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  • 15/04/2025
https://www.pupia.tv - Roma - ​​Conferenza stampa: Presentazione del libro “Quell’estate del 1980”
Presentazione del libro di Giorgio M. Ghezzi “Quell’estate del 1980”. Su iniziativa del senatore Claudio Fazzone (14.04.25)

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Novità
Trascrizione
00:00Grazie a tutti per essere venuti, io sono Benedetta Vernona, la Presidente dell'Associazione
00:19Amiche di Roma Capitale che ha organizzato questo evento, ci siamo costituite circa due
00:26anni e mezzo fa, nasciamo come un'associazione di donne, qui abbiamo delle fondatrici, ce
00:32n'è una, le altre sono in ritardo, Isolina, Potena, insomma vedo veramente tantissime
00:37amiche, cosa facciamo? È volontariato intellettuale, è una sorta di fratellanza, potremmo dire una
00:43sorellanza, un network di donne impegnate nel sociale e nel lavoro che si confrontano una
00:52volta al mese con dei relatori di spicco, persone che sono arrivate al massimo nella loro carriera,
01:02abbiamo avuto il Ministro Casellati, il Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, Vanzina, Monsignor
01:08Paglia, Bisignani, Malagò, Vice Ministro degli Esteri Cirielli, Vice Ministro della Giustizia
01:15Sisto e tanti altri. Il 7 maggio avremo il Ministro Nordio, quindi insomma se volete partecipare
01:22magari poi ci lasciate il numero così vi inviterò. Allora, per non far calare l'attenzione
01:29e visto che abbiamo la sala per un'oretta parleremo circa 20 minuti a testa, poi aspettiamo
01:35anche un'altra relatrice che arriverà nel frattempo. Allora, iniziamo, devo prendere perché
01:44il curriculum è piuttosto lungo, l'onorevole Pionati, senatore, giornalista, ha fatto tante
01:54cose e dobbiamo stringere, quindi il curriculum.
01:58Stato Vice Direttore del Tg1 dal 2002 al 2006, anno in cui viene eletto al Senato della Repubblica
02:04e due anni più tardi alla Camera dei Deputati. Dal 2013 di nuovo è RAI come coordinatore
02:10delle attività da realizzare per le trasmissioni regionali e nazionali in ambito Tgr, dei prodotti
02:16forniti dall'associazione alle tv europee, Circom e da altri broadcaster. Dal 2023 è direttore
02:23del giornale Radio Rai e Rai Radio 1, succedendo ad Andrea Vianello.
02:32Allora, parliamo del libro ovviamente, quindi non di me, nemmeno c'era bisogno di questo
02:38assunto. Dunque, io ho letto, io sono lettore diciamo abbastanza canito, nel senso che vengo
02:44da una formazione classica, tra l'altro mi sono ritrovato anche in alcuni riferimenti
02:49che ha fatto l'autore e che mi trovano completamente d'accordo. Ce n'è uno in particolare che ci
02:54darò più avanti, il valore del silenzio e la differenza fra il silenzio di imbarazzo, quello
02:59che proviamo noi negli ascensori quando ci troviamo con persone strane e il silenzio invece
03:04di intesa con chi ci sta vicino, che è un silenzio che serve a ricaricare le batterie
03:11e per estensione il valore dell'ozio, che è sempre sottovalutato nelle socialità contemporanee
03:16che basano tutto sulla velocità, sull'accelerazione, finché uno non schianta. Invece se recuperassimo
03:23un po' il valore dell'ozio che in questo libro anche viene indirettamente contemplato, penso
03:27che vivremo meglio, vivremo della società con meno antidepressivi in uso comune. Ho letto
03:36questo libro, vi dicevo, con grande passione. Ho cominciato come si legge, come si fa sempre,
03:41con passo leggero e poi invece la cosa è scorsa. Ci sono due protagonisti, secondo me sono entrambi
03:49due personalità dell'autore, cioè lo zio che è venito l'architetto affermato, socialista
03:58di indole, di formazione politica, un uomo anche alla ricerca di un equilibrio e il nipote
04:04Alfredo, giovane, che arriva in un'estate a Forlì col treno, non trova lo zio che poi
04:14arriva in ritardo con la sua 124, se non sbaglio color rosso, me l'immagino nel viale alberato,
04:20è una scena molto bella da film di Fellini. Insomma praticamente si crea questa associazione
04:28di due personalità, ripeto, secondo me sono due modi, che ha anche una corrispondenza
04:34molto interessante proprio dal punto di vista del lettore, dal punto di vista anche lessicale,
04:40fra la parte che viene scritta dal protagonista, dal ragazzo in buona sostanza che poi crescendo
04:48ricorda le cose e che si intreccia invece con il diario e le lettere dello zio. Quindi in
04:53parole povere c'è veramente un'ottima integrazione fra non solo i due personaggi, ma anche fra
04:59il modo di vedere le stesse cose da due angolazioni diverse, il narratore è quello che parla a
05:03se stesso perché alla fine il diario è un modo per parlare a se stessi e non per estrinsecare,
05:09però il diario che poi alla fine porta anche alla stesura di alcune lettere, l'ultima delle
05:14quali è molto bella, commovente, quella in cui lo zio richiama il nipote a sé dopo parecchi
05:22anni, dopo dieci anni, lo richiama a sé proprio per completare in qualche modo questa simbiosi
05:29che si era determinata in quella famosa estate. Nella prima parte per esempio il nipote viene
05:36spesso, lo zio non c'è, viene lasciato con la moglie dello zio e quindi si nota una
05:42certa, tra virgolette, freddezza nell'avviare il rapporto, cosa che mano a mano si scioglie
05:47fino ad arrivare, come dicevo, alla fine in cui è lo zio che richiama il nipote per
05:51una riedizione di quella magica estate. Il valore del libro, oltre che, ripeto, in questa
05:57integrazione narrativa che è molto accattivante perché spezzare il ritmo, un po' come noi
06:02giornalisti, se tu fai un servizio monocorda diventa antipatico, sei da seguire, non ti appassiona.
