• mese scorso
Trascrizione
00:00Un intervento di forestazione che rappresenta una risposta concreta alla richiesta di interventi
00:09lungo gli argini dei fiumi, una preoccupazione per molti italiani visti gli eventi climatici
00:13sempre più estremi. Il progetto di Nespresso le città che respirano torna in Piemonte,
00:19nel territorio del comune di Valenza in provincia di Alessandria, nel parco naturale del Po
00:24piemontese. Le città che respirano è un progetto che come Nespresso portiamo avanti
00:28dal 2020 e che sinora ci ha permesso di approdare in otto regioni e riuscire a riqualificare
00:34oltre 87 mila metri quadrati di aree verdi. Oggi appunto per la seconda volta siamo qui
00:38in Piemonte, siamo stati la prima volta nel 2023 e oggi siamo qui proprio perché diamo
00:44voce anche alle richieste della popolazione italiana e ci occupiamo di un intervento che
00:48prevede la messa a dimora di mille piante in un'area di 10 mila metri quadrati, intervento
00:53volto a rafforzare la resilienza del territorio e anche a presidiare il tema degli argini
00:58quindi un rafforzamento dato che ci troviamo in un'area dove nelle vicinanze c'è il fiume
01:03Po. Questo tema per noi è molto importante perché l'attenzione agli argini, anche alla
01:07luce di tutti quelli che sono stati gli eventi anche violenti a cui la popolazione italiana
01:11ha assistito negli ultimi tempi, è emerso come un tema molto sentito anche dal nostro
01:15primo osservatorio partecipativo sull'economia circolare, l'impatto sulle comunità locali
01:20e il territorio, dove appunto ben il 45% degli italiani intervistati ha dichiarato
01:26come il tema degli argini sia qualcosa di molto sentito e molto importante. L'intervento
01:30prevede la piantumazione di oltre mille nuove piante e la creazione di un bosco urbano con
01:36l'obiettivo di rafforzare le biodiversità e la resilienza del territorio. Questo intervento
01:41è molto importante perché tutto ciò che contribuisce ad aumentare la biodiversità
01:47in un territorio come questo all'interno del parco naturale del Po Piemontese che noi
01:52come ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese gestiamo è sicuramente
01:57importante, noi abbiamo un progetto che è quello della foresta condivisa che proprio
02:02cresce con il contributo di enti pubblici e di soggetti privati e serve proprio per
02:07aumentare il bosco qui intorno al fiume e questo intervento in particolare è importante
02:14perché siamo in un posto dove c'è l'allagamento, dove si verifica l'allagamento da parte del
02:19fiume quando cresce la piena, qui viene tutto allagato e il fatto che ci siano gli alberi
02:25che rallentano l'energia del fiume ricopre un ruolo molto importante soprattutto in questo
02:33periodo di crisi climatica con eventi estremi alluvionali. Il Bosco Musolino che si trova
02:38nella fascia di esondazione del Po è una zona soggetta a fenomeni di piena che in media
02:43provocano un innalzamento delle acque di circa un metro. È un intervento modello perché
02:48qui vengono utilizzate specie autoctone e vengono utilizzate 4-5 specie arboree e altre
02:545-6 specie arbustive e quindi si crea un bosco biodiverso. Biodiverso vuol dire che
02:58è un bosco più resiliente, quindi in grado di riuscire a resistere a quelli che sono
03:03i cambiamenti climatici, quindi fare un intervento del genere nella fascia di esondazione del
03:08Po è ancora più importante perché questo bosco contribuirà a rallentare e a mitigare
03:14quelli che possono essere gli effetti di un'esondazione, quindi è ancora più importante
03:19farlo in quest'area.

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