https://www.pupia.tv - Castelfranco Emilia (MO) - DAZI. DE PASCALE: CON VICINANZA A TRUMP GOVERNO NON FA INTERESSE ITALIANI
Castelfranco Emilia (Modena), 31 mar. - Sulla politica dei dazi degli Stati Uniti, "il Governo mi sembra che faccia un po' fatica volta a rappresentare gli interessi degli italiani perché magari c'è una vicinanza politica a Trump, che però non deve voler dire niente". E poi, ci sono le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla scelta tra Ue e Usa. Secondo Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, insomma, il Governo fa fatica a scegliere da che parte stare sul fronte della politica estera, in particolare in seguito ai dazi varati da Trump che per tanti settori produttivi costituiscono un campanello d'allarme. Presente questa mattina a Castelfranco Emilia, nel Modenese, all'inaugurazione di un progetto di sperimentazione del Gruppo Hera che immetterà una miscela di idrogeno al 5% e gas nella rete di distribuzione per circa 40 famiglie, de Pascale riporta una "grande preoccupazione trasversale sia nei settori dell'agroalimentare, che della meccanica e dell'automotive". Per far fronte però a questa complicata sfida economica, da una parte serve "prudenza", dall'altra però bisogna che l'Europa in qualche modo reagisca, tutelando soprattutto gli interessi dell'Italia, sulla quale i dazi hanno un impatto "molto più pesante" rispetto ad altri Paesi. In questo senso, "non dobbiamo produrre un'escalation. Se rilanciamo in maniera nervosa dazi su dazi rischiamo di produrre una spirale che penalizza anche noi". Però, continua de Pascale, "dall'altra parte non dobbiamo commettere altri due errori che mi sembra stiamo facendo", rivolgendosi in particolare a "due errori" del Governo. "Da un lato in politica estera non ci sono colori politici, governi di altri paesi di destra o governi di altri Paesi di sinistra, ci sono gli interessi nazionali. Cioè se l'amministrazione americana fa delle scelte che sono contrarie all'interesse italiano noi non è che possiamo dire 'perché Trump ci sta simpatico ci sta antipatico', cambiamo orientamento", sottolinea de Pascale, e su questo "il Governo mi sembra che faccia un po' fatica a rappresentare gli interessi degli italiani perché magari c'è una vicinanza politica a Trump, che però non deve voler dire niente". L'altro errore "è questa frase che ha pronunciato la presidente del Consiglio che 'non dobbiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti'. Noi siamo l'Europa, noi siamo la seconda manifattura d'Europa. Se non sappiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti, non sappiamo scegliere fra noi e gli Stati Uniti. Noi dobbiamo incidere nelle posizioni europee e dobbiamo incidere maggiormente nella linea europea e dobbiamo ovviamente avere un canale di dialogo come europei con gli Stati Uniti. Se diciamo che la linea è 'trattiamo da soli' poi bisogna uscire dall'Europa perché noi corriamo il rischio di stare in Europa e non contare nulla e poi fare una trattativa che non porta
Castelfranco Emilia (Modena), 31 mar. - Sulla politica dei dazi degli Stati Uniti, "il Governo mi sembra che faccia un po' fatica volta a rappresentare gli interessi degli italiani perché magari c'è una vicinanza politica a Trump, che però non deve voler dire niente". E poi, ci sono le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla scelta tra Ue e Usa. Secondo Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, insomma, il Governo fa fatica a scegliere da che parte stare sul fronte della politica estera, in particolare in seguito ai dazi varati da Trump che per tanti settori produttivi costituiscono un campanello d'allarme. Presente questa mattina a Castelfranco Emilia, nel Modenese, all'inaugurazione di un progetto di sperimentazione del Gruppo Hera che immetterà una miscela di idrogeno al 5% e gas nella rete di distribuzione per circa 40 famiglie, de Pascale riporta una "grande preoccupazione trasversale sia nei settori dell'agroalimentare, che della meccanica e dell'automotive". Per far fronte però a questa complicata sfida economica, da una parte serve "prudenza", dall'altra