06:09Se invece spezzi il ritmo con questa doppia angolazione di come la vede lo zio e come la vede
06:13del nipote diventa tutto molto più veloce, affascinante e ti prende, è quello che è
06:17successo a me. In parole povere, in questa estate che cosa succede? Succede che lo zio
06:22e il nipote, ripeto, secondo me due personalità, come tutti, abbiamo almeno due, se non di più,
06:28dell'autore, si confrontano e si integrano per una maturazione complessiva, perché il
06:34nipote è come se fosse un catalizzatore, il catalizzatore in ambito chimico viene descritto
06:39come una cosa che non partecipa ad una reazione chimica ma la determina e questo nipote è come
06:46se fosse il catalizzatore della maturazione dello zio che passa da una situazione di sostanziale
06:51galleggiamento, di incertezza a una convinzione più profonda della propria realtà, della propria
06:57coscienza, della propria prospettiva e integra questo libro tutti gli aspetti, in questo mi collego
07:04alla classicità dell'opera che a me convince molto, tutti gli aspetti della natura umana,
07:10il successo, il lavoro, l'amore, il rapporto con gli altri, il valore della famiglia, ci sono
07:17tanti capitoli che si integrano e si rincorrono per tutto il libro che poi alla fine danno la
07:23dimensione di ognuno di noi, cioè della natura umana e questo è il bello, per questo
07:28dico che è un libro tra virgolette neoclassico, io ho studiato all'inizio classico e sono convintissimo
07:33che ho fatto bene e invito tutti gli studenti a sceglierlo per la formazione e il taglio
07:38mentale che dà quel tipo di studio che astrattamente può sembrare lontano dalle esigenze perché
07:43chiaro oggi non è che si parla il greco e il latino, però se si studia il greco e il
07:47latino secondo me si affronta la vita in altro modo e questa classicità l'ho trovata in questo
07:53libro, l'estate dell'80 che l'autore ovviamente rivede a posteriori perché era molto piccolo
08:01a quell'età, è stato uno snodo fondamentale nella storia contemporanea del nostro paese
08:06perché accadono cose tragiche, accade l'abbattimento dell'aereo dell'Italia, accade la strage di
08:16Bologna, accade l'omicidio di Versanti Mattarella, l'omicidio del giudice Amato, l'omicidio di
08:21Dobbaggi. Quindi in questo libro, e per questo c'è il valore proprio di esegesi, cioè c'è
08:30questa necessità attraverso il confronto di avere un po' di certezze in un'epoca che
08:37era esattamente l'opposto della certezza, talmente tanto che ancora oggi i capitoli di
08:42questa storia non sono chiari, noi siamo a distanza di più di 45 anni e ancora non
08:48sappiamo con esattezza che è successo all'aereo dell'Italia, non sappiamo con esattezza, si
08:54hanno condannato quella che materialmente ha messo la bomba, ma tutto quello che c'era
08:57prima a Bologna non lo sappiamo, non sappiamo ancora la filiera degli omicidi di mafia in Sicilia
09:03come è stata coperta per tanti anni, abbiamo delle idee, abbiamo delle supposizioni ma non
09:08abbiamo delle certezze. Quindi immaginate che cosa doveva essere all'epoca se a distanza
09:12di 45 anni ancora non siamo in grado di fare piena luce su questi avvenimenti. E allora
09:18quest'estate passa in questo modo e un altro aspetto veramente interessante, sempre di derivazione
09:26classica che io apprezzo molto, è come in questo libro si integrano la grande storia
09:31e la piccola storia, perché non bisogna mai guardare gli avvenimenti umani solo in una
09:35direzione, cioè il libro di storia senz'altro ti dà un'impostazione ed è innegabile che
09:39vada studiata, ma se parallelamente io e i miei figli ho sempre chiesto di studiare
09:43anche, e ci sono tanti volumi, sulla piccola storia, la vita quotidiana in quel periodo, come
09:48si viveva nella Roma antica, come si viveva durante la seconda guerra mondiale nelle grandi
09:53città piuttosto che nelle piccole province, perché se si integra il piano della grande storia
09:57con quello della piccola storia, della storia personale che tocca ognuno di noi, secondo
10:01me si cresce molto di più e si riesce a vedere con maggiore chiarezza degli avvenimenti
10:06che soltanto sui libri di storia non capiamo fino in fondo. E anche questo c'è in questo
10:11libro. Poi è un libro anche che sostanzialmente ci regala una memoria collettiva di quegli anni,
10:20cioè fa emergere quello che probabilmente tutti abbiamo pensato fugacemente, ma su cui
10:27non ci siamo fermati ad approfondire. Questo libro cerca di farlo, ripeto, sempre con questo
10:32artificio narrativo molto interessante che riguarda l'integrazione dei campi di vista
10:38dei due protagonisti. Quindi è un libro anche di formazione, io ho preso tanti appunti leggendolo
10:45come non mi capitava da tempo e questo è un altro segnale di, secondo me, di interesse
10:52del libro perché insomma tu ti senti di prendere appunti quando ti tocca la lettura, non è superficiale,
10:59non ci passi a volo d'uccello ma ci vai a cercare cose che poi possano darti degli spunti.
11:07E appunto per esempio un'altra cosa che mi ha colpito è l'integrazione tra la memoria storica
11:12e la dimensione personale. Cioè l'artista, lo scrittore che è veramente di altissimo livello
11:20riesce a tenere questi binari separati, la sua derivazione politica che viene manifestata
11:27nel libro avrebbe dovuto portare a una posizione netta, intransigente, di condanna, di qualcosa.
