Roma, 7 apr. - "Il caro energia non è solo un problema di bollette più alte. È una minaccia esistenziale per molte pmi, che rischiano di chiudere o di ridimensionare drasticamente la loro attività. Non possiamo permetterlo. Aumentano i costi di produzione, si riducono i profitti, cala la domanda interna, le banche stringono i cordoni e si fermano gli investimenti. Un circuito che va assolutamente interrotto. Con l'aumento del 65% dei costi energetici, il 40% delle piccole e media imprese ha ridotto i servizi mentre il 70% delle imprese ha dovuto aumentare i prezzi di beni e servizi offerti. Per non parlare delle riduzioni del personale. Le imprese stanno cercando di ridurre i consumi, di rinegoziare i contratti, di gestire al meglio la liquidità. Ma, a medio-lungo termine, servono investimenti in efficienza energetica, in fonti rinnovabili, in innovazione. La loro resilienza non può essere infinita". Lo ha affermato Francesco Cacciola, presidente dell'Osservatorio nazionale sul debito con banche e finanziarie, nel corso della tavola rotonda "Il caro energia registra nuovi sovraindebitamenti di famiglie e imprese", che si è svolto al Senato."Abbiamo denunciato più volte i problemi del 'caro energia' - ha dichiarato il senatore Luigi Nave (M5s), ma il governo non ha fatto nulla. Ecco alcune soluzioni: il disaccoppiamento dei costi tra energia prodotta da fonti rinnovabili e quella prodotta con il gas, tassare gli extra profitti per dare ristoro alle famiglie in difficoltà, tassare le società che producono inquinamento acquistando i sussidi ambientali dannosi. Da 24 mesi in Italia cala la produttività, non ci sono politiche attive del lavoro efficaci, mancano politiche assistenziali incisive. Ci stiamo avviando verso un declino molto pericoloso e a farne le spese sono, come al solito, i più deboli".La crisi energetica colpisce duro anche le famiglie, come sottolineato da Elvira Carpentieri, presidente del Centro studi sulla crisi economica delle famiglie italiane: "L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha comunicato che, nel primo trimestre del 2025, la bolletta elettrica per il cliente tipo vulnerabile è aumentata del 18,2% rispetto al trimestre precedente oltre ad un aumento del 12,4% del valore della materia prima gas per i clienti vulnerabili serviti in regime di tutela. Oltre due milioni di italiani si trovano in una condizione di povertà energetica e le previsioni sono negative: nel 2025, il costo dell'elettricità per le famiglie potrebbe aumentare del 15% e quello del gas del 14%. Il legame tra caro energia e indebitamento è intuitivo: se una famiglia deve spendere di più per luce e gas, ha meno risorse per tutto il resto. E, se il reddito non basta, l'unica alternativa è tagliare altre spese o indebitarsi. Non è solo un problema economico, ma anche sociale e psicologico. Le famiglie indebitate vivono in una condizione di stress costante, con ripercussioni sulla salute, sulle relazioni familiari, sul rendimento scolastico dei figli". Dati confermati anche da Sandro Martorano, presidente dell'Istituto nazionale economico: "Recentemente abbiamo pubblicato un rapporto che evidenzia un dato allarmante: oltre il 40% delle famiglie italiane ha registrato un incremento dell'indebitamento per far fronte alle bollette, mentre il 35% delle piccole e medie imprese ha dovuto ridurre la produzione o ricorrere al credito bancario per sostenere i costi energetici. Questo fenomeno rischia di aggravare la già fragile tenuta del tessuto economico, generando un effetto domino su occupazione, consumi e investimenti". Per i professionisti è intervenuto Marco Cuchel, presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti: "Aumentano le procedure da sovraindebitamento e la crisi energetica ha creato difficoltà ulteriori a famiglie e imprese. L'aumento dell'inflazione ha poi generato un effetto a catena che ha peggiorato le cose. Dobbiamo avere un tetto massimo dei prezzi a livello