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  • 19/03/2025
Esce nei cinema italiani il 20 marzo l’originale e audace Le donne al balcone - The Balconettes. Diretto e interpretato da Noémie Merlant (Ritratto della giovane in fiamme, Tàr) con Souheila Yacoub (Dune - Parte 2, Climax), Sanda Codreanu (Mi Iubita Mon Amour) e Lucas Bravo (Emily in Paris), scritto in collaborazione con la regista e sceneggiatrice Céline Sciamma. E di cui vi proponiamo in anteprima esclsuiva una clip.

Presentato allo scorso Festival di Cannes e nella sezione Best of della Festa del cinema di Roma, Le donne al balcone - The Balconettes è un esuberante manifesto femminista che affonda unghie e denti nel cinema di Almodóvar e Tarantino, unendo commedia, thriller e surreale a temi attuali come la violenza di genere e il sessismo.
La trama di "Le donne al balcone - The Balconettes"
Nicole (Sanda Codreanu) è una scrittrice timida e sognatrice, Ruby (Souheila Yacoub) è una camgirl libera e ribelle mentre Élise (Noémie Merlant) è un’attrice insicura e ansiosa. Le tre sono amiche e condividono lo stesso appartamento a Marsiglia. In una torrida notte estiva, le ragazze vengono invitate a prendere un drink dal loro attraente vicino di casa (Lucas Bravo), ma questo incontro avrà conseguenze inaspettate…

Anzi, mglio dire terrificanti e deliranti. Le tre amiche, infatti, dovranno fare appello all’inscindibile legame di sorellanza. Ed escogitare una soluzione rocambolesca per uscire dai guai e rivendicare la loro libertà.
Un film divertente con situazioni autobiografiche: Noémie Merlant e la sua esperienza
«Volevo un mix di forme e generi», afferma Noémie Merlant. «Volevo un film libero ed esuberante, che conservasse l'umorismo, una certa poesia e temi forti che mi stanno molto a cuore: l'intimità femminile, lo stupro, le sue conseguenze e l’oppressione patriarcale. Ho subito immaginato il film come una dark comedy colorata e sfrenata, che doveva prendere vita con personaggi con cui potessimo identificarci».

Creare anche delle situazioni buffe non è stato facile. Perché, spiega la regista, molte parti sono autobiografiche. «Ho preso spunto dalla mia esperienza. Gli abusi che subiscono i personaggi, li ho subiti anch'io. Filmarli usando l'umorismo era l'unico modo per rappresentarli e prendere distanza da quei momenti. Per me l’umorismo e la satira sono armi forti. Quindi, oltre a essere liberatorio, spero che sia anche un film che faccia bene, che faccia ridere e pensare».

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