11:33Invece il dubbio, la necessità di andare a fondo è un elemento che fa premio all'autore
11:40perché dimostra un'intelligenza il fatto di mantenersi sempre un pochino al di sopra
11:45della mischia che è un modo per capire meglio i fatti perché se si interpreta tutto dall'interno
11:50oppure con una visione ideologica non si arriva da nessuna parte o perlomeno si fa del tifo
11:55cosa che oggi è molto diffusa in politica ma non si capiscono i fenomeni e quindi non
11:59si risolvono i problemi. Invece in questo libro c'è anche un modo di interpretare, di leggere
12:04i fatti che è un modo dubitativo. Ci sono le lettere che lui scrive ai suoi compagni,
12:09ci sono le lettere che appunto poi tiene lettere, le pagine del diario in cui interroga
12:15se stesso, molto molto interessanti. Io su questo capitolo soprattutto che mi ha molto
12:25intrigato, ce ne sono diversi. Che cosa fa alla fine il nipote? Il nipote attiva appunto
12:33parlando con la propria personalità, con se stesso in maniera profonda, attiva il dubbio
12:39che è l'inizio del superamento delle difficoltà. Cioè è una persona che sulla carta aveva tutto,
12:45era pagato e che invece in realtà doveva ancora trovare un equilibrio che trova grazie al confronto
12:51diretto e indiretto con un nipote che diventa veramente un angelo della salvezza, cioè che
12:58si trova nel momento giusto, al posto giusto per porre dei problemi di interpretazione della
13:04propria esistenza e di quello che la propria esistenza ha portato al protagonista, cosa che
13:11prima non avveniva. Ed è una cosa che riguarda tutti noi, perché capita a tutti noi di ritenerci
13:18certi di alcune cose e di scoprire dopo pochi giorni, poco tempo, che quelle cose non sono
13:24affatto certe, vanno stabilizzate, vanno approfondite. Anche il rapporto con le donne, no? C'è
13:30una moglie che, insomma, col quale il rapporto è molto formale e c'è una donna col quale il
13:35rapporto viene interpretato male dall'autore, nel senso che confonde una disponibilità,
13:41l'amicizia con qualcos'altro e quindi dopo ne resta bruciato. Però questo dimostra
13:45che c'è un modo di, insomma, anche in quel caso, anche in quel campo c'è un modo
13:52di guardare la realtà non con le certezze che uno può avere, ma sempre col dubbio, col
13:57tarlo, che qualcosa non è come sempre e che qualcosa può cambiare. Tante cose, anche
14:03per me, che sono della sua stessa generazione, sono anche simpatiche dal punto di vista narrativo.
14:10per esempio, lui fa molti riferimenti a delle pubblicità, delle musiche, ho parlato prima
14:18della Fiat, che anche io ricordo. Cioè io sul divano guardavo l'Ape Maia, che lui cita,
14:24ricordo le nuove avventure di Pinocchio, ricordo i dischi che lui cita. Quindi è veramente
14:29una lettura che vi invito a fare, molto stimolante, perché tutti troverete qualche appiglio
14:36per entrare nella storia e per ritenervi parte di quella storia, perché l'autore si pone
14:42delle domande che noi ci siamo posti, si pone dei problemi che noi abbiamo visto quando
14:47sono successi questi episodi. E il segreto della letteratura è questo, cioè se tu scrivi
14:53e viene interpretato come una cosa esterna a te stesso, distante, non funziona. O perlomeno
14:59è una lettura di letto ma non di introspezione. Invece in questo caso è impossibile non farsi
15:06coinvolgere per ovviamente una generazione che ha vissuto quel periodo e che si è posto
15:12le stesse domande che si pone lui. Quindi è veramente coinvolgente e lavora su tanti piani.
15:18Io credo che davvero valga la pena di leggerlo per tante ragioni e soprattutto, questa è la
15:26mia parte diciamo più conclusiva, più interessante. Il segreto di questo libro, fondamentale dal
15:35mio punto di vista, ovviamente è una visione molto parziale, è di darci una chiave di lettura
15:39dell'attuale reale situazione. Cioè noi acquisiamo, in questo senso è un libro che richiamo al
15:45classicismo letterario, ci fornisce e ci dà delle lenti di visione di una realtà che altrimenti
15:53non riusciamo a capire. Perché sfido chiunque di voi oggi a capire la realtà che ci circonda
15:57e in che direzione sta andando. Io non ci riesco, da giornalista sarei specializzato nell'analisi
16:02dei fatti ma non ci riesco a capire granché. E questo libro ti dà una chiave di lettura
16:08dell'attualità così come l'autore ha visto attraverso questa scrittura, ha rivisto la sua vita
16:16e quel periodo particolare storico, quell'estate di quando è arrivato il nipote a creare sostanzialmente
16:24scompiglio, ma uno scompiglio positivo, al punto tale che poi è lo zio che lo richiama.
16:31Io credo di essere stato, poi potremmo andare nel dettaglio, ci sono anche, ho detto prima
16:36l'autore che ho addirittura trovato anche dei piccoli errori di battitura in alcuni casi,
16:40quindi per dimostrare che l'ho letto a fondo, ce n'è uno a pagina 45 in cui la zia Rosa
16:49viene chiamato zio Rosa e quindi, no, nel senso che per dire, lo devo come testimonianza
16:54del fatto che ho letto il libro, ecco, in questo senso. E le due donne sono la moglie appunto
16:59che ho detto, è Marika che è la donna già dal nome, non si capisce il fascino attrattivo
17:04che ha potuto avere sull'autore. Credo di aver interpretato nella mia chiaramente
17:12chiave di lettura questo libro come un contributo veramente, oltre a una lettura
17:17veramente scorrevole, interessante, intelligente, che prende, vi prenderà, non fosse altro
17:22come ho detto per il proprio meccanismo narrativo, che è di grande frammentazione,
17:26ma poi tutto si lega. Lo interpreto in questo modo, non solo una lettura piacevole,
17:32ma è una lettura che lascia qualcosa in più rispetto a quando si è cominciato a leggere
17:37il libro alla fine. Questo per chi scrive romanzi e per chi scrive di qualunque cosa
17:42è il segreto del successo e della soddisfazione personale e di chi legge.