però bisogna che l'Europa in qualche modo reagisca, tutelando soprattutto gli interessi dell'Italia, sulla quale i dazi hanno un impatto "molto più pesante" rispetto ad altri Paesi. In questo senso, "non dobbiamo produrre un'escalation. Se rilanciamo in maniera nervosa dazi su dazi rischiamo di produrre una spirale che penalizza anche noi". Però, continua de Pascale, "dall'altra parte non dobbiamo commettere altri due errori che mi sembra stiamo facendo", rivolgendosi in particolare a "due errori" del Governo. "Da un lato in politica estera non ci sono colori politici, governi di altri paesi di destra o governi di altri Paesi di sinistra, ci sono gli interessi nazionali. Cioè se l'amministrazione americana fa delle scelte che sono contrarie all'interesse italiano noi non è che possiamo dire 'perché Trump ci sta simpatico ci sta antipatico', cambiamo orientamento", sottolinea de Pascale, e su questo "il Governo mi sembra che faccia un po' fatica a rappresentare gli interessi degli italiani perché magari c'è una vicinanza politica a Trump, che però non deve voler dire niente". L'altro errore "è questa frase che ha pronunciato la presidente del Consiglio che 'non dobbiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti'. Noi siamo l'Europa, noi siamo la seconda manifattura d'Europa. Se non sappiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti, non sappiamo scegliere fra noi e gli Stati Uniti. Noi dobbiamo incidere nelle posizioni europee e dobbiamo incidere maggiormente nella linea europea e dobbiamo ovviamente avere un canale di dialogo come europei con gli Stati Uniti. Se diciamo che la linea è 'trattiamo da soli' poi bisogna uscire dall'Europa perché noi corriamo il rischio di stare in Europa e non contare nulla e poi fare una trattativa che non porta
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00:00C'è grande preoccupazione trasversalmente sia ai settori dell'agroalimentare che
00:04della meccanica e dell'automotive. Abbiamo tutto il nostro settore
00:08esposto, alcune parti sono più esposte, quelle soprattutto che magari non
00:12viaggiano sulla fascia di prezzo più elevata. Io diciamo da un lato condivido
00:18la prudenza, non dobbiamo produrre un escalation, quindi se rilanciamo in
00:22maniera nervosa dazzi su dazzi rischiamo di produrre una spilale che
00:28penalizza anche noi, però dall'altra parte non dobbiamo commettere altri due
00:32errori che mi sembra stiamo facendo. Da un lato in politica estera non ci sono
00:37colori politici, governi di altri paesi di destra o governi di altri paesi di
00:42sinistra, ci sono gli interessi nazionali, cioè se l'amministrazione
00:45americana fa delle scelte che sono contrarie all'interesse italiano noi
00:49non è che possiamo dire perché Trump ci sta simpatico, ci sta antipatico,
00:53cambiamo orientamento e il governo mi sembra che faccia un po' fatica a volte a
00:58rappresentare gli interessi degli italiani perché magari c'è una
01:01vicinanza politica a Trump che però non deve voler dire niente.
01:05L'altra cosa è questa frase che ha pronunciato a Presidente del Consiglio
01:09che non dobbiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti, noi siamo l'Europa, noi siamo
01:14la seconda manifattura d'Europa, se non sappiamo scegliere fra Europa e Stati
01:18Uniti non sappiamo scegliere fra noi e gli Stati Uniti, noi dobbiamo incidere
01:23nelle posizioni europee e dobbiamo incidere maggiormente nella linea
01:26europea e dobbiamo ovviamente avere un canale di dialogo come europei con gli
01:31Stati Uniti, se la linea è trattiamo da soli poi
01:34bisogna uscire dall'Europa perché noi corriamo il rischio di stare in
01:38Europa e non contare nulla e poi fare una trattativa che non porta da nessuna
01:42parte, quindi bisogna che l'Europa nella trattativa con gli Stati Uniti tenga
01:46conto degli interessi dell'Italia perché è chiaro che i dati di Trump non hanno
01:49lo stesso impatto sulla Finlandia e sull'Italia, non hanno lo stesso impatto
01:53sull'Olanda o sull'Italia, sull'Italia sono molto più pesanti e l'Europa deve
01:58rappresentare gli interessi degli italiani