La trasmissione condotta da Rachele Gerace
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NovitàTrascrizione
00:00Ci sono anch'io, è tutta per te, non smettere adesso di ridere e chiamere bene,
00:17e che avveriate bene, e che avveriate bene. Ci sono anche io.
00:34Ci sono luoghi che profumano di bene, di bellezza, di speranza.
00:38Luoghi dove la parrocchia è casa che accoglie, proprio come diceva Don Bosco.
00:45E questo è quanto accade nel quartiere dove ci troviamo oggi, qui a Villaggio Urra, dove vogliamo raccontarvi la bellezza della comunità parrocchiale Madonna della Pace.
00:58Ad accoglierci qui il parroco, una presenza storica su questo territorio, Padre Giovanni Tomaso.
01:05Padre, grazie di averci accolti.
01:07Prima domanda, perché intitolare una parrocchia alla Madonna della Pace, perché questo segno di pace in un territorio particolare?
01:16Ma io penso che l'allora vescovo Monsignor Fasola, negli anni 70, quando venne l'idea di dare un servizio a questa comunità,
01:27per non ripetere i nomi o i titoli delle parrocchie che spesso si moltiplicavano, per esempio la parrocchia San Nicola, a Messina abbiamo forse una quindicina di parrocchie con questo nome.
01:40E così dentro un nome nuovo, io penso che sia legato al saluto francescano, pace e bene, e quindi forse si pensò in quell'occasione di dedicare questa comunità e offrirla a questo titolo, Madonna della Pace.
01:58Lei è qui parroco da quanti anni?
02:00Ma è dal 1993, del secolo scorso.
02:03Quanti cambiamenti sociali e culturali ha visto avvenire in questo luogo?
02:07Ma niente come cambiamenti io penso, tanti vecchietti o tante abitazioni legate ad anziani che sono un pochino risolte con l'ingresso dei nipoti o forse dei figli,
02:23però il resto guarda quello che vede qui di fronte come era 30 anni fa, continua ad essere adesso, si c'è un po' di attenzione alla viabilità, parliamo di viabilità come decoro, alberi o forse banchine, ma c'è un via vai di autotreni, di camion, di confusione che c'era e continua ad esserci.
02:44E la parrocchia è diventata un faro di luce qua soprattutto grazie all'oratorio salesiano?
02:50Esatto, cerchiamo di illuminare, cerchiamo di dare un po' di luce, un po' di gioia, un po' di respiro, un po' di entusiasmo a un ambiente che vorrebbe vivere meglio la propria identità non solo di periferia ma un'identità che è allargata su un mare che è meraviglioso, i monti, un ambiente che non ha i palazzoni molto molto grandi, un ambiente che vuole vivere.
03:18E noi prima di andare a scoprire tutta questa bellezza che viene dai giovani proviamo a fare una piccola ispezione nella chiesa, una chiesa moderna ma con un tocco artistico particolare.
03:29Va bene, andiamo.
03:32Padre, una chiesa dei tratti moderni che però ha un suo quid, una sua peculiarità anche artistica che si esprime in questo bellissimo affresco in fondo all'abside centrale.
03:47Certamente è un edificio che è pieno di luce, una luce che non è soltanto riferimento alle vetrate o a quello che può entrare dall'esterno che è sempre grazie di Dio e segno del creato.
04:05Però la luce è questo dipinto meraviglioso che l'allora padre Ugolino d'Abelluno, incaricato dal primo parroco di questa chiesa, chiesa che è nata negli anni fine 70-80, ha voluto offrire a questa assemblea che ogni giorno alla domenica si incontra.
04:25E' sicuramente lo sguardo, il riferimento, l'immagine di questo Cristo che è in mezzo a un creato, il creato che nel cammino francescano è riferito agli astri, è riferito a questo oroscopo e San Francesco che è sicuramente lì accanto al Cristo risorto.
04:52Padre, da San Francesco d'Assisi a San Giovanni Bosco, due spiritualità diverse ma due spiritualità complementari che si traducono nell'accoglienza, nell'inclusione, nella possibilità di osservare il cammino di crescita della comunità intera e in particolare dei giovani.