europeo e puntare all'autonomia energetica se vogliamo iniziare a dare un sollievo reale agli italiani. Noi commercialisti svolgiamo un ruolo cruciale nell'assistere i debitori nel percorso di risanamento finanziario, offrendo consulenza specializzata e guidando attraverso le procedure previste dalla normativa vigente".Gli aspetti legislativi del caro energia sono stati evidenziati da Amedeo Di Pietro, presidente dell'Osservatorio Nazionale sul Diritto: "Il diritto all'energia è considerato essenziale, e il legislatore ha introdotto misure di sostegno come il bonus sociale per le famiglie in difficoltà economica ricordando sempre che il Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005) impone obblighi di trasparenza e correttezza nelle forniture di energia, limitando pratiche commerciali scorrette. Ci sono diversi strumenti che possono aiutare famiglie e imprese in difficoltà come la Legge n. 3/2012che ha introdotto strumenti per la gestione del sovraindebitamento, tra cui il Piano del consumatore: consente alle famiglie di ristrutturare il propri
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00:00Il caro energia e il sovindebitamento di famiglie imprese italiane sono i temi
00:03dibattuti nella sala Isma del Senato della Repubblica su iniziativa del
00:07senatore del Movimento 5 Stelle Luigi Nave,
00:10che ha visto tra i protagonisti Francesco Cacciola, presidente
00:13dell'osservatorio sul debito con banche finanziarie, e Elvira Carpentieri,
00:17presidente del centro studi sulla crisi economica delle famiglie italiane.
00:21Abbiamo un problema con il caro energia
00:24e abbiamo anche proposto delle risoluzioni, l'abbiamo fatto presentando
00:27delle mozioni, abbiamo fatto in Senato tre settimane fa,
00:30dove abbiamo chiesto delle modifiche affinché i cittadini ne possano trarre
00:35poi beneficio. Abbiamo chiesto il disaccoppiamento, per esempio, tra il
00:38costo delle energie che vengono prodotte da energia rinnovabile, non con
00:42il gas, perché sappiamo che uno dei principali motivi per l'aumento del
00:46caro energia è il costo del gas e la bolletta elettrica è legata a quello che
00:49il prezzo europeo viene fatto sul gas. Quindi chiediamo un disaccoppiamento,
00:53così come abbiamo chiesto di, questo da sempre però lo facciamo, tassare gli
00:56extraprofitti per aiutare le famiglie, perché è ovvio che una famiglia che non
01:00arriva a fine mese con lavoratori poveri abbia la necessità di avere un ristore.
01:04Quindi uno scorporo dalle bollette di Chiauni, se è basso, oppure tra le
01:10aziende energivore possono avere un aiuto, tra l'altro anche quello di
01:15tassare e mettere su quelli che sono i SAD, quindi le società che producono
01:19inquinamento, quindi acquistano questi certificati all'asta, possono farlo ad un
01:23prezzo maggiorato, in modo da poter poi aiutare chi in realtà ne ha necessità.
01:28Il rischio grande è che molte piccole e medie imprese, parliamo del 15%, debbano
01:33addirittura chiudere. Se non si fa qualcosa immediatamente c'è il rischio
01:36che venga distrutta la piccola e media imprese italiana, che è il cuore, la
01:40dorsale dell'Italia. Questo non possiamo assolutamente permetterlo.
01:45La cosa fondamentale è cercare di aiutare queste imprese che già hanno tante
01:49difficoltà, che si stanno portando avanti dal periodo della pandemia, poi a
01:53causa dell'aumento dei costi della vita, dell'inflazione, a trasformare i
01:59propri debiti di breve periodo in debiti di medio e lungo periodo, in modo tale
02:03che possano diventare finalmente sostenibili e si possa andare avanti nel
02:07migliore dei modi. I dati più allarmanti sono sicuramente la crescita esponenziale
02:11dell'indebitamento delle famiglie italiane. Uno dei motivi fondamentali è
02:15sicuramente il caro energia, il caro bollette in generale. Si stima che per il
02:202025 si dovrà sborsare per il pagamento delle bollette in una famiglia media
02:272.900 euro circa.