Accerchiato dalle gang, il Quarticciolo diventa cantiere di legalità

Sembrava una scena da film quella che si è consumata al Quarticciolo, uno dei quartieri simbolo dello spaccio di droga della capitale. Due poliziotti hanno fermato un tunisino di 18 anni alla guida di un SUV Volkswagen T-Roc noleggiato, ma sono stati immediatamente circondati da un gruppo di altri giovani, anch'essi connazionali del ragazzo fermato, richiamati dal boss della zona. La situazione si è intensificata, costringendo uno degli agenti a estrarre la pistola per proteggere sé stesso e i suoi colleghi, permettendo così l’arresto del boss 21enne per resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo 18enne, invece, è stato denunciato e rilasciato. Un clima di tensione che non sembra allentarsi, nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine e della comunità locale, come il parroco don Antonio Coluccia che ha lanciato più volte l’allarme per le minacce ricevute dai pusher.

I veicoli a noleggio sono da anni uno degli strumenti preferiti dai criminali per operare nel quartiere, poiché permettono di aggirare il controllo delle forze dell'ordine e rendere difficile l’identificazione dei malviventi. Un fenomeno che sta assumendo proporzioni preoccupanti, tanto che il sindacato di polizia Coisp chiede un intervento deciso da parte dello Stato per fermare la crescente violenza. «Se non si interviene con sanzioni esemplari, assisteremo a una pericolosa escalation di violenza», ha dichiarato Domenico Pianese, segretario generale del sindacato.