05:12Ma sicuramente sono due riferimenti molto forti, il Francesco che è la meditazione, è la contemplazione, è la povertà, è la semplicità, San Giovanni Bosco invece che è l'entusiasmo, è il rumore, è l'andare verso i giovani, quindi sono due riferimenti che si completano a mio avviso.
05:31Inizialmente questa chiesa viveva un respiro francescano quando è nata, adesso devo dire che ha un respiro senz'altro di salesiano con i tanti giovani che si alternano qua con quali animatori ma anche i chierici che vengono da San Tommaso che ci danno una mano all'oratore del sabato.
05:52E noi adesso andiamo a scoprire questa bella comunità.
06:01San Giovanni Bosco
06:32Parrocchia Madonna della Pace
06:37Parrocchia Madonna della Pace
06:42Parrocchia Madonna della Pace
06:49Qui alla Parrocchia Madonna della Pace l'oratorio è il cuore della comunità, è il luogo dove si incontrano i giovani, si lasciano incontrare, si intercetta la loro vocazione alla vita.
07:04Giovani che affiancano altri giovani, gli animatori, questa è la bellezza.
07:09Qui con me ce ne sono due del gruppo, Daniele e Andrea.
07:14Daniele tu da quanto tempo per qui?
07:16Io sono animatore da otto anni e mi occupo del coordinamento da cinque anni.
07:22Tu sei studente universitario?
07:24Sì, sono al quarto anno di giurisprudenza all'Università di Messina.
07:27Qual è il senso della missione vocazionale tradotta in attività di oratorio in un quartiere come questo?
07:34Guarda, noi cerchiamo sempre di poter rendere felici i nostri destinatari, quelli che sono appunto i nostri fanciulli, ma poter anche essere punto di sostegno, poter essere un punto saldo per quei ragazzi, magari anche della mia età, un po' più piccoli, che magari vivono un momento un po' più triste e che hanno bisogno di quel qualcosa in più, quel quid in più, che invece possa portare loro la gioia.
08:04Noi, guarda, ti faccio un esempio, abbiamo accolto poco tempo fa un animatore della mia età, un mio compagno delle media, che mi dice, guarda, non è un bel periodo per ora, posso venire?
08:15Ho detto, questa è casa tua, certo, devi venire.
08:17E giusto ieri abbiamo avuto modo di parlare anche con tutti, quindi comunque faccia a faccia con tutti, dove lui stesso ha espresso la sua gratitudine per essere stato accolto e dice, no, io non sono stato accolto, perché quando sono entrato è come se io già facessi parte di questa realtà.
08:31Quindi alla fine queste sono soddisfazioni e noi cerchiamo sempre di portare avanti quello che ci insegna San Giovanni Bosco.
08:38Però, Daniele, questo è un rione con diverse criticità, marginalità sociali e culturali che rischiano di offuscare la bellezza della comunità, delle famiglie e qui voi correte spesso ai ripari, no?
08:50Sì, in fondo sì, ci troviamo comunque in un quartiere della zona sud che è connotato anche da qualche carattere, diciamo, che è distante dalla nostra realtà, dal nostro modo di essere, ma comunque anche noi stessi cerchiamo, anche con l'aiuto dei Selesiani, cerchiamo sempre di raccogliere il più gente possibile.
09:10Noi vediamo, per esempio, dei ragazzi con la bicicletta, per esempio, che passano qui fuori e che si affacciano e guardano. Noi subito andiamo a dirgli, come ti chiami? Perché non entri? E devo dire che tante volte ci riusciamo. Qualche volta, diciamo, sono un po' più resti, però, sempre come ci dice San Giovanni Bosco, in ogni ragazzo c'è un punto accessibile al bene. Noi cerchiamo sempre quel punto e diciamo che alla fine ci riusciamo sempre.
09:33Qui sono tantissimi ragazzi, le ragazze e i piccoli che partecipano alle attività e voi avete fatto una buona suddivisione in gruppi, su che base?
10:04Anche noi animatori, di certo, ci formiamo e siamo divisi in biennio, GR ad 1 e triennio, GR ad 2. E, infine, gli animatori universitari si formano nel GR giovani. Quindi, intanto, una divisione per età.
