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La sala riunioni del Giornale di Sicilia intitolata a Francese

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Trascrizione
00:00tutti, grazie. Noi, come dire, completiamo questa giornata che per noi è importante,
00:06significativa, molto significativa nel ricordo di Mario Francese. Stamattina al teatro Politiama
00:11veramente la gioia di avere con noi tantissimi ragazzi, no? Che hanno voluto condividere questa
00:17questa esperienza e il riconoscimento e l'assegnazione dei premi titolati a Mario
00:22Giuseppe Francese. Ora siamo qui nella sede del suo giornale in via Lincoln perché intendiamo
00:30giusto, come già detto in occasione di inaugurazione di questi locali l'anno scorso,
00:35intitolare a Mario Francese la sala di rappresentanza del nostro giornale. Quindi
00:42vorrei che fosse il Presidente ed editore Rino Morgante a rappresentare come il valore che noi
00:48diamo a questa a questa iniziativa. Mario Francese fa parte della storia del giornalismo
00:53italiano, è un grande esempio, è stato un grande esempio, lo è ancora oggi e quindi siamo felici
00:59di poter inaugurare questa rinnovata sala nel ricordo di un grande collega, di un grande
01:05giornalista e ogni qualvolta passiamo da qua il pensiero corre a un professionista che ha
01:10fatto chi vuol fare questa professione. Molti dicono che è un esempio, tanto perché comunque
01:16è un esempio. Io vorrei fare scoprire questa targa che è quella vecchia perché era bella e
01:22l'abbiamo dovuta mantenere in questa struttura nuova rinnovata qualche anno fa e vorrei che
01:26scoprisse lei, non sappiamo chi sia però si è infiltrata ma siamo contenti e la più giovane,
01:34non sappiamo cosa farà la grande, la più giovane dei Francesi, vediamo se farà lo stesso mestiere.
01:39Oggi si conclude nel migliore dei modi una giornata che è stata intensa, è stata bella,
01:59è stata emozionante con tanti ragazzi, un ponte strepitoso trapassato il futuro e quindi
02:08adesso questa conclusione del giornale di mio padre che è stata anche casa mia e quindi una
02:14doppia emozione, una doppia soddisfazione, è un rinnovarsi di questo rapporto perché la sala
02:23c'era anche prima, era un altro piano e adesso sale di livello e quindi è un rapporto, è un
02:37legame che continua e si mantiene e si consolida e quindi non potrei essere più felice. Il giornale
02:47è stata la vita di mio padre, mio padre ha dato la vita per il giornale a cui è sempre stato legatissimo
02:55e quindi grazie anche per questa nuova gioia che completa una giornata che è già piena di
03:06soddisfazioni e completa una festa per il compleanno di mio padre.
03:36Vi prego di accomodarvi, adesso vediamo se riesco a capire come si apre la porta,
03:45faccio anche questo, prego, naturalmente ringrazio lui e il girologo, ringrazio anche
04:05tutti i colleghi presenti e passati che hanno voluto essere con noi oggi. Questa è la sala
04:13delle riunioni, la sala del consiglio, la sala delle riflessioni, ogni tanto lì c'è anche la sala da pranzo.
04:19E del panino, bisogna dirlo. Perché vai qua, ci riuniamo anche per i nostri frugali pranzi, lo puoi dire.
04:26La bandiera della Portia è tua. Presidente vorrei che anche tu dicessi qualcosa.
04:35Fra mille anni quando dovremmo riferirci. Questo è l'ultimo che deve parlare perché chiaramente avete parlato voi,
04:40per noi è un punto di riferimento la figura di Mario Francese, la figura dei colleghi che ricordiamo
04:48all'interno della Sede dell'Ordine, tutti i colleghi caduti, facendo semplicemente il loro dovere e il
04:55loro lavoro, quello dei giornalisti. Quindi la giornata si conclude in maniera bella, oggi tantissime scolaresche,
05:02era il nostro obiettivo, l'obiettivo dei giuri, l'obiettivo di Lino, l'obiettivo tuo, l'obiettivo di tutto il
05:09Consiglio dell'Ordine, della giuria, qui c'è Gaetano Savatteri. L'obiettivo era quello di riempire il teatro,
05:15un teatro grande, con le scolaresche che, come ha detto Giulio, è il ponte del futuro. Quindi sono
05:21estremamente soddisfatto al termine di questi quasi tre anni e mezzo di consigliature perché stiamo per
05:28andare al voto e sono veramente felice che oggi tutti questi ragazzi erano presenti, hanno fatto le domande
05:35e non erano domande costruite, erano domande vere, alcune veramente mi hanno colpito, quindi sono contento.
05:40Grazie, grazie Roberto. Io vorrei chiudere soltanto, se me lo consentite, chiedendo a Felice che con Mario ha lavorato,
05:48che Mario ha conosciuto e che di Mario ha raccolto. E che ha soccorso anche. L'infarto e queste cose non si dimenticano.
