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Il giornalista Valerio Boni conquista un nuovo Guinness World Records, il settimo dal 2021. In sella a una e-bike ha pedalato per 24 ore su un tratto di tangenziale milanese ancora da inaugurare. Il record è stato conquistato il primo dicembre 2024, ma omologato pochi giorni fa. E presto dovrebbero essere certificati anche i primati "intermedi": quello dell'ora e sulla distanza delle 12 ore, frantumati durante il tentativo

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Sport
Trascrizione
00:00Sono Valerio Boni, ho 65 anni, e in questo video sono condensati i passaggi chiave di
00:17un tentativo di record che avevo pianificato nel 2022, ma sono riuscito a rendere concreto
00:22solo a fine 2024.
00:24Il motivo? E' semplice, con i miei Guinness cerco sempre di avere storie da raccontare,
00:31ma anche di trovare circuiti particolari. Questa volta, dopo avere scartato la possibilità
00:36di utilizzare una pista di atletica, ho trovato un'opportunità eccezionale. Mi è stato messo
00:41a disposizione un tratto lungo un chilometro della tangenziale est di Milano già completo,
00:46ma non ancora aperto al traffico. Così, nel fine settimana tra il 30 novembre e il primo
00:50dicembre 2024, ho cercato di conquistare tre Guinness World Records in un solo evento.
00:56Il mio obiettivo principale era quello di battere il primato di distanza percorsa in
01:0024 ore in sella a una bicicletta a pedalata assistita, poiché questa è la formula che
01:05preferisco. Ma visto che erano già stati stabiliti i primati per l'ora e per le 12
01:09ore in 24 ore, ho scelto di puntare a migliorarli tutti. Un'impresa che sembrava difficile,
01:15ma non certo inarrivabile. La bicicletta che ho scelto per questo tentativo non era la
01:20più leggera, ma era sicuramente la più autentica, una fat bike di oltre 40 kg. Non
01:25una bicicletta da corsa, ma un mezzo che rispecchia la realtà di molti di noi, lontano dalle
01:30biciclette super tecnologiche. Ho voluto rendere il tutto il più genuino possibile. Il terreno
01:38era perfetto, le condizioni climatiche un po' meno. Il freddo, la nebbia e il ghiaccio
01:44hanno reso il percorso scivoloso. Ma niente più di quanto un motociclista abbia affrontato
01:49più volte nella vita. La prima sfida è stata alla distanza dell'ora. Ho percorso 36,360
01:56chilometri, quasi raddoppiando il record precedente. Un risultato ottenuto spingendo al massimo,
02:02ma la vera sfida doveva ancora cominciare, le 12 ore e poi le 24 ore. Per evitare che
02:08ogni ora passata sembrasse più lunga della precedente, ho scelto di non guardare mai
02:13il cronometro sul traguardo, lasciando che il tempo fosse scandito dall'autonomia delle
02:17batterie. Ogni 4 ore, una breve pausa, pochi minuti per riprendere fiato, per adeguare
02:24l'abbigliamento al clima che diventa più rigido. Il mio corpo e la mia bici diventano
02:30una cosa sola. Al termine delle prime 12 ore ho percorso 323 chilometri, mentre dopo 20
02:37ore ho già raggiunto i 455 chilometri che rappresentavano il limite da battere. Esfrutto
02:44le ultime 4 ore per alzare la soglia fino a 565,600 chilometri, che pochi giorni fa
02:50il Guinness ha riconosciuto essere il nuovo primato da battere.
02:53Arrivato alla fine, sapevo di aver speso bene il mio tempo. Non solo per i numeri, ma per
03:00la forza che ho tirato fuori in quei momenti. E quando il cronometro si è fermato, avevo
03:04raggiunto il mio obiettivo, tre Guinness World Records. Un'impresa che non ho mai pensato
03:09di fallire. Nemmeno quando poco più di un'ora dalla partenza una foratura mi ha costretto
03:15a fermarmi per sostituire la ruota. Da quel momento in poi, tutto è andato come secondo
03:20le mie previsioni. Questa è la mia storia. Un racconto fatto
03:26di fatica, ma anche di divertimento. E il mio viaggio non finisce qui. Ci sono altre
03:31sfide da affrontare, altri record da battere. Perché questo è il settimo della serie,
03:37e la vera vittoria è non fermarsi mai.

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