17:52Allora diamo il benvenuto a Laura De Luca, nel frattempo purtroppo c'è scritto il presidente
17:58senatore Fazzone che non riesce a venire per problemi legati all'attività parlamentare.
18:05Benvenuta. Allora, Laura De Luca, giornalista per 40 anni alla Radio Vaticana, è stata capo
18:09redattrice nel settore cultura inviata in viaggi papali, è anche autrice teatrale,
18:18lavora attualmente a recupero per il palcoscenico, nello storico format delle interviste impossibili.
18:23in campo editoriale, dirige due collane della casa editrice Armando e ha pubblicato diversi
18:30saggi e raccolte poetiche. Firma il blog Cartoline da Marte.
18:34Grazie.
18:36Buonasera, scusate il ritardo dovuto alle solite quattro gocce romane.
18:41Grazie a Francesco Pionati per averci dato già la sintesi, la rilettura del libro, così
18:49partiamo già da una piattaforma nota. Dunque mi era stato detto da Giovanni Federico che
18:58mi ha invitato.
18:58che è il coorganizzatore dell'evento che salutiamo.
19:07Grazie Giovanni per questa bella occasione, perché ho letto anch'io tutto il libro, mi
19:11puoi interrogare, anche se in formato digitale per questioni di tempo. Mi era stato detto
19:18che il nostro compito sarebbe stato... Ma mi sentite anche senza microfono, vero?
19:29Sì, possiamo... Ah, chiedo scusa, chiedo scusa, allora non possiamo fare a meno. Mi era stato
19:37detto che era una bella occasione per fare delle domande all'autore e per una giornalista
19:45insomma è un'occasione migliore poter rivolgere delle domande. La prima domanda riguarda
19:53proprio questa data, questo anno, 1980. Allora adesso ho avuto conferma che il libro
20:01è chiaramente decisamente autobiografico, ovvero che il protagonista, il bambino è lei. Dieci
20:12anni nel 1980 vuol dire che nel 1900, che due anni prima ne aveva otto e che quindi era
20:18già sufficientemente in grado di comprendere quello che capitava in questo paese. Come
20:25mai ha preferito parlare della fine di quel decennio terribile in cui lei è nato e cresciuto
20:34e non ha scelto per esempio il 1978, che era un anno, che è stato un anno per comprendere
20:41la storia di questo paese ben più complesso. Adesso non so quanto le vicende, poi la piccola
20:48storia sia realistica quanto la grande storia che lei evoca e quindi quanto fosse necessario
20:55per lei soffermarsi di più sull'anno 80 che sul 78. Ma mi chiedo perché ha tralasciato
21:03quell'anno, ripeto, ben più sanguinoso, ben più teso.
21:09Allora intanto ho iniziato a scrivere un libro sul 76, ambientato nel 76, quindi si vede
21:15che proprio il 78 non... o arriverà...
21:18L'ha proprio saltato il 78.
21:20Arrivo alla risposta, prima ringrazio Francesco Pionati, no perché per me la potremmo chiudere
21:25qua, nel senso come l'ha descritto lei, come hai scritto tu il libro, io meglio non avrei
21:30potuto fare. Allora ho scelto il 1980, anzi faccio ancora un passo indietro, intanto
21:38smentisco che sia autobiografico, o meglio è totalmente autobiografico ma non c'è nulla
21:43di autobiografico, cioè nello zio e nel nipote ci sono ampi pezzi dell'autore però nessuno
21:50dei due è l'autore. La vicenda si svolge in Romagna, io ho vissuto in Romagna e lì
21:57è anche un fatto banalmente che per un autore pigro è più facile descrivere posti che conosce
22:03bene e quindi era un facile appiglio rispetto alla narrazione. Io nell'80 vivevo a Milano,
22:10io sono milanese di nascita, nell'80 vivevo a Milano e quando ci fu nel maggio dell'80 l'omicidio
22:16Tobaggi ero stato accompagnato dalla mia mamma alla lezione di pianoforte e quando sono
22:23arrivato la scuola era chiusa perché c'era stato l'omicidio di Walter Tobaggi e quindi
22:29io tornai a casa da solo sul tram, mi fermarono pure i controllori ma poi sono scappato. Però
22:36da lì è partita una riflessione e cioè che tutti i miei ricordi di un fatto tragico
22:42come l'omicidio Tobaggi si limitavano a una lezione di pianoforte annullata. E allora
22:47la domanda che mi frullava per la testa era, come ricordava anche Francesco, ancora oggi
22:54facciamo fatica a comprendere quale era la reazione delle persone, la possibilità di
23:01comprendere da parte delle persone mentre questi fatti accadevano, visto che ancora oggi
23:06non riusciamo a comprendere. Quindi l'ambientazione dell'80 era perché, è già stato ricordato,
23:14è forse l'anno, adesso non penso che dobbiamo fare una classifica degli anni tragici, però
23:19è un anno in cui si susseguono una serie di eventi che sono stati ricordati e che hanno
23:26segnato la storia di questo Paese. La scelta che ho fatto e che ricordava anche Francesco
23:37Pionati è quello di utilizzare come fonti le fonti contemporanee. Ho evitato di andare
23:45a studiare i libri di storia o le sentenze giudiziarie perché mi avrebbero dato e avrei
23:50poi proposto ai lettori, una lettura in qualche modo cristallizzata degli eventi o con la saggezza
23:55del poi. Le mie fonti sono state giornali, uno in particolare, uno politico, l'Avanti,
24:03che ha un ottimo archivio proprio ospitato sul sito del Senato e il Corriere della Sera,
24:11facendo anche delle scoperte interessanti. C'era un giovane Andrea Purgatori che scriveva
24:15dei bellissimi reportage sulla strage di Ustica e quindi la lettura dei giornali dell'epoca
24:24restituisce un clima di totale incertezza e di mancanza di comprensione rispetto a quello
24:30che stava facendo e un'impossibilità di comprendere quello che stava succedendo che nel libro racconto
24:38con gli occhi di un adulto che avrebbe tutti gli strumenti per comprenderlo eppure non comprende
24:43e a maggior ragione con gli occhi di un bambino di dieci anni che non ha ancora gli strumenti
24:48per comprendere cosa sia la morte, cosa sia la cattiveria delle persone.