10:21Poi, durante la giornata oratoriale, anche una divisione per laboratori. Quindi, abbiamo laboratori come calcio, teatro, basket, artistico, hobbystica, dove comunque cercano, ad esempio, di creare origami.
10:36In ogni caso, l'obiettivo è quello di rendere contenti i bambini e di realizzare qualche volta, comunque, uno spettacolo per il teatro o anche, semplicemente, imparare loro le regole di uno sport, come giocare bene, ad esempio, a calcio o a basket.
10:53Un altro valore aggiunto di questa comunità è la presenza salesiana. Oratorio salesiano è uno dei più grandi della città, il più grande, probabilmente, dopo quello di San Matteo a Giostra, che è casa madre. Qui con noi c'è uno dei giovani del San Tommaso. Rosario, tu vieni da molto lontano, da dove?
11:11Sì, io vengo dal Madagascar e abito a Messina, a San Tommaso e sto facendo la teologia a Messina.
11:19Quanti anni hai?
11:20Io ho 27 anni.
11:23Rosario, quanto è importante il carisma salesiano in un luogo dove i giovani devono imparare a crescere e a conoscere quelli che sono i loro sogni?
11:33L'oratorio è importante nella vita salesiana e soprattutto nella formazione salesiana perché Don Bosco ha creato l'oratorio per l'educazione salesiana, per l'educazione ai giovani.
11:48Poi l'oratorio è importantissimo perché è l'oratorio dove sono i salesiani, dove sono i giovani e c'è sempre i salesiani. L'oratorio è come una casa che accoglie tutti i ragazzi e come parrocchia che c'è la preghiera, la mesa, come la scuola che insegna la catechese e qui c'è il cortilio per giocare con i ragazzi. Quindi l'oratorio è un luogo importantissimo per noi salesiani.
12:15Rosario, casa che accoglie, appunto tu, la tua casa, la tua terra, lei lasciata e con essa la famiglia. Spesso molti di questi giovani, in questo e in altri quartieri periferici, vivono una sorta di isolamento dalla comunità famiglia. Cosa vuol dire ritrovarsi tutti insieme in un oratorio?
12:32Ritrovarsi tutti insieme in un oratorio vuol dire che, secondo me, la mia famiglia è lontana, quindi i ragazzi, secondo me, è come la seconda famiglia perché i ragazzi sono veramente bravissimi, gentilissimi e accoglienti e mi sento veramente, mi trovo bene qua con i ragazzi qua.
12:52E tra gli animatori c'è anche Antonio. Antonio, tu abiti qua a Villa Zurra?
13:01All'indietro, da là.
13:03Da quanto tempo fai l'animatore qua?
13:05Ehm, tre.
13:08Da tre anni?
13:09Da tre anni, sì.
13:10Quindi ormai conosci tutte le regole?
13:12Sì, sì.
13:13Tu hai fatto un'altra esperienza lavorativa importante già al bar del comune. Per quanto tempo?
13:19Un anno.
13:20Un anno.
13:21Sì.
13:22Cosa ricordi di quell'esperienza?
13:23Eh?
13:24Cosa ti è piaciuto di quell'esperienza di lavoro?
13:27Stare in mezzo alla gente?
13:30Un pochino.
13:31Un pochino. E qua qual è l'attività più bella che fate fare i ragazzi?
13:34Eh?
13:35La più bella attività qual è? Il calcio, il ballo?
13:38Calcio, il ballo, squadre, animatore, attrice.
13:43Ma i ragazzi ti ascoltano a volte di subito?
13:45I ragazzi ascoltano.
13:56Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
14:26Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
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15:26Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
15:57Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
16:10L'oratorio è il luogo dove si pratica quotidianamente l'inclusione.
16:15È uno spazio aperto a tutti, uno spazio privo di barriere culturali, sociali, religiose.
16:21È il luogo dove ogni giovane può intercettare la propria vocazione.
16:26In questo momento, come vedete, è in corso una delle tante attività sportive, il calcio.
16:30Siamo in piena partita e io vado a intercettare qualcuno di loro, qualche giovane.
16:35Bilal, ciao Bilal.
16:36Quanti anni hai e da dove vieni?
