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  • 18/03/2025
È unanime il grido d'allarme della Tuscia, territorio a nord del Lazio, dove con tutta probabilità dovrebbe sorgere il Deposito nazionale e parco tecnologico (Dnpt) destinato a mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi di tutta Italia. Il territorio, in allarme da anni, continua la sua mobilitazione per impedire che l'impianto sorga proprio qui.

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Trascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:07Buon martedì a chi ci segue in diretta sul canale 14 del Digitale Terrestre.
00:13Questo è non solo Roma e per la prossima ora in diretta vi racconteremo cosa succede di bello nel nostro territorio,
00:20nella nostra capitale e in compagnia di tanti ospiti in questa puntata per trattare i temi del giorno.
00:27A partire da quello che è definito un vero e proprio grido d'allarme,
00:31ed è un grido d'allarme che potremmo definire in un certo senso unanime e che riguarda il territorio della Tuscia.
00:38Penso che molti di voi all'ascolto e in visione sapranno della questione che ruota attorno a questo territorio
00:45dove dovrebbe sorgere con tutta probabilità un deposito per smaltire le scorie nucleari.
00:51Pensate che in Italia sono stati individuati 51 siti, 21 idonei, soltanto nel Viterbese
00:58che è un territorio a fortissima vocazione agricola, fortissima vocazione legata proprio all'ambiente
01:06e quindi c'è tanta paura da parte dei residenti, da parte del territorio,
01:10che non vuole che qui sorga proprio questo deposito di scorie nucleari.
01:15Dall'altra parte ci sono i favorevoli, cioè dicono è tutto sicuro, state assolutamente tranquilli,
01:21però qui dicono no, noi abbiamo già tantissimi impianti fotovoltaici che vanno a minare tanto la nostra agricoltura e i nostri paesaggi,
01:29ci manca soltanto il deposito di scorie nucleari.
01:32Ci sono state tante mobilitazioni nel corso degli ultimi anni, ce ne sarà un'altra il 6 aprile e una marcia l'11 maggio.
01:40Marcia che coinvolge non soltanto i residenti, appunto a chi abita qui da tantissimi anni,
01:46ma anche alcuni esponenti della politica.
01:49Sì, perché devo dire che questo argomento va ad animare davvero tanto il dibattito non soltanto sociale ma anche appunto politico.
01:57Appunto dicevamo che ci sono due manifestazioni in programma, tutte portate avanti da un comitato specifico
02:04che si chiama Comitato No Scorie Tuscia.
02:08Un comitato che va avanti con le sue battaglie da anni e che cerca di far sentire la propria voce, loro dicono, per difendere questo territorio.
02:16Noi abbiamo in collegamento telefonico Antonio Menghini che fa parte proprio di questo comitato che vi abbiamo appena citato.
02:24Buongiorno e bentrovato.
02:26Buongiorno a voi.
02:28Grazie Antonio. Noi abbiamo avuto qualche piccolo problemino a collegarci in video con lei,
02:33però avremo sicuramente il piacere di sentire le sue istanze per difendere questo territorio.
02:4021 siti soltanto nel Viterbese, un numero abbastanza importante per il deposito di scorie nucleari.
02:49Sì, sicuramente questo significa che il rischio è molto elevato.
02:55Sicuramente se consideriamo che dei 51 siti nazionali alcuni sono stati previsti sulle isole,
03:02ma poi alla conta dei fatti verranno comunque tolti di mezzo perché trasportare le scorie per mare avrà i suoi problemi,
03:14ecco qui che da 51 scendiamo a un numero intorno ai 40, quindi siamo al 50% in sostanza.
03:22Effettivamente sono dei numeri che ci mettono un po' paura, ma mettono soprattutto paura penso voi del territorio,
03:29perché voi avete puntato molto l'attenzione sulla vocazione agricola del Viterbese o comunque dell'intera Tuscia.
03:36Qual è il rischio se questo deposito davvero dovesse sorgere in questo territorio?
03:43Allora, io innanzitutto sono un geologo, quindi come…
03:48Meglio di lei non può spiegarci nessuno!
03:51Sì, io ho analizzato tutti gli aspetti geologici e idrogeologici.