24:55Diciamo che è stato ben colto dall'introduzione che è stata fatta come la relazione fra l'adulto
25:04e il bambino in una sorta di gioco di specchi aiuti entrambi in un percorso di sviluppo di una
25:11comprensione dei fatti della vita, quelli piccoli e quelli della piccola storia e quella
25:17della grande storia. Lei mi fermi se no io vado avanti?
25:19Prego?
25:20No mi fermi lei se no vado avanti.
25:22No, se ha finito vorrei e se posso posso dare, vorrei fare una seconda domanda.
25:29Volevo chiederle se dal punto di vista tecnico della narrazione, come è bellissima questa,
25:40come ha evidenziato Francesco Pionati, questo campo e controcampo del racconto, lo zio e il
25:48nipote, il bambino e l'adulto, un canto e un controcanto. Volevo capire se aveva studiato
25:56un artificio tecnico narrativo letterario per differenziare i due modi di esprimersi,
26:07i due linguaggi, i due approcci alla realtà. In certi momenti si ha il sospetto che questi
26:16due a loro volta siano la stessa persona. Poi lo sviluppo del libro ci conferma che non
26:25è così, si perdono, si ritrovano, per cui la piccola storia ci conferma che si tratta
26:32di due soggetti. Però si respira un po' il sospetto in tutte le pagine che lei voglia
26:38quasi farli sovrapporre. E allora mi chiedevo appunto se c'era un artificio letterario, se
26:44si era preoccupato dell'artificio letterario proprio tecnico, stilistico per far capire
26:48che un conto è l'io narrante, il ragazzino, Dio come si chiama, non mi ricordo, Alfredo,
26:55e invece i testi letterari dello zio di cui ricostruiamo la storia attraverso le sue pagine
27:01di diario e le sue lettere a questo Gabriele. Poi vuoi chiederle una cosa anche su Gabriele?
27:07Sì, da quel punto di vista è stata forse la sfida più grossa per un autore, non sono
27:15ancora un classico, è stato complicato, gestire sia i diversi piani narrativi e sia provare
27:23a differenziare i linguaggi. In realtà l'obiettivo era quello di differenziare i linguaggi adottati
27:29nella narrazione in prima persona rispetto a quelli utilizzati nei diari e nelle lettere.
27:37Ho provato a farlo, non sta a me dire se è riuscito, ho provato a farlo attraverso l'utilizzo
27:43anche di forme linguistiche, in alcuni casi un po' desuete, nel caso dello zio.
27:50Parla da vecchio, insomma.
27:51Parla un po' da vecchio, anche se...
27:54Scrive da vecchio.
27:55Scrive da vecchio, anche se poi nel prosiego della narrazione si lascia un po' andare, come
28:01si lascia un po' andare, no? Anche rispetto alle proprie emozioni, rispetto ai fatti che
28:05avvengono nella propria vita personale. Quindi c'è un'evoluzione, io penso, di entrambi
28:11i personaggi, dello zio che lo porterà, adesso senza anticipare troppo, se no poi non lo legge
28:18nessuno, che lo porterà, insomma, a fare un po' di cambiamenti nella sua vita privata
28:24che sono stati citati, che poi sono scelti perché sono le questioni che riguardano tutti
28:31noi, almeno in una fase della nostra vita. Il lavoro, l'amore, le passioni, la politica,
28:37per chi la fa, o le altre passioni che ci sono. Quindi sono storie semplici, sono storie
28:44forse banali, ma sono banali perché sono successe alla maggior parte di noi. E c'è
28:49un'evoluzione del bambino, qualcuno generosamente l'ha definito un romanzo di
28:53formazione, di formazione del... Sì, hai ragione. Quindi la vicenda di questo piccolo
29:03Alfredo, in qualche modo è una vicenda evolutiva, acquisisce, poi lo racconta lui stesso,
29:09lo racconta con uno sguardo retrospettivo, e lo sguardo retrospettivo è sempre un po'
29:13ingannatore, però riconosce in quel periodo che ha passato con Benito, in qualche modo
29:22un punto di svolta. Io ho particolarmente apprezzato, chiedo scusa Laura se torno alle
29:29parole di introduzione, ho particolarmente apprezzato il richiamo che hai fatto inizialmente al tema
29:35del silenzio. Perché c'è un momento di silenzio nel libro che in qualche modo è un punto di
29:44svolta della narrazione e del rapporto. Quindi è stato... Non solo l'ha letto, l'ha letto anche
29:50bene. E quindi questo sì, è un tema che mi ha appassionato molto e che penso sia un passaggio
29:58centrale.
29:59lega qui. Sono circondato.
30:01Legga qui nel silenzio.
30:03Nel silenzio.
30:03Ecco, veramente ha colpito il tema del silenzio. Ha colpito. Posso ancora? Perché ne ho parecchie
30:10di domande da farle.
30:11Sì, che non ci cacciano.
30:14Esatto, finché non arrivi con me.
30:15Magari faccio vedere che prima che lei arrivasse, siccome abbiamo tempo fino alle 7, abbiamo
30:21tempo, magari un'altra domanda così poi facciamo parlare il relatore.