16:3812 e vengo dalla Tunisia, ma sono nato qua.
16:40Quindi parli benissimo l'italiano e la lingua del tuo paese?
16:43È il tunesino.
16:44E la parli?
16:45Sì.
16:46Qual è l'attività che ti piace di più qua?
16:48Giocare a calcio.
16:49E tu come sei venuto a conoscenza dell'oratorio?
16:51Perché vado in classe con qualche mia compagna che viene qua e me l'hanno consigliato e sono venuto.
16:56E tu lo consiglieresti ai tuoi coetani?
16:58Sì.
16:59Perché?
17:00Perché è molto divertente e hai la possibilità di conoscere nuove persone.
17:06E poi c'è Giulia, perché anche il calcio è uno sport inclusivo, vero Giulia?
17:10Tu giochi a calcio da quanto tempo?
17:12Da quattro anni.
17:13Ti piace e perché?
17:16Mi piace perché mi diverto almeno.
17:21E ma ti è capitato che qualcuno ti dicesse ma tu sei femmina e non puoi giocare a calcio?
17:26Sì.
17:27E tu cosa rispondi?
17:28Io faccio quello che voglio, sì.
17:31E oltre il calcio quale attività ti piace fare?
17:34Spesso mi piace anche un pochino giocare a palla a volo, magari con le mie compagne di classe.
17:44Sì, però adesso lasciami giocare e devo far vincere la scuola.
17:47Ok.
18:13No, ti fai tutti i giorni.
18:27Vai, vai, vai, qua, qua, vai!
18:29Non puoi farmi mai più!
18:31No!
18:32No, no, no.
18:44Qui all'oratorio si imparano a conoscere i giovani anche attraverso le loro storie di vita, scoprendo perché sono arrivati qui, quale motivazione li ha spinti.
18:56E noi proviamo a raccontarvi due storie, quella di Mattia e quella di Attilio.
19:02Mattia, tu da quanto tempo sei qui in oratorio a fare l'animatore?
19:05Allora, l'animatore sono quattro anni ormai, quattro anni tra cui gli ultimi due in cui lo vivo a pieno, proprio come stile di vita ogni giorno, dando il massimo impegno.
19:16Tu sei di questo quartiere?
19:19No, io sono di Santa Lucia sopra Contesse, però ho passato molto tempo della mia vita qua nel quartiere di Villaggiurra perché andavo a scuola qua vicino e sia come bambino qui in oratorio e poi come animatore.
19:32Cosa ti ha spinto a barcare quel cancello e a decidere di intraprendere questo percorso anche di animazione?
19:39Tutta la vita che vedevo da fuori i bambini giocare, le urla, gli animatori felici, i ragazzi che insomma passano le loro giornate e quindi mi sono immerso in questa realtà e adesso fa parte di me.
19:51Attilio, tu quanti anni hai e da quanto tempo operi qua?
19:55Io ho 33 anni quindi sono un po' meno giovane, sono animatore da 19 anni quindi più della metà della mia vita praticamente.
20:04Tra un gioco, un ballo e un calcio al pallone vi capita di incontrare storie di vita, storie anche di disagio che i vostri coetanei vi consegnano?
20:17Allora è una situazione spesso delicata anche perché io stesso vengo da una storia delicata quindi ho iniziato proprio a fare l'animatore perché volevo essere d'aiuto per gli altri.
20:29Quando ero piccolo mi sentivo di dover dare qualcosa in più perché era quello che a me mancava e quindi sì noi ci rendiamo conto spesso di avere situazioni anche difficili davanti
20:41perché la povertà che oggi si vive non è solo economica purtroppo, parliamo di povertà di spirito, povertà anche rinerente alla solitudine.
20:51Abbiamo bambini che spesso si sentono soli, è una generazione che si sente sola, si sente abbandonata da tutto, dalle istituzioni, dalla società, dai genitori spesso
21:00e quindi se noi possiamo dare qualcosa veramente di bello, di puro perché noi diamo valori all'interno dell'oratorio allora possiamo fare veramente qualcosa per aiutarli questi ragazzi.
21:12Attilio cosa c'era prima di quel cancello, prima che tu arrivassi qui nella tua vita e cosa hai trovato qui dentro?