03:58Le nostre obiezioni a questo progetto sono sostanzialmente quattro,
04:06partendo da quello alla quale faceva riferimento lei,
04:10è che non si è tenuto conto che il nostro territorio della Tuscia è caratterizzato
04:15dalla presenza di prodotti agricoli di elevata qualità, intanto per citarne qualcuno abbiamo il DOP,
04:23olio di canino, la nocciola della zona di Corchiano, l'asparago di Caddino e tantissimi altri,
04:32che ovviamente nel momento in cui verrà realizzato questo deposito saranno in qualche modo depenalizzati,
04:39cioè praticamente tutte le risorse che hanno messo in campo gli impreditori agricoli
04:47verranno vanificati da questa struttura.
04:50Ora, il discorso è che se tutto va bene ovviamente il rischio potrebbe essere basso,
05:00però il rischio nullo non esiste, quindi nel momento in cui verrà localizzata questa struttura
05:06dobbiamo sempre tenere a mente sempre la possibilità di avere degli incidenti,
05:12dei problemi nella realizzazione dello stesso, non possiamo essere sicuri che non ci sarà mai nessun problema.
05:21Quindi questo si riflette su questi prodotti agricoli che potrebbero essere in qualche modo diversificati,
05:32ma soprattutto ci sono altri 3 aspetti che velocemente sono.
05:37Prima di tutto la modalità con la quale la SOGIN e poi il Ministero hanno selezionato queste aree
05:45sono per noi state insufficienti, nel senso che non si è tenuto conto di tanti aspetti,
05:52faccio un esempio che mi riguarda più da vicino che è quello delle risorse ibriche,
05:57cioè i caratteri idrogeologici inizialmente quando dovevano essere selezionate queste aree
06:04bisognava escludere secondo delle regole che erano state definite dall'istituto superiore
06:11per la protezione ambientale, molto stringenti, queste regole dicevano che dobbiamo escludere
06:18ovviamente tutti quei territori che hanno un rischio di terremoto, vulcanico, di frano o alluvionamento,
06:28ma anche tutti i terreni che insistono sopra a risorse ibriche sfruttate, anche ad usi dropotabile.
06:38In tutti i 21 siti della Tuscia abbiamo questa condizione, quindi ad oggi noi nonostante
06:44abbiamo presentato insieme all'Università della Tuscia e tanti altri esperti questa
06:50obiezione, non c'è stata data nessuna risposta, per cui noi abbiamo il rischio concreto
06:57che questo deposito andrà a essere realizzato sopra all'area di alimentazione di importanti
07:03sorgenti che vengono utilizzati da tanti comuni. Un altro aspetto che abbiamo contestato
07:10è che in questo deposito verranno allocati non solo rifiuti a bassa radioattività, ma
07:17anche quelli ad alta radioattività e questo va in contraddizione con le norme internazionali,
07:23nel senso che questi rifiuti che hanno tempi di regadimento di centinaia di migliaia di
07:30anni dovranno essere stoccati invece in depositi geologici profondi che nessuno poi si sognerà
07:38mai di andare a toccare, invece in questo modo oggi il Ministero intende allocarli per
07:48un tempo che vada da 100 a 150 anni in questo deposito, in attesa che venga individuato
07:55un deposito geologico profondo, questo noi lo contestiamo perché la progettazione, così
08:01come è stata definita, riguarda i rifiuti a bassa radioattività e non questi ad alta
08:07radioattività. Poi c'è un ultimo aspetto che è legato
08:12alla situazione sanitaria del nostro territorio, il biterbese per la presenza naturale del radon
08:19che è contenuto nei tufi, presenta il maggior numero di incidenze di tumori ai bormoni e
08:27quindi… Sì, i bormoni so anche per quanto riguarda
08:31le donne al seno ad esempio, al tumore alla mammella o comunque agli organi riproduttivi,
08:36non so, mi corregga se so… Esatto, quindi noi ci troviamo già, penso
08:43che una situazione molto… Una situazione già precaria di base, no?