30:24No, questa mi premeva particolarmente. Allora salto quella del silenzio visto che è stato
30:32già parlato. C'è un passo iniziale, io vorrei leggerlo perché non credo, così invogliamo
30:40anche il pubblico a leggerlo chi non ha fatto, che in qualche modo si collega, si sposa bene
30:47col tema del silenzio. Questo bambino che va in visita, viene spedito da solo sul treno
30:53in visita. Sarà ospite da questi zii, ma purtroppo lo zio alla stazione ritarda e lui è costretto
31:02a sedersi su una valigia e ad attendere qualcuno lo passi a prendere. Non si scoraggia, non gli
31:09viene l'attacco di panico. A me personalmente sia a 10 anni che a 15 che a 35 mi sarebbe venuto
31:16l'attacco di panico a trovarmi in una città straniera così. Il tempo dell'attesa, scrive,
31:24quello che non passa mai, quello che ti fa guardare l'orologio in continuazione, facendotelo
31:29ritrovare con le lancette quasi dove le avevi lasciate. Il tempo dell'attesa può trasformarsi
31:35in un luogo interessante. Ho inseguito con gli occhi le fughe delle mattonelle, ho contato
31:43i mozziconi a terra nel mio campo visivo, ho ammirato le diverse forme dei chewing gum
31:49calpestati, ho spostato con cura il peso del mio corpo da un piede all'altro. Ogni tanto
31:56un sospiro, una sbirciatina verso il viale, vuoto. Ho contato gli alberi sul viale fin dove
32:01riuscivo a vederli. Mi sono immerso, e qui entrano altre protagoniste del romanzo,
32:07mi sono immerso nel movimento lento e affaticato delle foglie, quasi immobili nell'afa di quel
32:15pomeriggio. Ancora oggi mi piace guardare le foglie. Anche quando sembrano immobili, in
32:22un pomeriggio senza vento, le foglie vibrano, ondeggiano e piano si scuotono come mosse da
32:28una propria energia, eccetera. Allora, domanda. Io non credo che lei ritenga
32:37che l'età adulta, a differenza di quella infantile, sia capace di attendere
32:46praticamente oggi, in particolare oggi. Che cosa ci rende così, più che difficile, direi
32:54proprio così impervia la capacità di attendere, oggi più che nel 1980. Anche perché, per capire
33:03il 1980, così come gli altri eventi tragici avvenuti nel decennio precedente, insomma nel
33:11nostro passato prossimo, anche perché, ripeto, per capire la grande storia non abbiamo che
33:18purtroppo da attendere. Allora, con la riflessione del bambino, con la valutazione
33:24dell'adulto, con questa lettura incrociata dei fatti piccoli e dei fatti grandi, che cosa
33:30ci rende così incapaci ormai, sempre più incapaci anche rispetto al 1980, di attendere una
33:38soluzione, un chiarimento, una comprensione delle cose.
33:45Questa è una domanda un po' complicata. Intanto voglio dire che letto da lei è ancora più
33:50bello, quindi grazie per la lettura. Non a caso, penso, il libro si apre con una premessa
33:59in cui si fa riferimento che esisteva un tempo in cui non c'erano i cellulari e non c'erano
34:03gli sms, che è in qualche modo un sintomo di come l'evoluzione che abbiamo avuto, o
34:12comunque il cambiamento che abbiamo subito, abbia cambiato anche il nostro rapporto con
34:16i fatti che ci circondano. Io non sono né psicanalista né sociologo, quindi non mi addentro
34:26in una risposta alla domanda molto bella ma molto complicata. Però confermo che questo
34:34è un libro che nell'attese e nei silenzi gioca molto della sua narrazione. Mentirei
34:43se dicessi che era voluto, ma mi sembra un buon messaggio da passare al lettore, cioè la capacità
34:51ogni tanto di staccarsi dal fluire degli eventi e attendere semplicemente che le cose
34:57accadano. Il tema delle foglie è un tema a cui questo non è autobiografico, confesso,
35:04mi sono dovuto documentare in alcune descrizioni che ci sono, però è un tema che poi ritornerà
35:10nella narrazione, proprio in alcuni passaggi di snodo. L'ho voluto tenere in copertina,
35:16una fogliolina perché in qualche modo richiamasse questa cosa. La foglia sono le piccole cose,
35:23l'attenzione alle piccole cose che di nuovo in questo doppio livello di narrazione, in
35:29questo contrasto fra le piccole storie dell'uomo e la grande storia sullo sfondo, in qualche
35:35modo può essere un simbolo di questo rapporto.
35:42Bene, abbiamo detto praticamente quasi tutto e io volevo presentare l'autore che è appunto
35:49Giorgio Ghezzi, nato a Milano. Nel 1970 ha vissuto per oltre dieci anni in Romagna dove
35:56è stato assessore alla cultura e alle politiche educative del comune di Bertinoro dal 2016 al
36:022019. Esperto di processi di apprendimento e sviluppo degli adulti, ha svolto attività
36:07di formazione e consulenza per importanti realtà nazionali e internazionali. Oggi è
36:13Human Resources Manager di una grande azienda italiana. Agli impegni lavorativi ha sempre
36:18affiancato la scrittura di articoli, saggi e opere di narrativa, fra cui simulando si impara
36:24e un libro che io vedo che l'autore equipa, magari se ce lo vuole accennare perché penso che
36:29sia un problema molto diffuso, un libro dal titolo No, non abbiamo figli, l'amore ai
36:35tempi dell'infertilità. Prodotto da Book a Book nel 2019.
36:42Dicci qualcosa di questo libro, questo è anche l'altro se vuoi, intanto abbiamo ancora 15
36:49minuti.