21:19Io ho avuto la sfortuna ma anche la fortuna di non avere una figura paterna per una serie di problematiche però è stato quello che mi ha spinto a entrare nel cancello perché mi sentivo di avere bisogno di dare qualcosa che mi mancava
21:38e quindi sono entrato con questo obiettivo, questo di trovare qualcosa per me e poi ho trovato Don Bosco ed è stato amore a prima vista, infatti io sono salesiano cooperatore ormai da otto anni ed è stata la scelta che più di tutte ho sentito mia, indossare un vestito che mi sta perfettamente addosso e quindi cerco di portare questo mio essere salesiano cooperatore all'interno della realtà che vivo qua in oratorio.
22:38Abbiamo le tante attività di animazione che coinvolge i più piccoli, andiamo a sentire meglio di cosa si tratta, lo chiediamo a una delle animatrici, cosa si fa qua?
22:48È il laboratorio danza dove appunto i bambini stanno preparando un balletto per fine anno per poi appunto farglielo vedere ai propri genitori quindi si mettono in gioco ecco anche i bambini sia le ragazze più grandi.
23:05Andiamo a sentirne una, una piccola per tutti, chiediamo cosa si fa in questo laboratorio di danza? Vediamo se ce lo spiega.
23:13Si balla.
23:14Ma cosa si balla?
23:16Le cose.
23:18Una coreografia preparate? Un balletto? E poi lo fate vedere a chi ha mamma, papà, i nonni?
23:24Sì, quando c'è spettacolo.
23:27Ma quanto vi impegnate voi in questa attività?
23:29Tante cose.
23:31E se sbagliate cosa vi dicono le animatrici?
23:34Niente, lo rivacciamo e lo proviamo.
23:45Io vorrei sapere da voi, qua i maschietti, le femminucce, i ragazzi e le ragazze, come ve li dividete qua i passi del ballo?
23:53Uno va di là e l'altro va di là, i maschietti vanno di là e le femmine vanno di là.
24:01Ma chi sono i più bravi, i maschietti o le femminucce?
24:05Tutti.
24:07Sto dicendo la verità?
24:09Sì.
24:11Ma a te piace il ballo perché?
24:13Perché io già da piccolo ero appassionato e già io ballavo da piccolo, cioè mi inventavo dei passi.
24:20Da piccolo? Perché quanti anni hai tu?
24:22Io già ho ne ho sette, tipo inizialo da tre anni.
24:25Quindi sei grandissimo?
24:27Sì.
24:31Andiamo a vedere cosa succede in quest'altra aula.
24:36Andrea, qui cosa si fa?
24:38Qui facciamo artistico, quindi i bambini realizzano dei lavoretti anche in base alla giornata, tipo oggi è la festa di Don Bosco e stanno realizzando delle bandierine su Don Bosco.
24:50Quanti sono i ragazzi che partecipano a questa attività?
24:53Sono circa 15-20, variano da sabato a sabato.
24:57Vediamo chi possiamo sentire, qualcuna che mi dice cosa stai disegnando.
25:01Sto disegnando Don Bosco.
25:03È facile o difficile?
25:04Pochino difficile.
25:06Pochino difficile?
25:07Sì.
25:08Ma è più difficile fare le forme o scegliere i colori?
25:10Fare le forme.
25:14Qua c'è una che già è avanti col lavoro, la bandierina è pronta, il disegno pure e stai colorando?
25:19Mi sto colorando qui a Don Bosco per rendere più colorata la scritta, per la felicità che provo.
25:28Ma voi vi scambiate consigli su come disegnare, su come scegliere i colori tra di voi?
25:32Sì, certe volte quando magari vediamo un pochino le nostre idee, ci confrontiamo per scegliere i colori, le forme, chi disegna meglio si aiuta l'una con l'altra.
26:19Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
26:49Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
27:20Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
27:40E qui entriamo nella sala dove si svolge l'attività di teatro, ricerazione vero Daniele?
27:46Sì, il laboratorio teatro, un laboratorio diciamo secolare tra virgolette.
27:50Noi quest'anno festeggiamo 20 anni di attività, il primo giorno del teatro è stato nell'ottobre del 2005, quindi 20 anni, io avevo due anni.