08:50Esatto, diciamo che la cosa che ci spaventa oltre che preoccuparci è che ad oggi non
08:56c'è stata alcuna interlocuzione con gli enti decisori, tutte le nostre obiezioni sono
09:03state ignorate, tant'è che dalle aree potenziali siamo passate alle aree donne senza che ci
09:11sia stata prodotta una documentazione che ci spieghi il motivo, addirittura noi abbiamo
09:20fatto ricorso, abbiamo richiesto un accesso agli altri che ci è stato negato, questo
09:25fra l'altro è contro la convenzione di Orus che prevede che per motivazione caratteristica
09:30ambientale tutti i cittadini debbono avere accesso a questo tipo di documentazione e
09:41l'ultima beffa è stata che quando per l'ennesima volta abbiamo richiesto nuovamente
09:48di visionare questa documentazione, il ministero ci ha risposto con una e-mail dove ci ha
09:56indirizzato su dei documenti che sono pubblici da ormai 3 anni, che quindi erano completamente
10:04inutili. Per adesso accontentatevi di questo perché
10:10stiamo cercando un po' di temporeggiare, sia un po' questa di sensazione. Antonio
10:15io leggevo tra le altre cose che il Presidente della provincia di Viterbo, Alessandro Romoli
10:21ha deciso di dare battaglia facendo anche ipoteticamente ricorso al TAR, sperate che
10:27questo passo possa dare dei risultati, delle speranze future.
10:32Ricorso al TAR già sono partiti, ce ne stanno innumerevoli, sia riguardo a quello che dicevo
10:42prima di accesso agli atti, sia alla contestazione di come sono state selezionate le aree e infine
10:49su come si sta conducendo la valutazione ambientale strategica, la VARS, che è una procedura
10:56con la quale da queste 21 aree dovremmo scendere a meno aree sulle quali si può andare a fare
11:02delle indagini più dettagliate. Però anche lì i passi sono stati a dir poco
11:09chiari, tant'è che quando è uscita questa prima comunicazione con la quale il Ministero
11:16invitava tutti i comuni della provincia a interagire in modo da definire le stesse procedure
11:25per andare avanti con questa selezione, con questa schermatura ulteriore, i tempi che
11:32erano stati dati erano molto stretti, un mese di tempo per commentare, per presentare delle
11:41ipotetiche osservazioni. Esatto, però scadeva il 26 dicembre questa
11:48cosa. A ridosso di Natale proprio.
11:52A ridosso di Natale e poi la mossa intelligente che abbiamo adottato insieme al Presidente
12:00Romoli è stata quella di interessare direttamente la provincia perché altrimenti non c'erano
12:06neanche i tempi tecnici, immaginate se ogni comune doveva in un mese convocare il Consiglio
12:14Nazionale, visionare tutto per poi rispondere quando poi spesso i comuni non hanno i tre
12:21loro tecnici. Capiamo bene quanto i tempi possano essere
12:25davvero lunghi per risolvere queste questioni. Antonio io purtroppo tra pochissimi secondi
12:30devo mandare la pubblicità, però lei ci conferma che il 6 aprile ci sarà una manifestazione
12:35e poi come evento più importante l'11 maggio una marcia, corretto?
12:42Sì, sono entrambe delle marce, quello del 6 aprile riguarda, sarà al Parco di Gucci
12:48di Montalto ed è ovviamente aperto a tutti i cittadini e diciamo che è stata organizzata
12:54da tutti i comuni che si trovano sulla sponda occidentale, mentre quella dell'11 maggio
13:01è una seconda marcia che si terrà a Corchiano, organizzata invece dai comitati che si sono
13:06costituiti sulla parte orientale della provincia. È importante partecipare perché come dicevo
13:12prima ci troviamo di fronte a un muro di gomma, non abbiamo alcuna interrogazione seria con
13:19gli organi decisori, quindi il nostro appello è quello di fare massa perché noi andremo
13:29comunque avanti con tutti gli strumenti giuridici, scientifici etc., però il problema è che
13:35a fronte di migliaia di pagine di documentazione tecnica abbiamo visto che non sono state mai
13:43analizzate con scrupolo, non ci sono state date risposte, quindi secondo noi è il momento
13:51di muoversi con incisività per far sentire la vostra voce giustamente.
14:04Antonio io la ringrazio davvero di cuore per essere stato in nostra compagnia e averci esposto
14:09un po' a quelle che sono le ragioni del vostro comitato, immagino di gran parte del territorio
14:13della Tuscia. Noi torneremo a disturbarla molto presto perché si ha la netta sensazione
14:18che è una vicenda che non si esaurisca nel giro di poco tempo, quindi grazie davvero.
14:23Grazie a voi, grazie a voi. A prestissimo, grazie.
14:34Grazie a voi.

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