36:49Sì, esiste un altro libro, diciamo esistono altri lavori fatti in passato, quello che hai
36:57richiamato è forse il primo libro di narrativa in senso stretto. Quello sì è profondamente
37:04autobiografico, è totalmente autobiografico e poi ha preso le vesti del saggio, perché diciamo
37:14che le mie vicende personali che mi hanno visto affrontare il tema dell'infertilità
37:20di coppia sono diventate un pretesto per fare delle considerazioni su un tema che non è
37:26un problema, è una questione che è più diffusa di quanto pensiamo. Il libro, io non so, non
37:35sta mai a giudicarne il valore, ha avuto una buona risonanza per un motivo molto banale,
37:40perché normalmente è un tema di cui parlano solo le donne, per gli uomini c'è una forma
37:46di tabù, per cui gli uomini non parlano dell'infertilità, perché viene tendenzialmente
37:53confusa con un fatto di impotenza, di perdita di macismo e via dicendo. E quindi il fatto
38:00che io abbia ormai 4-5 anni fa dato le stampe a questo libro, ha qualche piccola risonanza
38:08l'ha avuta, non fosse altro appunto perché il genere dell'autore era differente. Fra l'altro
38:14questo è uno dei temi che entra nella narrazione del libro che presentiamo oggi, perché diciamo
38:21una delle questioni con cui si trova ad avere a che fare lo zio è anche quella. E quindi
38:28torniamo al fatto che qualcosa di autobiografico sicuramente c'è. È uno dei temi, non è centrale
38:36in questo libro, assolutamente. E cosa devo fare? Devo parlare...
38:41Un po' di cose già le abbiamo dette, ma io penso che lo stimolo primo per uno scrittore
38:54è il fatto, la dico banale ma la dico, il fatto di farsi leggere. E questo è sempre
39:03un piacere e quello che mi stupisce, mi ha stupito con la precedente opera, mi sta stupendo
39:10in questa, è che poi nel racconto che ne fanno le persone, nelle recensioni o nelle presentazioni
39:17ogni tanto scopro delle cose che manco me ne ero accorto di aver scritto. È sempre
39:24molto affascinante come cosa. Dice, ma io questo non me ne ero accorto di averlo scritto,
39:30errori compresi. Poi a Francesco in privato ne dico un altro clamoroso che mi sono accorto
39:35troppo tardi. Non di battitura ma proprio di contenuto. Però insomma capita, nonostante
39:40le revisioni. Fra la variegata produzione documentale dello zio Benito che scrive pagine
40:00di diario verbosissime, piene di letterarie, piene di passione, che scrive lettere appassionatissime
40:08a Gabriele tanto che a un certo punto viene il dubbio che lui non ami né Rosa né come
40:12si chiama Marica ma Gabriele che sia lui il vero oggetto della sua passione perché gli
40:17dà dettagli. Cioè ci sono anche lettere ai compagni di partito, lettere politiche che
40:24appunto diceva cercano di, cioè ci richiamano un po' la cornice storica politica dell'Italia
40:31del 1980. Lei, vabbè, diciamo adulto di oggi con lo sguardo retroattivo a 45 anni fa, che cosa si
40:44aspettava che non è avvenuto in quell'anno o in quegli anni? Cioè lei si sforza di delineare
40:52zio Benito come uno impegnato con l'ideale socialista, guarda i fatti, appunto si riferisce
41:02all'avanti, ma non so se volutamente o meno, alla fine sembra un po' che queste aspirazioni
41:12tramite zio Benito o non so chi altri siano un po' finite. Poi i fatti purtroppo per fortuna
41:20ci hanno dato ragione. Cosa si aspettava o cosa si sarebbe aspettato se fosse stato
41:24adulto nel 1980 che poi drammaticamente non è successo? E che cosa si aspetta? Magari
41:31si realizzi nel 2080, non lo so. No, intanto nonostante li porti male, io avevo davvero
41:36dieci anni nell'80, quindi non avevo grosse aspettative. No, perciò dico se fosse stato
41:42adulto allora. No, la scelta di fare di Benito un militante proprio socialista non è tanto
41:53legata a orientamenti politici, non l'ho fatto in tempo ad essere socialista per fatti anagrafici,
42:00insomma la storia è arrivata prima di quanto potessi appassionarmi. Però alla fine è stata
42:09una scelta, io dico azzeccata rispetto agli obiettivi della narrazione, nel senso che nell'80
42:15il Partito Socialista viveva una grande trasformazione fra i fatti non citati, ma perché ce ne sarebbero
42:23tanti, il primo di gennaio dell'80 muore Nenni ed è l'inizio poi della segreteria del periodo
42:30craxiano, il mio Benito socialista non è un craxiano. È un socialista della prima
42:38ora. È un socialista romantico, forse anche con l'ingenuità di chi vive la politica solo
42:46come una passione e con scarsi risultati poi concreti nel suo impegno. Quindi forse la scelta
42:56appunto del socialista è perché era un altro pezzo delle delusioni che Benito si trova
43:03ad affrontare in quel momento della sua vita. Anche perché nel momento in cui accadevano
43:08i fatti tragici di Ustica e di Bologna per un militante socialista le aspettative erano
43:14ancora più alte in termini di scoperta della verità e di trasparenza su quello che stava
43:21succedendo perché al governo c'erano ministri socialisti e ministri socialisti in ministeri
43:27chiave. Quindi l'aspettativa in qualche modo delusa del militante è quello di avere le
43:34risposte dalla politica, di avere la ricerca della verità. Poi l'abbiamo ricordato, la
43:41verità ancora oggi non l'abbiamo totalmente identificata rispetto a quei fatti, però se vuoi
43:48un pezzo che è un pezzo che ha aiutato a costruire il personaggio.