28:00E il teatro è una delle attività più longevi qui?
28:03Sì, anche perché come gruppo animatori noi abbiamo fatto ben tre musical e l'anno scorso abbiamo fatto uno spettacolo di Natale chiamato Il dono di Natale
28:12e per un attimo cercare di ripartire anche sotto questo punto di vista, sperando di poter fare qualcosa di più grande l'anno prossimo, non lo so.
28:19Andiamo a vedere cosa succede.
28:31Fermi tutti, fermi tutti, cosa sta accadendo qua?
28:35Stiamo giocando a un gioco di teatro.
28:38State provando un perché, come la strutturate l'attività teatrale qua?
28:43Dipende, giochi di improvvisazione o semplicemente allenamenti per anche la muscolatura facciale, quindi magari imitare emozioni, sentimenti, animali perché no.
28:54Chi è la più piccolina qua che fa teatro?
28:56Mia!
28:57Pensa mia!
28:58Mia quanti anni hai?
28:59Sette.
29:00E ti piace recitare?
29:01Sì.
29:02Perché ti piace, cosa succede quando reciti?
29:06Tiri fuori le emozioni?
29:09Sì, tiro fuori le emozioni.
29:12E riesci a condividerle con gli altri, con le tue amiche, con quelli che sono qua, sì o no?
29:16Ti emozioni con loro?
29:18Un po'.
29:19Un po'?
29:20Un po'.
29:35E qui c'è un'altra attività abbastanza consolidata che è il basket.
29:58Come vedete sono tanti, sono diversi Andrea quelli che lo praticano.
30:01Sì, abbiamo promosso questo laboratorio nel corso degli anni, all'inizio c'erano veramente pochi bambini, poi con passione siamo riusciti a sviluppare proprio questo sport in questo laboratorio e quasi funziona meglio del calcio.
30:12Quindi siamo molto contenti.
30:15C'è chi qua il basket lo pratica anche a livello agonistico, che è un'altra Andrea.
30:20Andrea tu da quanto tempo giochi?
30:22A basket già sei anni.
30:24Insomma a livello agonistico già?
30:26Io ho smesso di giocare ormai, ho giocato sei anni e poi ho smesso.
30:30Ho fatto molte cose con la scuola, sempre di sport e basta.
30:33Tu abiti in questo quartiere?
30:35No, io a San Filippo.
30:36E come mai sei venuto qui?
30:38Perché mi è piaciuto, io vengo a scuola qui no?
30:41E li vedo sempre, poi c'è stata quest'occasione che si sono iscritti anche i miei fratelli, fanno gli animatori e sono andato anch'io.
30:47Quindi ti ha incuriosito vedere cosa succedeva al di là di queste mura?
30:54Sì, sì, molto bello, mi trovo molto bene con gli animatori, soprattutto con i miei compagni.
31:04I giovani che formano i giovani, i giovani che creano animazione, non è tutto scontato e soprattutto è frutto di un percorso di crescita
31:12che loro prima di tutto fanno per poi trasmettere tutto il carisma ai più piccoli.
31:18Adesso cerchiamo però di capire meglio questa suddivisione tra formatori e animatori con uno di loro, con Gabriele.
31:25Gabriele, allora, come siete suddivisi?
31:28Allora, sostanzialmente la suddivisione è molto semplice perché sono divisi a seconda della loro classe scolastica, per esempio.
31:37Ci sono divisioni tra biennio e triennio, ovvero primo e secondo superiore e dal terzo al quinto.
31:42Queste divisioni appunto creano due gruppi, chiamate GR1 e GR2.
31:46Sostanzialmente il succo è sempre quello, ovvero parlare di tematiche che possono essere sociali o religiose,
31:52affinché noi, noi formatori e anche i formati, possano intraprendere un percorso di crescita all'interno di questa realtà
31:59che è fatta sì da bambini, ma soprattutto anche di animatori e ragazzi un po' più grandi che insegnano a vivere.
32:05Addo, naturalmente sta per adolescenti.
32:07Sì, esatto.
32:08Io qua vedo felpe blu e felpe turchesi, che differenza c'è?
