La presidente del Consiglio dei Ministri ha ricevuto un avviso di garanzia per favoreggiamento e peculato nel caso del rimpatrio del capo della polizia giudiziaria di Tripoli. La vicenda si inserisce in un periodo di tensione tra l'esecutivo e la magistratura a causa della riforma della giustizia
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NovitàTrascrizione
00:00La Premier Giorgia Meloni è indagata per il rimpatrio del capo della polizia libica
00:06al Mastri ricercato dalla Corte Penale Internazionale dell'AIA.
00:10L'ha annunciato la stessa Meloni in un video social in cui ha fatto sapere di aver ricevuto
00:15insieme ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano
00:20l'avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Roma con le ipotesi di favoreggiamento
00:25e peculato.
00:26Ma la Premier nega le accuse e attacca la Corte Penale Internazionale che non avrebbe
00:31notificato il mandato d'arresto al Ministero della Giustizia.
00:34La Corte Penale Internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato d'arresto
00:39internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli.
00:42Curiosamente la Corte lo fa proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio
00:48italiano dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre stati europei.
00:56Il generale libico Najib Mosama al-Masri è accusato di crimini di guerra e contro l'umanità
01:01commessi nel carcere di Mitiga a partire dal 2015, punibile con l'ergastolo.
01:06Si parla di decine di uccisioni, nonché di violenze sessuali, perfino a danni di un
01:11bambino.
01:12La decisione di rimpatriare al-Masri ha suscitato polemiche con le opposizioni che hanno chiesto
01:17alla stessa Miloni di riferire in prima persona in Parlamento.