43:52La cosa che mi ha impressionato, una suggestione che mi ha
44:22impressionato, inquietato, ma inquietato positivamente. E come sia possibile che noi abbiamo vissuto
44:30un tempo abbastanza travagliato di quella storia eppure la consapevolezza di questo travaglio
44:40si è resa chiara ora che siamo, possiamo dire, adulti. Perché in quel tempo forse per la capacità
44:47di adattamento che hanno tutti gli uomini ci sembrava, se non normale, però che appartenesse
44:54alla quotidianità. Un giorno sì, un giorno no, c'era più o meno una strage, ci si ammazzava
45:00su fronti opposti e tutto questo a me da ragazzo sembrava un fatto che appartenesse alla
45:07quotidianità. E quindi che non dava lo scandalo con cui adesso invece di pensando a quei fatti
45:14resto stupito di come io non fossi stupito a quel tempo. O era l'idiozia della giovinezza
45:22o perché si era così immersi in un clima di quel genere e quindi non si riusciva a prendere
45:28misure esatte ai fatti che occorrevano. E quindi questo libro qua è stata un'occasione
45:36per rimeditare il tutto. Quindi grazie a Giorgio.
45:40Sai che c'è una frase o un passaggio del libro?
45:42Sì.
45:43Non so se proprio a proposito delle foglie che nota, il bambino nota una stranezza nel
45:49comportamento di una foglia che a un certo punto le personalizza quasi, no? E non so se in questa
45:54occasione o in un'altra occasione. Non mi ricordo, non mi interrogare. Una delle lezioni
45:59fondamentali di Zio Benito è l'importanza di guardare le cose da lontano. Quindi sono
46:04passati 45 anni, possiamo tentare insomma una lettura, possiamo avere il diritto, sentirci
46:09in diritto di accorgerci adesso di quello di cui non ci accorgevamo prima, immersi nella
46:15incoscienza o dell'età o dell'essere troppo vicini al quadro per poter cogliere insieme, no?
46:22C'è il motto latino che dice sempre né troppo vicini né troppo lontani da un fatto.
46:27Poi adesso con gli occhiali a messa a fuoco è anche più semplice.
46:31Sì, questo è un passaggio in cui vanno sulla collina di fronte.
46:38Ah, è così la casa. Vedono la casa da un'altra prospettiva.
46:42Che se vuoi è ancora un pezzo di quel tema del silenzio, dell'attesa, del fatto di prendersi
46:48del tempo e di trovare degli spazi per sé e per comunicare.
46:55Bene, qualcuno vuole fare qualche domanda?
47:00Andrea.
47:04Andrea, all'altro Andrea.
47:06Dottor Bollino.
47:07Faccio la domanda di chi ha ascoltato la presentazione, ovviamente il libro lo leggerò, ma le voglio
47:16ricordare che il fatto di aver scelto il 1980 per qualunque altro motivo è fondamentale, perché
47:23il 1980 è l'anno in cui, ricordiamo in maniera internazionale, oltre agli episodi drastici
47:30in Italia, per 365 giorni i diplomatici americani sono stati tenuti ostaggio nella ambasciata
47:37americana dalla rivoluzione iraniana e il presidente Carter ha perso le elezioni dopo aver cercato
47:44di fare un tentativo di liberazione e col fallimento della politica democratica è venuto Reagan
47:51che era repubblicano. Chissà se questo ci fa capire oggi come anche Biden ha fallito
47:55per quello che è venuto Trump.
47:59Sì, e anche grazie per averlo ricordato, è anche l'anno del boicottaggio delle Olimpiadi
48:05di Mosca, 80 appunto. Anche questo è un tema secondo me interessante e che forse ci siamo
48:11dimenticati chi c'era, cioè il livello di tensione che c'è stato in quegli anni.
48:16Io quasi scherzando nel libro si racconta che lo zio tiene delle gran riserve di tonno
48:22di scatola e di non so cos'altro. Beh ma non era così lontana dall'idea e dai timori
48:29delle persone. Ecco il contrasto è che io che avevo dieci anni nel 1980, tutto questo
48:37non me lo ricordo, eravamo forse molto protetti e tutelati, non avevamo sti aggeggi
48:43quindi non potevamo accedere alle notizie. Un'altra cosa che mi è capitato di raccontare
48:50di recente è che nella mia esperienza milanese, non so se succedeva anche a Roma, almeno una
48:57volta alla settimana ci facevano evacuare la scuola per gli allarmi bomba, la scuola
49:02elementare tutti fuori per allarme bomba. Per noi era un gioco, nella mia testa è rimasto
49:08a lungo un gioco, poi quando incominci a studiare e conoscere la storia di quegli anni
49:12diceva che era un gioco non molto bello. Eravamo contenti, poi abbiamo capito che c'era
49:24questo tema. Torno a una delle domande che mi faceva Laura, poi per me possiamo anche
49:32chiudere, non voglio tediarvi. Esiste questo fenomeno per cui tutti quanti ogni 11 settembre
49:42ci chiediamo, ti ricordi tu dove eri? Qualcuno la chiama flashbulb memory, cioè la memoria
49:50dell'istantanea fotografica. Torno con grande ritardo alla tua suggestione, io ho un ricordo
49:57chiarissimo del rapimento moro, ho un ricordo chiarissimo ma che si limita al fatto che è
50:04stata la prima volta che ho visto mia mamma preoccupata e non sapevo perché e l'ho capito
50:09soltanto anni dopo, però in qualche modo questo ti ricolloca con la memoria rispetto al periodo
50:15e agli eventi, mi toccherà fare anche il 78.
50:17Bene, bene, c'è qualcun altro che vuole fare delle domande? Bene, allora grazie, grazie
50:25a tutti voi, siamo stati puntualissimi, anzi due minuti prima. Allora vi ricordo che il
50:317 maggio abbiamo il Ministro della Giustizia Nordio, quindi chiunque volesse partecipare
50:36magari ci date il vostro nome. Grazie a tutti.
50:47Grazie a tutti.

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