05:57Lui è stato al capezzale di mio padre, l'ha assistito e queste cose non si dimenticano. Giulio ci ha raccontato che
06:02padre era Mario, io vorrei che tu ci raccontassi brevemente che collega era Mario. A me è capitato di ritrovarmi appena
06:10arrivato, di essere lanciato verso la scrivania di Mario Francese dicendo questo è il tuo posto e
06:18quindi stavo di fronte a Francese, gli vedevamo la scrivania e siamo rimasti lì per a lungo anche
06:25perché poi mi hanno affittato il compito di costruire le storie dei personaggi che ruotavano
06:32attorno alle vicende giudiziarie. Lui si occupava della cronaca, io cercavo di aiutarlo nel descrivere
06:38i personaggi o di ricostruire retroscena e quindi c'era una frequentazione assidua sia la mattina
06:45in tribunale che poi la sera quando lui davanti a me sfornava decine di articoli uno dietro l'altro
06:56con una macchina da scrivere, una T22 che sembrava una telescrivente elettrica mentre io arrancavo
07:04così con qualche difficoltà andando dal capraconista tornando magari per correggere
07:11l'attacco lui andava tranquillo liscio e fu così che costruì anche quel famoso dossier che poi ci
07:20ritrovamo al giornale di Sicilia e che fu pubblicato subito dopo l'agguato ma che era
07:29già diventato l'ossatura di un fascicolo che presentammo addirittura al Presidente della
07:36Repubblica per dire che cos'era la mafia di quei giorni e lì Francese aveva già tutto il materiale
07:44nella sua testa nelle sue carte nelle sue schede perché conosceva nomi e cognomi di tutte le
07:50famiglie mafiose quartiere per quartiere e raccontò quello che poi avrebbero confermato successivamente
07:57Buscetta e Marino Mannoia quindi il lavoro di Mario Francese è un lavoro che ha aiutato i
08:04lettori la gente di Palermo a capire in che città viveva e poi anche gli stessi inquirenti a
08:13proseguire subito dopo quell'omicidio che si verifica non a caso nel 1979 perché l'anno
08:19cruciale in cui un pezzo di mafia di provincia decide di dare l'assalto a Palermo e in qualche
08:24modo pensa che il palcoscenico del Giornale di Sicilia sia quello sul quale regolare alcuni
08:31conti. Abbiamo detto stamane che proprio in quei mesi era stata bruciata la villa del capocorronista
08:38incendiata la macchina al direttore rubata una bmw all'editore quindi c'era un escalation che
08:45evidentemente infastidì che era l'effetto di un lavoro che i giornalisti del Giornale di
08:54Sicilia in quel momento espletavano e che infastidiva chi si preparava a preparare il golpe
09:03su una Palermo dove dovevano scominare la vecchia mafia e allenarsi ai politici compiacenti.
09:09Volevo chiudere perché insomma abbiamo raccontato Mario ma noi questo mestiere continuiamo a farlo
09:17quest'anno il Giornale di Sicilia compie i suoi 165 anni, a giugno saranno 165 anni e allora
09:22volevo chiudere con Riccardo a nome dei colleghi della redazione capocorronista ma lasciamo dire
09:28erede nel cammino di Mario Francese nella nostra difficilissima cronica giudiziaria in questa città
09:33intanto l'emozione dello speciale di avere fatto lo speciale di stamattina e che cosa è per il
09:38lavoro di noi ogni giorno in redazione la figura di Mario. Dico io non ho ancora 165 anni,
09:45sembro dimostrarli, avere fatto questo speciale essere considerati un erede di Mario Francese
09:53assolutamente è un complimento troppo grande che non posso recepire, ho fatto il suo lavoro per
10:01tanti anni ogni tanto ancora mi capita di doverlo fare ma solo in maniera estemporanea diciamo che
10:09ho vissuto la stessa sofferenza professionale che c'è nel lavoro del cronista che si sbatte
10:17a destra e a sinistra per cercare di portare più notizie possibili quindi ho accettato di
10:23buon grado di fare questo speciale che ha avuto i contributi eccellenti di tutti,
10:30dal Presidente Felice a tanti altri colleghi anche magistrati e devo dire che il prodotto
10:37sembra discreto, io volevo solo dire un'unica cosa perché negli anni ho seguito il processo,
10:45ho conosciuto Giuseppe, parlavamo, ci scambiavamo idee, lui mi chiedeva ma secondo te questa
10:53dichiarazione se la porto può essere utile? Giuseppe ha fatto il lavoro non solo del
10:57giornalista ma anche del magistrato perché non ci sono solo magistrati volenterosi purtroppo nel
11:03nostro paese e oggi c'è stata una cosa che un po' sonava, non l'ho voluta sottolineare,
11:10c'è stata la solitudine dei cronisti, qui Mario Francese non è mai stato da solo,
11:17io tutte le testimonianze che ho vissuto, che ho raccolto da Felice a tutti gli altri,
11:24da un insieme che ha voluto scrivere anche lui, ci hanno sempre detto che è stato Franco Nicastro
11:29e si vede da quello che era il prodotto giornale che veniva fatto, c'era tutta una squadra assieme
11:36a Mario, purtroppo dopo è stata una città che ha voluto dimenticare, ha voluto inghiottire sempre
11:43per ragioni strane questa città e c'è voluto un Giuseppe per svegliare le coscienze, per
11:50riportare giustizia a uno che dava giustizia agli altri, questa scena delle 50 mila lire era
11:57che hai raccontato, 50 mila lire erano soldi, voi siete tutti giovani, ma 50 mila lire dell'epoca
12:09era come prendere 500 euro e metterli in mano a qualcuno, questo è per dire il personaggio che
12:16non aveva avuto giustizia dopo averla dato a tanti altri e alla fine l'ha avuta grazie al figlio più
12:22piccolo che quella sera fece una promessa segreta a suo padre e l'ha rispettato. Grazie, va bene,
12:33vedo che possiamo fermarci qua, ringrazio tutti quelli che sono venuti, noi continueremo nel
12:38cammino di Mario Francese ancora per diversi anni Lino, insieme con i colleghi, con i compagni di
12:44lavoro e con tutti coloro che a questo giornale sono passati e che ancora ci stanno vicini, grazie.

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