architettonico in archivio e lui ha pensato, dice Giuseppe, perché non
22:44l'esponiamo a Pasqua? Anzi potresti tu realizzare qualcosa di specifico per questo evento e a questo
22:52punto ho realizzato questo grande cartone che è di circa, alla lunghezza di quasi 8 metri
22:58e va a compendio della composizione scultoria che si staglia sullo sfondo ed è quasi una
23:07sorta di prologo alla benedizione dell'autore, di colui che ha realizzato poi la biblioteca
23:14Gironamo Casanate, scusate non ricordo io, non ricordavo questo e quindi abbiamo realizzato
23:30questo. Di compendio all'installazione abbiamo messo anche tre elementi, quattro elementi
23:39scultori, un ecceomo, due deposizioni, anzi tre sono, e una testa in bronzo di un arcangelo
23:48e dietro vi sono disposte tre interpretazioni di, da questo disegnato, i disegni, tre interpretazioni
23:58della deposizione e poi a Tigua vi sono una serie di disegni preparatori, sempre che fanno
24:05parte di un percorso che dura da molto tempo e che ha avuto la naturale conclusione con
24:13questa, con la realizzazione di questo cartone di grandi dimensioni. Devo ringraziare la dottoressa
24:21Resti di aver accolto in maniera entusiasta il progetto. È quello che mi ha colpito sia
24:33di Giorgiana, chiaramente del Presidente e anche dei collaboratori, sia della biblioteca che qua,
24:41del Presidente Lorenzo e Silvia Palumbo, e il fatto che ci siamo messi assieme, anche i collaboratori
24:50della biblioteca, e si è creato quasi un cantiere di idee. Cioè, mentre si parla, proprio un cantiere
24:58di meccanismi che si sviluppano, sia a livello germinale, ma poi che sviluppano anche in velocità
25:05stratosferica, devo dire. Io facendo un po' di cantiere ho un po' di esperienza. E abbiamo
25:12realizzato la cosa anche in maniera veloce, ma al contempo chiara, netta, quasi alla luce
25:21del sole. E questo è fondamentale, perché poi, come diceva Michelangelo Bodarroti, gli
25:26chiedevano, gli chiedevano, maestro, qual è la luce migliore per una scultura, per un'opera
25:31architettonica? E lui rispondeva, è la luce del sole. E questo ha due significati. Una,
25:38la luce del sole, effettivamente la luce del sole, e poi lui diceva, la luce del sole è la
25:44luce della piazza. Perché dice la luce della piazza? Perché nella piazza c'è il sole che
25:51illumina le cose, e la luce della piazza significa anche la luce del popolo, cioè il popolo che
25:57poi, guardando le opere, che è la piazza. L'Italia è la nazione delle piazze. Tutti
26:04stanno in piazza a discutere, a interlocuire. E quindi la luce del giudizio del popolo.
26:10In questo senso, vi è sembrato che si è creata questa sinergia di idee continue, un
26:17cantiere di idee, che ha fatto sì che ha determinato questa risoluzione formale in
26:25maniera luminosa e chiara. Quindi ringrazio il Presidente della Commissione Cultura della
26:33Camera Federico Mollicone, che è il vero promoter, o demiurgo che gliel'ho detto questo tempo
26:41fa, con queste continue sollecitazioni. La direttrice Aresti, perché non vorrei fare
26:52l'apsus, no l'apsus, Aresti della gentilissima cortesia e accoglienza e del fatto che abbia
27:04voluto esporre insieme all'opera in questione queste meravigliose incisioni, questi meravigliosi
27:15manoscritti che lei, diciamo che la biblioteca ha in possesso di autori straordinari, di Hürer
27:22e altri. E Giorgiana, che è stata fantastica, e chiaramente Leonardo, Silvia, anche mia moglie
27:33che mi sopporta, lo devo dire, che mi sopporta. E quindi grazie a tutti e vi invito all'inaugurazione
27:41della mostra che si terrà oggi, appunto, in biblioteca. O a vederla successivamente. Grazie,
27:48grazie ancora. Grazie a Giuseppe Cuccio. Come vedo, con piacere, la disnomia non appartiene
27:57solo a me, che sono un artista nel cambiare, sbagliare nomi e alterarli. Veramente una mostra
28:06che merita, veramente un luogo speciale, uno dei tanti scrigni della bellezza italiana.
28:11Vi aspettiamo tutti e Cenacolo di Cuccio dal 18 aprile al 20 maggio. Grazie a tutti.
28:18Grazie a tutti.

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