32:14Beh, sostanzialmente la differenza sta nell'esperienza, cioè le felpe più scure hanno più esperienza,
32:22sono da più anni all'interno dell'oratorio, mentre quelle azzurre è da meno che sono qui e quindi è per un fattore di esperienza.
32:30C'è stato un attimo in cui avete pensato di tirarvi indietro?
32:35Avete detto, ma chi me l'ha fatta fare, oppure no, questa non è la mia strada, io vorrei fare altro?
32:42No, in realtà no, perché appena sono arrivata qui mi sono trovata subito benissimo, quindi non ci ho mai pensato,
32:49sono da pochissimo qui, però mi trovo veramente bene.
32:54L'esperienza più forte, quella che più vi ha segnati da quando siete qui a fare animazione, a vivere l'oratorio,
33:01anche un'esperienza di disagio?
33:03Dove siamo andati a dare a mangiare ai poveri, quindi ci siamo messi tutti in questa missione per andare a trovare i poveri,
33:11nelle condizioni dove stavano, ovviamente era un po' difficile approcciare a loro, però quando gli chiedi la loro storia
33:22e vedi il loro viso pieno di gioia, anche solamente a dargli un pezzo di pane con il prosciutto oppure una bottiglietta d'acqua,
33:36lì è stato molto emozionante, anche sentire le loro storie, per come vivevano.
33:46Che cosa è per te la speranza?
33:48Una luce da trovare.
33:50E qui l'avete trovata?
33:52Sì, con le persone che appena arrivi ti trovi a casa.
34:21La parola che abbiamo ascoltato in questa quinta domenica del Tempo Ordinario è sicuramente una parola forte,
34:29forte perché è legata a tre personaggi, persone che nel cammino della nostra salvezza hanno certamente inciso su tutto l'agire,
34:43il vivere, l'esternare la fede cristiana.
34:50Ed è il profeta Isaia, nella prima lettura, che dice, ahimè sono perduto perché un uomo dalla labbra impure io sono.
35:00E poi l'apostolo Paolo, l'apostolo Paolo che si definisce come il più piccolo tra gli apostoli
35:09e non sono degno di essere chiamato apostolo.
35:12E poi nel Santo Vangelo l'altra figura grande, la figura di Pietro che ha Gesù che lo sprona per andare a largo e buttare le reti dopo una nottata vissuta a digiuno.
35:28Dice allontanati da me che sono un peccatore.
35:32Dice allontanati da me che sono un peccatore.
35:35Ecco sono i riferimenti che devono sostenere un po' la nostra vita cristiana.
35:40Una vita cristiana che non può basarsi sulla nostra intelligenza, la nostra bravura.
35:46Alla fine siamo piccoli segni delle creature che di fronte al creatore tentano di fare piccoli passi.
35:55Ecco noi camminiamo, sì ci indirizziamo verso un traguardo ma alla fine il camminare, il crescere, ecco il ricavare da questo cammino, da questa crescita, dai frutti
36:11è sempre una grazia di Dio, è sempre essere riconoscente di questa grazia.
36:18Riconosciamo noi a fare della nostra vita non il centro di un potere, un baluardo dove vorremmo che tutti si avvicinassero per dire quanto sei bravo, quanto sei intelligente
36:36e non essere noi dei tramiti, potremmo dire delle barche, delle barche che vanno avanti in questo mare tempestoso e in questo mare tempestoso non possiamo prendere niente
36:50se non ci agganciamo, se non ci affidiamo, se non ci leghiamo a Cristo nostro Signore.
36:57E questa alla fine è la nostra fede, non una fede che è legata a noi ma siamo noi che in questa fede tentiamo e dobbiamo a tutti i costi legarci a Lui, nostro Signore.
37:11E Lui è la nostra forza, è Lui la nostra vita, è Lui alla fine tutta la nostra luce e il senso della nostra esistenza.
37:27Tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut
37:57Tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut tut
38:27In questo concerto di spine e di perle Tu ridi per quanto hai tenuto la faccia Composta davanti alle sberle
38:42E tutta per te È una cascata di pioggia scura
38:51Divertiti e piangi Non smettere adesso
38:54adesso che in Venezia vera o brutta ci sono anch'io.