La carenza di medici di base nel Lazio sta diventando un’emergenza senza precedenti. Negli ultimi dieci anni, il numero di professionisti è calato drasticamente, passando da 2382 nel 2015 a 2062 nel 2022. Il risultato è che oggi ogni medico deve assistere in media 200 pazienti in più rispetto al passato, con un impatto diretto sulla qualità delle cure.
Le aree più colpite sono le periferie di Roma, dove il rapporto tra medico e assistiti supera abbondantemente i limiti previsti. Nel VI Municipio, il numero di pazienti per dottore ha raggiunto quota 1857, ben oltre il tetto massimo di 1500 stabilito dall’accordo nazionale. Situazioni critiche si registrano anche nel XV Municipio e nel X, dove i professionisti in servizio non riescono a coprire la domanda.
A rendere ancora più drammatico lo scenario è l’ondata di pensionamenti prevista nei prossimi due anni: secondo la Fondazione Gimbe, entro il 2026 oltre 1169 medici andranno in pensione, aggravando una situazione già insostenibile. Intanto, i pronto soccorso sono al collasso: nei primi mesi dell’anno, ospedali come il San Giovanni, l’Umberto I e il Casilino sono stati costretti a sospendere interventi programmati per gestire l’afflusso di pazienti senza alternative.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha riconosciuto l’emergenza e parlato della necessità di una riforma nazionale per rivedere il sistema di assegnazione dei medici sul territorio.
Le aree più colpite sono le periferie di Roma, dove il rapporto tra medico e assistiti supera abbondantemente i limiti previsti. Nel VI Municipio, il numero di pazienti per dottore ha raggiunto quota 1857, ben oltre il tetto massimo di 1500 stabilito dall’accordo nazionale. Situazioni critiche si registrano anche nel XV Municipio e nel X, dove i professionisti in servizio non riescono a coprire la domanda.
A rendere ancora più drammatico lo scenario è l’ondata di pensionamenti prevista nei prossimi due anni: secondo la Fondazione Gimbe, entro il 2026 oltre 1169 medici andranno in pensione, aggravando una situazione già insostenibile. Intanto, i pronto soccorso sono al collasso: nei primi mesi dell’anno, ospedali come il San Giovanni, l’Umberto I e il Casilino sono stati costretti a sospendere interventi programmati per gestire l’afflusso di pazienti senza alternative.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha riconosciuto l’emergenza e parlato della necessità di una riforma nazionale per rivedere il sistema di assegnazione dei medici sul territorio.
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00:00La carenza di medici di base nel Lazio sta diventando un'emergenza senza precedenti.
00:06Negli ultimi dieci anni il numero di professionisti è calato drasticamente,
00:10passando da 2.382 nel 2015 a 2.062 nel 2022.
00:16Il risultato è che oggi ogni medico deve assistere media 200 pazienti in più rispetto al passato,
00:22con un impatto diretto sulla qualità delle cure.
00:25Le aree più colpite sono le periferie di Roma,
00:27dove il rapporto tra medico e assistiti supera abbondantemente i limiti previsti.
00:32Nel sesto municipio il numero di pazienti per dottore ha raggiunto quota 1.857,
00:38ben oltre dunque il tetto massimo di 1.500 stabilito dall'Accordo nazionale.
00:43Situazioni critiche si registrano anche nel quindicesimo municipio e nel decimo,
00:47dove i professionisti in servizio non riescono a coprire la domanda.
00:51A rendere ancora più drammatico lo scenario è l'ondata di pensionamenti
00:55prevista nei prossimi due anni.
00:57Secondo la Fondazione Gimbe, entro il 2026 oltre 1.169 medici andranno in pensione,
01:03aggravando una situazione già insostenibile.
01:06Intanto i pronto soccorso sono a collasso.
01:09Nei primi mesi dell'anno, ospedali come il San Giovanni, l'Umberto I e il Casilino
01:14sono stati costretti a sospendere interventi programmati
01:17per gestire l'afflusso di pazienti senza alternative.