Jova è tornato, più forte che mai. Dopo l'incidente che lo ha fermato per due anni, Lorenzo è on stage! Come un elastico si è allontanato, ha accumulato energia e ora è arrivato il momento di esplodere. Dopo le 4 date a Pesaro è pronto alla lunga cavalcata nei palazzetti a cominciare da Milano. Ancora il 14-15-17-18 marzo Palajova è a Milano, all'Unipol Forum, date tutte sold out a cui si aggiungeranno i nuovi appuntamenti di maggio. «Lo spettacolo è impegnativo: arrivo alla fine molto stanco, le prime 4 date sono state formidabili. Nella prima ha giocato tanto l'emozione, con la voce che ha faticato a uscire all'inizio, ma il pubblico diventa pazzo e io con loro. Mi sono preparato tanto dopo l'incidente e ora anche il gesto scenico sta tornando. Dopo le prove, Gianna Nannini mi ha chiamato e mi ha detto “è sul palco che si guarisce! Ed è stato proprio così”».
Racconta Lorenzo Cherubini: «Il concerto di oggi è anomalo per me, ma è quello che mi rappresenta. Ho fatto una scelta di rigore volendo la band in una forma tradizionale, ma ho capito che questa novità mi avrebbe aiutato a divertirmi molto di più». Jova sul palco mette la gioia, il dolore, l'entusiasmo, la fatica, la determinazione, il sudore, la speranza, gli interventi, la ripresa, la fisioterapia, le risate, la disperazione, la ripresa, la voglia. Questo debutto ha il forte sapore di una ripartenza, di un tornare a fiorire. «Il progetto è nato dopo il Jova Beach ma era già stato pensato così. L'incidente ha solo cambiato i tempi, tutto è stato ritardato di un anno, il tema del concerto scaturisce dalla fioritura. Le canzoni per me sono delle premonizioni: pensi una cosa e poi si realizza in un modo inaspettato. Così è stato per l'incidente che è avvenuto in una fase della vita in cui mi sono messo in pericolo. Le canzoni sono un modo per dare un senso alle cose anche se un senso non lo hanno come dice Vasco», ha aggiunto parlando con i giornalisti prima di salire sul palco.
Sarà la voglia di riascoltare quella musica, sarà l'astinenza di anni senza Jova, sarà la band eccezionale ma le canzoni di Lorenzo non sono mai state così potenti, così trascinanti. La scaletta infiamma la platea dal primo pezzo, per una sequenza che dall'inizio alla fine lascia senza respiro! L'ombelico del mondo, Mezzogiorno, I love you baby, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. E Le tasche piene di sassi, Mi fido di te e pochi nuovi brani tratti da Il corpo umano: l'apertura dello show con Montecristo, la title track dell'album Il corpo umano, Fuorionda, 101 e Un mondo a parte.
Lo show fiorisce con la musica di Lorenzo, che segna il suo ritorno in scena ma anche il ritorno alla sua passione più grande, la musica live. Lo spettacolo è essenziale, il set è pulito. Come un giardino giapponese, ogni foglia è al suo posto. Ogni frammento è di grande valore e l'insieme è potente e mai visto. Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo non è stanco dei colori.
Racconta Lorenzo Cherubini: «Il concerto di oggi è anomalo per me, ma è quello che mi rappresenta. Ho fatto una scelta di rigore volendo la band in una forma tradizionale, ma ho capito che questa novità mi avrebbe aiutato a divertirmi molto di più». Jova sul palco mette la gioia, il dolore, l'entusiasmo, la fatica, la determinazione, il sudore, la speranza, gli interventi, la ripresa, la fisioterapia, le risate, la disperazione, la ripresa, la voglia. Questo debutto ha il forte sapore di una ripartenza, di un tornare a fiorire. «Il progetto è nato dopo il Jova Beach ma era già stato pensato così. L'incidente ha solo cambiato i tempi, tutto è stato ritardato di un anno, il tema del concerto scaturisce dalla fioritura. Le canzoni per me sono delle premonizioni: pensi una cosa e poi si realizza in un modo inaspettato. Così è stato per l'incidente che è avvenuto in una fase della vita in cui mi sono messo in pericolo. Le canzoni sono un modo per dare un senso alle cose anche se un senso non lo hanno come dice Vasco», ha aggiunto parlando con i giornalisti prima di salire sul palco.
Sarà la voglia di riascoltare quella musica, sarà l'astinenza di anni senza Jova, sarà la band eccezionale ma le canzoni di Lorenzo non sono mai state così potenti, così trascinanti. La scaletta infiamma la platea dal primo pezzo, per una sequenza che dall'inizio alla fine lascia senza respiro! L'ombelico del mondo, Mezzogiorno, I love you baby, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. E Le tasche piene di sassi, Mi fido di te e pochi nuovi brani tratti da Il corpo umano: l'apertura dello show con Montecristo, la title track dell'album Il corpo umano, Fuorionda, 101 e Un mondo a parte.
Lo show fiorisce con la musica di Lorenzo, che segna il suo ritorno in scena ma anche il ritorno alla sua passione più grande, la musica live. Lo spettacolo è essenziale, il set è pulito. Come un giardino giapponese, ogni foglia è al suo posto. Ogni frammento è di grande valore e l'insieme è potente e mai visto. Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo non è stanco dei colori.
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NovitàTrascrizione
00:00Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
00:14Io e te, che ci abbracciamo forte
00:17Io e te, io e te, che ci sbattiamo forte
00:20Io e te, io e te, che andiamo contro vento
00:23Io e te, io e te, che stiamo in movimento
00:27Io e te, io e te, che abbiamo fatto un sogno
00:30Che volavamo insieme, che abbiamo fatto tutto
00:33E tutto c'è da fare, che siamo ancora in piedi
00:36In mezzo a questa strada
00:38Io e te, io e te
00:40E mentre il mondo va
00:43E ogni giorno gira un po' più forte
00:46Noi due mano nella mano
00:49Noi siamo un mondo a parte
00:53E mentre il mondo va
00:56E ogni giro mischia le sue carte
00:59Noi due sempre più lontano
01:03Noi siamo un mondo a parte
01:07Mano nella mano
01:09Sempre più lontano
01:11Dio come ti amo
01:12Quando ci abbracciamo
01:14Noi ancora siamo
01:17Mentre il mondo va
01:19E va, e va, e va, e va
01:23A bordo di un'astronauta senza pilota
01:27Che fuga verso galassia a cercare vita
01:31Come nel sabato in sera in provincia
01:34Che sembra tutto finito, poi ricomincia